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Autore: JessL_    13/06/2011    16 recensioni
Ci sono persone che vorrebbero semplicemente voltare pagina, altre proprio buttare il libro della loro vita per iniziarne uno nuovo, Bella è così che ha fatto tanti anni prima ma si sa, il passato ritorna sempre... e anche i matrimoni. Dalla famiglia non si può scappare e se il destino ha deciso che devi intraprendere una certa strada e intrecciarla con quella di un bel ragazzo dagli occhi verdi... perché tirarsi indietro? Al diavolo la paura... la speranza è l'ultima a morire. Almeno così dicono... Bella che deciderà di fare?
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Introduzione: 
Mi sono fatta attendere, ma vi avevo avvisato che avrei atteso la fine della scuola :) a proposito, in culo alla balena per chi ha gli esami! Allora, eccomi qui con il nuovo capitolo – capitolo sicuramente più leggero di quello precedente, e soprattutto piuttosto rivelatore sul passato dei personaggi ;)
 
Prima di lasciarvi alla lettura, vorrei farmi un po’ di pubblicità, spero apprezziate xD
Negli ultimi giorni, ho postato due one shot, una nella sezione Introspettiva, molto corta, e una nella sezione di Harry Potter – una Dramione per l’esattezza. Tengo molto a entrambe, perché in una mi sono molto aperta e nell’altra mi sono messa in gioco in un fandom per me sacro, per di più parlando della coppia Draco/Hermione. Vi lascio  i link, sperando di sentirvi anche lì.
Come in un sentiero...
Specchio, specchio delle mie brame...
 
Ora sì, posso augurarvi buona lettura :)



 
~ Hopeful heart.
 
Capitolo cinque: Strozzare una gallina.
 
Isabella pov:
<< Edward? Edward! Ma dove sei finito? >> Una voce stridula, mi fa voltare verso la porta della cucina ancora chiusa. Altrettanto velocemente, mi rivolto verso Edward e lo vedo alzare gli occhi al cielo, la scena mi strapperebbe un sorriso se nella mia mente non rimbombassero le parole dette da Tanya nel pomeriggio: "Forse dovrei invitare una mia amica, almeno Edward non rimarrebbe scoppiato". Ecco, adesso la voglio di far scoppiare lei, è ritornata prepotentemente.
<< Tanya ti ha fatto trovare una sorpresina? >> Chiedo cercando di risultare divertita. Edward sbuffa e allontana la sedia dal tavolo facendola strisciare.
<< Purtroppo sì. Non sto a dirti che noia, penso ti basti sapere che per dire correttamente il mio nome ci ha messo come minimo cinque minuti e che non smette di parlare. >> Sgrano gli occhi; no, le amiche di mia cugina sono sempre le stesse, fatte con lo stesso stampo.
<< Wow. >> Non so come ma riesco a strappargli una piccola risata.
<< E' meglio che mi faccia trovare, potrebbe iniziare anche a guardare nei cassetti, pensando che io sia là dentro. >> Aggrotto la fronte ma poi scoppio a ridere: potrebbe mai una persona iniziare a cercare un umano in un cassetto?
<< Quindi sei venuto in cucina per... scappare dalle sue grinfie? >> Edward si alza. Non so perché gli ho posto questa domanda ma, sapere è legittimo, no? E poi è oramai risaputo che sono curiosa.
<< Sì, anche. Ma sapevo che almeno avrei potuto parlare un po' con te. >>
<< Cerchi di fare il cascamorto Edward? >> Chiedo divertita e con una strana sensazione nello stomaco. Possibile che ci siano delle farfalle che ci svolazzino dentro? Possibile che io stia veramente flirtando?

