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Autore: Kathryn Krystine    07/06/2011    2 recensioni
Da quando Ron si alza prima di Hermione? E da quando fa colazione con una sola fetta di pane tostato? E' chiaro che oggi in lui c'è qualcosa che non va, ed Hermione è determinata a scoprire cos'è...
Hermione sussultò.
Fumo?
Bruciato?
...che diavolo aveva combinato Ron?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Sorprendimi 






Quella mattina Ron era davvero, davvero strano. 
Innanzitutto, quando Hermione si era svegliata e aveva allungato una mano per sfiorare il suo braccio, non lo aveva trovato accanto a lei, come succedeva sempre. E questa era la prima stranezza. Ron non si alzava mai prima di lei. 
Quando poi, dopo essersi alzata e vestita, si era recata nella cucina del piccolo appartamento che condividevano, aveva trovato il ragazzo a sua volta già vestito di tutto punto, appoggiato al tavolo e con in mano una fetta di pane tostato. Ancora intatta, peraltro. Ecco un'altra stranezza: Ron non mangiava mai una sola fetta di pane tostato per colazione. In realtà non ne mangiava nemmeno solo quattro, ma questo era un altro discorso. 
Hermione lo guardò attentamente. Ron aveva un'aria stranamente pensierosa, e continuava a giocherellare col pane senza mai assaggiarlo, limitandosi a sbriciolarlo con le dita. 

“Va tutto bene?” gli chiese, sedendosi accanto a lui su una delle sedie poste intorno al tavolo e afferrando a sua volta una fetta di pane tostato.
Ron si riscosse improvvisamente dai suoi pensieri. “Certo che va tutto bene. Perché non dovrebbe?” le rispose rapido, non mancando però di farle un'affettuosa carezza sulla mano. 
“Non so, hai un'aria strana oggi...” 
“Va tutto bene!” ripeté lui, abbozzando anche un sorriso che a Hermione parve piuttosto tirato. Forse era solo un po' stanco. 

La ragazza decise di ignorare la sua impressione, almeno per il momento. Inghiottì velocemente la sua fetta di pane, scosse delle inesistenti briciole dai vestiti e si alzò. 

“Oggi rimarrò a lavorare un po' più a lungo del solito” ricordò a Ron “Ci vediamo stasera!”, e gli schioccò un rapido bacio. 
“A dopo” le rispose lui, con lo stesso sorriso tirato di prima. 

Mentre rivolgeva al fidanzato un'ultima occhiata prima di andarsene, notò che la fetta di pane tostato era stata abbandonata sul tavolo. Non aveva nemmeno l'ombra di un morso. 
Sempre più strano, pensò prima di Smaterializzarsi. 


*


Ron tirò un sospiro di sollievo. Se n'era andata, finalmente. Era ora di mettersi a lavoro. 



*



Hermione arrivò al lavoro in perfetto orario. Fortunatamente. Sebbene fosse tra i salvatori del mondo magico era stata comunque assunta da poco, e non voleva certo che i suoi superiori pensassero che non prendeva sul serio il suo lavoro. E comunque, dubitava che i ritardi fossero tollerati al Ministero della Magia: era un'istituzione seria, ora. 
Oh, non che arrivare tardi fosse un'abitudine per lei. Anzi, cercava di essere il più puntuale possibile, se non di presentarsi in anticipo, visto che amava follemente il suo lavoro: si batteva per i diritti delle creature magiche da quando era ragazzina, e il posto che aveva ottenuto proprio al Dipartimento della Regolazione e Controllo delle Creature Magiche la portava a buttarsi in quell'attività con energia e ardore addirittura maggiori di prima. 

Hermione percorse rapidamente l'atrio del Ministero e si infilò nell'ascensore diretto verso il suo ufficio, e mentre il mezzo attraversava l'edificio la mente della ragazza tornò a ciò che era successo poco prima. 
Ron le era sembrato sovrappensiero e piuttosto teso, e non riusciva a capirne il motivo. Di solito lo vedeva in quelle condizioni solo prima di partite particolarmente importanti dei Cannoni di Chudley, o dopo una delle agghiaccianti visite di zia Muriel (che a quasi centododici anni era ancora viva, vegeta e in ottima salute, e non mancava di recarsi dai nipoti in visite -occasionali e molto rare, per fortuna- che li lasciavano esausti e spossati in corpo e anima). Ma a Hermione non sembrava che nessuna di quelle cose fosse successa quella mattina, e quindi il comportamento di Ron restava un mistero. Per un attimo si pentì di averlo lasciato a casa tutto solo. 

Improvvisamente il campanello dell'ascensore trillò, e la voce metallica annunciò: “Terzo piano, Dipartimento della Regolazione e Controllo delle Creature Magiche.” 
Hermione uscì dall'ascensore, ripromettendosi di cercare di finire il lavoro il più presto possibile, per tornare a casa prima e occuparsi della questione. Entrò nell'ufficio, sedendosi immediatamente alla scrivania in mogano e afferrò il Trattato per la Cooperazione Amichevole con i Centauri che doveva ultimare, scarabocchiando con entusiasmo righe e righe di appunti in un foglio accanto. 



