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Autore: Ili_sere_nere    10/06/2011    7 recensioni
Chi a Capodanno non dice "Anno nuovo, vita nuova" sperando che accada qualcosa di sconvolgente e di inaspettato che ti cambi la vita in meglio? Anche la nostra protagonista, Andrea Belmonti, 21 anni originaria dell'Italia, se lo è augurato. Ed è accaduto. La sua semplice vacanza,fatta per riposare e pensare un po' a sè, si trasformerà in qualcosa a cui non aveva assolutamente pensato. Punto di partenza del nostro viaggio? Atlanta. Punto di arrivo? Ancora tutto da decidere...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ian Somerhalder, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Never Let Me Go'
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Capitolo 2

 

Mi svegliai il mattino dopo verso le 11 con un raffreddore allucinante oltre al mal di testa. Presi le medicine dal mobile in camera e mi diressi in cucina per prepararmi la colazione. Quel pomeriggio avrei dovuto andare da Julie, anche se il perché mi era ancora sconosciuto. Pulii i piatti che avevo sporcato e salii al piano superiore, in camera mia, per specchiarmi contro l’ampio specchio attaccato al muro. Dire che avevo una brutta cera era dir poco. Scossi rassegnata il capo e aprii le ante dell’armadio iniziando a controllare cosa potevo mettere. “Aspetta un attimo!” pensai correndo verso il televisore accendendolo e mettendo sul canale del meteo. “Sole.. sole..sole” sospirai contenta ritornando alla ricerca degli abiti. Visto e considerando che avevo ormai il raffreddore, non mi curai più di tanto a scegliere vestiti che mi coprissero troppo e così presi dei pinocchietti color beige e ci abbinai una maglia bianca a mezze maniche. In seguito presi il giacchetto nero in pelle e passai alle scarpe, prendendo dalla scarpiera le mie adorate sneakers nere. Mi diressi in bagno per cercare di dare al mio viso, tramite il trucco, un aspetto migliore. Passai la matita nera sugli occhi e un filo di fard sulle guance per dare un po’ di colore, per poi spazzolare i miei capelli, anche se mi avevano sempre rimproverato per quello..  “Ma sei pazza a pettinare i capelli ricci?!”. Scossi la testa ridacchiando a quel pensiero ma poi mi rattristai pensando alla mia amata Italia, ai miei amici che, grazie a dio, riuscivo a sentire tramite Facebook o Twitter. Mi imposi di non pensarci e quando alzai lo sguardo verso l’orologio mi accorsi che ormai erano le 13 e che tra un’ora sarei dovuta stare lì.

Presi la piccola tracolla che usavo di solito, mettendoci al suo interno lo stretto necessario ed uscii di casa. Camminai in direzione del luogo indicato sul biglietto, calciando di tanto in tanto qualche sassolino che si presentava sulla mia strada.
Ripensavo all’incontro con Julie del giorno precedente e al suo “studiarmi” con lo sguardo. La mia mente mi suggeriva ipotetiche spiegazioni tutte però troppo assurde, così affrettai il passo. “Prima arrivo e prima so” mi ripetevo.

Giunsi così ad un enorme edificio che osservai nei minimi dettagli, corrugando la fronte. Alla fine scrollai le spalle ed entrai. La hall era molto carina. Semplice ma curata, di un tenue color pesca. Dopo quella rapida occhiata in giro, presi a camminare verso la ragazza seduta dietro l’ampio bancone.
< Ehm – mi schiarii la voce – Salve, starei cercando Julie. Mi ha detto di venire verso le 14 e.. si è un po’ presto ma…  >

< Il suo nome? > mi rispose quella senza giri di parole, stoppandomi.

< Andrea Bel… >  La ragazza prese a scrivere e a cliccare sul computer, masticando leggermente la gomma.

< La signora Plec la sta aspettando. Segua il corridoio e bussi alla seconda porta a destra > disse senza neanche alzare lo sguardo verso di me, interrompendomi nuovamente. La guardai inarcando un sopracciglio perplessa, alzando le spalle, decidendo di seguire le sue spiegazioni.
Tuttavia… < Scusi, come ha detto?  >

La bionda mi guardò con uno sguardo che sembrava dire “E poi sono le bionde quelle considerate stupide” < Ho detto di andare dritto.. >

< Sisi, quello l’ho capito. Mi riferivo a quello precedente  >

< La signora Plec la sta aspettando > mormorò perplessa, per poi scuotere il capo con fare scocciato.

