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Autore: Strega_Mogana    02/03/2006    6 recensioni
Mettete insieme una donna completamente diffidente verso gli uomini e un uomo che non sopporta le donne nel giorno dedicato agli innamorati e vedrete cosa succede!
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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*MINAKO*

 

Non so più cosa fare! Sono tre giorni che Usagi si trascina per casa come se fosse in punto di morte.

Mamoru non si é fatto sentire e lei é troppo orgogliosa per ammettere che ha fatto una cazzata.

Perché devo sempre risolvere tutto io?

Il mio piano è andato in frantumi, con questo colpo di scena devo, assolutamente, fare qualcosa d’altro per farli mettere insieme.

San Valentino é dietro l’angolo e io avevo promesso che quei due sarebbero stati insieme per quella data.

E’ faticoso ma io non mi lascio intimorire tanto facilmente!

Ho radunato le altre tre in salotto, Usagi sta lavorando... di Sabato mattina. Ha detto che é una cosa urgente, per me lo fa solo per non starmi a sentire.

- Allora Minako che vuoi?- mi fa Rei sbadigliando, effettivamente sono le sette e mezza e solo di Sabato possiamo dormire fino a tardi.

Non hanno uno sguardo molto amichevole.

- Ci hai trascinato giù dal letto all’alba. – si lamenta Makoto che ha tutti i capelli in disordine e gli occhi ancora mezzi chiusi. 

- Volevo dormire ancora un’oretta. – biascia Ami che stringe il cuscino del divano e prova a riaddormentarsi.

- Forza...- parlo ad alta voce facendole sussultare – volevo parlare di Usagi senza lei nei paraggi.

- Lascia perdere. – sbadiglia Ami affondando il viso nel cuscino – Te l’abbiamo già detto.

- Quei due devono farcela da soli. – finisce Makoto buttando la testa all’indietro e addormentandosi di colpo.

- Ma insomma! – temo che il mio urlo si sia sentito in tutto il quartiere.

- Minako!- urla anche Rei – Smettila di fare tutto questo casino di prima mattina! Si può sapere cosa ti passa in quel cervellino?

- Basta urlare. – ci sgrida debolmente Ami coprendosi la testa – Minako dicci qual’é il tuo piano che poi torno a letto.

Sorrido vittoriosa e incrocio le braccia al petto.

- Questo pomeriggio... si va a fare shopping!

 

*USAGI*

 

Mi sono lasciata convincere.. non ho ancora capito bene come, avevo il vestito color carta da zucchero nell’armadio per la festa di Makoto, é un vestito che adoro, con delle piccole spalline, una grande scollatura sulla schiena e una appena accennata davanti, che non fa vedere molto il seno ma che ti modella, arriva dritto fino ai piedi e da un fianco parte un piccolo spacco che arriva a metà polpaccio, semplice, non ricamato e quel colore mi piace da impazzire.

Le altre mi hanno detto che mi invecchia... che sembro la nonna scema dei Flinston con quel vestito e mi hanno portato fuori per comprarmi un abito nuovo.

Così sono in centro, ammettiamolo noi donne adoriamo lo shopping sfrenato, il sogno di tutte noi é trovare un vestito bellissimo, che ci rende magre, belle e desiderabili, che costi poco e che si possa lavare in lavatrice senza problemi.

Solitamente siamo già molto fortunate se un vestito racchiude anche solo due di queste prospettive.

Comunque sono qui al centro commerciale, vengo spinta ed investita da mille ragazze con in mano i ragli di San Valentino, le altre sorridono tutte estasiate davanti ai cuoricini e i cherubini d’oro appesi al soffitto.

Io sto per vomitare.

Entriamo nel primo negozio di vestiti e usciamo subito dopo, niente di interessate.. o meglio io avevo trovato qualcosa di interessante ma secondo le mie amiche non era abbastanza per il mio fisico, volevano qualcosa che risaltasse la mia figura.

