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Autore: AlexDavis    22/06/2011    36 recensioni
Isabella Swan un'affermata giornalista della Grande Mela vive con sua figlia Nessie.
Nessie non ha mai incontrato sua padre e Isabella non ha mai fatto nulla che potesse farli incontrare anche perchè non sapeva dove fosse finito quell'avvenente ragazzo che l' aveva sedotta sui sedili posteriori di una limousine al ballo di fine anno.
Cosa succederebbe se Nessie prenderà lezioni di piano proprio da suo padre?Isebella come reagirà?E Nessie?
Se volete scoprirlo leggete...
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Renesmee Cullen | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Mie adorate eccoci qui... mi fa strano e mi fa sentire triste mettere quest'ultimo capitolo, ma come ho già detto è arrivato il momento.
Mi sono anticipata di un bel pò perchè da domani non ci sarò, sarò completamente immersa nei libri e non avrò un minuto di tregua.
Così ho deciso di postarvi il capitolo, okey?
Ci vediamo giù...
xoxo Alex
ps. non dimenticate gli extra che arrivarenno, okey?
Buona lettura.



 

Epilogo


 

Due anni dopo
 
Era il quindici settembre ed erano tutti riuniti per festeggiare. Per l’occasione avevano prenotato in un vecchio casale per godersi gli ultimi giorni di sole e divertirsi.
Erano accorsi tutti.
Emmett e Leah ormai sposati da sei mesi e in dolce attesa di un maschietto. Quando Jake aveva saputo che da un momento all’altro avrebbe avuto un fratellino era andato in brodo di giuggiole, era stato giorni interi ad esultare e ad abbracciare Leah che non poteva essere che contenta di tutto quello. Jake l’aveva accettato e aveva accettato tutte le conseguenze di quell’unione senza mai battere ciglio anzi.
Alice e Jasper quel giorno avevano qualcosa da festeggiare anche loro.
Bella, subito dopo il matrimonio ed il parto, aveva parlato con Edward esponendogli la sua idea e suo marito era stato più che contento di partecipare. Aveva fatto un breve viaggio in Italia dove sapeva ci fosse un orfanotrofio nei pressi della sua azienda e dopo varie moine ed un ingente donazione aveva portato a casa un adorabile bambina indonesiana che aveva donato ad Alice.
Alice e Jasper erano rimasti senza parole vedendo quella bellissima bambina di due anni che li guardava con i suoi grandi occhioni scuri in attesa di qualcosa che le facesse capire di aver finalmente trovato qualcuno che l’accudisse come si meritava.
Alice, dopo un attimo di sorpresa, si era inginocchiata all’altezza della bambina e le aveva sorride dolcemente.
<< Ti va di passare il resto della tua vita con me, tesoro? >> le aveva chiesto dolcemente per non terrorizzarla.
La bambina l’aveva guardata con gli occhietti lucidi. << Sei la mia mama? >> chiese flebilmente e con timore.
Jasper imitò sua moglie e le sorrise. << Lei è la tua mamma ed io il tuo papà, se vuoi. >>
La bambina li studiò per un attimo interminabile sotto gli occhi attenti di tutti presenti tra cui Edward e Bella, gli artefici di tutto quello.
Poi sentirono un flebile. << Si >> prima che la piccola si fiondasse tra le braccia di Alice che l’accolsero stringendola a se e versando lacrime di gioia silenziose.
Jasper commosso le abbracciò entrambe. << Le mie donne. >> sussurrò.
Tanya, come Bella aveva pensato quel giorno al suo matrimonio, trovò in James il compagno della sua vita. Erano entrambi amanti della vita e delle relazioni senza pretese, forse per questo che si trovavano così bene. Tara, figlia di lei, non era stata per niente contenta di quell’unione all’inizio, perché voleva per sua madre stabilità, ma poi aveva osservato il comportamento di James e si era ricreduta. Nonostante entrambi non volessero una relazione degna di questo nome, l’avevano lo stesso. Non si erano mai dichiarati il loro amore, ma se lo dimostravano con piccoli gesti quotidiani, non avevano posto la regolare ‘ non si esce con altri’, ma chissà come non l’avevano mai fatto accontentandosi l’uno dell’altra.