“La signora Plec? Perché questo cognome mi è noto? Pensa Andrea, pensa.. Dove lo hai sentito questo cognome?”. Mi grattai la testa pensando e ripresi a camminare fino a quando arrivai alla porta, contro cui era attaccata una targhetta con su scritto “J. Plec”. Decisi di lasciar perdere e bussai aspettando che mi venisse dato il permesso di entrare. Prima di bussare però avevo sentito un chiacchierio provenire da dentro la stanza e distinsi, oltre alla voce di Julie, altre due voci maschili ma non sapevo a chi appartenessero. Finalmente arrivò il permesso ad entrare cosi aprii la porta, varcandone la soglia. Vidi subito Julie sorridere nella mia direzione.
< Andrea! Mi fa piacere che tu abbia accettato.. Signori miei lei è la famosa Andrea! >  “Famosa? Credo di essermi persa qualche cosa” pensai mentre Julie si avvicinò a me. La guardai ricambiando il sorriso e spostai lo sguardo sulle due figure maschili. La prima era un signore, capello corto nero, che metteva un po’ soggezione, l’altro invece era poco più alto del primo, anch’esso con i capelli scuri, ma era ancora girato di spalle intento a rispondere ad un messaggio.

< Andrea ti presento Kevin Williamson >

< Kevin, piacere > sorrise allungando la mano, che strinsi.

< Andrea, piacere mio > sorrisi leggermente imbarazzata. Julie stava per riprendere a parlare quando la mia attenzione fu catturata dal ragazzo misterioso che si stava girando verso di noi. “Oh mamma!” riuscì a pensare solamente, tanto che non mi accorsi che Julie aveva finito di parlare e che quel ragazzo si stava avvicinando verso di me sorridendo.

< Piacere di conoscerti, io sono Ian > disse sorridendo scoprendo i denti bianchi che prima erano nascosti dalle labbra. Mi prese la mano, baciandone il dorso e non potei far altro che osservare la scena assorta, catturata specialmente dai suoi occhi azzurri. Sorridevo come una scema, sentendo le guance arrossire.

< Pi-piacere mio
> mi passai l’altra mano tra i capelli, come ero solita fare nei momenti di imbarazzo o di nervosismo. Il ragazzo mi sorrise e lasciò la mia mano, comunicando a Julie e a Kevin che sarebbe passato più tardi.
< Ehi tu, Somerhalder, avvisa gli altri dicendogli che vorrei parlare con loro, e con te, più tardi >

Il ragazzo annuì ed uscì dalla stanza. Presi a mordermi il labbro inferiore sentendo ancora i battiti del cuore velocizzati.  “Quel gran figo dagli occhi blu mare si chiama Ian.. Ian Somer.. Ian Somerhalder?” Presi a sbattere le palpebre degli occhi ripetutamente, mentre il mio cervello prese a mettere in ordine tutte le nozioni ottenute fino a quel momento. 
“Sei in una stanza con una signora
di nome Julie e di cognome Plec, con lei c’è un suo collega, Kevin Williamson e dalla stanza è appena uscito Ian Somerhalder.. Cioè significa che..” Non conclusi mentalmente il pensiero in quanto lo esternai verbalmente < … sono negli studi di The Vampire Diaries > mormorai lievissima, facendo difficoltà quasi a sentire la mia voce. passai la mano nuovamente tra i capelli che strinsi leggermente tra le dita.
< Andrea tutto bene? > Guardai Julie per un attimo, deglutendo.

< Non sto immaginando nulla, vero? > Sia Julie che Kevin mi guardarono confusi.

< In che senso? > Mi passai la lingua sulle labbra, inumidendole.

< Voi siete i produttori del telefilm The Vampire Diaries, mentre lui – indicai con le dita la porta dietro di me da cui era appena uscito Ian – è un attore della serie.. e io.. ottio io che c’entro qui? > Domandai quasi nel panico, mormorando la parte finale della domanda in italiano.

< Andrea va tutto bene, perché non ti siedi mentre Kevin va a prenderti un bicchiere d’acqua? > mi chiese gentilmente Julie indicandomi la sedia davanti alla scrivania. Annuii semplicemente, per poi sedermi sulla sedia. Cercai di rallentare i battiti del cuore e di riportare il mio respiro alla normalità mentre Kevin mi porse il bicchiere che presi con mani tremanti, bevendo avidamente.

