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Autore: Aislin    13/06/2011    5 recensioni
E se Albus non fosse l'unico serpeverde di famiglia? E se il suo migliore amico non fosse esattamente un Weasley? Questa Fanfiction è dedicata quasi interamente alla nuova generazione. Tra litigi, fatture orcovolanti, primi amori e l'attesa edizione del Torneo Tre Maghi alcuni dei protagonisti ritroveranno se stessi, altri capiranno cosa vogliono dalla vita...
Genere: Generale, Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hugo Weasley, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Cassandra e Hugo: lie or not lie?

“Qualunque verità è unica solo fino a che

non diventa la verità di qualcun altro.”

 

La festa si stava svolgendo esattamente come nei piani della gemelle Zabini, che avevano adeguatamente protetto Lily nel suo piccolo trucco per poter passare del tempo con Scorpius, sotto gli occhi di tutti ma senza destare sospetti. Heléna e Chris erano felicemente intenti a ballare, così come Sophia e Albus che avevano superato indenni la tempesta del ritorno di Dominique che, a conti fatti, non aveva provocato alcun problema. La bionda Weasley si era anche presentata alla festa ma non sembrava particolarmente in vena di partecipare alle danze e si era chiusa a spettegolare con qualche excompagna di casata. Tra la folla di ragazzi, che privi da vincoli scolastici stavano devastando Zabini Manor, un gigante Rosso, stava bevendo burrobirra con una bella ragazza abbarbicata sulle proprie spalle a cavalluccio che rideva come una matta. Nott e Weasley però non sapevano di essere all'inizio di una seria crisi di valori.

 

CASSIE:

 

Non mi ero voluta mettere un vestito perchè già sapevo che mi avrebbe dato fastidio. Avevo quindi optato per un paio di pantaloni aderenti neri e un top verde scuro che mi lasciava scoperta la schiena. Niente tacchi ma un paio di ballerine dello stesso colore della maglia. So che mio fratello mi prende in giro per questa mia totale mancanza di trasporto per gli abiti ma io sono una giocatrice di Quidditch dopotutto, e da quello che mi ha detto l'allenatore dei Lepricaun Explosive*, c'erano parecchie possibilità per me anche dopo la scuola. Non sapevo ancora se dire a Hugo della sua offerta di farmi fare un paio di stagioni nella loro squadra juniores. Avrebbe significato lasciare Hogwarts per studiare da privatista, e la cosa non mi piaceva affatto. Lasciare lui, i miei amici, quel cretino di Chris. Avevo ancora troppe cose da fare a scuola prima di lasciarla. Sull'altro piatto della bilancia c'era però la possibilità di fare quello che più amavo ad un livello professionistico. Ero indecisa, e ammetto anche un po' confusa.

“Ehy...tutto bene?”

Hugo che fino a due secondi prima stava parlando con un suo compagno di squadra si era leggermente voltato verso di me, sfiorandomi la guancia con un bacio. I suoi grandi occhi nocciola mi guardavano quasi con apprensione, e la vivida certezza che qualcosa non quadrasse. Nel tempo che avevo passato con lui avevo scoperto che dietro all'apparente modo di fare un po' troppo semplice, il mio Weasley era una persona comprensiva ed empatica...o almeno ci provava.

Strinsi maggiormente le braccia intorno alle sue spalle mentre mi facevo scarrozzare come un koala magico per tutta la sala.

“Si si...tutto a posto”.

Mi venne istintivo nascondere il viso nell'incavo del suo collo prima di mormorare un

“Ti voglio bene”.

Forse fu la stretta, o forse semplicemente il sentire la mia voce così insicura che lo convinse a virare dal salone, verso una delle porte finestre che davano alle Serre (Daphne Greengrass in Zabini è una specie di fanatica dell'Erbologia e ha piante rarissime provenienti da tutte le parti del mondo) prima di depositarmi come se fossi un sacco di fertilizzanti su una poltroncina di vimini dall'imbottitura morbida di cotone bianco.

“Hai due secondi per dirmi cosa c'è che non va Nott. Ti sei stancata di me? Ho detto qualcosa che non dovevo? Non vuoi più uscire? Ci stiamo lasciando?”

Sul volto di Hugo passarono mille e una emozioni. Lo vedevo teso, con le mani strette a pugno per la consapevolezza che qualcosa stava andando storto.

Lo guardai qualche istante sorpresa da quella girandola di emozioni, su un volto solitamente pacifico e cordiale.

