Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: telesette    06/06/2011    4 recensioni
A distanza di quasi un anno dal successo ( si fa per dire! ) della fanfiction “Konoha West City”, ecco come promesso una nuova serie che ripropone i personaggi di NARUTO nell’epopèa western…
Neji Hyuga, la “Pallottola di Ghiaccio del Nord”, e i suoi due compagni di viaggio, Kalamity Tenten e Rock Lee, a un anno dal loro incontro si trovano ora in viaggio senza una mèta precisa: girano da un posto all’altro per affrontare sempre nuove sfide e per portare giustizia lungo la pista dei senza legge… La trama è più o meno la stessa, con qualche particolare dettaglio sul passato dei protagonisti: non mancheranno le scene violente e i momenti drammatici; non mancheranno gli scontri a fuoco ( XD soprattutto con “Il Vento della Prateria” - Rock Lee in circolazione! ); e ovviamente non mancherà nemmeno la classica Love-Story…
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Neji Hyuuga, Rock Lee, Tenten, Un po' tutti | Coppie: Neji/TenTen
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Neji X Tenten'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Tenten non riusciva a cancellarsi dalla mente quella sensazione di morte, nel momento in cui Neji le puntò addosso la pistola, la stessa che aveva provato quando vide morire i suoi genitori. Tuttavia non ne fece parola, tantomeno con Rock Lee, e proseguì il resto del viaggio fuori dal canyon in silenzio.

- E’ successo qualcosa ? - domandò Rock Lee ad un tratto.
- N… No, va tutto bene!
- Ne sei sicura ? Da quando tu e Neji avete parlato, non hai più detto nulla… Non è che ti ha offesa per caso ?
- Cosa ?!? No, certo che no, abbiamo solo… parlato, ecco tutto!

Rock Lee annuì e non disse più una parola, Tenten continuò a fissare la schiena di Neji davanti a sé. La prima volta che si erano conosciuti (*), le aveva sparato un colpo a bruciapelo… ma solo per salvarle la vita da un tagliagole che stava per attaccarla alle spalle. Ora però non sapeva davvero cosa pensare, la sua mente era piena di domande, soprattutto un dubbio continuava a ronzarle nel cervello: Neji avrebbe veramente sparato per ucciderla oppure era solo un modo psicopatico per spingerla ad avere paura di lui ? Qualunque fosse la ragione, Tenten non riusciva a credere che il Neji con il quale aveva viaggiato finora fosse lo stesso che le aveva puntato addosso la pistola pochi minuti prima. C’erano troppe cose che non tornavano, a cominciare dalle parole che aveva detto. Se non gli fosse davvero importato niente di nessuno, non sarebbe tornato indietro a salvare lei e Rock Lee dal terribile Sasori; e dentro al canyon poi, se non le avesse fornito l’acqua, Mikon sarebbe morta… Tenten era convinta che, dietro al comportamento del pistolero, ci fosse qualcosa che nessuno dovesse sapere. A un anno dal loro incontro, Neji aveva sì accettato l’idea di viaggiare insieme a lei e Rock Lee ma, nonostante tutto, il giovane dagli occhi di ghiaccio non parlava mai di sé. L’unica cosa che Tenten sapeva era che Neji aveva sofferto una lunga prigionia in passato e, dopo essere fuggito attraverso il deserto, suo zio fece mettere una forte taglia sulla sua testa. Tuttavia molti particolari della storia le rimanevano tuttora ignoti e Neji non sembrava avere alcuna intenzione di rivelarle alcunché.
Alcune ore più tardi il gruppo raggiunse finalmente l’uscita dal canyon. Neji strinse gli occhi, scrutando attorno la zona con il Byakugan, nella speranza di trovare un luogo abitato nelle immediate vicinanze.

- C’è una locanda, a un paio di miglia da qui, conviene fermarsi là per la notte!
- Ma non abbiamo abbastanza denaro…
- Ci adatteremo - tagliò corto Neji. - La gente di frontiera non mette alla porta nessuno, per un paio di dollari a testa potremo avere una sistemazione di fortuna… l’alternativa è dormire fuori e dubito che la ragazzina resisterebbe perché, nel caso non te ne sia accorta, ha la febbre!

