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Autore: Asmodeus    14/06/2011    2 recensioni
"Rintocchi di morte rimbombavano silenziosi nella caverna.
Goccia a goccia, il liquido nerastro che veniva sottratto dal bacile cristallino gli rendeva la libertà dopo molti anni.
Libertà non voluta, osteggiata in tutti i modi, ma tra poco sarebbe arrivata.
E il suo odio primordiale, l’Odio di ogni tempo, raccolto dall’universo nella sua singola forma, sarebbe tornato nel mondo."
5° classificata al secondo turno del contest "Incantesimi Contest a Turni"-Vincitrice del Premio Giuria.
Genere: Dark, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Disclaimer: i personaggi di questa fanfic non sono di mia proprietà ma di J.K. Rowling

Buooooongiorno ;)

Mi sono deciso finalmente a postare anche la seconda One-shot partecipante al contest, indetto da GraGra96, "Incantesimi  Contest a turni", che ha ricevuto tra l'altro il premio della giuria, piazzandosi inoltre 5° classificata.

Anche in questo caso, come nell'altra, ho riflettutto su dei "missing moments", ma concentrandomi su un personaggio abbastanza originale, che solitamente viene visto come un mero oggetto, nonostante racchiuda una grandissima potenzialità: un Horcrux, precisamente il medaglione di Serpeverde. M'è sembrato il soggetto migliore per rappresentare l'odio allo stato puro, che era uno dei prompt della storia, e spero che vi paiccia quest'idea un po' fuori dagli schemi. In ogni caso, Enjoy it! :D

PS: Dedico questa One-shot alla mia compagna di squadra SunnySideOfTheStreet :D

Prompt: Odio

Incantesimo: Muffliato

 

 

_Asmodeus_

 

I FIORI DELL'ODIO

 

 

L’Odio è un ubriaco in fondo a una taverna,

che sente rinascergli la sete e via via moltiplicarglisi,

come l’idra di Lerna, dal liquido che ha ingurgitato. ¹

 

 

Rintocchi di morte rimbombavano silenziosi nella caverna.

Goccia a goccia, il liquido nerastro che veniva sottratto dal bacile cristallino gli rendeva la libertà dopo molti anni.

Libertà non voluta, osteggiata in tutti i modi, ma tra poco sarebbe arrivata.

E il suo odio primordiale, l’Odio di ogni tempo, raccolto dall’universo nella sua singola forma, sarebbe tornato nel mondo.

 

Non poteva saperlo, ma esistevano altri fratelli simili a lui, ognuno di essi portatore di quel singolo odio globale che aveva dovuto essere spezzato per poter sopravvivere, troppo immenso per garantire la vita in qualunque mortale rimanendo unito.

La sua opera di distruzione s’era compiuta negli anni precedenti, e si sarebbe compiuta ancora nel futuro, ma tutto ciò era sconosciuto all’anima frammentata, troppo lacerata per percepire sensazioni reali ed annegata nel dolore liquido.

 

Brillò fiocamente alla luce del debole incantesimo che il giovane, riverso ansante sulla dura roccia cristallina, tentava di mantenere vivo nonostante la morte, sotto forma di sete, stesse per coglierlo.

Prese piena conoscenza di sé in pochi secondi, realizzando di essere stato sottratto al proprio rifugio, la preoccupazione priva di presa alcuna su un’anima così collerica e gonfia del male puro.

Non poteva agire fisicamente, era stata strappata al proprio corpo originario che, come presumeva, continuava a vagare nel mondo, nero vessillo della Morte; ma la potenzialità psichica era intatta, unica ed indivisibile benché sorda ad ogni richiamo del corpo, e sarebbe bastata al suo scopo.

 

Si sentì sottrarre al calore morente di quelle mani umane e percepì i palmi callosi di un sudicio elfo appropriarsi della sua materialità, così preziosa da destare cupidigia in ogni cuore. Gridò il proprio disappunto all’universo, rimanendo inascoltato e impotente a fronte di una mentalità aliena e per questo odiata, che avrebbe potuto sopraffarlo senza difficoltà, resistendogli per sempre.

Un incantesimo sconosciuto era in atto, si sentiva tremare. Poi il buio.

 

*

 

Giorni, settimane, mesi di attacchi infruttuosi continuavano a destarlo dal suo sonno senza pensieri, concedendo quei pochi attimi di lucidità necessari per constatare ancora una volta la propria impotenza.

