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Autore: Claudia Ponto    19/06/2011    1 recensioni
[Le avventure di Jackie Chan]Strikemaster Ice, DJ Fist and MC Cobra scappano dalla prigione nella quale erano detenuti grazie all'intervento inaspettato di una giovane ragazzina. Una volta tornati a San Francisco, assistono al ritorno di Drago, il demone che aveva quasi conquistato il mondo e di cui loro erano i suoi seguaci, scoprendo che esso è profondamente legato con la ragazza che li ha liberati.Proveniente dal cartone animato Le avventure di Jackie chan. *ATTENZIONE: la storia ha il rating Verde, ma si avvisa la presenza di parole pesanti e parolaccie*
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 Capitolo 4: Problemi dal cielo.
<< Bè? Cos’hai da guardare lucertolina? Mai visto un orecchino? >>
<< No, non ho mai visto un orecchino indossato da un uomo. >>
Winter rimase perplessa dai pirsing e orecchini che L’Ice Crerw stava indossando.
<< Yo, nel nostro tempo questa roba andava forte. Qui siete troppo “futuristici” per certe cose? >>
<< E che ne so io? Non mi sono mica interessata alle mode umane. Sono una demone… Yo. >>
Per quanto li odiasse, Winter si era spesso chiesta cosa ci trovassero gli umani di così divertente nei loro cosiddetti “passatempi” e “mode”, era una cosa che li incuriosiva parecchio: di nascosto, quando non doveva studiare o allenarsi, si era avventurata nel mondo umano per capire come vivessero e per qual motivo facessero certe cose, così diverse dalle tradizioni dei demoni che a suo parere erano molto più normali delle follie di quella civiltà sottosviluppata. L’unica cosa che aveva ritenuto davvero interessanti erano stati i videogame, i fumetti e il cibo congelato di vari colori di cui andava decisamente matta (ossia i gelati).
<< Piuttosto, perché voi tre siete venuti a rompermi le scatole? >>
<< Drago ti sta cercando. D- man vuole sapere a che punto sei con i tuoi esperimenti da scienziato pazzo. >>
Senza farselo ripetere due volte, Winter si precipitò da Drago, ansiosa di informarlo sui progressi fatti, salendo sui tetti di quei pochi edifici rimasti in piedi.
<< Yo man, quello che da più i brividi e sapere che quella lì è sorella di Drago. You feel me? >>
<< Oh yeah. L’hai detto fratello. >>
 
Nei due giorni successivi al ritrovamento del Potere della Luna, Winter si era data da fare per escogitare un rimedio riguardo la sua estrazione dal corpo del cucciolo di Panda nella quale risiedeva: lo scudo di magia bianca che proteggeva il Chi le aveva creato parecchie noie, com’era normale del resto per chi come lei aveva un’anima oscura, spezzare una simile difesa era un compito arduo per lei che era ancora una dilettante. Fortunatamente però, non correva il rischio di bruciarsi le mani al minimo tocco come accadeva a suo fratello, grazie in gran parte agli studi sulla magia.
Come il Bene e il Male, nemmeno la magia si ritrovava d’accordo.
Ed era ovvio: il Bene si limitava a fare cose patetiche come la cura delle malattie o la creazione dell’amore, spaventandosi sempre nel superare i propri limiti per non creare casini; il Male invece non aveva paura di niente, continuando a mettersi alla prova per creare stregonerie capaci di avvelenare con il solo sguardo o rendere sterile un intero continente. Peccato che la magia del Bene fosse in grado di creare scudi di energia che nessun stregone oscuro o demone avrebbe potuto toccare.
Solitamente un trucco simile veniva usato per proteggere qualcosa, come nel caso del Chi, ma grazie alle sue conoscenze magiche era quasi riuscita a risolvere quel problema.
Mai quasi non erano una parola gradita nel vocabolario di suo fratello.
 