<< Chi, io? Sei fidanzata Bella, non potrei mai. >> Chissà perché, ma il sorriso sulle sue labbra sembra dire tutto il contrario... ma non lo dico, forse solo perché entra una vera Barbie: una ragazza alta, capelli biondi, occhi azzurri e un sorriso a trentamila denti.
<< Edward eccoti! Ti ho cercato dappertutto! >>
<< Scusami Lucrezia ma stavo parlando con Bella. >> Al solo sentirmi nominare, il sorriso della bambola sparisce, i suoi occhi si posano su di me e cercano di farmi una radiografia, se vuole mi alzo, così può avere una visuale migliore.
<< La cugina di Tanya, immagino. >> Commenta secca.
<< Immagini bene. >> Dico con un sorriso. Mi sto divertendo, è mai possibile? Sono strana, questo è assodato.
<< Edward di là stanno servendo gli aperitivi, andiamo? >> Lucrezia allunga il braccio e aspetta che Edward afferri la sua mano. Io guardo quell'arto con una voglia insana di staccarglielo. Perché adesso non ci sono più le farfalle nel mio stomaco? Erano sicuramente più piacevoli di questo macigno che mi fa stringere i denti e che mi fa mentalmente diventare uno scaricatore di porto contro la biondina.
<< Non ho molta voglia di un aperitivo... >> Mormora Edward facendo sparire il sorriso a Lucrezia e facendo iniziare una sottospecie di hola nella mia mente. Il braccio torna accanto al suo fianco ma come se niente fosse, da un secondo all'altro, torna a sorridere entusiasta e si avvicina facendo sgranare gli occhi a Edward.
<< Beh se vuoi possiamo rimanere di qua a chiacchierare un po'. >> Propone come se non avesse capito che Edward la sua compagnia non la vuole.
Dite che è tarda? No dai, non fino a questo punto... nessuno lo è così tanto. Credo...
<< Veramente stavo parlando con Bella. >> Un sopracciglio svetta verso l'altro. Mi sta usando come scusa per poter scappare? Beh, a me non dispiace di certo.
Barbie si volta con uno sguardo assassino verso di me e io sorrido, è divertente farla infuriare.
<< Ma Bella sicuramente vuole raggiungere il suo fidanzato, non puoi di certo tenerla tua prigioniera per tutta la serata, no? >> Sì Edward, imprigionami sotto il tuo corpo nudo e prestante. Sorrido divertita dei miei pensieri, tanto è inutile che io mi sgrida, non serve  a niente, sono un caso irrecuperabile.
<< La qui presente Bella ha un cervello e delle corde vocali funzionanti. Il discorso che stavamo facendo era serio... magari puoi tornare più tardi, anzi ti raggiungiamo noi in salotto. Grazie Lucrezia. >> E' una figata pazzesca parlare di me in terza persona, spero solo che la gallina abbia finalmente ricevuto il messaggio... e dalla sua espressione direi proprio di sì.
<< Ok, vi lascio finire il discorso, torno in salotto. >> Prima di andarsene liscia la camicia di Edward, mi fulmina con un'occhiataccia e gira i tacchi uscendo dalla stanza. Una volta che la porta torna chiusa, sospiro e mi appoggio allo schienale della sedia.
<< E' ancora più stupida di quanto credessi. Sembrava un cane che marcava il territorio. >>
<< Ti sembro un albero o un pezzo di strada da marchiare? >> Mi chiede divertito tornando seduto.

<< Un albero no, ma magari a un palo della luce sì. Sei alto e magro, avrebbe potuto confonderti. >> Scoppia a ridere e io sorrido. Perché non tengo mai la bocca chiusa? Non sto mica parlando con Jake, che ogni cagata che dico per lui equivale quasi a un discorso serio.
<< Mi hai liberato da quella sanguisuga ancora per un po', te ne sono grato. >>
<< E come vorresti ricompensarmi? >> Chiedo sorridendo e sporgendomi verso di lui.

No, no no! Ditemi che non sto nuovamente flirtando!
Edward mi osserva per qualche attimo e in quel lasso di tempo, capisco che potrei aver detto la frase in modo malizioso. Sento le guance arrossarsi e di conseguenza svio lo sguardo e abbasso il capo iniziando a giocare con i miei capelli.
<< Perché non hai un bel rapporto con tua cugina? >> La sua domanda mi spiazza, tanto che alzo lo sguardo e ci metto qualche secondo di troppo a rispondere.
<< Non lo so. Fin da piccole ci hanno sempre paragonate l'una all'altra e penso che questo abbia spezzato il nostro rapporto. E poi i caratteri si sono formati e non abbiamo nulla che ci accomuna, non un hobby... niente. Poi io a diciotto anni sono andata via e ho chiuso i ponti con quasi tutti. >>
<< Penso che quest’ ultima cosa sia stata veramente stupida. >> Dice rilassandosi e incrociando le braccia al petto lasciandomi spiazzata e con gli occhi sgranati.
<< Il fatto di essermene andata? >> Chiedo, tanto per sicurezza.
<< Sì. Sei nata e cresciuta qua, circondata da persone che ti vogliono bene... >>
<< Guarda che la mia famiglia non è quella perfetta del Mulino Bianco. >> Lo interrompo subito, perché lui non sa quello che dice e non può avere idea di tutto quello che ho passato quando abitavo in questo posto. << Se me ne sono andata, non è di certo per stare lontana da Tanya. Ci sono stati più motivi sotto, motivi che non devo di certo dirti. >>
<< Quanto veleno. >>
<< Si tratta di un argomento delicato, non permetto a persone che non sanno nulla di dare un loro parere o di sputare sentenze. Io me ne sono andata con più di un valido motivo e ora, a distanza di anni, continuo a dirmi che ho fatto bene, perché se adesso sono un avvocato di successo e ho trovato Jake, è solo grazie al fatto che me ne sono andata dall'Italia, ho costruito tutto con le mie mani. >>

