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Autore: Bakabeans    18/06/2011    1 recensioni
Manca poco agli esami di Marzo.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2- Question mark

Era facile perdere il senso del tempo durante la giornata.

Sentirlo persino scorrere era chiedere troppo. Ogni tanto veniva buio, se ne andava e tornava poco dopo.

Man mano che dicembre avanzava alzarsi dal letto era un'autentica scocciatura.

E in quei momenti, la vita di un gatto era davvero invidiabile.

***

Si sedette su una panchina della Hall, mentre un nutrito gruppo di appassionati dell'allenamento all'aperto correva verso l'esterno trascinandosi dietro le improbabili armi che ciascuno aveva in dotazione.

Estrasse il block notes cercando una nuova pagina. Davanti ai suoi occhi passavano sfilze di nomi, cognomi e numeri di matricola che ormai aveva mandato a memoria. Il Grande Impiego per la Gloria e l'Onore del suo Comitato un po' sfigato a cui era tuttavia tanto affezionato.

Fece schioccare la penna, recuperando da un qualche punto della testa le ultime informazioni che era riuscito a ottenere su quella che si sarebbe dimostrata da quell'inverno la sua vicina di stanza. Come nel meno originalmente riuscito fumetto cretino per adolescenti in crisi ormonale.

Fortunatamente quella nuova assurda condizione per la sua piccola vita di studente medio sarebbe stata di breve durata, o almeno così aveva capito.

Quella ragazza assimilabile come una prossima discendente di Hyne in versione ancor peggio delle precedenti non sarebbe rimasta a lungo. Dopo una serie segnalazioni piuttosto abbondanti da parte di Balamb e poi Galbadia era stata mandata come ultima possibilità a Trabia. In attesa dell'Esame Seed che si sarebbe tenuto il prossimo marzo.

Contò i giorni sulle dita. Decidendo che un simile numero lo deprimeva, optò per i mesi. Dato che non superavano una mano, pensò che sarebbe stato qualcosa di relativamente sopportabile in confronto ai teppisti che continuavano a tormentarlo dal suo ingresso al Garden. Da un bel po' di tempo a quella parte se la mente non lo ingannava come i suoi occhiali penosamente rigati.

Sospirò, togliendosi di dosso quello che pareva un pelo di gatto. La bestia che gli era stata gettata addosso in più di un'occasione si era divertita a sondare meticolosamente ogni parte della stanza: sentiva le mani prudergli per l'irresistibile voglia di scagliarlo davvero come la grossa palla che era in un qualche punto disperso del continente.

Aveva cercato in ogni modo di levarsi di torno entrambi gli esseri che erano entrati nella sua esistenza, ma con scarso successo. Persino il Capo Comitato si era limitato a un'alzata di spalle e aveva girato il discorso sull'Aggiornamento Limiti Restrittivi di Velocità Massima nei Corridoi. E lui, per riflesso automatico, si era dimenticato di insistere: le Regole prima di tutto. Rendevano il mondo un po' meglio dello schifo in cui comunque andava sprofondando di giorno in giorno.

In fondo, non gli importava molto che lo prendessero in giro per il suo strano nome. Quelli che erano stati i suoi genitori forse erano persone come lui. E anche a loro piaceva la neve.

Come le regole, anche la neve rendeva tutto ordinato come era giusto che fosse.

O come la Seed. Ma di questo non era molto convinto.

"...Tu non hai niente di meglio da fare?"

Alzò il capo dal block notes. Fece un respiro profondo e schiacciò nuovamente il pulsante della penna.

Teppisti. Armati fino all'impossibile per quello che la comune visione di un ragazzino poteva avere a riguardo. Ma non certo per quella che aveva il mondo in cui vivevano da un tempo che la maggior parte di loro aveva smesso di contare.

Chiuse il blocchetto senza accennare a muoversi. Non aveva molte possibilità di scampo, soltanto avrebbe voluto mettere almeno in salvo i suoi occhiali: dall'ultima notte erano trascorsi pochi giorni e pensare di doversi rimettere sul suo bricolage casalingo non gli causava ottimi umori.

"...Potresti uscire con la tipa di Galbadia che ti hanno messo in stanza" ridacchiò qualcuno "...O era di Balamb, non abbiamo ben capito. Ti ha già lanciato addosso qualche Maelstorm?"