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Drago si trovava sulla terrazza del più alto edificio della vecchia San Francisco, nonché l’unico completamente integro.
Stava tentando di calmare corpo e mente per poter meditare, ma era troppo nervoso per poterci riuscire e questo lo faceva incazzare ulteriormente: in quei due giorni non era riuscito a rintracciare nessun’altro potere demoniaco, neanche la minima traccia, non si stava riprendendo con quella velocità desiderata. Il  suo stesso fisico presentava ancora dei problemi, si stancava facilmente durante gli allenamenti e spesso delle fitte dolorose lo costringevano a fermarsi del tutto e mettersi a riposo fino a quando non sparivano.
Questo grazie a suo Padre ovviamente.
Ruggì talmente forte che l’eco impiegò molto tempo prima di dispersi, la frustrazione era immensa.
Avrebbe voluto spaccare ogni cosa e chiunque.
Non era giusto che fosse costretto a ricominciare da capo tutto il duro lavoro per cui aveva rischiato la propria vita!
Non era affatto giusto!
Sentendosi osservato si voltò di scatto pronto a lanciare fiamme, trattenendosi all’ultimo minuto quando si rese conto che si trattava di sua sorella. La demone lo stava fissando con paura, i suoi occhi erano completamente sgranati e le mani strette al petto, la coda tra le gambe arrotolata su se stessa.
<< Ehm… Master strike… o come diavolo si chiama, mi ha detto che mi volevi vedere. >> riuscì a dirgli dopo una certa esitazione.
<< Si, è così. Sei riuscita a rimuovere il Chi della Luna? >> disse lui direttamente.
<< Ehm… non ancora. Ma credo che… >>
<< “Credi”? >> ruggì innervosito Drago.
<< Aspetta! Volevo dire “sono” sicura di aver trovato la soluzione! >> rispose Winter prontamente, evitando di finire carbonizzata. La cosa di cui aveva più paura al mondo, era la fiamma d’ira di suo fratello.
Si avvicinò di qualche passo, quanto bastava per potergli mostrare il disegno a matita fatto frettolosamente su un taccuino: rappresentava un Anfesibena, ossia un serpente mitologico provvisto di due teste, una ad ogni estremità del corpo, disposto ad S rovesciata. La ragazzina spiegò che era stata proprio quella creatura a suggerirle la soluzione: un Incantesimo di Trasferimento, una tecnica capace di far passare le caratteristiche fisiche ( o in quel caso magiche ) di una persona ad un’altra, grazie all’aiuto di un terzo elemento chiamato “Tramite”. Lei avrebbe ricoperto quest’ultimo ruolo dato che era l’unica capace di usare quell’incantesimo e di toccare il Panda senza venir ferita dallo scudo che lo proteggeva.
In quel modo insomma, avrebbe potuto prelevare il Chi della Luna con facilità.
A fine spiegazione Drago si sfregò il mento pensieroso, Winter sapeva che con quel gesto voleva dire che era indeciso se non addirittura per niente convinto: sperava che la sua idea piacesse e cosa più importante funzionasse, perché altrimenti non sarebbe riuscita a scampare alla sua furia non essendo riuscita ad escogitare nient’altro di utile.
Ad un tratto il drago le si avvicinò e sprigionando qualche fiammella dalle fauci le disse:
<< Tentiamo. Se è tutto quello che sei riuscita a combinare, tanto vale provarci. >>
“Speriamo che funzioni allora… altrimenti quella che avrà bisogno di aiuto sarà la sottoscritta.” Pensò lei tirando un sospiro di sollievo.
Sinceramente, non aveva sperato in una risposta positiva.
Senza perdere altro tempo prezioso andò a prendere il cucciolo e tornò indietro a tutta velocità, portando con sé anche delle pergamene con scritti sopra dei simboli greci all’apparenza antichi, scritti con dell’inchiostro grigio leggermente sbavato sui bordi dei fogli ingialliti dal tempo. Si vedeva che era emozionata, i suoi modi impacciati ne erano la prova, impiegando 5 minuti buoni solo per sistemarsi. Quando finalmente fu pronta si posizionò tra Drago e il cucciolo, iniziando a mormorare parole incomprensibili, bloccandosi all’ultimo momento quando si accorse che suo fratello stava avendo una nuova visione.
Il demone si riprese quasi subito e disse:
<< Dobbiamo rinviare l’esperimento dannazione; il Chi del demone del Cielo è vicino, riesco a sentirlo. >>
<< Proprio adesso che ero pronta… la mia solita sfortuna! >>
<< Considerala un opportunità per ripassare i compiti mentre io e gli altri andiamo a caccia. >>
Drago era pronto a correre via, ma Winter lo prese per un braccio bloccandolo.
<< Portami con te. >> gli disse.
<< Scordatelo. >> rispose lui.
<< Perché? L’altra volta il mio aiuto è stato indispensabile! >>
<< Non sei pronta per certe cose, è troppo pericoloso. >>
<< Sono un demone! Il pericolo è ciò che mi rende forte! >>
<< Sei troppo piccola. >>
<< Ho 15 anni cazzo! Non sono più una bambina! >>
 
15 anni…
 
Per un attimo Drago ebbe l’impressione di sentire il suono di un gong, talmente forte da scuoterlo.
Non riusciva a credere che sua sorella avesse compiuto una simile età.
Solo ora che si era fermato, per un istante, si rese conto di quanto fosse cresciuta.
Dopotutto era ovvio: da quando l’aveva lasciata per andare nel passato, nel futuro erano passati tre anni, un lunghissimo arco di tempo di cui non sapeva assolutamente niente dei suoi eventi, se non quelli da lui provocati nel passato. Poi, quando era stato relegato nel Limbo, il tempo praticamente era diventato nullo, lì dentro era impossibile capire quante ore, giorni, settimane o mesi passassero, soprattutto quando stai lottando contro tuo Padre, l’idiota che ti ha impedito di conquistare il mondo.
Si chiese cosa avesse fatto sua sorella nel frattempo.
All’epoca aveva 12 anni circa…
Il giorno in cui l’aveva lasciata non se la stavano passando bene, nessuno dei due.
 
