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Autore: Dark Moon    12/06/2011    5 recensioni
"Ci fermammo a un semaforo e io appoggiai la testa sul bordo del finestrino.
E… in quel momento successe, quel qualcosa che forse sarebbe capitato.
Vidi un ragazzo bellissimo, il più bello che io avessi mai visto."
Lui non è il tipico eroe delle favole, ma lei si innamorerà lo stesso di lui, perdutamente. Un amore che lui non aveva mai avuto, ma Damon saprà mettere da parte gli amori passati e darsi completamente a lei? Accetterà che una "piccola umana" gli sconvolga in quel modo la vita? E se nel momento più inaspettato un attraente corteggiatore cominciasse a demolire le certezze di Damon e cercasse di rubargli qualcosa che ormai considera suo?
"Lei è mia, lo è sempre stata e se ti azzardi a metterti in mezzo, ti distruggo"
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 16: Bello...da dimenticare





Sì, adesso sì che mi trovavo nei guai: faccia a faccia con un vampiro, armata di un misero pezzettino di legno e le possibilità di vincere pari a 0.

Stavo cominciando a pentirmi di aver voluto "fare la coraggiosa" e adesso una cosa ormai l'avevo capita: dovevo dare sempre ascolto a Stefan, lui era l'unico che non voleva attuare questo piano!

Cercavo una via d'uscita, ma il vampiro mi stava davanti, fortissimo e insormontabile. Decisi che, se proprio dovevo morire, almeno lo avrei fatto combattendo.

-Io...io non ho paura di te!-

-Ah no? Beh, dovresti.-

Il vampiro cominciò ad avanzare con un ghigno stampato in faccia e i canini ben in mostra.

Mi voltai e incominciai a correre, ma ogni sforzo fu inutile: il vampiro era troppo veloce e io solo con le mie deboli forze umane non avrei potuto tenere duro ancora per molto.

Appena mi fu vicino, con tutta la forza che avevo, con tutta la forza del mio istinto di sopravvivenza, conficcai il paletto nella sua spalla, mancando visibilmente il cuore.

Il vampiro urlò per il dolore, ma quello non mi serviva a niente: dovevo ucciderlo, non ferirlo.

Mi afferrò per la gola, mentre io mi dimenavo, non riuscendo a respirare.

Avevo paura e mi sentivo stupida, perché in quel momento l'unica cosa che volevo era rivedere di nuovo e forse per l'ultima volta, gli occhi glaciali di Damon.

Strinse ancora di più la presa sul mio collo, ormai dimenarmi come un'ossessa non aveva più senso: sentivo le forze venirmi sempre meno.

Quando, però, mi aspettavo di morire per soffocamento, il vampiro mi scaraventò all'altro lato della stanza, facendomi battere violentemente la testa al muro.

Mi portai la mano alla testa e dopo poco constatai con orrore che era piena di sangue.

Andavamo di bene in meglio.

Avevo la vista quasi del tutto annebbiata e la botta alla testa faceva così tremendamente male da mozzarmi il respiro. Cercai di alzarmi, dopo i primi minuti di smarrimento, ma con una fitta di dolore notai che anche la gamba destra era andata: avevo probabilmente la caviglia slogata e non riuscivo nemmeno a camminare.

Stavo seriamente pensando che non sarei più uscita viva da quella stanza.

Proprio, però, quando credevo che tutto era andato perso, quando il vampiro stava cominciando inesorabile la sua discesa verso il mio collo, quando chiusi ghi occhi sperando che facesse meno male, sentii un enorme tonfo e una sorta di ringhio gruttrale.

Dopo pochi secondi riaprii gli occhi e mi trovai schicciata contro un giubbino di pelle.

Sospirai, quasi volevo piangere dal sollievo, mentre inalavo l'inconfondibile profumo di Damon.

-Scusa il ritardo.- mi mormorò tra i capelli.

Si staccò da me e io già sentivo la mancanza del suo abbraccio. Solo quando Damon si avvicinò veloce ad un altro ragazzo, vidi che c'era anche Gabriel. Teneva fermo il vampiro, mentre Damon gli inniettava una siringa di verbena.

Lo legarono ad una sedia, mentre io mi accasciai al muro. Stavo perdendo troppo sangue e ormai anche la vista era quasi andata.

Sentivo che Gabriel e Damon interrogavano il vampiro, ma io riuscivo a captare solo tralci di conversazioni. Avevo solo capito che lavorava da solo e che voleva prima "assaggiarmi" e poi portarmi da Klaus per entrare nelle sue grazie. Tutto il resto erano solo suoni sfocati.