Entriamo in altri tre negozi senza trovare nulla di decente, all’ultimo, finalmente, troviamo una valanga di vestiti che costano almeno il doppio di quello che prendo io di solito, ma la fortuna oggi deve averci baciato perché il negozio é in liquidazione. Modelli di lusso a metà prezzo... che, tutto sommato, sono prezzi ancora altucci ma per una volta si può anche fare nella vita...

Mi chiudo in camerino, le mie amiche qua fuori hanno a testa tre vestiti da farmi provare, provo gonne lunghe e corte, pantaloni stretti e larghi, giacche, vestiti interi e spezzati, azzurro, rosso, giallo e perfino un arancione che mi sta proprio male.

Sono a pezzi e totalmente sfiduciata sì, perché ci avevo fatto gusto allo shopping e non trovare il vestito adatto manda sempre noi donne in depressione.

- Ho bisogno di un gelato al cioccolato. – mormoro seduta nello spogliatoio in biancheria intima mentre attendo che qualcun’altra mi passi l’ennesimo vestito da provare e scartare.

- Ecco prova questo Usagi. – mi fa Ami porgendo un vestito turchese.

Lo provo... effettivamente non é male... mi volto per vedere se mi fa un sedere da elefante e poi esco per il verdetto finale.

Ami sorride, Rei mi studia bene, Makoto... beh Makoto sta guardando i vestiti mente parla al cellulare, la festa é solo tra due giorni e lei ha ancora un sacco di cose da preparare.

Non la invidio.

- No, non va bene. – fa Minako scuotando il capo – Ami era un vestito o un abito da suora moderno.

In effetti, mi fascia un po’ ma non mi sta male.

- Minako..- faccio guardandomi di nuovo allo specchio sotto un’altra luce – a me piace, non mi sta male.

- No, non va bene. – mi spinge di nuovo verso il camerino e chiude le porte – Tu spogliati e aspettami qui.

Toh! Questa frase, una volta, me l’ha detta anche un uomo.

Mi tolgo il vestito a malincuore e aspetto sempre seduta su questo sgabello traballante e in biancheria intima.

Non sopporto di restare così in camerino, ho sempre il sospetto che qualcuno mi spii da dietro lo specchio o che ci sia una telecamera nascosta e adesso un addetto alla sorveglianza guardone si sta divertendo con me in mutande che aspetto Minako.

- Oddio... l’ho trovato! L’ho trovato!

Si apre uno spiraglio e Minako mi passa l’abito incriminato.

Lo guardo un attimo.

- Ma Minako questo é..

- ... é perfetto! – taglia corto lei – Indossalo... sarai una bomba!

Eseguo gli ordini e metto il vestito... effettivamente é molto bello.

E’ nero, semplice sorretto da due piccole spalline di strass verdi smeraldo, la gonna arriva fino a poco sopra il ginocchio e in vita é stata ricamata, sempre con lo stesso verde smeraldo, dell’edera che mi fascia la vita come una cintura e scende un poco anche sulla gonna, per completare il tutto Minako mi ha passato uno scialle di raso dello stesso verde.

Mette in evidenza il mio vitino fine di cui vado tanto fiera, non mi fa un sedere di dimensioni pachidermiche e non ho il seno così in alto da poterlo scambiare con delle tonsille troppo infiammate.

Sì, questo é perfetto.

Esco dal camerino a trattengo il fiato mentre le mie amiche mi fissano con la bocca spalancata.

- Cosa vi dicevo?- fa Minako con un sorriso vittorioso.

- E’ stupendo Minako, - le dico – ma non credi che sia troppo leggero per la metà di febbraio?

Lei si avvicina e inizia a sistemarmi le pieghe dello scialle dietro la schiena.

- Se bella vuoi apparire molto freddo devi patire. – cita con fare saggio.

- Non credo che il proverbio dica proprio così. – fa Ami pensierosa alzando gli occhi al cielo.

- Sì... beh... il senso é sempre quello! – ribatte la mia amica bionda imbarazzata.

- Allora andiamo a pagare?

- Sì,- annuisco – e poi un bel gelato al cioccolato!