Drago scacciò via i ricordi e si riconcentrò sul Chi.
Winter lo stava ancora fissando imbronciata, con le mani poggiate sui fianchi e la coda che guizzava avanti e indietro. Non aveva proprio intenzione di portarsela dietro, temeva davvero che potesse combinare qualche guaio e l’esperienza glielo diceva bene; sfortunatamente per lui, la piccoletta poteva contare sulla testardaggine di famiglia, un’arma impossibile da sconfiggere quando si trattava di voler fare qualcosa a tutti i costi.
 
A quel punto non gli restava che una cosa da fare: convincere l’Ice Crew a partire… con lei.
 
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<< Assolutamente no! La peste non la vogliamo tra i piedi! >>
<< Esatto! Il mio amico Ice l’ha detta giusta, dawg! >>
Come volevasi dimostrare, i ragazzi non furono felici di sapere che Winter si sarebbe unita alla missione, discussero animatamente per la decisione di Drago, minacciando di fare casini se non l’avesse mollata al nascondiglio. Gli insulti che si mandavano a vicenda erano i più coloriti che si potessero sentire.
<< Siamo 3 contro 1: la maggioranza vince, Dawg! La strega stronzetta se ne starà fuori dalle palle! >> sentenziò Ice, mentre Cobra e DJ annuivano d’accordo.
Drago si passò una mano sul viso esasperato, trattenendo la sorella che provò a lanciarsi addosso a loro.
<< Che siate 3 o 10 non me ne frega niente: sono io che decido qui e lei viene con noi. >> ringhiò contrariato.
<< Spiacente boss,  questo affare non si fa! L’abbiamo già sopportata abbastanza in questi giorni di schifo! >>
<< Compatiscili fratellone, temono che possa dimostrargli che non hanno le palle per fare un lavoro del genere. >>
<< Che cosa hai detto pulce?! >> Chiesero simultaneamente Ice e Cobra mentre trattenevano DJ, intenzionato a saltarle addosso per l’offesa. Lei si limitò a voltargli le spalle, giocando con una ciocca di capelli tinti di fucsia.
<< Ho solo detto la verità. Fa male, vero? >>
<< Yo piccoletta! Ti piacerebbe che noi fossimo schiappe, ma non ti daremo questa soddisfazione! Abbiamo fatto cose da urlo mentre tu ti divertivi a drogarti con schifezze da Harry Potter! Abbiamo girato il mondo e persino demolito una base militare segreta! >>
<< No ci crederei nemmeno se lo vedessi con i miei occhi. >>
<< Ah sì? Aspetta di vedere quanti cazzotti daremo ai rompipalle che si metteranno sulla nostra strada! DJ, va a prendere il furgone che abbiamo rubato ieri! Diamo una bella lezione alla signorina! >>
Il trio, deciso a dimostrare le proprie capacità, si rimboccò le maniche per ultimare i preparativi, ignorando Winter che ridacchiava soddisfatta, la quale rivolse uno sguardo divertito a Drago che, in parte, si era aspettato una mossa simile.
Lei si che sapeva stuzzicare la gente.
 
