“Albachiara”
– Vasco Rossi
Ti guardo.
«Potter, credo che sia inutile chiederti di smetterla di fissarmi, vero?».
Vorrei dirti che sei
bellissima.
«Ovvio, Evans... Hai fatto qualcosa ai capelli? Mi sembrano diversi...» ti rispondo, avvicinandomi a te – che sto facendo? – e alzando una mano per toccare la tua folta chioma.
Accarezzare la tua
pelle lattea e i tuoi morbidi capelli rossi.
La mia mano scivola sul tuo viso, tirando indietro una ciocca ribelle, per poi soffermarsi sulle lentiggini marroni, e più giù ancora, fino alle labbra rosa.
Mi ritraggo con lentezza e a malincuore – sto perdendo il controllo e tutti ci guardano.
Riempirti di
complimenti per farti arrossire.
Ma poi sorrido, mentre tu continui a guardarmi; sorrido perché sei arrossita e quando te lo faccio notare diventi ancora più rossa. «Sei ancora più bella» mi scappa e non so cosa mi sia preso, so solo che ora sono arrossito anch’io.
Annusare il tuo
profumo che sa di fiori, di ossigeno, di vita.
Spalanchi gli occhi e mormori qualcosa. «Adulatore» mi pare dicessero le tue labbra. Quelle labbra che vorrei toccare e baciare, ora, davanti a tutti...
Mi sporgo verso di te ancora un po’ – e non penso, non penso a nulla – e sento quel tuo profumo dolce, intenso, magnetico – proprio come te. Profumo di fiori, di sole, di primavera. Profumo di vita.
Ma tu mi spingi via, con delicatezza, mettendo le mani sul mio petto. «James...» sussurri con tono deciso. «James, devo studiare».
Fissarti mentre studi
nella Sala Comune – come al solito – quando ti concentri sulla pergamena e
sbuffi tirandoti i capelli indietro.
Io sorrido – è più forte di me, sei tu a rendermi così sereno – e mi discosto. «Scusami» mormoro e mi ringrazi con gli occhi. Mi sorridi. E il mio cuore perde un battito – letteralmente. Ma continuo a guardarti – sei così bella...
Tiri la ciocca di prima dietro l’orecchio – stai sorridendo? – e sfogli un libro con aria perplessa. M’incanto a guardare la tua mano affusolata che volta le pagine.
«James? Ti sei incantato?».
Vorrei fissare quei
tuoi grandi occhi verdi e leggervi tutte le tue emozioni, tutti i tuoi
pensieri, tutti i tuoi sogni.
Mi stai guardando, una scintilla di divertimento in quelle splendide iridi – penso di essermi perso. E stupore, gioia, tenerezza, allegria... I tuoi occhi sono bellissimi, Evans.
Arrossisci, perché l’ho detto ad alta voce.
«Grazie» rispondi con un sorriso.
«Prego» replico io, prima che ti volti nuovamente.
Guardarti mentre
dormi, accarezzandoti, proprio come fai tu prima di addormentarti.
Annuisco e continuo a scrivere. Dopo mezz’ora, ti sei addormentata sul divano.
Ti copro con una coperta e ti guardo. Sei bellissima. Ti accarezzo piano il braccio, il collo, la guancia.
Mi chino appena e ti lascio un piccolo bacio all’angolo destro delle labbra. Poi mi decido a porre fine a questo splendido sogno.
«Lily, svegliati...»