< Andrea, da come ho capito, non serve che ti spieghi chi io e lui siamo. So al 100% che ti stai chiedendo perché ti ho chiesto ieri di venire qui, e sono pronta a dirtelo. Parlando della 3^ serie del nostro show volevamo inserire una figura nuova, che portasse un po’ di scompiglio nella vita di un nostro eroe. Questo nuovo personaggio l’abbiamo ideato proveniente dall’Italia. Ora la questione è questa: abbiamo valutato molto tutte le possibili candidate e molte si avvicinavano alla parte ma ieri.. > Julie sorrise avvicinandosi a me < .. ieri quando parlavo con te mi sono accorta di una cosa ed è per questo motivo che ti ho fatta venire qui. Vorrei che fossi tu a interpretare questo ruolo. Sei italiana e chi meglio di una italiana vera e propria può interpretare questo ruolo? > Julie si sedette sulla sedia davanti alla mia, prendendomi le mani tra le sue < Andrea, non ti sto chiedendo di rispondermi adesso, ma ti sto chiedendo di pensarci almeno fino a domenica e solo allora vorrò sapere la risposta. D’accordo? >

Aprivo e chiudevo la bocca non sapendo cosa dire. Quella situazione era assurda, tutta la faccenda era assurda!

< Julie.. Io.. Io non ho mai recitato come potrei farlo? Non ho esperienza, non so neanche da dove iniziare! > dissi con tono preoccupato.

< Andrea non preoccuparti, siamo a marzo e la seconda stagione finisce ai primi di Maggio, di conseguenza le riprese prenderanno il via solamente  a Luglio. Avrai tutto il tempo per imparare e poi ti aiuteremo noi >.

Non riuscivo a tenere lo sguardo su un punto preciso della stanza. Il mio sguardo vagava ovunque, dal viso di Julie a quello di Kevin per poi passare a guardare la finestra o i quadri appesi alle pareti.

Sospirai guardando allarmata Julie.

< Po
sso dirti, anzi dirvi, una cosa molto schiettamente? > Loro annuirono < Vi state mettendo in pessime mani, sappiatelo! > mormorai sconfortata.
Sentii la loro risata e Kevin assicurarmi di non preoccuparmi e di pensarci in quei 4 giorni.

“Facile per voi non preoccuparvi, tanto quella che farà la figura dell’idiota sarò io” pensai annuendo.

< Bene allora! Andrea grazie per averci concesso un po’ del tuo tempo. Ora se vuoi scusarci abbiamo una branca di attori da gestire >

Mi alzai dalla sedia e dopo aver salutato entrambi con una stretta di mano uscii dalla stanza, ripercorrendo a ritroso il corridoio, raggiungendo così l’uscita dell’edificio.

L’aria fresca si scontrò contro la mia pelle ancora accaldata, dandomi per qualche secondo sollievo e fece in modo che tornassi a ragionare. Tutto avrei potuto pensare tranne che a quella soluzione. 
Ridacchiando con fare nervoso tra me e me, guardai l’ora al telefono.. “Le 15.50.. Cazzo sono in ritardo!”.

Presi a correre in direzione del bar, sperando che i proprietari non si arrabbiassero per quel mio mostruoso ritardo.


Spazio Autrice ( per modo di dire )
Buon Giorno Ragazze :) 
Come state? Io bene.. Da ieri sono ufficialmente in vacanza *__*
Ma passiamo al capitolo... Sono stati svelati alcuni misteri... Abbiamo scoperto chi è Julie.. In molte mi avete chiesto se era la manager di Ian, se era una sua amica, una sua conoscente ma nessuna di voi ha pensato che forse quella Julie era proprio la nostra amata Plec! ehehe.. Si è scoperto anche il motivo dell'invito.. Beh, magari accadesse una cosa del genere anche a me..  Chissà cosa farà Andrea: Accettare o Non Accettare ?!
Inoltre.. visto chi compare nel capitolo? Il nostro bell' Ian.. è stato un incontro fortuito il loro..
Comunque... passiamo ai ringraziamenti.. Innanzitutto.. Grazie a chi ha letto, a chi ha commentato ( mi rendete molto felice *_* ) , a chi ha messo la storia o tra le preferite o tra le seguite o tra le da ricordare :) Grazie ancora...
Nel prossimo capitolo scopriremo quale sarà la decisione di Andrea... Per cui se volete conoscerla, dovrete aspettare fino a Lunedì ;)
Un bacione grande grande.... Sere ;)

Ps... Se andate sul mio account, troverete i link dei miei profili di Facebook e Twitter .. Chi volesse aggiungermi per chiedere spiegazioni, anticipazioni o semplicemente chiacchierare può farlo tranquillamente, basta che me lo fate sapere... A lunedì ;)

 

  
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