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Autore: Stella94    20/06/2011    8 recensioni
Elena sa che non può più tornare indietro. Sa che questa è la scelta giusta. Giunta in un punto senza ritorno, è costretta a rinunciare a ciò che le è più caro, proprio per difenderlo. Sarà dura, sarà doloroso, ma Elena sente che una nuova vigorosa alba sta per risorgere. Attenzione SPOILER! Per chi non avesse ancora visto l'ebisodio 2x18. E' solo una prova scritta in brevi minuti. Non è un gran che, fatemi sapere quello che ne pensate. Grazie a chi la leggerà e lascierà un commento. Ah e per ultima cosa ho da fare un importate avviso: è fortemente DELENA! ^_^
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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quaero capitolo non lasciarmi            
                                                                                                                                                                                                                                                                          

                                                     Non Lasciarmi      
                                                                                           
                                                                                               capitolo nono


 
  Pov Elena          

 Mi bacia con avidità e con altrettanta destrezza mi scaraventa sul letto, che molleggia sotto il mio peso. Lo sento su di me, il suo respiro rimbomba forte nei miei timpani, riscalda la mia pelle già bollente, la elettrizza con la sua sensualità.
Mi aggrappo alle sue spalle forti e calde. Chiudo gli occhi, immaginando che li a poco fra di noi non ci saranno più distanze.
Lo bacio ancora, è più passionale di prima. Gli umetto le labbra. Mi intrufolo nella sua bocca con la mia lingua, lo sento rispondere con altrettanta lussuria.
Poi quel bacio scivola sul mio collo. Lo lecca con avidità e persevera su di esso tutto il suo desiderio.
<< Ti voglio. >> Mi sussurra ed io, preda di un'incontrollata passione, gli rispondo con un gemito sconnesso, che lui interpreta come un via libera.
Volano i nostri abiti tra le bianche lenzuola sgualcite. E' nudo sopra di me, tra di me, ma non mi è concesso vederlo.
La sua immagine è sgranata e sfumata di nero. Il suo corpo è confuso, la sua pelle sembra carta velina.
Cerco ancora di toccarlo, le mie mani sono su di lui, ma sembrano tastare aria e nebbia.
Comincio a guardarlo, cerco un suo bacio, ma lui è nascosto sulla mia spalla. Non lo vedo.
Lo chiamo : << Guardami, guardami! >> Gli dico, ma lui continua a baciarmi senza controllo. E' fuori di se, la passione lo stordisce. Bacia il mio seno, scende al mio ombelico, si perde nei meandri oscuri della mia più intima parte, e la lussuria prende il sopravvento. Riacquisto lucidità.
<< Guardami, ti prego guardami. >> E lui obbedisce.
Sale su di me, lo sguardo ancora basso. Sbatte le palpebre per schiarirsi l'immagine e poi lo vedo.
I suoi occhi non sono marroni ma azzurri. I suoi capelli non sono castani ma neri. Mi guarda, i suoi lapislazzuli scintillano di gioia. Azzurri, cristallini come il mare, limpidi come il cielo, incontaminati come l'oceano.
E' Damon. Il mio Damon. Che ora mi accarezza amorevolmente e sussurra:
<< Ti amo, Elena. >>
Poi tutto svanisce...
Mi sveglio di soprassalto annaspando un urlo. Respiro forte e a fatica. Mi guardo intono alla ricerca di quel qualcuno che poco fa infestava i miei sogni. Ma sono sola, nella mia squallida stanza di una pensione.
Mi passo una mano tra i capelli, che riscopro bagnai e mantidi di sudore. Mi accorgo che tutto il resto del mio corpo è nelle medesime condizioni.
Mi vergogno da sola di ciò che la mia mente ha progettato senza controllo.
Da quando faccio sogni erotici su Damon?
Oh mio Dio! E' tutto così assurdo. Dovrei sognare  Stefan non Damon. Dovrei desiderare Stefan non Damon!
Desiderare?! Ma che cavolo vado a pensare!
Elena svegliati! Mi ripeto. E' di Damon che stai parlando. Lo stesso Damon, impertinente e cafone, che ha cercato di ammaliarti per rubarti un bacio. Lo stesso Damon che ucciso Lexi, il professore di storia, ha tentato due volte di ammazzare Vicky e l'ha trasformata in un vampiro e sopratutto lo stesso Damon che per poco non ammazzava tuo fratello.
Si ma è anche il Damon dolce. Quello che ti è venuto in soccorso dopo quel bruttissimo incidente e ti ha condotta ad Atlanta, comportandosi gentilmente. E' lo stesso che ha aiutato Stefan, quando il sangue lo aveva trasformato in un assettato vampiro, è lo stesso con cui hai ballato il giorno dell'elezione della reginetta di Mystic Falls, evitandoti una figura da perfetta idiota.
