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Autore: xjonaswhore    13/06/2011    2 recensioni
Due ragazzi,sempre qualcuno pronto a dirgli di si.
E se per una volta le cose non fossero poi così facili?
se per una volta, ci fosse qualcuno a dire no, sia da una parte che dall'altra?
e se si innamorassero?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Catherine*



Era quasi natale, e di conseguenza mancava poco al mio compleanno. Adoravo che il mio compleanno fosse vicinissimo a natale, ovvero il 23 dicembre, perché così la gente era costretta a farmi sia un regalo per il natale, sia uno per il compleanno.
Qualche giorno prima che iniziassero le vacanze di natale,avevo invitato Nick da me, siccome fuori nevicava, e stavamo guardando un film quando mia madre spuntò dal corridoio, intromettendosi come sempre
< cat, lui chi è? > si, mia madre era l’educazione fatta persona.
< lui è Nicholas mamma, il mio ragazzo. > non l'avessi mai detto.

< tu hai un ragazzo tesoro? O no, Cat, non sei un po piccola per certe cose? >
Cercai di restare calma. < mamma, ho 17 anni, in pratica 18. Non mi sembra di essere piccola. >
Mia madre non rispose, ma si rivolse a Nick.
< scusa, ragazzo, potresti andartene? Devo parlare con Cat, in privato. >
Stavo per ribattere, ma Nick fece un veloce cenno di assenso, e dopo aver preso le sue cose uscì, rivolgendo un cenno a mia madre che lei non ricambiò.
< non voglio che tu lo veda più, Catherine. >
< mamma, non ti ho mai ubbidito prima, di certo non inizierò adesso. >
< mi dispiace tesoro, ma io ho già programmato tutto. Quel ragazzo, non è abbastanza per te. Tu meriti di meglio. >
< e con meglio intendi qualcuno che navighi nei soldi, vero? >
< esattamente tesoro. Fine del discorso. E ora, se vuoi scusarmi, ho appuntamento dalla parrucchiera. >
Aspettai che la porta d’ingresso sbattesse, per urlare < VAFFANCULO! >  e per buttarmi sul divano, mentre le lacrime cominciavano a scendere. Che razza di madre era quella? Ma io non ero la sua bambolina, non le avrei mai permesso di allontanarmi da Nick. Era l’unica cosa di cui mi importava veramente, e non sarebbero certo stati lei e il suo psicodramma personale a portarmelo via.
 
 
*Nicholas*

Dovevo aspettarmelo che prima o poi ci sarebbe stato qualche ostacolo, ma se c’era una cosa del quale ero sicuro, era che non avrei perso Cat, anche a costo di prenderla e di scappare via, per non so dove.
Ero perso nei miei pensieri, quando mia madre bussò alla porta, con un espressione alquanto preoccupata
< ehm Nick, tesoro? Potresi scendere un attimo? C’è una persona per te. >
Avevo un brutto presentimento, che si rivelò esatto quando, al centro del salotto, vidi la madre di Cat, che si guardava in giro come se fosse finita in una fogna o qualcosa del genere.
< bhè, io vado di la allora. > disse mia madre, e mi lanciò uno sguardo, che però non riuscii a decifrare.
< ehm, buongiorno. > dissi, un po titubante.
< senti ragazzo, > ma non sapeva che avevo un nome?
< Nicholas >
< non mi interessa. Te lo dirò senza tanti giri di parole: devi stare lontano da mia figlia. Lei è testarda, ora che le ho impedito di vederti farà di tutto per farsi vedere con te il più spesso possibile. È proprio per questo che voglio che tu la lasci. Dille che non la ami più, che ti sposi con la sua migliore amica, che in realtà sei una donna.. quello che ti pare ragazzino. Ma stalle lontano. Ovviamente è un obbligo, se non lo farai ci saranno conseguenze, e non credo che ti piaceranno. Ne a te, ne alla tua famiglia. Detto questo, e confidando nel tuo buonsenso, vado.
 Ah, e mandale un messaggio con scritto che domani non passerai a prenderla a scuola. La porterò io, e voglio che tu la lasci davanti ai miei occhi. spero di essere stata chiara
>
Detto questo, fece dietrofront e se ne andò,lasciandomi lì come uno stupido.
Sentivo le lacrime pizzicarmi gli occhi, e l’abbraccio caldo di mia madre non serviva a confortarmi.
Non so per quanto piansi, però poi, all’improvviso, sentii la voce di cat che mi diceva < odio le promesse,limitati a non farlo. Apprezzerò comunque. >
Me lo aveva detto due volte; la prima , quando le avevo promesso che non le avrei mai più fatto vedere un film Horror, la seconda, pochi giorni prima, quando le avevo promesso che non l’avrei mai lasciata sola.
Lei me lo aveva impedito, ma per il mio cuore oramai avevo promesso. Non l’avrei lasciata sola, avrei trovato un modo per stare con lei, sempre.
 
