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Autore: HachiXHikaru    16/06/2011    1 recensioni
L’Acqua e il Fuoco sono due elementi opposti.
Il Fuoco è rosso, l’Acqua è azzurra.
L’Acqua genera la vita, il Fuoco la distrugge.
Il Fuoco crea gli incendi, l’Acqua li spegne.
L’Acqua e il Fuoco non potrebbero mai convivere in armonia, sono troppo diversi.
Ma che succederebbe se il Fuoco si innamorasse dell’Acqua?
Se i due elementi entrassero in contatto uno sopraffarebbe l’altro.
Ma che succederebbe se entrassero in armonia?
Si verrebbe a creare qualcosa di nuovo, qualcosa di magico e potente.

Ma Fuoco e Acqua potrebbero mai entrare in armonia?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Katara, Quasi tutti, Zuko
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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3. “Comrades”
Aprì lentamente gli occhi. Era morta o cosa? Si guardò intorno; si trovava dentro una tenda. Si alzò di scatto. Una tenda? Chi l'aveva portata l'ha dentro? Sussultò ricordandosi del ragazzo con la bruciatura. Che fosse stato lui? Sbuffò e uscì dalla tenda; rimase felicemente sorpresa nel vedere il fratellone che stava seduto per terra davanti a lei. Sokka... Fortuna che stava bene. Nel vederla lui sorrise e l'abbracciò.
-Katara!-
Strinse a sé il fratello. Sokka...
-Katara, fortuna che stai bene...-
Si staccò da lei e la guardò negli occhi.
-Perchè ti sei mossa? Ti avevo chiesto di aspettarmi lì, in quella radura-
Ah, allora le aveva detto questo...
-È lei tua sorella, Sokka?-
A parlare era stata una ragazza dai corti capelli castani e gli occhi chiari; il ragazzo annuì alla sua domanda.
-Katara, lei è Suki-
Disse poi alla sorella; lei guardò la nuova amichetta di suo fratello un po' confusa. E questa da dove spuntava? Vedendola confusa il ragazzo le spiegò che, andato a cercare del cibo, aveva trovato una piccola comunità composta da ragazzi rimasti soli a causa dei continui attacchi della Nazione del Fuoco. C'erano ragazzi dal Regno della Terra e alcuni appartenenti alla Tribù dell'Acqua; c'erano persino abitanti della stessa Nazione del Fuoco. Laggiù erano al sicuro, nessuno li avrebbe trovati e avevano cibo e acqua a sufficienza, bastava andare a procurarseli; inoltre i vari dominatori potevano allenarsi tra di loro e darsi consigli per le battaglie future. La castana abbassò lo sguardo. Battaglie future... Strinse i pugni. Perchè a questo mondo non dovevano fare altro che combattere e uccidersi a vicenda? Che bisogno c'era a voler far provare tanta sofferenza?
-Katara, va tutto bene?-
Guardò il fratello, chiedendosi come mai le aveva fatto quella domanda; poi pensò che probabilmente aveva gli occhi lucidi. Annuì senza convinzione e passò avanti a lui che la seguiva con gli occhi assieme all'altra ragazza, che aveva osservato la scena leggermente confusa; videro Katara dirigersi verso il “centro” del campo, dove si trovavano gli altri ragazzi e dominatori e dove c'era più vita. Quando si fu allontanata Suki guardò il ragazzo, ancora intento a osservare la sorella davanti a sé.
-Sokka... Tua sorella è muta?-
Lui scosse la testa e lei alzò un sopracciglio, ma allora perchè non aveva parlato?
-Non so perchè si comporti così... È da quando...-
Strinse i pugni.
-È da quando hanno attaccato il villaggio che non è più la stessa-
Abbassò la testa e cominciò a piangere, la castana gli mise una mano sulla spalla.
-Vorrei soltanto che mia sorella tornasse a sorridere come faceva prima...-
E rimase lì, a piangere in silenzio.
 
La castana camminava per l'accampamento guardandosi intorno; c'erano bambini e ragazzi vestiti con abiti del Regno della Terra che si rincorrevano, parlavano, giocavano usando il loro dominio o la guardavano con occhi curiosi. Lei lanciava loro brevi occhiate, per poi continuare a camminare diretta chissà dove; ripensava al ragazzo con la bruciatura, almeno, credeva fosse un ragazzo, e non poteva fare a meno di maledirlo. Perchè l'aveva salvata? Lei meritava solo la morte...
