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Autore: Bakabeans    18/06/2011    1 recensioni
Manca poco agli esami di Marzo.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3- Snowpuppet

Tutto si svuotava attorno.

Se si tendeva l'orecchio, si sentiva persino il cadere della neve.

Le vacanze invernali erano iniziate. E Dicembre stava per finire.

***

Comprendeva all'improvviso lo stato psicologico di un pupazzo di neve davanti a un falò.

Quella bestia dannata si era addormentata sulla sua pancia e da quello che poteva pensare ci doveva aver tranquillamente passato tutta la notte.

"Sai, mi sono messa a cogitare meditabonda..." era comparsa sulla porta, tenendo in mano un grosso spillone tintinnante "... e ho capito che le terapie d'urto sembrano essere le migliori per certe fobie insensate. Quindi d'ora in avanti tu e Yukidama dormirete assieme. Io rischio di schiacciarlo perchè mi agito troppo e occupo tutto lo spazio..."

D'istinto si tirò le coperte fino al collo: "M-Ma a me non interssa superare le mie fobie di prima mattina!!!"

"Adoro venire ringraziata"

Avvampò, ricordando quello che era successo nella Hall poco tempo prima: per una volta i suoi occhiali non avevano dovuto essere sottoposti al consueto trattamento di scotch e colla. E il Comitato aveva gioito per un nuovo incarico alle Cucine.

"...Temo che trascorrerò tutto il tempo che mi rimane qui a pulire pentole. Anche se è un gatto, Yukidama soffre la solitudine"

Il ragionamento era più che logico. Solo che il suo cervello ancora scarso di zuccheri non aveva la benchè minima voglia di ascoltare le lamentele di una Strega attaccata come una piattola alla sua pulciosa palla di pelo.

"Ti ho già ringraziato, ma ti ho anche detto che tanto non cambia nulla, no?! Ci sono abituato, a tutto: neve, ghiaccio e teppisti" tentò di darsi un po' contegno

"Come Gunblader sei di una tristezza che supera quella di Yukidama quando finisce il latte. Miagola che è un concerto funebre" entrò senza farsi troppe premure, raccogliendo quella specie di grosso nido di corvo che aveva sulla testa attorno allo spillone "Ma lui è un bel micione che deve solo fare il gatto. Tu invece sei uno dei pochi scemi che sa come esattamente un Gunblade possa funzionare anche come arma da fuoco oltre che da taglio. C'è un sacco di gente che se lo chiede, sai? Io me lo sono completamente dimenticata, so solo che se premo il grilletto faccio un bello scoppio e ci metto meno tempo ad atterrare quello che ho davanti"

Prese il sacco ripieno di interiora che continuava a dormicchiare sul suo stomaco e si sedette con un tonfo sul letto, facendolo seriamente sudare freddo. Proprio come un pupazzo di neve.

"Il Gunblade è diventato improvvisamente di moda, non trovi?"

Cercò di non incrociare il suo sguardo, afferrando a tentoni gli occhiali e mettendoseli sul naso: erano pieni di ditate.

"Fino a poco tempo fa lo usavano solo quelli dell'Esercito di Galbadia e qualche Seed con la passione per le cose proprio difficili. Adesso ogni moccioso che entra al Garden lo fa solo per tenerne uno in mano: che poi per la maggior parte ripieghino su altro è qualcosa che mi fa schiantare dalle risate!" annuì soddisfatta "Capisco che Leonhart e Almasy hanno sventolato i loro Gunblade per tutto il mondo, ma da un lato ci sono le fungherls, dall'altro c'è il duro lavoro della Seed..."

"Ognuno ha i suoi idoli... E poi quella persona è il Comandante Leonhart" la corresse. Il rispetto per le autorità, prima di tutto.

"Giusto, il Grande Eroe che ha salvato l'Universo e il buon funzionamento degli orologi!" rimase un attimo pensierosa "Quindi hai scelto pure tu il Gunblade perchè sei uno dei tanti membri del suo Fan Club?! Ma lo sai che sei proprio carino quando fai scoprire questi tuoi lati romantici?"

Sentì un urlo disperato uscire dalla sua bocca: "N-NO! Io sono entrato al Garden prima!"

"Allora sei forte!"

"NO! Proprio per niente!!!" esclamò strozzato, per poi volersi rimangiare la lingua davanti all'occhiata sinistramente divertita che gli aveva lanciato. Rimase senza respirare mentre si alzava dal letto e si chinava su di lui. Togliendosi lo spillone dai capelli e puntandoglielo alla gola.

"Allora ti farò diventare forte io. Odio i Gunblader depressi, apaticamente vivi e che non sopportano il mio gatto"

La punta di quel coso forse più pericoloso di un qualsiasi Hyperion in circolazione lo fece definitivamente sciogliere: "...C-Che accidenti vuoi da me...?" sospirò. Ne aveva sopportati tanti di teppisti pazzi nella sua breve vita, ma qualcuno di così insistente, cocciuto e rompiscatole non lo aveva mai preso di mira. Prima di quel mattino gelato in cui si era ritrovato un gatto sulla pancia, naturalmente.