Poi, in un breve lasso di tempo, più volte mani estranee si appropriarono del suo essere, sballottandolo qua e là senza cura, alimentando una rabbia cieca che svaniva poco dopo essere stata risvegliata assieme alla sua coscienza.

 

*

 

Si sarebbe svegliato solo molte settimane dopo, strappato bruscamente all’abituale quiete per ritrovarsi ogni giorno esposto come una merce rara alle più sudice personalità, troppo debole per riuscire a stabilire un legame che gli consentisse di sviluppare i suoi piani malvagi. Era esibito, maneggiato, scrutato, esaminato per pochi attimi, troppo pochi per potersi risvegliare nella piena potenza.

Almeno fino all’arrivo di quelle dolci, soffici mani ovattate, che prime, dopo anni e anni, lo trattavano col dovuto rispetto, liberandolo dalla schiavitù della vergogna e concedendogli il posto d’onore ricercato, al collo di una persona degna d’indossarlo, con accettabile personalità e coscienza malleabile a sufficienza per agire senza dover dominare.

 

Poteva bearsi ogni giorno dell’angoscia che scaturiva dalle vittime della sua ospite, annientatrice di speranze e di possibilità, e probabilmente anche di vite.

Percepiva la fredda aura del Silenzio Senza Volto, che gli umani attorno a lui chiamavano “Dissennatori”, risvegliando memorie a lungo dimenticate.

Col passare dei giorni, realizzò a piena coscienza di essere ospite d’onore e segreto padrone dell’Ufficio per l’Applicazione della Legge Magica: senza alcuno sforzo, era asceso ai vertici del sistema corrotto che anni prima aveva osteggiato e tentato segretamente di stravolgere.

Aveva riconosciuto anche dal mondo che lo circondava che il suo corpo era libero e potente, dominatore glorioso e nascosto, avvertendo i successi del suo operato in quella ricerca di purezza.

La felicità non aveva quartiere in un’anima così corrotta, ma qualcosa di analogo, pur sempre distorto, era presente.

 

 

 

L’inverno rientra nel mio essere;

collera, odio, brividi, orrore, duro e forzato affanno;

e come il sole nell’inferno polare,

il mio cuore non sarà più che una massa dura e ghiacciata. ²

 

 

Non aveva potuto godere a lungo della sensazione di tranquillità e realizzazione data dalla vita in simbiosi con la sua ospite Dolores. Pochi mesi dopo aver compiuto con diligenza il proprio obiettivo di epurazione del marcio dal Mondo Magico, assistendo la Umbridge con tutta la propria malvagità, era stato trafugato durante un assalto al Ministero dai tre più grandi nemici, ancora in vita, del suo corpo materiale: Harry Potter, Ronald Weasley ed Hermione Granger.

Aveva appreso la loro storia assieme alla propria, o meglio a quella del suo reale io, trovando un efficace sbocco per il suo odio a lungo sepolto, consentendogli di liberare sempre più ampiamente la propria sete di vendetta verso un mondo che non capiva i suoi sforzi.

La prospettiva di finire loro prigionieri non era per nulla allettante, per cui aveva favorito la reazione dei servi del suo corpo, anzi, dei suoi servi ormai, per contrastare la grave minaccia che lo assediava, purtroppo senza ottenere significativi risultati, se non rendere esuli e definitivamente soli i tre ragazzi.

Anche se detestava la nuova situazione, poteva ora affrontare la battaglia con loro direttamente, consumando tutto il proprio ingegno per rovinarli definitivamente.

 

Le settimane continuavano a passare, lente ed inesorabili, i ragazzi sempre più demotivati e dispersi e lui sempre più ad un passo dalla vittoria sulle loro menti.

Fin dall’inizio avevano tentato di sbarazzarsi di lui, di distruggerlo per annientare una delle ancore che garantiva all’anima originale, e a Lord Voldemort, la vita eterna.

Ma un Horcrux era molto complicato da distruggere, e il suo alter ego aveva previsto ogni cosa, rendendo assai difficoltoso il recupero di qualunque mezzo in grado di sbarazzarsi delle sue “creature”.

Gli sciocchi avevano provato con semplici incantesimi, ignari del fatto che solo la più alta magia letale poteva annientarlo, e intanto che svelavano una dopo l’altra le loro carte, aveva imparato a conoscerli a fondo.

Ormai non era più nemmeno chiaro se fosse meglio per lui condurli ad un annientamento lento e doloroso o fare in modo che si scoprissero e fossero catturati, per poter così offrire oltre alle loro vite anche risposte importanti al suo creatore.