E' lo stesso che ti ha rincuorata, che ti ha detto che sceglierà te sempre e comunque, è lo stesso che ti è stato sempre vicino, è lo stesso che ti ha tolto dai guai...è lo stesso che è venuto a cercarti sino a Roma per portarti a casa...
E' Damon e questo basta. Mi basta.
Mi sono talmente persa nelle mie elucubrazioni che non mi sono resa conto che è davvero tardi. Sono le nove ed io dovrei essere a lavoro già da un pezzo. Mi vesto alla svelta imprecando a più non posso.
Corro come una matta in giro per tutta la stanza alla ricerca dei miei vestiti che sembrano essersi estinti.
Percorro le scale ad una velocità impressionate, saluto la proprietaria e mi avvio all'uscita, ma inciampo su qualcosa, o meglio su qualcuno.
Alzo lo sguardo, già intimorita di chi potrei trovarmi di fronte, perché lo so già, quel profumo appartiene a pochi.
<< Buon giorno, principessa. Hai dormito bene? >> Il suo sorriso non è mai stato tanto smagliante, il suo volto mai così attraente. In un attimo mi ritornano in mente gli aspetti più salienti di quel sogno proibito che ha infestato la mia notte.
E' come se lo stessi rivivendo.
<< Damon, che ci fai qui fuori? >>
<<  Non posso entrare perciò... >> Sposta il suo sguardo sul circondario. << Sai, ti ho seguita ieri sera. E' qui che alloggi? >>
<< Damon, per favore sono in ritardo. >>
Lui non sembra capire. Mi guarda con un'espressione stranita e interrogativa << In ritardo per cosa? >>
<< Per andare a lavoro. >> Le mie parole risuonano sarcastiche.
<< A lavoro? >> Sembra più stranito di prima mentre mi segue. Cammino sopra al marciapiede, cerco di non guardarlo perché cederei ancora. Affretto il passo come se mi potessi liberare di lui al più presto, ma già so che non sarà così.
Anzi non voglio che sia così. Mi fa piacere averlo accanto, anche se non dovrei...
<< Sai la gente comune lavora per poter mangiare. >>
Inaspettatamente mi afferra un braccio e mi fa voltare verso di lui.
<< Elena, ma che stai combinando? Questa non è la tua vita. Questo non è quello a cui sei destinata ad essere. >>
<< E sentiamo, quel sarebbe il mio destino? >>
Afferra le mie mani e le stringe. Non so come, i nostri volti si ritrovano vicini e ricomincio a pensare al bacio che solo ieri sera ci siamo scambianti. Gli fisso le labbra, vogliosa di riaverle sulle mie, avida di quella inaspettata emozione che non ho mai pensato di poter provare.
<< Con Stefan. >> Le sue parole interrompono le mie riflessioni << Con  la tua famiglia, con i tuoi amici... con me. >>
Cedo, cedo ancora. Lo voglio, lo rivoglio. E' più forte di me.
Lo accarezzo piano. Frammenti del mio sogno mi assalgono. Lo vedo ancora su di me, nudo ed ansimante. Provocante...
E' così bello, non l'ho mai desiderato tanto. Non so cosa mi succede, sembro un'altra me. Sono sempre stata sicura dei miei sentimenti per Stefan e invece ora è come se fossero crollati, distrutti, lacerati dall'immagine del più crudele e dolce dei vampiri. Ma in fondo si sa. Si dice che il cuore di una donna sia mutevole, come i cieli d'autunno.
Il mio allora è in pieno ottobre! Non resisto, non resisto. Non è solo desiderio quello che mi spinge verso di lui, è qualcosa di più. Ora lo so. Ma non ho tempo per scoprilo. Tuffo le mani nei suoi crini d'ebano e avvicino le nostre labbra.
Si sfiorano affamate, pronte per unirsi. Ma lo squillo del mio cellulare mi riporta alla realtà.
E' Marco. Molto probabilmente si sta chiedendo dove cavolo sia finita. Mi schiarisco la voce e con la coda dell'occhio vedo Damon compiere una smorfia di disappunto.
<< Ciao Marco. >>
<< Elena, ma dove cavolo sei finita? Mia madre è furiosa. Ha già minacciato di licenziarti dieci volte e non so più come trattenerla. Ti prego vieni immediatamente. >>
<< Sono già in strada. Scusa Marco, arrivo. >>
Riattacco tremando. Mi sono messa proprio nei guai. Damon mi guarda corrugando la fronte.
<< Marco? >> Mi chiede come a volerne sapere di più. Ma non ho tempo per le spiegazioni. Il lavoro mi attende, sempre se ne ho ancora uno.
<< E' solo un amico, okay? Senti ora devo andare. Non provare a seguirmi. Torna a casa, Damon. >>
<< La mia casa è dove sei tu, Elena. >> Mi sussurra suadente. Preferisco dargli le spalle e incamminarmi alla svelta.
Non posso più rimanere con lui, butterei tutto all'aria.
<< Sai che non mi arrenderò! >> Urla.
Io non rispondo. Respiro forte e mi incammino verso il mio destino