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Riparato un vecchio furgone rubato e fatto rifornimento di benzina, il gruppo partì alla volta del nuovo Chi: nonostante avessero riparato ogni parte del motore e della carrozzeria, guidarlo non fu semplice nemmeno per un esperto come DJ Fist visto che il  futuristico veicolo, che poteva volare grazie a chissà quale assurdo meccanismo, rendeva instabile la guida, o meglio… il volo.
Le care strette vecchie strade sotto di loro apparivano ben più sicure dello spazioso cielo da cui si poteva facilmente precipitare se si faceva una mossa sbagliata, soprattutto scontrarsi con le altre macchine volanti che sfrecciavano alla velocità della luce, generando uno spostamento d’aria talmente violento da far perdere il controllo del veicolo. Quando finalmente atterrarono, tutti quanti ( tranne Drago ) tirarono un sospiro di sollievo, felici di poter essere nuovamente con i piedi ben saldi a terra.
<< Questo futuro… non è per niente cool…>> disse Cobra, barcollando per la “brutta esperienza”.
<< Non ti do torto amico… >> gli rispose Ice, aggrappandosi alla portiera dell’auto. DJ invece tremava così tanto che rischiò quasi di staccare lo sterzo.
<< Pappemolli, riprendetevi in fretta, dobbiamo trovare il Chi del Demone del Cielo. >> disse il demone, l’unico a stare bene.
<< Yo “Grande D”… permettici almeno di rimettere insieme lo stomaco. Il mio mi sta mandando brutti segnali… >>
<< Il mio credo di averlo lasciato 30 kilometri indietro… Piuttosto, dove ci troviamo? >>
Dando un’occhiata nei dintorni, i tre gangster si resero conto di aver raggiunto la vecchia scuola elementare di San Francisco: dall’interno si potevano udire le grida acute dei bambini riuniti nelle classi a far lezione, alcuni dei quali vicini alle finestre intenti a giocare. Ogni tanto dall’ingresso uscivano o entravano persone vestite in modo assai formale, sicuramente degli insegnanti, che si portavano dietro cartelle, quaderni e altro materiale da lavoro.
<< Il Chi è qui? Yo man, che delusione, mi aspettavo un posto più figo. Io odio le scuole. >>
<< Io invece odio i bambini. >>
<< E io invece odio quelli che si lamentano continuamente. Recuperare il Chi del Cielo mi semplificherà il lavoro: nessuno potrà fermarmi quando avrò il dominio dei cieli. >>
<< Forte! Allora, qual è il piano fratello? >>
<< Tu aspetterai qui, dentro il furgone, senza farti vedere da nessuno. >>
<< Cosa?! Ma io credevo…! >>
<< Ho detto che potevi venire, non che potevi intervenire sul campo. Sei troppo piccola per certe cose. >>
Winter sibilò imbronciata, mentre i tre gangster ridevano soddisfatti, ma Drago non aveva ancora finito:
<< Uno di voi dovrà restare con lei per evitare che si cacci nei guai. Chi si offre volontario? >>
<< Cosa?! Stai scherzando boss, vero? >>
Drago gli lanciò un’occhiataccia, per dire in quel modo che parlava seriamente.
Sbuffando, il trio se la giocò a morra cinese per decidere chi dovesse fare da balia, fino a quando non decretò come perdente Ice, il quale imprecò ad alta voce per la delusione.
<< Renderò il tuo lavoro un inferno. >> commentò la ragazzina con tono di sfida.
 
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Poco dopo, Drago, Cobra e DJ fecero il giro dell’edificio in modo da raggiungere il cortile ed entrare da lì all’interno della scuola, passando inosservati: i corridoi adornati da numerosi armadietti azzurri, mappe geografiche e quadri erano vuoti, nessuno si aggirava da quelle parti, nemmeno un bidello, permettendogli così di aggirarsi indisturbati in quello che avrebbe dovuto essere un posto sicuro per i bambini.
I tre dovettero fermarsi quando le campanelle segnalarono la fine dell’orario di lezione, scappando e rifugiandosi nella palestra prima che un’orda di ragazzini urlanti li vedesse.
<< Sarà un bel problema adesso, con tutti quei mocciosi in giro. D-man, perché non li spaventiamo e ci semplifichiamo il lavoro? >>
<< No, per quanto sia tentato a farlo. Se ci mettiamo in mostra adesso, i nostri nemici capirebbero che sono tornato, e non ho intenzione di farmi rivedere senza prepararmi adeguatamente. >>
<< Ok dawg, ma stando chiusi qui dentro non combineremo niente. >>
<< Vero. Non ci resta che… Argh! >> Drago saltò improvvisamente in aria urlando, lasciando basiti DJ e Cobra che non capirono cosa gli fosse successo: solo quando il demone tornò a terra si resero conto che attaccato alla sua coda c’era un piccolo Panda, lo stesso che avevano portato con sé e che qualcuno avrebbe dovuto occuparsene.
<< Winter! Ti avevo detto di stare nel furgone e di tenere quella bestiaccia lontana da me! >>
<< Non è colpa mia! Prenditela con l’idiota dai capelli biondi! L’ha spaventato credendo di fare il gran figo! >> replicò la ragazza, puntando il dito contro Ice.
<< Chi ti ha detto di portare quella palla di pelo?! Mi ha morso dappertutto! E non chiamarmi idiota, mostriciattolo! >> gli rispose a tono Ice, mettendo in mostra i segni rossi sulle sue mani.
<< Te lo sei meritato! Quindi taci! >>
<< Piantatela tutti e due! Se non l’avete notato avrei del lavoro da fare con urgenza! Quindi tenete chiusa la bocca! >> Ice e Winter tacquero, continuando a guardarsi in cagnesco.
Da un momento all’altro si sarebbero lanciati l’uno addosso all’altro per picchiarsi.
Prima che ciò avvenisse, lei sbuffando riassunse sembianze umane e recuperò il cucciolo staccandolo dalla coda di Drago, dirigendosi subito dopo all’uscita della palestra prima che il fratello o gli umani glielo impedissero: attraverso la porta socchiusa la spiarono, cercando di capire quali intenzioni avesse in mente per qual motivo andò incontro ai bambini che immediatamente, com’era facile immaginarsi, urlarono a squarciagola per la sorpresa non appena la videro con il Panda in braccio. Fu circondata dai piccoli senza possibilità di fuga, cercando di rispondere sia alle domande degli allievi che a quelle degli insegnati che si chiedevano della sua presenza, inventando scuse credibili con aria da perfetto angioletto innocente. Poi improvvisamente lasciò andare il cucciolo che scappò via correndo inseguito dai bambini e questi ultimi dagli insegnanti che gli urlavano di fermarsi, tutto mentre lei ridacchiava e faceva segno di via libera.
 