<< Quindi è da tanto che conosci Jake? >> Sbatto le palpebre frastornata.
<< Sì ma che c'entra? Per caso sei un reporter? O un poliziotto? >> Sorride.
<< Niente di tutto ciò, lo sai, lavoro per un'azienda di pubblicità. >>
<< E allora perché sei così tanto curioso? >>
<< Che ne so, m'incuriosisci. Però spero per te che la mimica facciale, in tribunale, tu sappia tenerla a bada. >> Detto ciò, si alza e mi lascia in cucina ancora frastornata e con una tremenda voglia di strozzare anche lui come si fa con le galline.

 
<< E non hai proprio intenzione di trasferirti, Edward? >> La voce di Lucrezia è fastidiosa, stridula e per niente maliziosa come vorrebbe essere. Sembra una piovra, non si stacca da Edward nemmeno per andare a fare la pipì e in me... beh c'è un casino assurdo, sembra che il mio stomaco sia tutto in soqquadro e penso di star guardando male Edward da almeno mezz’ora. Come se lui c'entrasse qualcosa poi.
<< Non hai proprio voglia di portarmi a letto Edward? >> Mi sussurra Jake in falsetto nell'orecchio, imitando la Barbie spelacchiata. Mi strappa una risatina e mi stringo di più a lui. Siamo tutti nel salotto di Luke, abbiamo cenato tranquillamente e infine la padrona di casa ha deciso di farci mettere comodi per parlare. Peccato che abbia tenuto banco sempre e solo Lucrezia. Mi ha addirittura fatto venire il mal di testa!
<< Sto bene dove sto, grazie. >> Edward ha risposto a tutte le sue duemila domande, è rimasto per tutto il tempo distaccato ma cordiale... come diamine fa? Io non riesco ad essere così nemmeno con i miei clienti!
<< Jake, ma sei figlio unico? >> Tiro un respiro di sollievo, e automaticamente ringrazio Luke per aver cambiato discorso e aver fatto stoppare quella gallina. Jake toglie il suo braccio da dietro le mie spalle e scuote il capo.
<< Ho due sorelle, abitano in Sicilia. >>
<< Quindi hai origini italiane o... >> Jake lo interrompe con un sorrisone.
<< Io sono italiano. Sono nato a Catania. La scelta di trasferirmi in America è stata... >> Si stoppa e io smetto di respirare. Non può dirlo. Non può dire che la sua decisione di cambiare aria è stata sia dipesa dalla voglia di libertà sia di essere se stesso senza essere visto come uno scherzo della natura.
<< Un’occasione che non potevo perdere. Mi avevano dato una sottospecie di promozione ma dovevo trasferirmi, non ci ho pensato un attimo, ho accettato. >>
<< Che tipo di promozione hai avuto? Hai detto che lavori dietro a una scrivania. >> Emmett è confuso ma anche incuriosito. Diamine! Ma perché le cose devono farsi sempre più incasinate?
<< Facevo le fotocopie, poi mi è capitato di aiutare per caso un collega e mi hanno notato. >>Eh beh, anche Jake è messo bene a fantasia - per fortuna, direi.
<< Che culo. >> Dice Jasper facendoci ridere.
<< Sai Jake, io ti vedrei bene come modello. >> La salivazione mi va di traverso e inizio a tossire a causa delle parole di Tanya. Jake mi aiuta a riprendermi ma io penso che stasera potrei anche morire, non ce n'è nemmeno una che vada bene.
<< Come modello? >> Chiede divertito Jake. E' un ottimo attore, questo oramai si è capito.
<< Sì, hai un fisico niente male e secondo me sei anche fotogenico. Bella, è fotogenico? >> Rimango in silenzio per qualche attimo ma infine annuisco.
<< Molto. >> I miei occhi incontrano quelli di Edward, mentre rispondo, sembra si stia trattenendo dal non ridere. Ma che gli prende? Se continua così, rimetto play a Barbie!