Pov Damon  


Lo sa che non mi arrenderò e non mi voglio arrendere. Non ora! Lei mi ha baciato e stava per rifarlo se non fosse stato per quella piccola interruzione! Quanto la amo! Me ne convinco sempre di più.
No, no, no, no, non mi arrenderò per niente. La convincerò a tornare con me, insieme a me... insieme e me.
La seguo. E' carina anche di spalle. Chissà se si è accorta che le sono dietro da un pezzo?
Poco importa, tanto lo sa, non mi fermerò per nulla al mondo.
Un momento. E' entrata in un lussuoso albergo a cinque stelle. Cosa ci farà mai li?
Oddio no! Non posso credere che si metta a pulire cessi e cambiare letti. E' assurdo. Resta il fatto che li non posso entrare, a meno che non convinca il proprietario a farlo.
Vorrà dire che aspetterò qui fuori sino alla fine del suo turno. Non la lascierò per nulla al mondo. Ora che l'ho ritrovata sento che potrà essere finalmente mia.



L'attesa è snervante, sono cinque ore che sono qui fuori come un deficiente. Ho già fatto le occhiate languide e dieci ragazze e ingiuriato qualche sfigato italiano. Ma non mi diverto.
Sono stufo, vorrei entrare, ma non posso. L'invito è essenziale per un vampiro come me, ed è proprio in queste circostanze che odio esserlo. Se solo sapessi chi è il proprietario di tutta questa baracca forse potrei ammaliarlo per farmi entrare, ma per ora è nascosto nel buio.