 * 


 
“Oh, miseriaccia!” ansimò Ron, aprendo la finestra per permettere al fumo grigio e acre di uscire dalla stanza, e per prendere lui stesso una boccata d'aria pura. 



 * 


Hermione posò il Trattato, sorridendo orgogliosa. Sebbene lo avesse concluso in un tempo molto inferiore ai suoi standard, doveva ammettere che era venuto davvero un ottimo lavoro.
Agitò appena la bacchetta, e il documento prese a svolazzare per la stanza. 
“Va' dal signor Fowl” gli ordinò, e la pila di fogli planò dolcemente verso l'ufficio del capo di Hermione. 
Liberata la scrivania, passò agli altri documenti da esaminare. Lesse il primo: una richiesta di finanziamento per delle spedizioni in Irlanda alla ricerca dei Nasimolli Salterini. Mittenti: Luna e Xenophilius Lovegood. 
Lei ridacchiò, e riprese in mano la piuma per scrivere una risposta. 



 * 


Ron gemette e, afferrata una spatola, iniziò a raschiare via la sostanza nera e bruciacchiata che tappezzava il pavimento. 


 
*



La ragazza era ancora china sulla richiesta di Luna, quando sentì un leggero rumore provenire alla finestra. Alzò per un attimo gli occhi dal foglio: un piccolo gufo dall'aria molto allegra continuava a scontrarsi col vetro, tentando di entrare nella stanza. 
Quando gli permise di entrare, il gufetto ululò di gioia, probabilmente per essere riuscito a non sbattere più alla la finestra, e tese la zampina a cui era legata una sottile pergamena. 
Hermione diede al gufo un biscottino e sfilò la lettera. La calligrafia era familiare. 

 Hermione, 
non vorrei spaventarti, ma da casa tua sta uscendo moltissimo fumo, e c'è anche 
odore di bruciato. Non ho idea di cosa stia succedendo. 
Andrei a controllare di persona, ma James ha la febbre e
 non posso lasciarlo solo, e Harry non è in casa. 
Credo dovresti tornare subito. 
Ginny. 

 Hermione sussultò. Fumo? Bruciato? ...che diavolo aveva combinato Ron? 


 
*


 
Quando Hermione si Materializzò in cucina, per un attimo credette di sognare. ...Un incubo, per la precisione. 
Ron era chino sul pavimento, e con l'aiuto di una spatola lo stava ripulendo da una sostanza che sembrava catrame. 
Il forno era aperto, e da esso fuoriusciva ancora del fumo. I
l tavolo era invaso da farina, gusci di uova, bucce di patate, fette di prosciutto, pomodori, e persino una bottiglia di vino. 
Non aveva mia visto tanto caos in vita sua. 

“Hermione!” Nel vederla, Ron sussultò e lasciò cadere la spatola. “Non dovresti essere a lavoro?” 
“Già, dovrei proprio essere a lavoro” sibilò lei “Invece son qui, perché Ginny mi ha mandato un gufo dicendo che la casa stava probabilmente andando a fuoco! Mi spiegheresti che cos'hai combinato?” 
“Oh, ehm...” farfugliò lui, arrossendo “Questa nel forno doveva essere una torta. Non è venuta molto bene, però... Credevo di sapere come si usa questo stupido forno, ti ho guardato usarlo un migliaio di volte...” 

Hermione lo squadrò, alzando un sopracciglio. 

“Mi dispiace. Volevo, ehm... Farti una sorpresa. Cucinare la cena.” Le orecchie di Ron stavano rapidamente diventando paonazze. 
“Fare una sorpresa? Cucinare la cena?” esplose lei “E non potevi cucinare con la bacchetta, come al solito, anziché usare il forno babbano?” Voleva cucinare la cena, lui! Non aveva mai usato un forno in vita sua, e voleva cucinare! Cielo, certe volte non lo capiva proprio! 

“Ehm... Non oggi.” Il rossore delle orecchie di Ron stava rapidamente raggiungendo anche il collo. 
“Che vuol dire 'non oggi'? Hai sempre...” 

Ma Hermione non riuscì a finire la frase. Un pensiero fulminante prese forma nella sua mente. 
Non oggi. 
Oggi. 
Non voleva cucinare con la bacchetta, oggi, perché oggi era un giorno particolare. 
Il primo anniversario della loro convivenza. 
E lei se n'era completamente dimenticata. 

“Si, in effetti è stata un'idea stupida” borbottò lui, grattandosi la nuca imbarazzato “Non avrei mai dovuto...” 