“Io...”

Non avevo la mina idea su come spiegargli cosa stava succedendo ne tanto meno il coraggio di vuotare il sacco. Avevo paura di ferirlo, paura della sua reazione,e soprattutto della mia indecisione.

“Mi hanno offerto un posto nei Lepricaun, sarebbe per due stagioni a partire da dopo Natale. Squadra Juniores, e opzione per un contratto professionistico non appena sarò giudicata pronta per il circuito.”

Avevo buttato fuori tutto, senza prendere fiato una sola volta, ma quello che non potevo minimamente immaginare, fu la reazione del tutto sconvolta ma anche felice del ragazzo di fronte a le. Mi prese il viso tra le mani, mentre si chinava su di me dandomi un bacio che mi lasciò del tutto stordita. Sentivo le sue dita accarezzarmi le guance lentamente, quasi volesse studiare il mio viso in ogni suo più piccolo particolare. Mi ritrovai a corrispondere a quel bacio con foga, e un il desiderio di sentirlo vicino a me, di sentire la sua dolcezza avvolgermi del tutto. Mi alzai dalla poltroncina, passandogli un braccio dietro al collo, mentre con l'altra mano mi ero del tutto artigliata alla sua camicia. Sentivo sotto le mie dita il battito impazzito del suo cuore, che faceva eco al mio. Quando finalmente – non so dire chi dei due smise di baciare prima l'altro – ci allontanammo di un passo, fu Hugo a parlare per primo. Posò le sue labbra sulla mia fronte, mentre le teneva ancora stretta a se.

“Sono così orgoglioso di te...vorrà dire che quest'estate verrò a Dublino. Sempre che tu mi voglia con te”

Non sapevo cosa rispondere. Nella sua semplicità era riuscito a trovare risposta alle mie domanda, e ai miei dubbi. Reclinando la testa all'indietro osservai i suoi occhi, così gentili e al tempo stesso risoluti.

“Devo accettare? Io...” Ero una Nott, ero sempre stata sicura di me, eppure in quel momento di fronte a lui, all'inevitabile prospettiva di non vederlo per mesi e mesi, tutto mi sembrava sfumare e perdere di interesse.

“Ovviamente! E' un occasione unica che non puoi lasciarti scappare. Io sarò qui, come tutti gli altri. Avremo le vacanze, l'estate..tutta l'estate per noi”

Mi ritrovai a sorridere delle sue parole prima di abbracciarlo di nuovo, nascondendo il viso contro il suo petto. Era un gigante, il mio gigante, ma aveva quel tratto gentil e dolce che non ero riuscita a trovare in nessuno prima di lui. Nessuno era Hugo Weasley...leale, buono e coraggioso.

“Partirò il 6 di Gennaio....mancano solo pochi giorni”

Mi venne da piangere, ma con delicatezza, mi costrinse a sollevare il viso dopo aver posato due dita sotto il mio mento.

“Allora devi dare l'annuncio a tutti ora, in modo che ti possano salutare...noi abbiamo la mezzanotte e beh. Abbiamo altri sei giorni tutti per noi, prima che tu parta.”

Mi costrinse a voltarsi e con una leggera pacca sul sedere mi costrinse a correre nel salone, per avvisare tutti della novità.

 

 

HUGO:

 

La osservai sparire dietro alle porte che riportavano nel Salone prima di dare un pugno contro il muro. Un dolore risalì dalla mano lungo tutto il braccio, risvegliandomi dal torpore nel quale ero caduto. Ora che non era più in vista potevo lasciar fluire liberamente le mie emozioni, tanto che mi lasciai cadere sulla poltroncina che prima aveva occupato Cassie, sentendola stridere sotto il mio peso. Non ero un fuscello di sicuro diversamente dalla mia ragazza che sembrava un fuscello, ma sulla scopa diventava una vera furia. Il pensiero di e lei del quidditch invase la mia mente con la forza di una caccabomba.

“Merda!!!!”

Le cose non potevano andarmi bene per una volta? Non potevo essere dannatamente felice per una volta nella mia vita? La risposta era ovviamente un sonoro NO. Non ero studioso come Rose, brillante come Albus, seduttivo come Lily, magnetico come James..e avrei potuto continuare all'infinito.

“Ohi, ma che cazzo fa qui con la faccia da funerale? E perchè hai una mano viola?”

