Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: SweetTaiga    20/06/2011    4 recensioni
L'apparenza inganna, a volte. E Hagrid e Piton si trovano a condividere quest'amara verità. Questa è la storia di un'amicizia segnata dagli sguardi truci di Severus e dai sorrisi bonari di Hagrid.
Pericolosa, strana e miracolosa come l'abbraccio tra un serpente ed un gigante.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



A Zuz, per la nostra scommessa.
E a Sephora, sempre pronta a sostenermi.




Può un Serpente abbracciare un Gigante?

L’apparenza inganna, la realtà stupisce.



«Rubeus Hagrid.», sibilò in maniera lenta e cadenzata Severus Piton. «Hai di nuovo lasciato la tua sudicia bestia vicino l’ingresso di Hogwarts.»
Hagrid si girò lentamente, posando la scodella che usava di solito al posto delle tazze.
«Oh, Thor, ecco dov’eri finito.»,esclamò gioioso, senza prestare minimamente attenzione allo sguardo truce del professore di Pozioni. «Strano che con la zampa ferita sia arrivato fin lì…», mormorò poi.
Se c’era una cosa che Piton odiava più di Harry Potter, era il sorriso bonario e la completa assenza di timore e buon senso di quel gigante strampalato.
«Tè, Severus?», domandò il Custode delle chiavi e dei Luoghi di Hogwarts.
Piton alzò gli occhi al cielo: era venuto per accusarlo, per sgridarlo, per metterlo in imbarazzo, per offenderlo. Di certo non per prendere una tazza di tè in allegria.
Emise un grugnito contrariato.
Tuttavia, si chiuse la porta alle spalle e si sedette.
«La tua bestia ha rischiato di spaventare i pivellini del primo anno, Hagrid. Il tè è il minimo che tu possa fare per il fastidio che mi hai dato.», sussurrò con aria di sufficienza.
Hagrid ridacchiò tra sé e sé, conquistandosi un’occhiata torva da parte dell’uomo che, lentamente, stava analizzando la sua capanna. «Ma Thor è buono, è solo a causa del suo aspetto che è frainteso, povero cucciolo.»
Piton sollevò ancora una volta gli occhi al cielo, nel sentire quel nomignolo affettuoso accostato a quella specie di cavallo travestito da cane.
Eppure anche lui ed Hagrid erano così: fraintesi.
«Questa catapecchia sta cadendo in rovina.», sibilò con noncuranza.
«Oh, non preoccuparti, Severus: qualcuno deve aver fatto un incantesimo. Il tetto si muove ma non cade mai. Forse Silente è stato: sicuramente lui.», borbottò il gigante, arrossendo per qualcosa che il professore non riuscì a capire.
Piton si limitò a grugnire, spaventando persino Thor, che andò a nascondersi dietro un vecchio baule ricoperto di polvere. «Aveva tempo da perdere, il vecchio.», disse dopo un po’.
Hagrid ebbe qualche difficoltà a versare il tè in qualcosa di piccolo come una tazza, ma dopo vari tentativi porse il liquido fumante al suo ospite. «E’ un tè nuovo: dritto dritto dalla Norvegia. M’è capitato tra le mani per caso, già.», disse il gigante, annuendo tra sé e sé.
Severus stava per portare la tazza bollente alla bocca, quando un lieve bussare fu accompagnato da una fastidiosa e ben nota voce.
«Hagrid, sei in casa?», gridò Potter.
«Entra, ragazzo, entra.», urlò a sua volta il gigante, alzando la testa di scatto e sbattendo contro un paio di padelle appese al soffitto.
Harry aprì velocemente la porta, catapultandosi gioiosamente all’interno di quella che considerava una seconda casa. Tuttavia, il suo sguardo allegro si trasformò in un’occhiata infastidita e sospettosa quando vide il suo professore di Pozioni comodamente seduto sulla poltroncina malmessa di Hagrid.
Piton si alzò frettolosamente e, non senza aver guardato rabbiosamente il ragazzo, borbottò un mezzo saluto ed uscì.
Harry lo seguì con lo sguardo, analizzando i capelli unti e neri che si confondevano con il mantello scuro. Fece appena in tempo a vederlo muovere la bacchetta verso il tetto di Hagrid, prima che il professore si voltasse verso di lui maledicendolo con gli occhi.
Questo costerà almeno venti punti in meno ai Grifondoro, pensò Harry con rabbia, distogliendo velocemente lo sguardo dalla finestra e tornando a guardare Hagrid, che nel frattempo aveva fatto – di nuovo – il tè.
«Hagrid, penso che Piton abbia lanciato una maledizione sul tuo tetto.», disse, sicuro della sua affermazione.
Hagrid non parve sorpreso, e nascose un sorriso con la grande mano.
«Per tutti i gargoyle Harry, non è così cattivo come sembra.», borbottò.
«Non è così cattivo..», ripeté a se stesso, guardando la zampa anteriore di Thor, miracolosamente guarita.
Era strano, Piton. Si attorcigliava, viscido e silenzioso come un serpente.
Eppure il suo abbraccio mortale non faceva mai male.
Forse perché Hagrid era un gigante, ed era difficile ferirlo.
O forse perché Piton, in fondo, non era così cattivo come sembrava.
Hagrid guardò Harry, poi le tazze, poi di nuovo Harry.
Velocemente prese un termos, uno di quegli strani aggeggi babbani, e vi versò dentro metà del tè appena preparato.
Giravano voci che a Severus Piton piacesse molto, il tè della Norvegia.




NOTE:
Vorrei sottolineare che non so da dove mi sia uscita questa.. cosa.
Eppure vedo Hagrid e Piton così simili (nonostante le apparenze), che non mi sembra così improbabile un’amicizia ed un affetto sincero tra i due.
Perché è questo ciò che volevo descrivere: un’affinità, un legame non fisico ma mentale, un tacito rispetto tra i due.
Un' amicizia segnata dagli sguardi truci di Severus e dai sorrisi bonari di Hagrid.
Pericolosa, strana e miracolosa come l'abbraccio tra un serpente e un gigante.

A presto,
SweetTaiga : )
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: SweetTaiga