In ogni caso, in tutti quei giorni infruttuosi e frustranti, in cui i tre si passavano il medaglione di Serpeverde, lei, parte dell’anima più perversa dell’universo, era riuscita a tessere le sue trame perfettamente ed aveva ottenuto il pieno controllo della coscienza più fragile delle tre: Ronald Weasley era nelle sue mani.

Le sue paure, i suoi desideri, i suoi dubbi, le sue speranze, conosceva tutto di lui, e più il tempo passava più riusciva a mutare il suo atteggiamento nei confronti dei compagni, fino a renderlo al limite del tradimento, gioendo della sua malvagità.

 

*

 

Erano passati ancora alcuni giorni, e poi finalmente aveva ottenuto l’effetto tanto desiderato: col controllo totale sulla coscienza del rosso, era riuscito a dividere il fantomatico trio, indebolendo notevolmente la resistenza alla causa del suo padrone.

Ed ora, i due, fragili e abbattuti, privi di ogni speranza, s’erano appena andati a cacciare in un guaio molto più grande di loro, sfiorando la morte nella gitarella a Godric’s Hollow.

Per il fato avverso, era riusciti a sfuggire alla trappola architettata dalla parte principale del suo essere, ma almeno un altro obiettivo era stato raggiunto: persa anche la possibilità di recuperare la spada di Grifondoro, che avevano scoperto essere suo anatema, nel villaggio suo omonimo, definitivamente divisi senza possibilità di riunirsi e con la bacchetta di Potter spezzata, non avevano più molte speranze di resistere ancora a lungo.

Inoltre poteva fregiarsi di aver inflitto un nuovo marchio allo Sfregiato: durante l’attacco di Nagini, l’enorme serpente al servizio del suo padrone, s’era incollato letteralmente al petto del giovane, all’altezza del cuore, bruciando la pelle e fondendosi con essa, tanto che in seguito la ragazza aveva dovuto usare un incantesimo per farlo staccare.

Ora, oltre alla cicatrice a saetta sulla fronte, per qualche settimana avrebbe avuto anche un marchio sul cuore: piccola soddisfazione personale per una spedizione mortale infruttuosa.

Nonostante ciò, la testardaggine dei due era enorme, ed ogni tentativo di ottenere un nuovo controllo mentale su uno dei due pareva vano: una qualche forza purificatrice sembrava averli resi immuni ai suoi velati tentativi di possessione.

Per l’ennesima volta, si erano Smaterializzati in una foresta, la Foresta di Dean, secondo la Nata Babbana, dispersa nel nulla più assoluto: lì si reputavano finalmente al sicuro.

Percepiva le preoccupazioni della ragazza, mentre intesseva le varie interdizioni magiche a protezione del loro accampamento, Potter che nel frattempo montava la tenda.

 

Salvio hexia… Harry dev’essere ancora furente per Godric’s Hollow”, pensava mentre distrattamente osservava l’amico erigere la loro unica protezione senza ausilio di magia alcuna.

Protego totalumRepello Babbanum… oh Ron…non t’ho dimenticato…no…io…vorrei fossi qui ad aiutarci… Muffliato…. Harry sarebbe meno solo…ed anche io…ieri…ho tanto sperato…”.

La mielosità adolescenziale della ragazza gli provocava il voltastomaco: conoscere i pensieri più intimi a volte era disgustoso, soprattutto se venivano analizzate le menti di persone di buon cuore... troppa inutile bontà gratuita, troppo amore senza alcun significato…

Erano deboli, e degni di essere annientati.

 

*

 

Mentre era di guardia, Potter aveva percepito qualcosa avanzare nella foresta, al limitare delle interdizioni magiche a protezione del loro accampamento di fortuna.

La cerva d’argento era apparsa sfolgorante di luce azzurrognola rassicurante, e il ragazzo l’aveva seguita, talmente distratto da non percepire nemmeno la figura evanescente come un Patrono.

Ma il medaglione se n’era accorto eccome: l’anima corrotta un tempo parte di Voldemort aveva percepito immediatamente l’aura di bontà e felicità che emanava dall’incantesimo, talmente potente da eguagliare quasi la forza del cervo Patrono che Potter aveva utilizzato settimane prima nel Ministero.