"Mi serve un compagno di allenamenti e qui a Trabia nessuno sa usare il Gunblade, oltre a te"

"Non sono bravo nella pratica..."

"Si impara"

"A me servirebbe un corso da zero"

Aveva riso, puntellandolo con lo spillone: "Nessun problema"

Ancora quella battuta. Sembrava non sapesse dire altro.

"Preparati, mangia qualcosa e portati dietro le tue cose"

Si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo quando finalmente si allontanò verso la porta, sistemandosi la palla di pelo sulla spalla. Aveva brividi ovunque.

Sgattaiolò fuori dal letto, infilandosi addosso quanto di più pesantemente imbottito potesse avere. Allenamenti fuori programma e senza la guida di un insegnante non erano certo proibiti, ma lui aveva sempre cercato di evitarli. Riunioni improvvise, riunioni straordinarie, riunioni di un'importanza fondamentale per la buona sopravvivenza del Pianeta. O meglio, la sua. Voleva arrivare all'Esame Seed abbastanza integro da non dover mettere mano allo scotch anche per le sue ossa.

In un angolo del suo cervello stanco si chiedeva perchè avesse mai accettato. Probabilmente era stato l'istinto di liberarsi di quella doppia presenza il più presto possibile. Una questione di sopravvivenza, come al solito.

"...Sai che siamo davvero fortunati?" era tornata a far capolino da uno spiraglio dello scorrevole "...usi anche tu un doppia mano. Ammettilo, ti sei preso una cotta per Leonhart e non vuoi dirlo!"

Avvampò, schiacchiandosi un dito nella cerniera del giubbotto. Tentare di reagire in qualsiasi modo l'avrebbe divertita ancor di più, tanto valeva stare zitto e sperare che quella mattinata finisse al più presto.

Sopportò che gli tappasse il naso per fargli ingollare qualcosa di caldo e dal vago sapore di uovo e si ritrovò a trascinarsi dietro di lei con un grosso panino infilato in bocca. Possibilità di fuga non ne aveva: il famiglio li seguiva senza perderlo di vista, esattamente cinque passi più in là.

Erano un trio che più patetico di così non riusciva a figurarsi.

Si ritrovò a osservarla sottecchi, mentre avanzava a larghe falcate sui rumorosi stivaletti che sfoggiava per l'occasione, dondolando la custodia per il Gunblade. A forma di bara, decorata nella sua immancabile fantasia a teschietti. Ora persino in metallo.

"I Garden si somigliano un po' tutti, non trovi?" esclamò appena usciti all'esterno, voltandosi di scatto e facendolo quasi cadere a terra "Potrebbero anche distruggerli mille volte e ogni volta li ricostruirebbero sempre uguali!"

Fece le spallucce: il vecchio Garden era stato abbandonato tra le nevi più a nord, quasi non si ricordava nemmeno come fosse stato. E per la maggior parte degli studenti di Trabia non era un bel ricordo da conservare.

Lui inoltre non aveva mai propriamente considerato i Garden come una casa. Perchè non lo era. Era l'Accademia Militare della Seed e in quelle parole niente era così familiare e caldo come una vera casa. Era solo un posto dove vivere perchè in quel mondo pareva non ce ne fossero altri.

Caricato l'essere malefico sulla spalla, percorsero il lungo viale innevato senza incrociare nessuno. Le vacanze invernali erano iniziate e chi poteva era tornato alla propria famiglia... o stava ancora beatamente dormendo nel suo letto.

Attorno, la neve scricchiolava sotto i loro piedi mentre il sole inondava il paesaggio silenzioso. Dietro i suoi occhiali, era costretto a strizzare gli occhi per non perdere qualche altra diotria.

"Questo posto va bene. Largo, spazioso e senza troppe persone"

Avrebbe voluto ribattere che il gatto era di troppo, ma preferì trattenersi.

Appoggiò a terra la custioda per il Gunblade e l'aprì facendo scattare i lucchetti: i suoi guanti da allenamento erano seminuovi, le cartucce ben allineate e la lama riluceva come uno specchio. Anche se non gli piaceva usare quell'affare, non l'avrebbe certo lasciato arrugginire. Ordine e olio di gomito, queste erano le basi per la buona tenuta di un'arma.

Una palla di neve lo colpì in pieno a una tempia, facendo scricchiolare le stanghette. La Strega stava in piedi a pochi passi da lui, sogghignando: "Ginnastica del mattino. Altrimenti domani non riuscirai nemmeno ad alzare un dito"

La imitò nei suoi buffi movimenti di riscaldamento, sotto lo sguardo attento della palla di pelo, strategicamente appollaiato su un grosso ramo.

Quando finalmente si fu riscaldata anche sotto i suoi svolazzi impossibili e fiocchetti assortiti, lui ormai aveva i capelli appiccicati alla fronte per il sudore. Non riusciva a capire come potesse resistere a quelle temperature gelide indossando gonnelline e calzette che nessuna ragazza di buon senso avrebbe mai osato in un posto del genere.