-Damon...- riuscii a sussurrare, poi strisciai contro il muro, accasciandomi a terra.

In meno di un secondo Damon era inginocchiato accanto a me e mi alzò le testa con due dita.

-Angel?-

Compose velocemente un numero e ancora prima che mettesse giù, nella stanza era arrivato anche Stefan.

-Ci pensi tu qui? Non mi fido dell'angelo e io devo portare lei via da qui.-

-Se vuoi, vampiro, resta tu qui e io vado via con Angel.-

Damon fece una delle sue solite smorfie, quelle che solo lui riusciva a fare. -Preferisco lasciarti qui con Stefan.-

In risposta Gabriel gli regalò un favoloso dito medio, ma, stranamente, Damon non gli prestò la minima attenzione. Si voltò verso di me e mi prese in braccio, stile damigella in pericolo, ma in quel momento io ero più stile damigella dissanguata.

Stretta tra le sue braccia mi sentivo al sicuro, come se tutto quello che era successo meno di 15 minuti fa, fosse solo un ricordo lontano.

Mi strinsi a lui, come a un'ancora di salvezza, mentre restare sveglia diventava un'impresa sempre più ardua.

Damon camminava tranquillo e sicuro di sè e il mio peso non gli gravava minimamente.

Era così forte, così indipendente, così bello. Così poco mio.

Affondai la testa nel suo petto, mentre il dolore alla testa diminuiva di poco.

Mi appoggiò delicatamente nella sua macchina e in meno di due secondi lui fu al posto del guidatore.

Mi portò a casa Salvatore e come succedeva spesso, ormai, mi stese sul suo letto.

-Dovremmo chiamare un medico...- riuscii a sussurrare, sempre con gli occhi chiusi.

-Naah. ho un rimedio più veloce.-

Damon si abbassò verso di me e dopo poco sentii qualcosa che chiedeva accesso alle mie labbra.

Anche se desideravo ardentemente che fossero le sue labbra, mi ritrovai invece a bere il suo sangue.

Inizialmente ero disgustata, ma man mano che riprendevo le forze, non potevo farne a meno.

Quando il suo sangue mi aveva quasi guarito del tutto, mi staccai dal suo braccio e mi ridistesi sul letto.

-Mi raccomando, non sporcarmi il letto di sangue.-

-Come se a te dispiacesse.-

-Se non posso berlo, sì.-

Gli rivolsi un bel dito medio alzato: non meritava nemmeno una mia risposta.

Damon ridacchiò, uscendo dalla stanza.

Non lo avevo mai visto ridacchiare, gnignare sì, continuamente, ma ridacchiare mai. Ma dovevo ammettere: era una bella sensazione sentirlo ridere.

Dopo poco ritornò, con un bicchiere d'acqua e dei vestiti.

-Tieni. Fai una doccia se vuoi.-

Bevvi il bicchiere d'acqua e in silenzio mi diressi in bagno.

Chiusi la porta a chiave, non si sa mai, Damon era pur sempre Damon.

Ci misi poco, anche se tutti i muscoli mi facevano male. Presi i vestiti e notai che erano un paio di pantaloncini e una felpa enorme. Non sapevo che Damon avesse felpe...

Indossai tutto e dopo poco uscii, trovando Damon seduto sul letto.

Cominciò a fissarmi, in modo strano, quasi ipnotico, piegando la testa di lato.

-Che c'è?- dissi a disagio, passandomi una mano tra i capelli.

-Niente. Pensavo.-

-A cosa?-

-Vuoi sapere troppo.-

-Sono un tipo curioso.-

-Stavo pensando che sei bella con i miei vestiti addosso.- disse semplicemente e io passai a tutte le tonalità di rosso: da rosa pallido a rosso fuoco.

Misi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, guardando a terra: adesso mi era impossibile guardare Damon.

-E' arrivato Stefan.- disse semplicemente, scendendo al piano di sotto.

Cazzo, Angel! Ma di chi ti sei innamorata!!



-Ma io ci voglio andare!- piagnucolai, quel sabato pomeriggio a casa Salvatore.

Erano passati due giorni dall'attacco del vampiro e io ero ancora relegata in casa, confinata nelle enormi quattro mura della casa dei due vampiri.

-Non se ne parla, Angel.- rispose fermo Gabriel, che da altrettanti giorni si era stabilito in casa, suscitando i grugniti di Damon.