La voce di Lily interruppe i miei pensieri di magiemo depresso, prima di sedersi sul tavolino di fronte a me. Era davvero bella, come sempre, ma quella sera aveva unp strano luccichio negli occhi. Era la sua espressione tipica di quando uno dei suoi piano riusciva come nelle sue aspettative. E i suoi piani riuscivano sempre. I miei? Meglio sorvolare sull'argomento.

“Non fare quella faccia da troll depresso!!”

Non le avevo risposto subito e questo l'aveva fatta impensierire. La osservai scrutarmi con attenzione, mentre allungava la mano per sfiorare la mia, ancora stretta a pugno e con le nocche screpolate.

Tirò fuori da una tasca nascosta dell'abito la sua bacchetta, e mormorando a mezza voce si concentrò, usando non so che incantesimo, alleviando il dolore, e attenuando il gonfiore.

“Grazie”

Mi sorrise, con tanto di fossetta che compariva solo quando era davvero contenta di fare qualcosa.

“Ora me lo vuoi dire che diavolo ti è preso?”

“Cassie”

Mormorai il nome della mia ragazza quasi stessi pregando, e Lils inarcò un fine sopracciglio, incredula e sconvolta.

“L'hai lasciata? Ti ha lasciato? Stasera? La notte di Capodanno? Quella...quella cretina!!! Dove è andata?”

Si era alzata in piedi di scatto, tanto che dovetti stringere le dita intorno al suo polso, in una morsa decisa ma delicata per evitare che andasse a difendere il mio “onore”, scorticando una compagna di casata solo perchè ai suoi occhi aveva fatto un torto a me. Era fredda, e sapeva anche essere spietata. L'ho sempre saputo! Ma con la sua famiglia era leale e sarebbe stata pronta a difenderci da chiunque.

“Niente di tutto questo....ti va...di...” le parole mi uscivano a fatica, lentamente, una dopo l'altra “...sentire il mio sfogo? Ti avviso che non sarà una cosa bella, o piacevole.”

Torno subito seria, rivolgendomi l'espressione più serena di cui era capace.

“Spara...e non tralasciare niente. Sono di pietra, quindi non aver paura di scioccarmi!”

Mi stava prendendo in giro, ma nel farlo, aveva riprendo la mia mano, accarezzandola dolcemente dove ancora non era perfettamente a posto. Non era una medimaga, quindi non era riuscita del tutto a guarirmela.

“Cassandra è stata notata da un talent-scout. Partirà il 6 di Gennaio per Dublino. Giocherà per due stagioni in una squadra juniores e poi, beh...per lei si aprono le porte del mondo professionistico...”

Sul suo volto si dipinse la sorpresa, ma non mi interruppe limitandosi a fare silenzio e ad ascoltarmi mentre continuavo a raccontare “...io le ho appena detto che deve partire assolutamente, e che...non ci sono problemi. In poche parole le ho fatto capire che l'aspetterò, e che per me non ci sono problemi.”

“Oh Hugo...”

Sentii le sue braccia intorno a me, e posai il mento sulla sua testa sentendo il profumo di giglio dei suoi capelli avvolgermi e cullarmi qualche istante.

“...perchè sei così buono? Me lo dici?”

Aveva riprendo a parlare, mentre mi guardava con i suoi grandi occhi chiari e un sorriso gentile, quasi commosso.

“Sei così altruista e sportivo...accetti gli eventi con una semplicità che ha dell'incredibile. E non lo dico perchè ti voglio bene, ma proprio perchè sei così tu. E' impossibile non volerti bene.”

Continuava ad abbracciarmi prima di scuotermi con le mani sulle spalle. Mi shackerava nemmeno fossi stato uno dei cocktail che preparava con le amiche.

“Ora tu ti alzi da qui, vai da lei, e la baci fino a che non avrai più forza in corpo! Hai sei giorni per godertela, e poi per i mesi che verranno troveremo il modo di tenerti impegnatissimo. Ho tutta l'intenzione di inventare nuovi schemi che non ti faranno dormire la notte dall'ansia. Ti farò nero..e poi...devo trovare un cavolo di rimpiazzo per la squadra. La Nott lascia anche il suo capitano nella merda...”

Mi alzai con la testa leggera e confusa, sopraffatto dalle notizie di Cassie, dall'affetto di Lily, ma terribilmente indeciso sul da farsi.

La mia confusione doveva essere palese, e unita al mio silenzio forzato spinse la mia cuginetta ad alzarsi a sua volta abbracciandomi stretto e nascondendo il viso nell'incavo del mio collo. Nonostante fossimo l'uno l'opposto dell'altra, eravamo cresciuti insieme e ci univa un profondo rispetto reciproco.