"Sarebbe un peccato, ci toglierebbe il divertimento, Kikkun" incalzò un altro, mentre certi allegri nomignoli lo facevano avvampare. Rimase a fissare le sue nocche, controllando con l'angolo degli occhiali le loro mosse: soltanto con un Levita avrebbe potuto trovare una qualche via di scampo. Tuttavia, conosceva bene quello che sarebbe seguito anche a una trovata così geniale. Un Dispel collettivo per cui non solo i suoi occhiali avrebbero avuto bisogno di una revisione completa.

Un qualsiasi altro studente degno di questo nome a quel punto si sarebbe messo a combattere eroicamente contro tutti i cattivi. Armato di una di quelle invenzioni tanto famose e artisticamente estrose per cui la Seed era nota. Gunblade in primis.

E se la sarebbe teoricamente dovuta cavare senza un capello fuori posto, una macchia di sangue, un colletto stropicciato.

Sfortunatamente questo non era il suo caso. Anche perchè non si era mai esattamente applicato nella parte 'pratica'. Considerare che non gli piacesse combattere, fare casino, distruggere mezza scuola per un qualche futile motivo non era poi così errato. Più semplicemente a lui piaceva l'ordine. Le regole e le disposizioni. Da ottenere tramite civilissima carta stampata e inchiostro.

Cosa che non la Seed non c'entrava molto. E lo sapeva bene.

Ma in quel mondo allo scatafascio anche dopo che quella storia incredibile di Streghe e Cavalieri era andata a concludersi nulla era stato ordinato. Nessuna guerra era finita. Nessuno aveva smesso di contendersi il mondo.

Doveva esserci qualcuno che segnasse tutto questo. Che ne facesse rapporto. E quella persona era proprio lui.

Poi, sarebbero arrivati gli altri a sistemare i problemi con le loro lame affilate e i loro colpi poderosi. E lui ne avrebbe preso nota fino all'ultima goccia. Di sudore, di sangue e d'inchiostro. Non faceva differenza.

"Uhm, non trovate di essere un pochino troppi?"

Ebbe un sussulto nel sentire la sua voce. Le ombre attorno a lui si mossero permettendogli di prendere un po' di coraggio e guardare nella loro stessa direzione. Seppur non avesse bisogno di constatarlo con i suoi occhi: sapeva che solo una persona poteva entrare in scena con una simile e idiotissima constatazione. Teneva sulla spalla la sua bestia pelosa, la coda lasciata ondeggiare per aria come una specie di radar: "Yukidama vuole del salmone fresco non surgelato e del latte di Molboro. Ero venuta a chiederlo a te perchè sembri essere l'unico che conosca questo posto..." aveva iniziato a sballottare il gatto che per tutta risposta aveva mandato uno dei suoi gorgoglii. Probabilmente era semplicemente seccato, come qualsiasi essere con poca simpatia per lo venire spupazzato.

Rimase inorridito quando quel gatto malefico si infilò tra le gambe di quelli che gli stavano davanti per poi strusciarsi amorevolmente contro di lui, come il peggiore dei lecchini che avesse mai conosciuto. Tentò di reprimere l'istinto di mettersi a gridare e prenderlo a calci nel suo morbido fondoschiena.

"...Non è carino? Ti sta iniziando ad apprezzare e lo farà ancor di più non appena gli darai il salmone" continuava, ignorando nella maniera più che totale il guaio abissale che aveva iniziato a fissarla con numerose paia d'occhi. E altrettanti mezzi d'offesa a disposizione, senza contare quello forse più micidiale. Ovvero ciò per cui improvvisamente si sentì grato persino a quelli che di lì a poco lo avrebbero ridotto a uno strofinaccio da pavimenti.

Una mano si abbassò sul gatto: "Senti, Strega... Portati via il micio che non abbiamo tempo per i vostri incantesimi"

Restò un attimo basito nel veder spiaccicato il nomignolo che gli era salito alla mente non appena l'aveva incontrata. A quanto pare non era l'unico a pensarla in quel modo, ma almeno aveva avuto abbastanza tatto a non dirlo ad alta voce sventolandole la bestia davanti come un fazzoletto sporco.