I quattro ispezionarono la scuola seguendo un percorso preciso.
Drago continuava a seguire l’essenza del Chi procedendo sicuro, guidato dall’essenza del potere demoniaco che diventava sempre più vicino.
Il particolare “aroma” li portò all’interno di un’aula dedicata alle materie scientifiche dove armadietti di vetro accoglievano vasi trasparenti riempiti di animali sezionati e poster sull’anatomia umana erano appesi alle pareti, riproduzioni di gesso di vari organi erano invece sistemati su alcuni ripiani di legno. C’era solo una donna all’interno, una signora anziana dai folti capelli rossi che presentavano qualche ciocca bianca e grigia che poco nascondevano la fronte spaziosa, gli occhiali dalla montatura arancio scuro appesi al collo con una cordicella e labbra sottili, al collo invece recava una collana di perle. Per un soffio non rischiarono di venire scoperti, la donna era occupata a sistemare del materiale scolastico in un armadietto e non li aveva sentiti arrivare.
Non tutto il male venne per nuocere, dal suo corpo l’aura del Chi del Demone del Cielo fuoriusciva debolmente, proprio ciò che il demone desiderava.
Purtroppo un altro contrattempo frenò la sua sete di potere: la porta si stava aprendo, poco prima che qualcuno entrasse si infilarono sotto la cattedra per nascondersi, con gran difficoltà visto che li conteneva a malapena tutti e quattro.
Dalla voce capirono che era un’altra donna; chiunque fosse, la maledirono in tutti i modi possibili per il suo arrivo imprevisto e soprattutto per il lungo dialogo che iniziò con la rossa, esasperandoli. Improvvisamente la conversazione ebbe di colpo fine, sentirono una delle due dirigersi alla porta per spalancarla e richiuderla con violenza, per poi riaprirsi subito dopo seguita dalla voce rabbiosa di una delle donne che si rivolgeva nientemeno che a Winter.
<< Finalmente ti ho preso piccola delinquente! Credevi di sfuggirmi a lungo ancora per molto? Sapevo che prima o poi avresti fatto una mossa sbagliata! >>
<< Vaffanculo brutta grassona! Levami quelle manacce piene di lardo di dosso! >>
<< Santo cielo! Si può sapere che cosa sta succedendo? >> esclamò la seconda donna confusa.
Il quartetto, incuriosito, si sporse leggermente per assistere alla scena: la ragazzina veniva trattenuta per i capelli da una tizia esageratamente in sovrappeso, dai capelli biondo cenere legati a coda di cavallo, la faccia paffuta ricoperta di lentiggini e con addosso un’orribile vestito rosa intero confetto ricoperto di paillettes.
<< Questa peste, cara professoressa, è una ladruncola imbrogliona e bugiarda vagabonda di strada! Ha combinato un sacco di guai in città, ingannando onesta gente con la sua falsità, oltre ad essere facilmente dedita alle risse! >>
<< Quanti complimenti signora, mi sta mettendo in imbarazzo. >>
<< Non fare la spiritosa tu! Nella posizione in cui ti trovi devi stare solo zitta! >>
Winter si liberò con uno strattone, correndo dalla parte opposta della stanza per stare lontana dalla cicciona che con sé teneva anche il cucciolo di Panda, rinchiuso in una gabbietta per cani che si agitava e ringhiava nervosamente.
<< Vieni subito qui! >>
<< Vaffanculo! >>
<< In orfanotrofio ti caccerò quella tua lingua lunga! Per quanto riguarda invece quel piccolo bastardo che ti sei portata dietro, lo farò abbattere! >>
<< Per favore signorina Winchester, si calmi! Non è necessario comportarsi così…. >> intervenì l’altra donna, mettendosi fra Winter e la grassona.
<< Ms. Hardman, resti in disparte. So bene come gestire soggetti ribelli come lei. Non deve preoccuparsi per l’incolumità della sua scuola. >>
<< Non metto in dubbio le sue capacità, ma… >>
<< Le metta in dubbio invece! Questa pazza dovrebbe essere chiusa in manicomio! >>
<< Signorina, anche lei, questo tono incivile non l’aiuterà a migliorare la sua situazione attuale. Consiglio di sederci e discuterne pacificamente. >>
<< è impossibile discutere con gli elefanti: il lardo nelle orecchie gli impedisce di sentire quello che gli si dice! >>
Con un urlo rabbioso, la grossa donna si fiondò su Winter rincorrendola per tutta l’aula. Ms. Hardman non poté far nulla per placare l’ira della collega che pareva un toro scatenato, lontana dal riuscire a placarla. Nonostante quella consapevolezza, correndo il rischio di venire investita dalla sua carica infermabile, l’afferrò per una manica del vestito trattenendola con tutte le sue forze.
 