 

*MAMORU*

 

Venti minuti... Mokoto non é mai stato in ritardo di venti minuti!

In più ogni volta che lo chiamo il cellulare é occupato.

Sto iniziando a preoccuparmi.

- Scusami! – ansima il mio amico raggiungendomi di corsa – Ho avuto dei problemi con la lavanderia.

Alzo un sopracciglio piuttosto scettico: Motoki che va in lavanderia?

- E da quando vai in lavanderia?

- Da quando la mia biancheria intima è diventata tutta rosa grazie ad un calzino!

Ridacchio divertito.

- E il tua Matoko cosa ne pensa delle tue mutande rosa?

- Oooh lei non ci da peso… dice che tanto la biancheria è fatta per esser tolta nel momento giusto.

- No, Motoki… tutto ma non raccontarmi le tue prodezze sessuali per favore.

- Non ci tengo proprio! – mi risponde lui diventando leggermente rosso.

- Allora vuoi dirmi perché mi hai trascinato al centro commerciale?

- Sì.. ecco… vedi…

Perché ho come l’impressione che il mio amico stia temporeggiando?

Il suo cellulare squilla all’improvviso, Motoki si affretta a rispondere come se fosse la telefonata più urgente di questo mondo.

- Sì? Ah… ok… cinque minuti, arrivo. – riattacca e mi guarda mortificato, anzi… sembra solo che stia facendo finta di esser mortificato, questo ragazzo ha in mente qualcosa – Scusami Mamoru, devo solo vedere una persona. Ti spiace?

- Ci vediamo al negozio di articoli sportivi?

- NO!- urla – Emmh volevo dire.... no,- fa con un tono di voce più basso quando si rende conto che tutti si sono voltati per guardarlo in malo modo - perché non vieni anche tu? Ci metteremo solo pochi minuti.

Socchiudo gli occhi sospettoso: sì, questo ragazzo non me la racconta giusta.

Nasconde qualcosa e, a dire il vero, non ho voglia di scoprire quale sia il suo piano, vorrei solo andare a casa e starmene tranquillo, pensare a come mi dovrò comportare alla festa, voglio parlare con Usagi, voglio dirle quanto mi manca.

Ma non ho le forze di lottare quindi mi lascio trascinare dal mio amico verso la scala mobile, come una marionetta salgo le scale e mi dirigo verso il bar, quello che ha tutti i tavolini in vetro. Mi blocco quando vedo un gruppo a me noto davanti ai miei occhi: Minako, Ami, Rei, Makoto e quella testolina bionda china sul suo frappè al cioccolato è certamente Usagi.

Anche di spalle la riconoscerei su un milione di ragazze bionde.

No.. non voglio vederla.. non sono pronto… non so cosa dirle… oddio mi sto avvicinando… mamma ci hanno visto… cavolo sono a pochi metri da noi.

- Ciao ragazze!- fa Motoki e io inizio ad odiarlo con tutto me stesso.

 

*USAGI*

 

- Ciao ragazze!- alzo la testa dal mio frappè, è Motoki.. non sapevo che sarebbe venuto, mi volto per salutarlo quando mi sento mancare.

C’è Mamoru.

Mi sta fissando, non parla… è lì fermo come un manichino che mi fissa, saluto Mokoti senza neppure degnarlo di uno sguardo.

Si siedono al nostro tavolo, ordinano un caffè e noi continuano a guardarci.

Anche gli altri ci guardano e capisco immediatamente che lo shopping era solo una scusa, volevano farci incontrare.

- Ciao Mamoru. – oddio… questa è la mia voce? E’ così… fredda… distaccata… perché non gli butto le braccia attorno al collo e non mi faccio proteggere come un tempo?

Dovrei dirti che mi manchi, che ti voglio vicino, che vorrei solo tornare come prima.. o forse no? Forse voglio più di prima e non ho il coraggio di dirtelo.

Mi manchi Mamoru... mi manchi tantissimo... ma non so come dirtelo.

- Ciao Usagi.