Tuttavia non si era arrabbiata. O perlomeno non aveva iniziato a scagliare Maelstorm a raffica contro di loro.

"Ooh, che insulto spaventoso. Sono una Strega, eh?" aveva incrociato le braccia, infilate in qualcosa che sembravano dei lunghi guanti con la solita tremenda fantasia a teschietti. Ora tono su tono nel consueto nero pece.

Il ragazzo che teneva il gatto aveva annuito, imitato dagli altri: "Esattamente. Solo una Strega se ne va in giro vestita così... E con questo coso sempre appresso. Mi chiedo perchè non ti abbiano già bruciata da un pezzo come hanno fatto con tutte quelle prima di te"

Attorno, le armi iniziavano a mostrarsi alla luce del sole invernale che filtrava dai finestroni. Ma lei pareva non farci caso.

"Yukidama, se ti stai annoiando vai a farti un giretto. Poi il nostro gentile compagno di stanza ti porterà il salmone che ti piace tanto"

In un attimo accadde qualcosa che non seppe se definire come l'inizio della fine o molto peggio: la bestia pelosa si liberò dalla presa e ringraziò del servizio come qualsiasi felino del caso. Aprendo due perfette scie parallele sulla faccia di chi fino a poco prima lo aveva trattato forse meglio della sua adorata padroncina.

Nessuno però riuscì a riacciuffarlo come ordinavano gli insulti e le grida che gli si riversarono contro, facendogli ben pensare di aver trovato qualcuno che lo potesse sostituire nel venire pestato nei loro momenti di noia.

"STREGA, te lo SPELLIAMO quell'essere!!!"

"Sì, certo..."

"Mi ha quasi ammazzato!!!"

"...Non credevo avesse la forza di un Acherosaurus. Buon Hyne, è un gatto... Segnatevelo se anche voi soffrite di questi problemi di memoria!"

Era un discorso che non aveva il benchè minimo senso. E la sua conclusione era solo una: l'avrebbero bruciata sul serio se non si fosse data alla fuga come lui faceva ogni volta. Perchè erano troppi, cattivi e agguerriti. Mentre lei era solo una specie di Strega con un gatto strambo.

"Piantala di prenderci per il culo, dannata!!!" esclamò quello che nel suo cuore aveva soprannominato Faccia Rigata, dopo che la bestia gli aveva lasciato il suo (piuttosto sanguinolento) ricordino "Ti rispedisco in casino al posto da dove sei venuta!!!"

Uno di quei teppisti si voltò verso di lui, ghignando: "Poi torniano da te, Kikkun. Non ti preoccupare e stai buono qui"

Non che avesse la benchè minima intenzione e possedesse il più che spauruto coraggio di scappare. Ormai ci era abituato e non era un tempo così lungo far passare ancora qualche anno prima di potersi anche lui imbarcare verso Balamb, sostenere l'Esame e lasciare per sempre Trabia.

Lo sapeva bene.

Non era forte. Non era un figo. Non era niente di quello che ci sarebbe potuto aspettare da un Gunblader.

Perchè avesse scelto una delle armi più difficili e pesanti a disposizione della Seed non sapeva dirlo. Probabilmente erano stati gli ormoni dell'infanzia, qualche test attitudinale superato senza troppi problemi e un po' di fortuna.

Insomma, semplicemente incredibile.

Come la Strega che stava a pochi passi da lui.

Una Strega vestita di nero. Armata di Gunblade.

 

*Asterisco dell'autrice: ...avete mai visto Squall in versione dark, gothic lolita e femminile? E pure un po' più loquace del solito? Io sì. L'ho conosciuta :D

E a Lucca 2008 c'era una tipa che mi ha convinta che Squall come donna starebbe benissimo. Forse anche meglio di Cloudette. Peccato che il suo fidanzato (usato come Porta-Gunblade formato mini e kawaii) non fosse molto d'accordo sul giubottino corto col pelucchio e certi pantaloncini. Attirava troppi Seifer/Don Corneo/Kuja/Al Cid etc etc, a detta sua.

**Ho un Beta-Reader. Stavolta mi serve proprio. Grazie mille, Gareth! :)

   
 
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