Tenten guardò Mikon, il corpo scosso da brividi e la fronte imperlata di sudore freddo, e capì che Neji aveva ragione. La piccola necessitava di cure prima possibile, altrimenti non avrebbe resistito a lungo in quelle condizioni.

- D’accordo, spero che tu abbia ragione!

Neji non rispose. I quattro si misero in marcia per raggiungere la locanda, la quale in realtà doveva essere una piccola stazione di posta per chiunque attraversasse il confine. Davanti all’ingresso, un giovane garzone stava spazzando il pavimento rialzato della baracca; costui sollevò lo sguardo, non appena udì l’avvicinarsi di cavalli al trotto; quando comprese che poteva trattarsi di clienti, andò loro incontro facendogli segno di avvicinarsi con grandi gesti.

- Benvenuti stranieri - esclamò. - Sarete stanchi e affamati… Prego, entrate!
- Non abbiamo molto denaro con noi - spiegò subito Tenten. - Ma questa ragazza è malata e ha urgente bisogno di cure!
- Non preoccupatevi - sorrise il ragazzo, con fare rassicurante. - Dalle nostre parti nessuno si sognerebbe di negare aiuto a qualcuno; prego, venite dentro!
- Grazie!

Dopo aver consegnato le redini dei cavalli al ragazzo, Neji e gli altri portarono Mikon febbricitante all’interno della baracca. Qui fecero in modo di stenderla, cercando di fare più attenzione possibile, e chiamarono a gran voce qualcuno perché desse loro una mano. La padrona della locanda, una donna sulla quarantina, con i capelli raccolti e un fisico piuttosto robusto, comparve immediatamente strofinandosi le mani nel grembiule che le cingeva i fianchi.

- Benvenuti - esclamò. - In che modo posso aiutarvi ?
- Ci occorrono un letto e delle medicine per questa ragazza - disse Neji, indicando Mikon. - E, se fosse possibile, vorremmo poter riposare qui stanotte… ovviamente vi pagheremo il disturbo, è chiaro!
- Nessun problema - rispose la donna. - Prima occupiamoci della vostra amica, poi faremo in modo di trovare una buona sistemazione anche per voi, non temete!

La donna sollevò Mikon con fare materno e si avviò verso le scale con la fanciulla in braccio.

- I letti sono tutti al piano di sopra - spiegò. - Se volete, posso darvi delle camere adiacenti ma…
- Ci adatteremo - rispose Neji. - Tenten può dormire assieme a lei nella stessa stanza, io e Rock Lee invece possiamo sistemarci dovunque ci sia posto!
- Come preferite, non ci sono altri ospiti dunque di posto ce n’è finché volete!

Una volta distesa su un comodo letto, Mikon sembrò recuperare un poco di sollievo.

- Tra poco vi farò avere dell’acqua fresca e medicinali - disse la padrona della locanda. - Il tempo di mostrare la stanza ai vostri due amici e sarò da voi immediatamente!

Tenten ringraziò con un cenno del capo, stringendo affettuosamente la mano di Mikon. La donna accompagnò Neji e Rock Lee in una camera adiacente, piuttosto piccola ma confortevole, con i letti posti uno sotto la finestra e l’altro contro la parete sul lato opposto.

- Spero che dormirete bene!
- Certo signora, grazie - rispose Rock Lee.
- Bene, sarà meglio che torni dalla vostra amica allora, vi auguro un buon riposo!

Rock Lee buttò la propria artiglieria sul letto, a cominciare dalle pistole, e si mise a sedere per togliersi quello stranissimo congegno che portava addosso. Sulle prime Neji fece finta di niente poi però, infastidito da quel rumore di ferraglia, brontolò seccato.

- Per quanto ne hai ancora ?
- Scusa - mormorò Rock Lee. - Ammetto che questo affare è un po’ complicato da indossare ma in combattimento è forte…
- Bah, un modo sicuro per sprecare proiettili, degno di Gai e delle sue idee “strampalate!”
- EHI, attento a quello che dici !!!

Per tutta risposta, Neji afferrò una sedia e si sistemò accanto alla finestra con aria assente. Rock Lee non poté fare a meno di osservarlo incuriosito.