-Ma perché no?!-

-Perché è pericoloso.-

-Ma cosa sta succedendo qui?-

Nella stanza entrò Elena, che sorseggiava un bicchiere di coca-cola, con Stefan teneramente attaccato a lei.

-C'è che mi sento prigioniera in questa casa!- sbottai io innervosita, incrociando le braccia.

-Qual è il problema?- Stefan andò a sedersi sull'enorme divano, mentre Elena prendeva posto accanto a lui.

-Stasera al Grill c'è la serata karaoke e io voglio andarci.-

-E allora?- fece Elena.

-Lui non mi vuole fare andare!- puntai il dito contro Gabriel, mentre anche Damon entrava nella stanza.

-Non credo ci sia niente di male.- disse Elena, guadagnandosi un'occhiataccia da parte di Gabriel.

-Lo credo anche io.-

-Ho detto che non se ne parla.-

-Rilassati già di prima mattina, vedo.- disse Damon, sedendosi di fianco a Elena, cosa che non mi sfuggì, purtroppo.

-Io andrò al Grill, con il tuo permesso o no, non sei la mia guardia del corpo.-

-Angel, Gabriel ha ragione...- tentò Stefan, ma non mi avrebbe convinto con le sue doti di suadente conversatore!

-Potrei sapere anche io?-

-Angel vuole andare alla serata karaoke al Grill e Stefan e Gabriel non vogliono.-

-E perché?-

-Perché è pericoloso!- sbottò Gabriel.

-Perché, stona così tanto?- fece Damon angelico.

-Potresti essere serio per un momento?-

-Non credo che una serata al karaoke abbia mai ucciso qualcuno.-

Ecco un altro motivo per cui io amavo quel vampiro! Lui sì che si godeva la vita!

-Sono d'accordo con Damon.- disse anche Elena.

-Tanto ci sarete voi a proteggere me ed Elena.- rincarai la dose io.

Gabriel sospirò. -Ok, va bene, ma alla prima cosa strana noi ce ne andremo da lì.-

-Grazie!- di slancio diedi un bacio sulla guancia a Gabriel e, prendendo Elena per mano, salii al piano di sopra.




-Questo faceva proprio pena.- fece schifato Damon, mentre sorseggiava il suo burbon.

-Sono mille volte d'accordo con te.- feci allibita io, mentre la voglia di salire sul palco diminuiva sempre di più.

-Non era poi così male.- fece Stefan, dando un bacio ad Elena.

-Tu e il tuo cuore nobile.-

-Sembra strano dirlo, ma questa volta sono d'accordo con Damon.- rispose anche Gabriel, appoggiando il braccio sulla mia sedia.

-Siete troppo cattivi.- fece Elena, bevendo la sua coca-cola.

-Ma stasera canterò da sola?-

-Certo che sì.-

-Dai, canta anche tu qualcosa!- dissi, tirando Damon per una manica.

-Assolutamente no.-

-Uffa...-

-Se vuoi canto io con te, amore.-

Tutti e tre in contemporanea ci voltammo verso Gabriel.

-Gabriel senti...-

-E' il tuo turno.- disse gelido Damon, spingendomi in avanti.

Ed ecco che cominciavo a pentirmi di aver voluto così ardentemente essere lì.

Non avevo mai cantato in pubblico e farlo con Damon presente rendeva tutto ancora più difficile.

Anche se camminavo lenta, arrivai al palco, mentre il mio cuore accelerava i battiti.

Sapevo già la canzone che dovevo cantare, come sapevo già a chi fosse dedicata.

Sussurrai il nome della canzone al dj e dopo poco si udirono le note in tutta la stanza.

Forse sarò matta da legare
ma io per te non sai che cosa farei
anche se so che potrei rimetterci il cuore
per quegli occhi tuoi
per le tue labbra

I miei occhi erano puntati su di lui, il mio cuore era teso verso di lui e tutto quello che speravo era che Damon capisse che quella canzone era per lui.

Ma voglio te e chi se ne frega
devo provarci almeno e poi si vedrà
sarai per me paradiso inferno d'Amore
ma bello come sei si può rischiare

Mi sentivo stupida, tremendamente stupida, ma la musica aveva il potere di arrivare dove le parole non potevano. Non sapevo se lui aveva capito, ma sentivo i suoi occhi su di me, anche quando i miei erano chiusi e quando li riaprii, lo trovai li, con il bicchiere alle labbra e lo sguardo intenso.