<< E te Bella? >> Eh? Mi volto verso Alice, mi sta sorridendo ed è sempre appiccicata a Jasper.
<< Vuoi sapere se sono fotogenica? >> Chiedo stranita, Alice ridacchia.
<< No, intendo con il lavoro, come va? Mi sa che ti sei persa una domanda. >> Sgrano gli occhi, bene, adesso mi perdo tra i miei pensieri a tal punto da non sentire nulla. Grande.
<< Il lavoro va bene, certo trovo assurdo che alcune coppie si lascino e buttino all'aria anni di matrimonio per delle cavolate ma... il mio lavoro non è dare pareri, non faccio di certo la terapeuta delle coppie. >> Il silenzio ci avvolge e Jake torna a mettere il suo braccio dietro le mie spalle.
<< Scusatela, prende molto sul serio il suo lavoro, talmente tanto che non si rende conto che qualche volta dovrebbe prendere aria per respirare. >>
<< Bella è sempre stata così. >> Cinguetta Tanya sorridendo e gesticolando. << Quando andavamo a scuola e magari avevamo un giorno libero, lei mica usciva! No, si metteva a fare i compiti anche per la settimana dopo! >> L'unica a ridere è lei. Io guardo il tavolino di vetro posto davanti a me e mi tormento le mani mentre Jake intensifica la presa sulla spalla.
Odio parlare della scuola, di quegli anni, di com'ero e di come mi vedevano gli altri.
Lei lo sa... ma se ne frega. Perché d'altronde lei era quella popolare, vista bene da amici e parenti.
Poco importa che non ha un cervello ma una nocciolina nel cranio.
<< Io ero uno sfigato di prima categoria alle superiori. >> Edward prende a parlare e tutti pendiamo dalle sue labbra. O forse quella sono solo io... sì vabbè, forse anche Lucrezia.
<< Tu sfigato? >> Mormoro sorridendo. Edward annuisce sporgendosi verso di me, appoggiando le braccia sulle sue cosce.
<< Molto. Mi prendevano in giro per il buffo colore dei capelli, perché non avevo muscoli... perché non piacevo molto alle ragazze. Ero il solito nerd. Però me ne fregavo, perché sapevo di non essere quello che loro vedevano, ero e sono molto di più di quanto loro immaginassero. Quando sono finiti quei cinque anni, beh è stata una liberazione. >>
<< Penso sia stato così per tutti. >> Disse Jacob.
<< No, dai, anche tu non eri popolare? >> Chiede divertito Edward. Jacob annuisce ed Emmett scoppia a ridere.
<< I più fighi sbocciano dopo. >> Scoppiamo a ridere alle parole di mio cugino.
<< Jasper è sempre stato bello. >> Alice posa un bacio sulle labbra di Jasper mentre l'interessato si passa una mano tra i capelli in modo imbarazzato.
<< Beh non ero uno sfigato, giocavo nella squadra di calcio del liceo, avevo le mie "spasimanti" ma di certo non ero bravo a scuola, me la cavavo. E comunque Emm, tu di certo non eri uno sfigato! >>
<< Dici così perché mi hai conosciuto il terzo anno del liceo! Chiedi a loro com'ero rachitico prima di iniziare a fare king boxing. >> Continuiamo a parlare del liceo e di quanto sia stato un sollievo che quegli anni siano oramai alle nostre spalle e io man mano mi rilasso e riesco a intromettermi, ridere e scherzare dimenticandomi gli anni bui e di quanto io abbia sofferto.
Mentre Alice racconta qualche aneddoto divertente di quegli anni, incontro lo sguardo di Edward, e non posso non mimargli un 'grazie', sono più che certa che se ha approfondito il discorso è solo per far scomparire il mio disagio. La sua risposta? Un occhiolino. Forse è meglio che non inizi a elencare che cosa mi abbia scaturito dentro... non sono normali tutte queste sensazioni, vero?
 