"Dunque, anche tu usi un due mani. Due mani per attaccare, due per difendere e se proprio si è sfortunati se ne lascia penzolare una e si tiene il Gunblade con l'altra: ti becchi una slogatura di polso da non dormire la notte, ma l'importante è uscirni vivi. Il grilletto va premuto al momento giusto, anche se cosa esattamente stia per 'momento giusto' non saprei..." aveva spiegato facendo ruotare l'arma davanti al suo naso, dondolandosi e infilzando l'aria di colpi "...Secondo te una ragazza che usa il Gunblade, è strana?"

La domanda improvvisa l'aveva distratto dai movimenti della lama: "...Tu sei sempre strana" aveva risposto di rimando, senza pensarci troppo. Per poi volersi rimangiare la sua stessa lingua.

Era rimasta a guardarlo, divertita, portando l'arma dietro le spalle: "Uh, hai ragione. Però è meglio essere strani che matti" aveva ridacchiato, giocando il teschietto metallico appeso alla catena.

Si chiese che differenza ci potesse essere tra le due cose, almeno nel suo caso.

"Adesso guarda come si fa, rimani fermo e teoricamente non dovrebbe accaderti nulla"

Si era congelato, fissandola mentre si metteva in posizione.

Gunblade sbilanciato a destra, braccia a piombo sul terreno. Prendere la rincorsa, puntare l'obbiettivo.

"APRI GLI OCCHI!!! Altrimenti non imparerai niente!!!" la sentì gridare, abbassandosi giusto in tempo per evitare che la sua testa venisse teoricamente tranciata se non si fosse raggomitolato con il naso immerso nella neve.

Quella non era solo una Strega strana. Era anche matta.

Tentò di non svenire quando lo afferrò per la sciarpa, sbattacchiandolo come avrebbe fatto con il suo famiglio: "...Tu non vuoi proprio imparare?!" lo aveva scrollato disperata "Io sono davvero bravissima, basta che prendi esempio da me! Guarda quello che faccio e non avrai nessun problema!"

"...Non mi interessa venire ammazzato nel bel mezzo di un allenamento"

"Era una terapia d'urto!"

Si trattenne dal sottolineare che era perfetta solo per farlo andare per direttissima all'Altro Mondo: "...Di solito si usa il metodo dell'imitazione..."

Lo aveva guardato nuovamente con la sua espressione degna di analisi di un PuPu.

"...Tu fai qualcosa e io provo a imitarti..."

Finalmente lo aveva lasciato andare, superandolo e squadrando torva il Gunblade ancora nella custodia: seduta sui talloni, era rimasta per un po' immobile in quella posizione.

"Hai detto che farai tutto quello che farò io?" si era voltata, sorridendo e rialzandosi in piedi "Fantastico. Nemmeno Yukidama lo fa"

Prese il Gunblade che gli porgeva, crollando di peso di lato: non ricordava fosse così pesante. Cercò di rimettersi in equilibrio, ignorando i ghigni che gli venivano rivolti senza troppa pietà. Anche il gatto stava di certo osservandolo, appollaiato su quel ramo alle sue spalle.

Le mani sembravano essere troppo piccole per quell'impugnatura, la lama lo faceva piegare in avanti e l'idea di premere il grilletto gli portava alla mente il ricordo di qualcosa di piuttosto bruciacchiato.

"...Ne avremo per un bel po'" aveva ridacchiato lei, afferrandogli le braccia e tendendole davanti a lui per poi fargliele improvvisamente abbassare "Dritte. Non da spezzarti tutte le cosine che hai dentro, ma non piegarle ancora"

Si staccò, allontanandosi di qualche passo: "Hai la stessa grazia di un pupazzo di neve... Sciolto"

Dietro di lui giurò di aver sentito una risata.

 

*Asterisco dell'autrice: come ci si allena per diventare Gunblader? ._.

A questi dubbi non ci sono risposte, solo tantitantitanti video da guardare fino a farsi male agli occhi. E un po' di inventiva. Mai prendersi troppo sul serio nel fanwriteraggio assassino.

Ow, siamo a metà (...e non è ancora caduto un asteroide?!). E con questa prima metà vi lascio per un poco.

Nel frattempo, posso mettere le mie canzoncine, giusto? (so che non gliene importa a nessuno -e le musichette che scelgo sono tutte in giapponese e sconosciute/prese da anime- giusto per divertirmi. Poi, se avete voglia di cercarvele su internet... Enjoy! :D)

 

_Opening: Yume no Shima Shinen Kouen (Paranoia Agent)

#Ending: Konayuki-Powder Snow (Asian Kung-Fu Generation)

.Yukidama: Bokura wa Family!! (Kyou kara Ore wa...)

[Mi Nezu: Treat or Goblin (Abenobashi-Mahou Shoutengai)

]Kisoku Houritsu: Ano Machi no Gunjou (Tekkokinkreet)

   
 
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