“Hugo non fare quella faccia da puffola con la labirintite...sarà lontana ma tu non rimani solo eh. Ci sono io, c'è Rose, c'è Richard! Che dici se organizziamo qualcosa...tipo potremmo trovarci il sette per una partitella amichevole tra amici! Giusto per rendere il ritorno a scuola meno traumatico”

Scoppiai a ridere alla sua proposta, prima di annuire.

“Abbiamo anche da pensare alle prove per il torneo. Alla fine se ci penso mi rendo conto che...” feci una pausa tirando un lungo respiro come se mi mancasse l'aria.

“...volendo ce la posso fare. Tra Quidditch, Torneo e Lezioni mi terrò impegnatissimo e”

Non feci in tempo a finire la frase che alle mie spalle ricomparve Cassandra. Non saprò mai cosa abbia sentito di tutto il mio discorso con Lily, so solo che le sue labbra incontrarono le mie e passammo la serata a baciarci. Il resto? Aveva del tutto perso di importanza e Lily saggiamente si era dileguata prima di dover essere ricoverata per diabete.

 

* Lepricaun Explosive: Squadra di Quidditch piuttosto famosa, legata all'Università Magica di Dublino

 

 

 

ANGOLO PERSONALE:

 

Mi scuso vivamente per tutto il tempo in cui sono sparita e spero che qualcuno sia ancora interessato alla mia storia. Sono stati mesi difficili. Mi sono trasferita in una nuova città e ho affrontato problemi di salute che hanno catalizzato la mia attenzione togliendomi del tutto la voglia di scrivere. Voglia di scrivere che con l'arrivo dell'estate è tornata al punto che mi piacerebbe riprendere a postare con una certa frequenza e aggiornamenti costanti.

 

Visto e considerato che è passato del tempo alla fine di ogni capitolo pensavo di aggiungere una breve scheda dei personaggi nominati nel capitolo, il modo tale da rendere più semplice alle lettrici riprendere il filo della trama.

 

Cassandra Nott: 14 anni, Serpeverde. E' una grandissima appassionata di Quiddich ed insieme a Lily è l'unica ragazza ad essere stata ammessa in squadra l'anno precedente. Conosce Hugo Weasley da circa 4 anni, 3 ore e 10 minuti, ed innamorata di lui da esattamente 4 anni, 3 ore, 9 minuti e 58 secondi. Ma lui pare essersi accorto della sua esistenza solo prima dell'estate. Sarà che lo ha centrato in pieno viso con la pluffa nel tentativo di fare punto durante una partita?

Hugo Weasly: 15 anni, Grifondoro. Capitano della sua squadra, campione della scuola, è considerato da tutti lo studente che incarna a pieno il valori della sua casata. E' coraggioso e altruista anche se un po' perso nel suo mondo. E' un ragazzo semplice che però si mette in gioco quando è richiesto ed è perdutamente cotto di Cassie Nott.

Lily Potter: 15 anni, Serpeverde. Considerata la regina incontrastata della sua casata è anche capitano della sua squadra e campionessa della scuola al pari del cugino. Diversamente è conosciuta per essere piuttosto fredda e calcolatrice. Questo suo lato glaciale si stempera di fronte alla sua famiglia per la quale è disposta anche a grandi sacrifici. Ha una storia con Scorpius Malfoy che tiene nascosta per evitare interferenze e pettegolezzi.

Richard Osbourn: 15 anni, capitano della squadra di Corvonero e campione della scuola. E' il migliore amico di Hugo e ha una cotta per Molly Weasley. Pacato e Riflessivo e dotato peròdi grande coraggio, spirito di abnegazione e infinita pazienza. E' l'unico in grado di tirare su il morale di Hugo, e lo vedremo spesso intervenire in favore dell'amico.

 

Breve anticipazione del prossimo capitolo:

 

“Tuo fratello è depresso, Lily è depressa, Scorpius è depresso. Chris sembra stordito e Al...” con una breve pausa mi ritrovare a sbuffare “ Al non l'ho mai visto tanto cotto..Sono tutti depressi o con il cervello altrove e c'è questa maledetta prova che non ho ancora capito quando sarà. La McLean si vuole ritirare....e io non voglio finire in infermeria...non voglio rovinarmi il mio bel visetto.”

  
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