Hermione lo interruppe, stritolandolo in uno stretto abbraccio e coprendogli il viso di baci. 
“Mi ero dimenticata!” esclamò “Mi ero completamente dimenticata, mi dispiace! E tu volevi preparare... Oh, Ron!” 
“Oh, non importa se ti sei dimenticata, di solito sono io quello che scorda tutto, per una volta ci siamo scambiati i ruoli.” Ron sorrise, con appena un velo di compiacimento. “E poi, per una volta volevo essere io a fare qualcosa di carino per te, perché...” Il viso del ragazzo era talmente rosso che non si distingueva più dai capelli. “Io... Ti amo, Herm. Scusa se non te lo dico tanto spesso. Lo do per scontato, credo. Però tu ci sei sempre per me, e mi dai una mano con tutto, e io invece non faccio molto per te...quindi, ho pensato che almeno potevo dirti questo. Che ti amo.” Ron si interruppe e tossicchiò, al colmo dell'imbarazzo. 

Hermione si avvicinò e lo abbracciò di nuovo. 
 Certe volte le parole non servono. 


 



“Sai” disse poco dopo Ron a Hermione, che ancora lo abbracciava “In Dodici Infallibili Passi Per Sedurre Una Strega c'è scritto che in occasioni del genere alle ragazze piace un tocco di romanticismo in più. Una poesia, magari. Ne avevo persino cercata una, sai? Diceva qualcosa come 'Vorrei che il tuo profumo non svanisse mai, e perdere me stesso fra i colori tuoi, e posare le mie ali senza alcun pericolo'. Poi ho pensato che per i profumi e i colori poteva anche andare,” e ridacchiò “ma non so se un esserino alato potrebbe posare le sue ali, che so, sui tuoi capelli, senza alcun pericolo. Scherzo!” esclamò poi ridendo, cercando di evitare lo schiaffo che Hermione gli stava per dare sul braccio. 

“Sei uno scemo” brontolò la ragazza, ma sorrideva. 

Ron sorrise di rimando. “Sì, ti amo anch'io... Ma questo te l'ho già detto.”









 Angolo dell'autrice
Innanzitutto, grazie di essere arrivati fin qui ^^

Questa storia ha partecipato al contest "Dille Che L'Ami - Perché tutto inizia da qui...", indetto sul forum di EFP da Pocahontas@Effie, classificandosi ottava: rispetto alla versione che ho presentato al contest c'è qualche correzione (ho modificato il titolo e cercato di eliminare i milioni di errori di battitura XD). 

Ecco il giudizio e il banner :) 

"VIII classificata – Lucille_Arcobaleno, “Surprise Me” [79.25/90.00] 

  Grammatica, sintassi, ortografia – 18.25/20. 
              - “a lavoro”: perdi 1. Ho notato che si tratta di una consuetudine, nel corso della storia, ma è errato. Dovresti usare la preposizione articolata “al”. 
              - “Era ancora china sulla richiesta di Luna, quando Hermione sentì”: perdi 0,25. La chiarezza della frase è messa a dura prova, qui: il soggetto, ovvero Hermione, andrebbe posto all’inizio del periodo, oppure (ancora meglio) totalmente omesso. In fondo, il lettore può capire dagli aggettivi che si sta parlando della ragazza. 
              - Errori di battitura: perdi 0,5. ‘Mia’ invece di ‘mai’, ‘do Ron’ invece di ‘di Ron’, ‘babbano’ invece di ‘Babbano’, ‘i coloro tuoi’ invece di ‘i colori tuoi’, eccetera. 

Rispetto delle regole – 10/10. 
              Avevo richiesto una dichiarazione d’amore, ed è quello che ho avuto. 

Utilizzo della citazione – 7/10. 
              Bello il modo in cui l’hai inserita nel testo, alla fine, ma ho faticato molto a riconoscerla, all’interno della storia. L’obiettivo era quello di scrivere seguendo la citazione, ma non sono riuscita a ritrovare questo concetto di necessità, all’interno della tua storia. [cit. “Vorrei che il tuo profumo non svanisse mai, e perdere me stesso fra i colori tuoi, posare le mie ali senza alcun pericolo” = ‘Il giardino delle api’, Marco Masini] 

 Caratterizzazione dei personaggi – 18/20. 
              - Ron Weasley: 9/10. Molto IC l’imbarazzo di Ron, così come la sua intraprendenza nel voler a tutti i costi usare il forno Babbano per festeggiare un anno di convivenza con Hermione. 
              - Hermione Granger – 9/10. Trovo che anche la tua Hermione sia piuttosto IC, sia nell’amore per il proprio lavoro sia nel modo in cui “esplode” davanti alla cucina disastrata. 

Originalità della storia – 18/20. 
               Già altre autrici hanno deciso di porre la dichiarazione all’interno di una relazione già stabile e durevole, e ho trovato l’idea molto buona. Forse l’idea dell’anniversario potrebbe risultare un pochino scontata, ma in fondo è azzeccata. Giudizio personale – 8/10. Amo il pairing Ron/Hermione, e mi fa molto piacere leggere storie su di loro. Di questa ho molto apprezzato lo humour (essendo una commedia, è giusto).




  
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