La caccia alla cerva nella foresta s’era conclusa sulle rive d’un laghetto, quando la figura evanescente s’era trasformata in un globo luccicante e s’era immersa sotto la superficie ghiacciata dello specchio d’acqua.

 

Lo Sfregiato era avanzato sul ghiaccio spesso fino al punto in cui il Patrono era scomparso ed aveva analizzato il fondale con un incantesimo, sfidando l’attacco feroce e silenzioso lanciato dall’Horcrux che avvertiva il pericolo mortale sempre più vicino: sul fondale melmoso del laghetto abbandonato giaceva, lucente, la Spada di Grifondoro.

 

Il moro aveva reciso la superficie ghiacciata e s’era lanciato sott’acqua, cercando di recuperare la Spada, e lui aveva reagito: la catenella d’oro s’era avvolta strettamente al suo collo, tentando di soffocarlo, mentre la potente magia nera che lo animava contenuta nell’anima intrappolata lo trascinava verso l’alto, mandandolo a sbattere contro la dura superficie ghiacciata.

La sua nemesi era troppo vicina, e quella era l’unica soluzione possibile per salvarsi.

Ma un’altra persona s’era lanciata sott’acqua, recuperando la Spada e sottraendo Potter alla morte: il rosso Weasley era tornato e li aveva fortuitamente ritrovati.

Si ritrovò gettato lontano sulla superficie congelata del laghetto, mentre i due amici di sempre si rincontravano, e capì che la sua fine era ormai vicina.

Era stato posato su una dura roccia, freddo metallo dorato su infima pietra.

I due Grifondoro stavano decidendo la sua sorte, la Spada di Grifondoro serrata nella presa del rosso, impaurito e disposto a cedere il testimone a Potter, affinché lo annientasse.

Ormai era con le spalle al muro, e dopo le parole dello Sfregiato, fu costretto ad aprirsi, mostrando la sua anima tormentata, la sua vera essenza, odio distillato vivente al cospetto della fredda foresta notturna.

 

Sibilò e ringhiò, e i suoi occhi videro la luce.

 

*

 

La spada lampeggiò, affondò: Harry balzò di lato; si udirono un clangore metallico e un lungo urlo. Harry si rigirò, scivolando nella neve, la bacchetta pronta, ma non c’era nulla contro cui combattere.

Le versioni mostruose di lui e Hermione erano svanite: c’era solo Ron, in piedi con la spada in mano, che guardava i resti infranti del medaglione sulla pietra piatta. […] Harry si chinò, fingendo di non averlo notato, e raccolse l’Horcrux spezzato. Ron aveva trafitto il vetro di entrambe le finestrelle: gli occhi di Riddle erano spariti e la fodera di sera macchiata fumava. La cosa che era vissuta nell’Horcrux era scomparsa; torturare Ron era stato il suo ultimo atto. ®

 

 

Assai più che la Vita ci tiene la Morte con i suoi legami sottili ³

 

 


¹ La botte dell’Odio, “Les fleurs du mal”, Charles Baudelaire

² Canto d’autunno, “Les fleurs du mal”,Charles Baudelaire

³ Semper Eadem, “Les fleurs du mal”, Charles Baudelaire

® Harry Potter e i Doni della Morte, J.K. Rowling.


_Asmodeus' Space_


Ecco il giudizio di GraGra96 (che ringrazio infinitamente!!!)


I fiori dell'odio di Asmodeus =P

Grammatica e lessico: 6.7/10
Stile e forma: 9/10
Originalità: 10/10
Caratterizzazione personaggi: 10/10
Giudizio personale: 10/10
Uso incantesimo: 5/5
Uso prompt: 5/5
Totale: 55.7/60

Dal punto di vista grammaticale, in questa storia ho riscontrato diversi errori come due verbi coniugati male e l’assenza di molte virgole.
Questo, purtroppo, ha penalizzato questa storia, che a mio parere avrebbe dovuto ricevere un punteggio molto più alto, visto che è semplicemente stupenda!
Lo stile faceva sognare, ogni termine era ricercato e adatto alla frase in cui era inserito. Scrivi davvero bene, complimenti!!
Inoltre non avevo mai letto nulla del genere, quindi hai ottenuto il massimo anche nell’Originalità! Ho ritenuto l’idea di scrivere la storia dell’Orcrux semplicemente fantastica!!
La caratterizzazione dei personaggi era in sintonia con il resto dei punti, ovvero meravigliosa! I pensieri dell’Orcrux erano la reincarnazione pura del male!

 

   
 
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