Io lo capisco
Seduta, lo osservo. Lui, in piedi davanti a me, mi scruta dall’alto in basso, per poi sospirare e distogliere lo sguardo.
Non riesce mai a fissare a lungo le persone negli occhi. E quando le cose si fanno difficili, scappa.
«Ma lo capisco» continuo. «Non c’è bisogno che ti senti in colpa. Lo so che ora come ora ci sono altre priorità. Ora hai un bimbo di cui occuparti. Io lo so»
«Non essere gelosa» mi dice. «Nella mia testa, proprio qui» dice, toccandosi la tempia con due dita, «ci siete tu, Tommy e tua sorella. Nessun altro. Non essere gelosa»
«Io lo so» dico. «Lo so. So che lavori tanto per tutti, so che da quando è nato Tommy ci sono meno soldi. Lo so. Però, resta il fatto che prima facevamo tante cose assieme, eravamo sempre al cinema. Ora non facciamo più nulla assieme. È da tanto che non facciamo nulla solo noi due»
Sospira di nuovo. Mi sfiora la testa con una carezza, e poi lascia la stanza. Rimango seduta, osservando la soglia, vuota.
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Tutto ciò che avete letto corrisponde solo alla mia immaginazione e non a fatti reali.
185 parole. Che vanno collocate in un qualunque contesto, con ogni tipo di significato e condite con una buona dose di nostalgia. E bla bla bla…
Vi saluto! ^^