 
*Catherine*
Fissavo lo schermo del cellulare, la paura si era impossessata di me
- è meglio che domani io non ti venga a prendere. Ci vediamo fuori da scuola, dobbiamo parlare. –
Occhei, Cat, Respira. Era già successo che non potesse venirti a prendere, di sicuro non c’entra nulla con la storia di tua madre, e probabilmente era di lei che voleva parlarti.Calmati. Calmati. Nick ti ama. E voleva promettertelo, che non ti avrebbe lasciata sola. Calmati.
Nonostante tutto, non dormii bene. avevo come un peso allo stomaco che mi impediva di fare tutto, perfino di respirare.
 
La mattina, visto che mi ero dimenticata di chiamare Ronnie e Linz, mi feci portare a scuola da mia madre. Provò a iniziare una conversazione, ma io la ignoravo, così lasciò perdere.
Arrivate davanti a scuola, mia madre non se ne andò subito. Ci scommetto che voleva vedere se andavo o no da Nick, e bene, io le avrei dimostrato che non me ne fregava nulla di quello che lei mi proibiva o no, io avrei comunque fatto ciò che mi faceva stare bene.
Feci per baciarlo, ma lui si scostò. Mi si mozzò il respiro. No. Non poteva essere.
< Nick.. cosa? >
< nulla Cat, calmati. È solo che tua madre ci sta guardando. Fingi che io ti stia lasciando. Urla, piangi, non so. Ci troviamo agli armadietti e ti spiego il perché di tutto ciò. Ma ti prego, fidati e fai come se io ti stessi lasciando. >
Un sollievo immenso. Il peso che avevo nel petto sparì. Volevo ripagare Nick della nottata in bianco e della paura che mi aveva messo addosso, così gli mollai uno schiaffo, e mi precipitai dentro scuola, cercando di nascondere il sorriso che mi si allargava sul volto a causa della felicità.
Arrivata al mio armadietto, vi poggiai la fronte, e cercai di riordinare i pensieri.
All’improvviso sentii due braccia avvolgermi, e un profumo invadermi le narici.

Nicholas.

< cat, ascolta, devi dire a tua madre che ci siamo lasciati. Lei ieri è venuta a casa mia e mi ha minacciato, in un certo senso. Non voglio mettere in pericolo la mia famiglia, ma non voglio nemmeno perdere te. Soprattutto, non voglio perdere te. Perciò, fino a che tutto questo non finirà è meglio se ci vediamo di nascosto, se anche a scuola facciamo finta di esserci lasciati. Per esempio, ora, girati e urla, dì che mi odi. >
< Nick, ho paura. > la mia voce tremava.
< fidati di me, piccola >
Mi girai, gli lasciai un leggero bacio sulle labbra, e poi mi scostai velocemente da lui, urlando:
< Mi fai schifo nick jonas! Non osare mai più toccarmi o avvicinarti a me! Mi fai schifo! >
Tutti si girarono a guardarci. Lo fulminai un ultima volta con gli occhi, e poi mi diressi in classe.
In quel momento odiavo mia madre più di ogni altra cosa sulla faccia della terra.
 
 

Anything thats worth havin,
Sure enough worth fighting for,
Quittin’s out of the question,
When it gets tough gotta fight some more,
We gotta fight fight fight fight fight for this love,
 




- Primo giorno di vacanze  -

Linz mi guardava con gli occhi sbarrati. I miei erano pieni di lacrime.
Non dissi nulla, lei capì al volo. Mi abbracciò, stringendomi forte. Se fossimo state in un altro contesto, probabilmente ci sarei rimasta di sasso. Non erano gesti che Linz era solita fare.
< che cazzo faccio ora Linz? Nick mi odierà! >
< cat io.. io non lo so. >
Poco dopo le chiesi di lasciarmi sola, con la scusa che avevo bisogno di pensare, ma la verità era che avevo bisogno di una persona. Non so perché, ma sapevo che era l’unica che mi avrebbe aiutato, che mi avrebbe confortato.
Nonostante non lo facessi più da tanto tempo, composi il suo numero a memoria.
Squillava, ma lui non rispondeva, così, sperando che riuscisse a captare le mie parole tra i singhiozzi, esclamai:
< papà,papà ti prego, vienimi a prendere. Portami via da qui. Per favore.>
chissà se avrebbe ascoltato il messaggio, o se l’avrebbe eliminato direttamente.
La seconda mi sembrava l’ipotesi più probabile.
 






Salveee. Sono le tre di notte e io sono qui a scrivere. L’ispirazione mi ha colpita come un fulmine a ciel sereno. In ogni caso, posterò domani.
Non sono riuscita nemmeno a mantenere il mio proposito di non aggiornare per un po; sono una frana ‘.’
Fatemi sapere cosa ne pensate, e soprattutto cosa pensate possa  aver combinato cat!
Ve lo dico, più recensioni riceverò, prima arriverà il prossimo capitolo, che ho già scritto!
 

LOGE YOU ALL, ELLIE.

  
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