Fu in quel momento che avvenne l’impensabile.
 
La Winchester spinse involontariamente la Hardman contro Winter le quali caddero insieme, di conseguenza alla caduta, senza che se ne accorgesse, la copertura da umana della ragazzina saltò e si ritrovò a mettere in mostra il suo aspetto demoniaco. Quando se ne rese conto, Winter afferrò il collo della professoressa e con l’altra mano appoggiò le aguzze unghie sulla pelle, facendo fuoriuscire rivoli di sangue.
<< Se provi ad avvicinarti lei è morta! >> urlò alla Winchester.
La donna rimase stupita, ma si riprese all’istante e afferrò per un corno la demone, tentando di strapparglielo, costringendo la giovane ad intervenire con la magia forse per pericolo forse per paura, inondando di un’accecante luce viola l’aula mentre acutissimi versi animaleschi irrompevano nel silenzio.
Fu di breve ma intensa durata.
Quando tutto tornò alla normalità Drago si precipitò dalla sorella, bloccata in piedi con lo sguardo perso nel vuoto e le due donne distese a terra prive di sensi.
<< Winter?! Stai bene?! >>
<< Io… mi sento leggermente stordita. >>
<< Te l’avevo detto di non venire! Guarda che hai combinato! Adesso dobbiamo levare le tende prima che qualcuno ci becchi! >>
<< Bella mossa shrimp. >>
Un grugnito li ammutolì prima che aprissero ulteriormente bocca.
Non proveniva da Winter o da Drago… sembrava generato da un altro tipo di “animale.”
Si voltarono in direzione del suono sinistro, verso un alone luminoso che avvolgeva come uno scudo l’individuo al suo interno, liberandolo solo quando la sua anatomia completò un orrenda trasformazione: davanti ai loro occhi si presentò un essere dalla pelle nera, un paio di ali da pipistrello fuoriuscivano dalla schiena leggermente chiuse su se stesse, artigli acuminati graffiavano il pavimento lasciando profondi solchi e il luccichio diabolico negli occhi cremisi rivelava la malvagità che vi risiedeva dentro. La creatura avanzò di pochi tentennanti passi, digrignando i denti acuminati, la grossa mole rischiò di strappare il vestito di paillettes che indossava.
<< O cazzo. >> esclamò Winter.
La Winchester ruggì contro il quintetto che non riuscì a credere ai propri occhi; la donna era diventata una cosa mostruosa, non aveva più niente di umano in sé e l’aggressività che mostrò fu una chiara prova. Balzò da un capo all’altro della stanza impazzita, distruggendo il materiale e i mobili all’interno,
<< Che casino hai combinato piccoletta?! >>
<< Io non ho fatto niente! Quella lì mi ha semplicemente toccato e poi… e poi non so cosa è successo! La mia magia è impazzita! Io non volevo trasformare la palla di lardo in un mostro! >>
<< Non è come pensi Winter, quella mortale è diventata un demone a causa del Chi del Demone del Cielo: la tizia dai capelli rossi era il suo contenitore vivente. >>
<< Il contenitore era la vecchia? è come ha fatto la peste a tirarlo fuori? >>
<< Winter l’ha fatto passare da un corpo all’altro con un incantesimo che aveva trovato. Come se non bastasse, quando è nervosa tende a lanciare incantesimi senza motivo. >>
<< Non è vero! >>
<< In ogni caso non sarà un maiale in sovrappeso a impedirmi di riprendere ciò che è mio! Hai sentito vecchiaccia? Ti consiglio di arrenderti se non vuoi finire a brandelli! >> urlò Drago.
Invece di dargli retta, il demone alato gli scagliò contro un banco che fortunatamente Drago schivò. Dopo aver distrutto praticamente ogni cosa nell’aula la donna dispiegò le ali, sbattendole sempre più energicamente fino a quando non riuscì ad avere la spinta necessaria per sollevarsi da terra e schizzare fuori dalla finestra, piroettando nel cielo come un condor famelico.
<< Dobbiamo riprenderci il potere demoniaco! Più lo tiene con sé, più sarà difficile rimuoverlo! >>
<< Riprenderlo? Ma sei idiota?! Vuoi che ci ammazziamo?! >>
<< Ho una mezza idea a riguardo per evitare che voi imbecilli e gli altri della vostra specie moriate, ma ho bisogno di tempo. Nel frattempo, dovrete tenerla occupata per evitare che scappi. >>
<< Genio, forse non l’hai notato ma nessuno di noi sa volare! >>
<< è tempo di farsi un bel makeover. >> gli rispose Drago, sprigionando una sfera di fuoco dalla mano.
 