<< Ma tua madre non ce la fa a non fare rumore di prima mattina? >> Mi chiede Jake con voce bassa e insonnolita rimanendo abbracciato a me e coperto ben bene dal lenzuolo. Io sbuffo.
<< Purtroppo no. Sembra che ogni santa mattina debba smontare casa. >> Rispondo con ancora tanta voglia di dormire.
<< Cos’è che devi fare oggi? >> Mugugno e stringo gli occhi per non aprirli.
<< Jake, voglio dormire, non farmi domande se no poi non riuscirò più a riaddormentarmi! >> Lo sento sbuffare e mettersi supino.
<< Ma io adesso sono sveglio. >>
<< Beh, io no. >> Dico voltandomi, dandogli le spalle e rubandogli la coperta.
 
<< Bella? >>
<< Ciao Tanya, dimmi. >>
<< Non sto bene. >>
<< Oh tesoro, ma lo so! Non sei mai stata veramente bene di cervello. >>
<< Non fare la spiritosa, dico sul serio. >> A quelle parole, mi blocco e sgrano gli occhi.
<< Oh. E... che cos’hai? >> Che gaffe, sono sempre la solita.
<< Non faccio altro che andare in bagno e... >>
<< No per favore, risparmiami i dettagli. >> La sento tirare un respiro di sollievo. << Che cosa devo fare? Sono certa che se mi hai chiamato è perché hai bisogno di qualcosa. >>
<< Dovevo andare a ritirare le fedi e a misurare il vestito, puoi andare te? >>
<< A misurare il vestito? >> Chiedo sconcertata. Jake mi guarda incuriosito, inutile dire che ha gli occhi più luminosi di una lampadina. Mia madre, ai fornelli, noto che si è stoppata per ascoltare la conversazione. Ma non c’è nessuno che si fa un po’ gli affari propri?
<< Beh sì... se a te entra, vuol dire che è ancora da ristringere. >> Sono senza parole. Posso insultarla?
<< Tanya, portare una taglia 44/46 non è un dramma. Non c’è niente di male, e comunque porta sfiga indossare un abito da sposa che non sia il proprio, e anche se io non muoio dalla voglia di sposarmi, non voglio portami sfiga da sola. Quindi no, mi spiace... vado a prenderti le fedi ma al vestito... dovrai pensarci tu. Magari rimandi, domani ti sentirai sicuramente meglio. Nessuno è morto per un po’ di dissenteria. >>
<< Per una volta che ti chiedo un favore, mi dici di no? >> Ditemi che non sta per scoppiare a piangere, vi prego.
<< Veramente mi hai chiesto due favori, e a uno ho risposto di sì. Quindi non ti puoi lamentare. >>
<< Ma perché sei così acida? >> Sì, sta piangendo.
<< Tanya? Non devi andare in bagno? >> Jake ridacchia mentre mia cugina singhiozza. Un po’ mi sento una merda, tanto per rimanere in tema, ma non ho intenzione di andare a provare l’abito, nemmeno morta.
<< Bella, ti prego. >>
<< L’abito non lo provo. >>
<< Almeno vai a vederlo, senti che cosa ti dici la sarta! >> Ma non stava piangendo? Perché adesso urla?
<< Non puoi sentirla tu tramite telefono? Ti assicuro che la sentireste bene lo stesso, hanno inventato i telefoni apposta. >>
<< Edward sarà da te tra venti minuti, fatti trovare pronta. Non trovare scusanti. >> Mi attacca il telefono in faccia, allontano la cornetta dall’orecchio e la osservo per un minuto buono.
<< Stai avendo una conversazione muta con la cornetta? Che cosa ti dice di bello? >> Mia madre ride alla battuta di Jake, io alzo lo sguardo scandalizzata – e purtroppo non per la cazzata che ha detto.
<< Mi ha fregata. >> Eh sì, e c’è riuscita pure bene... devo sbrigarmi, Edward sarà qui tra poco. Che diamine mi devo mettere? Aw! La prossima persona che strozzerò come una gallina sarà mia cugina, giuro!
 
__ 
Note dell’autrice  oddio che parolone! 
Come ho detto all’inizio, si intuisce un altro motivo per cui Bella è “scappata”, sappiamo che il liceo è stato quasi un incubo per tutti ma che alla fine sono tutti belli e pronti ad affrontare ogni avversità che la vita gli mette sul cammino :)
Il personaggio antipatico di cui parlavo, ovviamente, è Lucrezia... che ne pensate? Dite che riapparirà?
Ci sentiamo presto, vi ricordo le one shot che ho postato... mamma mia che rompina che sono :D a presto, grazie in anticipo di tutto... Jess.
   
 
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