- Hai intenzione di dormire lì, per caso ?
- Non dormo mai finché sento qualcuno muoversi - spiegò il giovane dagli occhi di ghiaccio. - E comunque non sono affari tuoi!
- Va bene scusa, non c’è bisogno di arrabbiarsi così…

Gli occhi di Neji mandarono un rapido lampo da sotto il cappello. Rock Lee rabbrividì vistosamente e, mormorando appena un “buonanotte”, si coricò in fretta sul lato onde evitare quello sguardo.

 

***

 

Nel frattempo Mikon cominciava a dare segni di miglioramento, la febbre era ancora piuttosto alta ma il respiro calmo e regolare lasciava intendere che sarebbe guarita presto. Tenten le rimase accanto tutta la notte, a cambiarle la pezza umida sulla fronte, con lo stesso affetto di una sorella maggiore.

- Si è addormentata - sussurrò la padrona della locanda. - Sarebbe il caso che vi riposaste anche voi, dovete essere molto stanca…
- Non si preoccupi - rispose Tenten con un sorriso. - Ci sono abituata!
- Capisco!

Nello stesso momento, dalla stanza adiacente, si udì un forte e sonoro russare ( segno che “qualcuno” stava dormendo beatamente e della grossa ).

- Meno male che non ci sono altri clienti stanotte, altrimenti a quest’ora avrei ricevuto un sacco di lamentele - fece la donna con una smorfia.

Tenten arrossì imbarazzata.

- Se le causa disturbo, io…
- Non preoccuparti, figliola, io e i miei figli dormiamo al piano di sotto da tutt’altra parte; non sentiremmo nemmeno le cannonate; piuttosto mi sembra incredibile che voi due ragazze riusciate a sopportare un simile fracasso!

Tenten non disse nulla, l’espressione serena sul suo volto era più che sufficiente.

- Beh, se avete bisogno d’altro chiamatemi, mi raccomando!
- Non so davvero come ringraziarvi - esclamò Tenten.
- Per carità, ci mancherebbe altro, buonanotte allora!
- Buonanotte!

Così dicendo, la donna salutò cordialmente e chiuse la porta dietro di sé facendo meno rumore possibile. Tenten osservò Mikon dormire e, alcune ore più tardi, si addormentò anche lei.

 

***

 

Il mattino seguente Rock Lee si svegliò stiracchiandosi. Il letto comodo e una buona nottata di sonno lo avevano rimesso in perfetta forma tuttavia, buttando l’occhio, rimase sorpreso nel vedere che il letto vicino era intatto.

- Dove diavolo è finito Neji ? - esclamò. - Non sarà mica sceso a fare colazio…

Come si alzò in piedi, il ragazzo intravide una sagoma accovacciata sul pavimento, proprio sotto la finestra. Sulla sedia vi erano una camicia e un mantello, accuratamente piegati, e Neji era disteso proprio lì accanto.

- Che cavolo ci fai lì per terra ?!?
- Fino a un secondo fa almeno, cercavo di dormire - brontolò Neji sottovoce.
- Sì ma… perché dormire per terra, con un letto a disposizione ?

Mormorando appena qualcosa, Neji si sollevò lentamente dal suo giaciglio in ombra.

- E’ difficile riabituarsi a dormire in un letto, quando per tanto tempo si è costretti a farlo su una lastra di pietra…

Mentre si rialzava, Rock Lee rimase attonito nell’osservare le profonde cicatrici che gli solcavano la schiena e le spalle.

- Potenza della Giovinezza - esclamò. - Ti fa molto male ?

Neji lo fulminò con lo sguardo.

- Invece di fare domande stupide, vai a vedere se Tenten è già in piedi… Detesto perdere tempo inutilmente!

Così dicendo si alzò e, indossando in fretta camicia e cinturone, uscì dalla stanza, lasciando Rock Lee immobile come una statua.

 

( continua )

 

(*) = vedi "Konoha West-City"

NOTA:

"Autori per il Giappone" è un'iniziativa di sostegno organizzata dall'autrice Lara Manni
Per saperne di più, visitate questo link:

http://www.autoriperilgiappone.eu/

Un piccolo contributo per una grande opera a beneficio di molti...

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: telesette