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Nel frattempo, la donna demone aveva già cominciato a mietere le sue prime vittime, gatti e cani che si trovavano a vagabondare in giro o a rilassarsi sui balconi dei padroni, prendendoli di sorpresa e divorarli in volo, lasciando cadere le loro carcasse al suolo. Quelle piccole pietanze però non avevano saziato il suo appetito: appollaiata sul tetto della scuola, scrutava con aria famelica i bambini che giocavano nel cortile sottostante; la fame che sentiva la stava per spingere ad assalire le innocenti vittime, ma venne bloccata improvvisamente all’ultimo minuto da una fiammata che le ustionò la schiena.
Fece un balzò all’indietro ringhiando di dolore, aggrappandosi all’asta della bandiera posta lì sopra.
<< Yo, donna cannone! Hai voglia di uno spuntino? Qui ci sono tre antipasti che ti faranno passare la voglia di mangiare! >>
La creatura si voltò.
L’Ice Crew era sotto di lei, con il suo nuovo look che mettevano orgogliosamente in mostra, quello da demone: dalla testa ai piedi, capelli compresi, la loro pelle era ricoperta da scaglie color verde scuro che la rendevano dura e resistente, le iridi degli occhi rosse che rendeva i loro sguardi ancora più minacciosi, le gambe erano diventate come quelle di un rettile, coda compresa, per permettergli di correre e saltare più agilmente di qualsiasi essere umano. I vestiti che indossavano erano uguali per tutti e tre come una sorta di uniforme, costituita da una maglietta amaranto senza maniche con cucito sopra il simbolo del fuoco, un paio di pantaloni viola scuro e una cintura di stoffa nera legata intorno alla vita.
Nessuno dei tre si trovava a disagio con quell’aspetto, anzi, ne erano addirittura felici.
Era quasi difficile riconoscerli, se non fosse stato per alcuni tratti del viso si sarebbe potuto pensare che fossero davvero delle creature infernali.
La donna pipistrello volò in picchiata contro di loro sfoderando gli artigli per ferirli, ma il trio la schivarono facilmente, e grazie alle doti fisiche acquisite poterono tenerle testa: MC Cobra correva più veloce del vento, tanto rapido da essere appena visibile; DJ Fist invece era forte quanto Ercole, il duro cemento si sbriciolava come frammenti di biscotto sotto i suoi pugni, e le fiamme prodotte dal respiro di Strike master Ice erano talmente incandescenti da fondere il metallo.
Gran bella cosa avere il Chi del Fuoco su cui poter contare.
<< Yo dude, questa qui è un osso davvero duro da spezzare, e io mi sto anche scocciando. Che ne dite la parola “fine” a questa noia mortale? >> disse Strikemaster Ice ai compagni riguardo l’essere che, nonostante in svantaggio numerico, seppe resistere ai loro continui attacchi.
<< Totalmente d’accordo fratello. All’attacco! >>
Simultaneamente, Ice, Cobra e Fist si fiondarono contro l’avversario partendo da tre direzioni differenti, ben sicuri di potercela fare: improvvisamente però, trovandosi a pochi passi dall’avversario, questo all’ultimo secondo volò in alto facendoli scontrare l’uno contro l’altro, ridendo diabolicamente. Il colpo fu tanto violento da lasciarli storditi; approfittando di questo loro stato la donna – pipistrello si fiondò su Cobra e tentò di divorarlo: il ragazzo scalciò e picchiò furiosamente per tenere lontana la bocca famelica dalla sua faccia, la pellaccia da demone lo salvava dall’essere trafitto a morte dagli artigli ma faceva comunque male quando lo graffiavano. DF Fist prese per le ali l’umana e la strattonò all’indietro per liberare Cobra, quest’ultima però lo afferrò con la coda alla vita e lo lanciò senza titubanza fuori dalla terrazza. Ice e Cobra videro il loro amico sparire oltre la balaustra di sicurezza… ricomparendo subito dopo senza un graffio addosso, galleggiando nell’aria e riatteranno al sicuro al centro del tetto.
<< è questo il modo in cui usate gli incredibili poteri che vi ho dato? Facendo la figura degli idioti? >> gli disse una voce contrariata.
