....i suoi occhi avevano il fuoco dentro

L’ultima battaglia fra Voldemort e Potter, io Draco Malfoy sono diventato un Mangiamorte come lo era mio padre. Avanzavo tra i corpi dei miei compagni e degli aurors, la battaglia stava per finire, ma ancora non sapevamo chi aveva vinto. Il mio signore e il suo nemico si stavano scontrando.

Io invece stavo cercando il mio avversario di sempre. Lei era il vero motivo per cui ero diventato un mangiamorte, volevo rivederla, volevo di nuovo scontrarmi con lei.

Come quel giorno a una lezione di difesa contro le arti oscure, mi aveva battuto. Io, un Malfoy, battuto da una mezzosangue e per giunta donna. Com’era stato possibile?

Per giorni rividi il duello, nella mia mente o tramite incantesimi, per trovarne una cagione, un trucco, un imbroglio. In realtà la conoscevo quella verità, ma non la potevo accettare. Io ero rimasto affascinato, quel giorno, per un attimo rimassi imbambolato. Era Bellissima avvolta nei colori del suo potere, il suo sguardo deciso, i suoi occhi….Dio i suoi occhi avevano il fuoco dentro. Era un angelo, un angelo vendicatore, un angelo delle tenebre.

Lei non l’avrebbe mai accettato, ma aveva delle tenebre dentro, proprio come me.

Quel immagine mi rimasse impresa nella mente, mi aveva stregato, maledetto.

Io mi ero innamorato, io, Draco Malfyo, il più orgoglioso dei serpeverde. Avevo perso la testa e avevo scoperto d’aver un cuore, solo per farmelo spezzare. Non sarebbe mai stata mia. Lei doveva avere il meglio, non un bastardo come me. Ma io non riuscivo a smettere d’amarla. Dopo quel giorno iniziai a insultarla ancora di più, con più odio, con più cattiveria. Non volevo la sua indifferenza, meglio l’odio che indifferenza. Ma ogni volta che la chiamavo mezzosangue, in nella mia mente l’avrei voluto chiamarla amore.

Un giorno di nascosto la vidi baciare Potter, avrei venduto l’anima per essere al posto dello sfregiato. Tornai nella mia stanza, ero pieno di rabbia e cominciai a spaccare tutto, per la prima volta Potter aveva qualcosa che io non potevo avere, il suo amore.

Tornato a casa, mio padre una notte guardo nei miei sogni, e la vide. Vide che sognavo di baciarla. E allora penso a una cura per il mio cuore, una cura che consisteva in ferri roventi, frustate e acido solforico. Alla fine noleggio una mutaforma che ogni notte prendeva il suo aspetto, questa mi insultava, mi torturava e mi violentava. Io, per mio padre, non dovevo provare amore, l’amore era per i deboli, e un Malfyo non era mai debole.

Ma neanche con le amorevoli cure di mio padre riuscivo a smettere d’amarla. Allora diventai un Mangiamorte, ma neppure questo riuscì a guarirmi, a sciogliere l’incantesimo della strega.

E adesso sono qui…..nel ultima battaglia. Solo per rivederla e poi per morire.

La verità è che mi piacerebbe morire per mano sua.

Mi sento chiamare è una voce femminile. Mi volto è lo vedo un auror, con il suo mantello nero con la spilla di Merlino, la cotta di maglia e un elmo integrale. Posso vedere solo i suoi occhi ma mi bastano per capire chi è. Rivedo il fuoco in quelli occhi, il suo fuoco. Nel quale sarebbe dolce bruciare.

Si toglie elmo, ed è ancora più bella di quello che ricordavo. E’ cresciuta ed è potente.

“Ci rivediamo Malfyo.” mi dice mentre sguaina la spada.

“Si mezzosangue, ma per uno di noi due sarà ultima volta.” gli dico mentre mi metto in guardia.

Lo scontro ha inizio mentre il sole tramonta. Della guerra tra oscuro signore e il prescelto non me ne frega niente. Ho il mio ultimo duello contro la mia nemesis, il mio amore, il mio angelo. Altro non m’interessa. Sto rivedendo quel fuoco. Sono sicuro che per un istante esiterò e lei ne approfitterà. Mi ucciderà, ma sarà dolce morire per mano sua e se Dio vuole tra le sue braccia. E forse per tutta la vita si chiederà perché il mangiamorte Draco Malfyo ha esitato.

Perché ti amo, mezzosangue. Perché ti amo Hermione Granger.