-Ehi ciao!-
Sussultò, e per poco non cadde per terra. Un ragazzino pelato, con una strana croce azzurra disegnata sulla testa e un lemure volante sulla spalla le stava sorridendo, con la mano aperta in segno di saluto. Ma chi diavolo...
-Io mi chiamo Aang e questo qui è Momo-
Indicò con la testa l'animale, poi protese la mano verso di lei, che lo fissava leggermente scocciata. Lui inclinò la testa da un lato, guardandola confuso.
-Perchè non mi rispondi?-
Che motivo aveva di rispondergli? Non era mica obbligata a farlo... Vide che sorrise un'altra volta. Ma che gli prendeva a quello?
-Evidentemente non sei una grande chiacchierona-
Rise e lei sbuffò, poi il lemure le saltò sulla testa e si mise a sedere; il ragazzino rise.
-Sembra che tu piaccia a Momo-
-Aang, finalmente ti ho trovato!-
Una ragazzina dai corti capelli neri e i vestiti del Regno della Terra si avvicinò ai due. Diede un pugno al braccio del presunto amico.
-Ti faceva tanta fatica aspettarmi, brutto idiota?-
-Scusami Toph, è solo che...-
Guardò Katara.
-Avevo visto la nuova arrivata e volevo salutarla-
La castana si vide puntare contro il dito della mora, che non si era neanche voltata a guardarla, ma fissava un unico punto.
-Indendi questa qui? E come si chiama?-
-A dire la verità non lo so, non ha voluto dirmelo...-
Sbuffò.
-Un tipetto strano-
-So solo che è una dominatrice dell'acqua-
Sorrise ancora a Katara.
-L'ho capito dai tuoi vestiti-
-Bene, bene... Una dominatrice della terra, uno dell'aria e un'altra dell'acqua... Che bel quadretto-
Commentò la mora; la castana guardò il pelato. Era un nomade dell'aria allora... Ma lei pensava fossero tutti morti... Lui notò lo sguardo della ragazza su di sé e, capendo bene cosa stesse pensando, le fece sapere che lui era l'ultimo sopravvissuto dei Nomadi dell'Aria, l'ultimo dominatore dell'aria. Rimase a fissarlo. L'ultimo... Quindi era simile a lei...
-Ehi, ehi... Non vi state dimenticando di me?-
I due voltarono la testa verso la mora; la castana la osservava confusa. Perchè diceva così? Toph si passò una mano davanti agli occhi.
-Io sono cieca mia cara-
Sussultò. Ma... Ma come...
-Però Toph tu riesci a vedere ugualmente...-
Sbuffò.
-In modo diverso però...-
Katara li osservava ancora più confusa di prima.
-Devi sapere, cara la mia dominatrice senza nome...-
Sbuffò; cos'è, la ragazza cieca si divertiva a prenderla in giro?
-Che anche se io non posso vedere attraverso gli occhi riesco a percepire i movimenti attraverso i movimenti del terreno. Quindi al posto di vedere con gli occhi vedo con i piedi...-
-Ed è questo che la rende la più brava dominatrice della terra-
Concluse Aang continuando a sorridere; la mora rise.
-Bè sì, posso dire che me la cavo...-
Poi il ragazzo si rivolse alla nuova arrivata.
-Tu come te la cavi nel tuo dominio?-
Spostò lo sguardo, cominciando a guardare in un punto imprecisato alla sua sinistra. Il suo dominio... I suoi genitori le avevano sempre detto che era la più brava tra tutti i dominatori dell'acqua e il fatto che loro fossero orgogliosi di lei la rendeva contenta, ma ormai... Strinse i pugni. Ormai non voleva più usare il suo dominio... Soprattutto se serviva a fare del male a qualcuno. Sentì la mora sbuffare.
-Aang, cosa ti dice che sia una dominatrice? Ha solo i vestiti della Tribù dell'Acqua...-
-Bè, io sono sicuro che lei lo sia-
La castana sospirò; ma quei due non avevano altro da fare che assillarla? Se ne sarebbe già andata da qualche altra parte se non fosse che il lemure di quel ragazzo era ancora sulla sua testa; lo avrebbe cacciato lei, ma non sapeva se l'avrebbe morsa o meno. Ad un certo punto vide l'animale che si rispostava sulla spalla del padrone; quello poteva essere un buon momento per andarsene, ma i ragazzini che prima stavano allegramente giocando tra loro le tagliarono la strada, dirigendosi a grande velocità verso uno spiazzo alla destra della ragazza.