C'è chi mi dice lascialo dov è ha solo spine quella rosa
dovrei fermarmi e non pensarti più però
per me sei troppo bello

Anche se non potevo vedermi, sapevo che ero dello stesso colore della maglia di Gabriel: rosso acceso. Mentre cantavo non pensavo alle conseguenze, non avevo pensato a cosa avrei potuto fare io se Damon avesse realmente capito che io stavo cantando per lui...


Bello da dimenticare non mi fai più respirare
questa voglia che ho di te non mi fa dormire
Bello che mi fai morire
dimmi cosa devo fare perchè tu t'innamori di me
io non resisto più

Lo amavo. Non era per la maledizione, io lo amavo e basta. Lo amavo quando lui mi allontanava, lo amavo quando lo trovavo a guardare Elena, lo amavo anche quando lui mi trattava male.

Di giorno sei l'unico pensiero
la sera poi mi chiedo dove sarai
La notte no, non lo posso proprio dire
che strane idee che ho
da starci male

La mia voce riempiva tutta la stanza e il tempo sembrava che si fosse fermato. Tutti mi guardavano, mentre io guardavo solo Damon.

C'è chi mi dice che mi brucerò
che non si può toccare il sole
ma forse come Icaro farò con te

perchè sei troppo bello

Damon mi fissava, ma era come se fosse contrariato, come se provasse solo fastidio dalla mia canzone. Avrei pagato tutto l'oro del mondo per sapere i suoi pensieri...


Bello da dimenticare
non mi fai più respirare
questa voglia che ho di te non mi fa dormire
Bello, bello che mi fai morire
dimmi cosa devo fare perchè tu t'innamori di me
io non resisto più

Stasera punterò su di te tutta la vita mia
e poi sia quel che sia

Anche Gabriel mi fissava e dalla sua mano stretta intorno al bicchiere, capivo che lui non era affatto contento di quella dichiarazione d'amore.

Bello, bello che mi fai morire
perchè tu t'innamori di me io non resisto più


La canzone finì, ma io ero ancora impalata sul palco, con il microfono in mano. Quando mi ridestai scesi velocemente dal palco, mentre tutta la folla presente mi applaudiva.

Arrivai al nostro tavolo e un silenzio tombale piombò su di noi.

-Credo sia ora di tornare a casa.- sbottò Gabriel, uscendo velocemente dal locale.

Era arrabbiato e io avevo paura di quello che avrebbe potuto dirmi.

In silenzio gli andai dietro, mentre sentivo ancora gli occhi di Damon su di me.

Sì Angel, hai fatto la cazzata.



Guardai l'orologio: le quattro del mattino.

Non riuscivo a dormire, le parole della canzone mi rimbombavano ancora in testa.

Come se non fossi padrone del mio corpo, mi ritrovai a vagare per casa, finché non arrivai di fronte alla camera di Angel.

Entrai, cercando di fare il minor rumore possibile, anche se sapevo che dormiva: sentivo il suo respiro lento e regolare anche attraverso la porta grazie al mio udito di vampiro.

Camminai piano e celato dall'oscurità mi avvicinai a lei.

Dormiva, con tutti i capelli sparsi sul cuscino.

Mi abbassai per accarezzarle una guancia, mentre ero quasi ipnotizzato da lei.

-Bella...- sussurrai. -Bella...da dimenticare...-

Così, con la super velocità da vampiro uscii da quella stanza, intenzionato a dimenticare quella serata.






Buoooooooona sera! ^.^ come va?

Ecco per voi un nuovo capitolo, carino o palloso sarete voi a giudicare, anche se spero che terrete a bada le bombe xD vorrei vivere ancora per molto xD

Ho visto che il precedente capitolo non ha goduto di buona fortuna come i precedenti, ma in effetti vi capisco u.u non succedeva niente di che u.u

Spero però che in questo capitolo le recensioni aumentino di nuovo e che mi farete ancora compagnia in questo "viaggio".

La canzone è bella da dimenticare di sal davinci, anche se è modificata xD non potevo di certo dire a damon "bella" xD

In ogni caso...la conoscete? Vi piace?

Mi farebbe piacere che vedeste questo video e che mi fareste sapere cosa ne pensate =) ditelo apertamente se fa schifo hihihhi xD

http://www.youtube.com/watch?v=bjGNft2Q8Ow

Adesso giuro che me ne vado, ho rotto le p..... già abbastanza xD

Grazie mille a tutti!

Baciiii

   
 
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