Sospeso nel cielo, Drago fissava i suoi 3 scagnozzi con aria di superiorità, sfoggiando anch’egli un aspetto differente dall’originale: il completo nero era mutato in una lunga veste arancione scuro e viola dai bordi dorati, si erano aggiunte due piccole braccia sotto quelle normali e muscolose, oltre ad una lunga chioma di capelli viola scuro che lo avvolgeva quasi completamente.
<< Devo fare tutto da solo a quanto pare. >> sentenziò infine.
Dai 4 arti Drago sprigionò una luce bluastra che avvolse qualsiasi oggetto, annullandone la gravità e facendoli levitare intorno a sé prima di lanciarli uno dietro l’altro addosso alla donna che, presa alla sprovvista, venne colpita soprattutto alle ali che si strapparono come fogli di carta. Sprovvista del suo unico mezzo d volo precipitò nel cortile sottostante dopo un colpo violento allo stomaco, creando con il suo peso una profonda voragine.
Tentò di alzarsi, ma il demone non aveva finito con lei, con il suo nuovo potere la fece sbattere da una parte all’altra con violenza.
<< Visto quant’è in gamba mio fratello? >> disse fiera Winter, spuntando dal nulla.
<< Che era forte lo sapevamo già, ma come ha fatto a diventare così? >> chiese interdetto Ice.
<< Merito del Chi della Luna, con un incantesimo da me usato sono riuscita ad estrarlo dal cucciolo di Panda prima che voi 3 idioti finiste uccisi. >>
<< Ehi! Noi ci siamo quasi spaccati il culo per impedire a quell’ammasso di lardo di scappare! DJ ha persino rischiato di morire mentre tu giocavi! >>
<< Io giocavo?! Io mi sono data da fare quanto voi! >>
<< Basta litigare! Levati dai piedi! >>
L’avviso di Drago permise agli altri di schivare la grassona prima che atterrasse addosso a loro.
Interrompendo il flusso della gravità, la donna potè tornare libera di muoversi, ma i danni riportati non le davano questa possibilità. Il demone atterrò accanto a lei, impaziente di prendere il Chi, con una mossa disperata lei gli si lanciò contro per ucciderlo, venendo bloccata a pochi centimetri centimetro dalle quattro braccia di Drago.
Con uno schioppo secco le spezzò il collo, sentendo il corpo “rilassarsi” la lasciò cadere, priva di vita.
<< Winter, preleva il Chi e andiamo via da qui. Abbiamo già fatto abbastanza casino per oggi. >> disse Drago alla sorella, interrompendo il litigio ancora in corso con gli altri.
Sbuffando seccata, la ragazzina afferrò la chioma dei capelli della donna e porse la mano al fratello che la strinse a sé, facendosi avvolgere dalla luce che la giovane sprigionò dal proprio corpo insieme a due serpenti che morsero contemporaneamente sia lui che l’umana ai suoi piedi. I rettili risucchiarono una piccola sfera di luce viola dal corpo della morta che passò dapprima dal corpo di Winter e poi in quello di Drago, succhiando ogni molecola che lasciava dietro fino a quando l’incantesimo non ebbe fine.
L’umana era tornata normale, Drago si sentiva rinvigorito e soddisfatto di aver conquistato in un colpo solo due poteri demoniaci. Tutti lo osservavano increduli, ma l’ammirazione si trasformò in preoccupazione quando improvvisamente ringhiò di dolore, riassumendo le sue sembianze originali.
<< Ehi capo, cosa ti succede? Stai male? >>
<< No… sto bene. Il fatto e che il Chi dentro di me… non funziona. >>
 
 
PERSONAGGI:
Mr Hardman.  è una maestra di scuola elementare. Apparentemente sembra una donna seria e acida, ma in realtà adora i bambini e il suo lavoro più di ogni altra cosa.
Nel cartone animato viene mostrata come una donna che non crede nella magia e simili, ma lei stessa per un errore di uno dei personaggi principali diverrà un demone.


Mr. Winchester ( personaggio inventato):
Donna che appare solamente in questo episodio ( ispirata alla figura della Trinciabue del film Matilda 6 mitica ).
è cattiva, cinica, odiosa e molti altri lati negativi difficili da elencare, ha un orribile gusto per il vestiario e pare gestisca un orfanotrofio.
Sembra che conosca Winter ma non si sa come le due si siano incontrate, d'altra parte, sa bene che la ragazza è una bugiarda di prima categoria.
  
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