-Credo che Zuko sia tornato dalla caccia-
Toph annuì all'affermazione dell'amico e la castana alzò un sopracciglio. Zuko? E chi era? Aang notò il suo sguardo confuso e le indicò il punto che i ragazzini avevano raggiunto; lei si voltò e intravide un ragazzo dai capelli castano scuro, non troppo lunghi, scendere da un bisonte volante a sei zampe. Riuscì a vederlo solo di profilo e neanche tanto distintamente.
-Zuko ci ha riuniti tutti qui... Per noi è un po' il capo, colui che prende le decisioni più importanti... Se non fosse stato per lui saremmo tutti sperduti chissà dove, o peggio...-
Katara guardò i due dominatori; dovevano essere tutti molto grati a quello Zuko... Vedere i ragazzini che, anche se ormai erano rimasti senza una famiglia e senza una casa, riuscivano a sorridere ancora la faceva sentire male. Come potevano continuare a sorridere? Dopo tutto quello che era successo... Dopo che la Nazione del Fuoco aveva sterminato molte persone... Come potevano continuare a sorridere in mezzo a tanta sofferenza?
-Ehi, va tutto bene?-
Confusa guardò il ragazzo; probabilmente doveva essersi accorto della natura dei suoi pensieri, e probabilmente doveva averle visto un'espressione non tanto felice sul volto. Lei sbuffò, in risposta alla domanda; come poteva pensare neanche lontanamente che lei stesse bene? Ridicolo... Si voltò e fece per andarsene, ma la ragazza cieca la prese per un braccio; si girò a guardarla, che volevano ancora?
-Senti presunta dominatrice dell'acqua, perchè non vieni a fare un giro del campo con noi?-
Aang annuì alla proposta dell'amica e la castana li guardò male; non aveva nessuna voglia di fare il giro del campo con loro. Si sentì strattonare dalla mora e cominciarono a camminare; sospirò, doveva proprio incontrare quei due rompiscatole?
 
Si era fatto buio e, fortunatamente per la nuova arrivata, i due dominatori avevano interrotto quell'inutile, a parere della castana, giro turistico per andare a cenare con gli altri. Tutti i pasti si consumavano in un piazzale erboso, dove, a sera, venivano accesi vari fuochi per scaldare e illuminare i vari ragazzi; ognuno poteva sedersi attorno al fuoco a mangiare con i propri amici e compagni. Peccato che la castana preferiva rimanersene al buio da sola nella sua tenda...
-Katara, siamo qui!-
Sentì la voce del fratello che la chiamava e lo cercò; era seduto ad un falò con quella che aveva detto di chiamarsi Suki. Si avvicinò a loro e, ovviamente, gli altri due la seguirono; Sokka guardò sorridente la sorella, credendo si fosse fatta qualche amico.
-Katara, vedo che hai conosciuto qualcuno...-
I due salutarono e si presentarono al ragazzo della Tribù dell'Acqua, intanto Katara si era messa a sedere accanto al fratello; sperava che quella inutile cena finisse presto, non poteva resistere lì un minuto di più.
-Ecco a te Katara-
Lanciò un'occhiata al dominatore dell'aria che le stava porgendo la ciotola con il riso; la guardava sorridente. Perchè? Doveva proprio avere quell'espressione sul viso? Le provocava un tale fastidio...