Dio... anche la sua voce é distaccata e fredda, mi viene da piangere.

 

*MAMROU*

 

Ciao Usagi?

Vorrei solo urlare quanto mi sia mancata e l’unica cosa che so dire é Ciao Usagi?

E anche questo misero saluto mi é cosato un sacco di fatica, la voce non voleva uscire dalla mia bocca, non riuscivo a parlare e, quando finalmente ce l’ho fatta, il mio tono era così inumano che ha spaventato anche me stesso.

Mi ha guardato con tanta tristezza negli occhi, forse voleva qualcos’altro.

- Cosa ci fate qui? – la voce di Rei ci porta entrambi alla realtà, senza dire una parola ci voltiamo verso gli altri che stanno cercando in tutti i modi di riscaldare il gelo che ha avvolto l’ambiente appena i nostri sguardi si sono incrociati.

- Sono io che ho trascinato Mamoru al centro commerciale. – spiega Motoki mettendo un braccio sulle spalle della sua fidanzata – Devo fare delle compere. E voi?

- Usagi aveva bisogno di un nuovo vestito per la festa. – risponde Minako con un sorriso che vuole dire molte cose – Dai Usagi mostralo ai ragazzi.

Lei sorride un attimo.. solo un piccolo accenno eppure il suo viso sembra illuminarsi, é bellissima...

- Voglio fare una sorpresa quando arriverò.

- Stai attenta Makoto... Usagi ti ruberà la scena alla festa. – sorride Ami mentre beve il suo succo di pompelmo.

- Non direi proprio, me ne starò in un angolino... da sola.. con un martini in mano.

La mia amica finisce il suo frappè... no, non se ne starà da sola, ci sarò io con lei.

- E tu Mamoru?- chiede all’improvviso Motoki – Porterai qualcuna?

Usagi mi fissa curiosa, prendo la tazzina e bevo un sorso di caffè.

- Motoki mi sembra di averti già detto di no.

- Sì, ma ho saputo che l’altra sera sei uscito con un’infermiera.

Motoki ma stai zitto!

Ecco... ora Usagi ha smesso di guardarmi e gira distrattamente la cannuccia nel bicchiere sporco.

- Era solo un aperitivo. – mi giustifico – Nient’altro.

Questa situazione sta diventando imbarazzante ed è meglio che me ne vada prima che Motoki rovini tutto.

- Andiamo Motoki? Avrei anch’io delle commissioni e siamo già in ritardo.

Lui guarda l’orologio e annuisce, si alza, da un bacio fugace a Makoto e saluta le altre.

- Ci vediamo Usagi.

 

*USAGI*

 

Un’infermiera eh?

Vedo che non te ne frega nulla di me... già... e io che sto male!

- Ciao Mamoru. – non alzo neppure lo sguardo, vedresti i miei occhi gonfi di lacrime.

 

*MAMORU*

 

Ti nascondi... perché eviti il mio sguardo?

Perché non vedi quanto sto male per la tua lontananza?

 

*MINAKO*

 

Mamoru se ne va con Motoki e Usagi fissa quel bicchiere vuoto come se potesse riempirlo solo con il pensiero, o con tutte le lacrime che sta trattenendo.

Se l’idiozia fosse uno sport olimpico quei due vincerebbero la medaglia d’oro!

 

Eccomi qua... in ritardo... scusate!!! ^^”

Ma il lavoro mi ha sempre messo i bastoni tra le ruote!

Ora questo capitolo é finito e i prossimi non tarderanno molto ad arrivare.

Ormai la fic è quasi finita, é stata anche più lunga di quanto immaginassi.

Chiedo perdono anche per l’altra fic che sto scrivendo, per il momento é in stad by non perché non sappia cosa scrivere ma perché ci vuole calma per riordinare le idee, calma che, ora, non ho neppure a casa mia.

Appena finisco questa prometto che poserò prestissimo il prossimo capitolo dell’altra!

Bene aspetto i vostri commenti!

Un bacio a tutte!

Elena

   
 
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