Oh, finalmente vedo uscire la mia Elena. E' più sciupata del solito, ma sorride. Com'è bella la mia Elena. La mia Elena...
Ehi, chi è quel tizio che le sta dietro?
Ah, si è lo stesso che ho visto a Piazza di Spagna. Come si chiama..? Marco, si.
Che cretino! Damerino da strapazzo. Ma ora mi sente.
Mi avvicino a loro a passo svelto e raggiungo l'entrata dell'Hotel. Elena strabuzza gli occhi, ma la mia attenzione è posata sul ragazzo di fianco a lei, che senza ritegno mi osserva.
<< Damon, ti avevo detto di tornare a casa. >>
<< Sono a casa. >> la liquido alla svelta, mentre le mie pupille infuocano quelle dell'avversario. Lo detesto.
Finalmente quel sorriso bastardo che aveva stampato in faccia si è trasformato in un ghigno pensieroso. Mezza checca...
<< Elena, è un tuo amico? >>
Anche la voce è fastidiosa, sembra quasi effeminato. Per non parlare del suo vestiario. Camicia, bull over, scarpe puramente italiane. Un finocchio per dirla tutta.
<< Be' si. Cioè no. E' complicato... >> Elena è più combattuta che mai. Ma adesso ci penso io a fare le presentazioni.
<< Damon Salvatore, sono il cognato di Elena. >>
Allungo un braccio, per stringere la sua mano. Lui schiude la bocca e rimane perplesso. Sembra confuso o forse deluso. Magari Elena non gli aveva detto di possedere un ragazzo. Magari non gli aveva detto proprio nulla.
In un gesto più meccanico che cortese, mi stringe la mano debolmente, perso nei meandri delle sue riflessioni.
<< Marco Valle. >> Mugugna. Poi posa il suo sguardo su Elena che lo accoglie con un'espressione di rammarico.
Lui vuole fare il duro, si chiarisce la voce, ma io so riconoscere un ragazzo innamorato.
<< Salvatore. Sei italiano? >>
Travisa il discorso, ma io lo so che sta soffrendo.
<< Ho origini italiane. >> Gli rispondo vago, accennando ad una mezza verità.
<< Elena non mi ha detto di avere ragazzo. >> Oh, ma guarda l'asino è cascato. E' curioso adesso, e forse anche geloso. Bene, ci sarà da divertirsi. Lo corroderò piano piano, gustandomi ogni sua espressione.
Peccato che Elena mi precede. E' troppo ansiosa di smentire le mie parole, anche se corrispondono al vero.
<< Infatti! >> Afferma allargando le braccia << Damon, ti avevo detto di tornare a casa! >>
Ma ancora una volta la ignoro. La adoro quando si arrabbia! Guardo l'intera struttura che si egre dietro le nostre spalle con singolare compiacimento. Lusso sfrenato non c'è che dire.
<< E così Elena lavora qui? >>
<< Si. >> Risponde il damerino << E' una delle cameriere più efficienti di mia madre. >>
Illumino il mio sorriso. Non ci posso credere. Non ho trovato il proprietario, ma questo moccioso sembra essere il figlio. Poco importa, funzionerà lo stesso. Ho intenzione di rendere il soggiorno di Elena davvero insostenibile.
Non la lascierò solo nemmeno per un istante. Dovrà convincersi che tornare a casa è la cosa giusta.
<< Ma davvero? >> Il mio ghigno diventa scintillante << E così tu saresti il figlio della proprietaria? >>
<< Si. >> Risponde asciutto. Bene il mio piano può cominciare. Mi è andato tutto più facile del previsto. Sono davvero un genio, a volte mi stupisco di cosa la mia mente partorisca.
<< Damon, non ci pensare neppure. >>
Elena è troppo sveglia e come al solito a capito tutto. Ma ancora una volta la ignoro. Ormai ho deciso niente potrà fermarmi. Guardo fisso negli occhi lo smidollato che mi trovo di fronte. Mi concentro attentamente e confluisco tutto il mio potere nelle mia mente. Lo sento, sono pronto.
Trascuro le imprecazioni della mia dolce Elena e do inizio alla mia performance.
<< Adesso tu mi farai entrare e mi ospiterai in una delle più belle suite di questo albergo. Diciamo a...tempo indeterminato. >>
Vedo Elena spiaccicarsi una mano sulla fronte. E' esasperata. Non ha via di scampo. Dovrà sopportarmi anche nelle ore di lavoro, perché quella mezza cartuccia di Marco sembra acconsentire ad ogni mia richiesta.
<< Entra pure, Damon. Ti accompagno nella nostra suite più bella. >>
Mi aggiusto in colletto della giacca e sogghigno compiaciuto. La mia missione può cominciare. Fisso Elena facendole l'occhiolino. Lei mi guarda in cagnesco, ma non mi importa.
Finalmente varco la soglia di quell'albergo, tutto fila liscio e inaspettatamente bene.
Insomma chi avrebbe immaginato di andarci a guadagnare un soggiorno super lussuoso in una delle città più belle d'Italia e per giunta gratis?



CONTINUA...

Eccomi qui con il nono capitolo. Dopo averlo riletto attentamente devo dire che questo capitolo rispecchia molto la  mia confusione interiore in questo momento.
 Devo dire però che mi sono divertita molto a scrivere questo capitolo, soprattutto la parte di Damon, in cui attribuisce a Marco ogni tipo di insulto possibile. Be' Damon è sempre Damon. Ora che alloggia nel bellissimo Hotel Valle prevedo risvolti molti scottanti. Elena resisterà al fascino di Damon e sopratutto sarà in grado di sostenere tutti i dispetti che Damon le farà? Staremo a vedere. Baci baci tesori miei e grazie per tutto l'affetto che mi state dimostrando. Siete mitici e non dimenticate di recensire e di fare un salto alla mia pagina facebook. Alla prossima !!!!!



 
                                                                                                Stella94

                                                                                                                                                             


   
 
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