-Bè, non hai fame?-
Di risposta prese sgarbatamente la ciotola dalle mani del ragazzo e cominciò a mangiare; mentre lei rimaneva lì, in silenzio, chiusa nella sua bolla, gli altri chiacchieravano tra di loro, scambiandosi battute e ridendo. La castana cominciò a guardarsi intorno; come riuscivano tutti a sorridere? Come potevano farlo? Ad un certo punto la sua testa si fermò, e rimase a fissare un solo punto, dove si trovava il capo...Il ragazzo castano di nome Zuko... Quel ragazzo era strano, almeno agli occhi di Katara. Che senso aveva riunire tutti i ragazzini rimasti soli a causa della guerra? Qual'era il suo scopo? Lo faceva solo per generosità? Sbuffò tra sé. La generosità in quel periodo scarseggiava, non si faceva niente per niente... Quindi, per lei, quel ragazzo non la raccontava giusta... Mentre continuava a fissarlo lui spostò la testa nella direzione della castana, probabilmente per parlare a un compagno lì a fianco. In quel momento la dominatrice dell'acqua perse un battito; Zuko aveva... Aveva una bruciatura nella parte sinistra del viso... Strinse i pugni. Quel maledetto... Si alzò in piedi, seguita dallo sguardo stupito di Aang e se ne andò verso la sua tenda senza dire niente a nessuno. Tsk. Come se avesse dovuto rendere di conto a qualcuno... Il dominatore dell'aria, vedendola, fece per alzarsi e seguirla, ma Sokka lo bloccò; quello però non era molto convinto a rimanere lì buono.
-È meglio lasciarla da sola per adesso... -
A quella frase non disse niente, ma rimase a guardare la ragazza che si allontanava da tutti gli altri.
 
Stava seduta per terra dentro la tenda, le ginocchia erano all'altezza del collo e venivano cinte dalle braccia. I suoi occhi fissavano il nulla e in testa aveva solo il volto del ragazzo castano. Si morse il labbro. Quel maledetto... Come aveva osato salvarla? Chi glielo aveva chiesto? Lei di certo avrebbe preferito morire lì... La morte non le avrebbe fatto patire tutto il dolore che sentiva da quando avevano attaccato il suo villaggio; delle lacrime cominciarono a rigarle il viso. Se quel bastardo pensava di usare il suo dominio dell'acqua cascava male; lei non avrebbe mai più usato il suo potere e certamente non avrebbe permesso ad altri di usarlo a loro piacimento. Lei non avrebbe più fatto niente da quel momento in poi... In fondo perchè avrebbe dovuto fare qualcosa? Avrebbe fatto finta di non esistere... Vide entrare un po' di luce e intuì che qualcuno era andato a cercarla; probabilmente Sokka, dato che ci aveva messo così tanto tempo. Non disse nulla, né si voltò per guardare il ragazzo che le stava davanti; in fondo, perchè avrebbe dovuto farlo? Sentì chiamare il suo nome e questo le fece sparire ogni dubbio, era suo fratello. Lui la fissava tristemente senza sapere bene cosa dire. Poteva capire benissimo il suo dolore, ma non poteva sopportare che lei reagisse in quel modo... Credeva forse che fosse stata tutta colpa sua? Poteva davvero pensarlo? Strinse i pugni e si sedette vicino a lei; le lanciò un'occhiata, poi guardò da un'altra parte. Non sapeva come comportarsi, non era mai capitata una situazione simile; di solito era lei che consolava lui... Che lo incoraggiava... Lui non era pratico di queste cose, ma non poteva certo rimanersene buono mentre la sua unica sorella cadeva in depressione...
-Senti, Katara...-
Iniziò a dire voltandosi di nuovo verso di lei; Sokka sperava di ricevere una qualsiasi risposta che, sfortunatamente non arrivò. A quel punto perse la pazienza.
-Katara perchè non vuoi rispondermi?-
Vide che alzava lentamente la testa, fino a che gli occhi azzurri di lei non s'incrociarono in quelli azzurri di lui. Sussultò vedendo che stava piangendo. Katara... L'abbracciò e lei si stupì un poco.
-Katara... Non sai che paura ho avuto quando non ti ho più trovata nel bosco...-
Iniziò a piangere anche lui e lei sobbalzò nel sentire quelle parole. Lei lo aveva fatto preoccupare... Che stupida...
-So che stai soffrendo davvero tanto per quello che ci è accaduto, ma non posso accettare che tu ti comporti in questo modo...-
E come poteva non farlo? Ormai aveva perso la speranza...
-Vorrei semplicemente riavere mia sorella...-
A quella frase rimase spiazzata. A causa del suo egoismo stava facendo soffrire suo fratello... Era davvero una stupida... Però adesso non poteva tornare indietro, non poteva cambiare quello che era successo e non poteva lasciare correre cosa era accaduto, quindi il ragazzo avrebbe dovuto aspettare... Lei non poteva ancora tornare a comportarsi come faceva un tempo e, probabilmente, non ci sarebbe mai riuscita...
  
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