Chi li guardava da fuori li considerava una coppia di sposi e infondo lo erano, solo che non se ne erano ancora resi conto.
Seth era diventato un uomo responsabile e si era iscritto al College per frequentare il corso di letteratura inglese, passione che Bella gli aveva trasmesso da quando si conoscevano. Bella era stata molto orgogliosa di lui quando gli era arrivata la conferma da Yale, la stessa che aveva frequentato lei.
Con Seth si era trasferita anche Meggie, non riuscendo a stare lontani per molto. Si erano fidanzati, ma non avevano fretta di sposarsi, volevano prima affermarsi nel modo del lavoro e crearsi una stabilità economica prima di compiere quel grande passo.
Bella ed Edward continuavano ad amarsi tutti i giorni sempre di più e continuavano a mandare avanti la loro splendida famiglia e ad amare i loro angeli.
Nessie ormai aveva quasi diciotto anni era diventata una donna a tutti gli effetti, ma non aveva mai dato problemi. Era responsabile e coscienziosa e continuava a voler bene ai suoi genitori, adorava la sua piccola Scar e amava il suo ragazzo Jacob che continuava a trattarla come una principessa e ad amarla con tutto l’amore di cui era capace.
Quel giorno il sole era alto in cielo e loro si stava divertendo nel giardino del casale.
Quel giorno Scarlett aveva compiuto due anni e per Bella ed Edward ricorreva il loro secondo anniversario di matrimonio e quindi avevano deciso di offrire ai loro amici e parenti una giornata diversa.
Nessie era seduta su una sedia di vimini e osservava la sua famiglia ridere e divertirsi. Amava tutte quelle persone incondizionatamente e non riusciva ad immaginarsi una vita senza.
<< Renny! >> sentì chiamarsi dall’unica persona che poteva chiamarla in quel nome.
Un tornado dai capelli castagna le stava correndo incontro per poi gettarsi tra le sue braccia e lasciarsi coccolare come amavano sempre fare a fine giornata.
<< Ciao bambolina. >> le disse dandole un bacio tra i capelli così simili alla mamma.
La piccola le sorrise. << Mamma e papà…bacio. >> e fece una smorfia disgustata facendo ridere sua sorella.
<< Tesoro è normale, si vogliono bene. >> le spiegò.
La bimba annuì. << Anche tu e JJ? >> chiese chiamando Jake come solo lei poteva fare.
Jacob glielo aveva lasciato fare perché era piccola e l’adorava come una sorellina, ma se per caso qualcun altro se lo lasciava scappare si irritava a morte.
Nessie annuì. << Anche io e Jake, si. >>
La bimba annuì, poi sorrise illuminandosi tutta dando luce ai suoi bellissimi occhioni verdi come suo padre.
Lei e sua sorella erano identiche, Bella a volte diceva che aveva fatto una fotocopia e non un’altra bambina. 
Scarlett era la copia spiccicata di Nessie da piccola, a parte il colore dei capelli e degli occhi, ma per il resto erano la stessa persona. Avevano lo stesso taglio d’occhio, lo stesso naso all’insù,  le stesse labbra carnose e le stesse guance perennemente arrossate.
<< Anche io. >> disse la bimba.
Nessie la guardò confusa. << Anche tu cosa? >>
<< Anche io bacio Aaron. >> disse sorridendo.
Nessie guardò sua sorella e non sapeva se ridere per la sua faccia buffa o piangere per quello che aveva detto.
<< Chi è Aaron, Scar? >>
La bimba sorrise. << Il mio anzato. >> disse non riscendo a pronunciarlo tutto correttamente.
Nessie scoppiò a ridere fragorosamente e Scarlett mise il broncio scendendo dalle sue guance.
<< Perché ridi? >> le chiese irritata.
Nessie la prese di nuovo sulle sue gambe. << Non sei troppo piccola per un fidanzato, Scar? >>
Lei scosse la testa. << Io no piccola. >> e le fece la linguaccia prima di correre verso Ashley, la figlia di Alice.
Nessie scosse la testa sorridendo divertita da quel diavoletto della sua sorellina. L’aveva adorata dal primo momento in cui l’aveva vista e non aveva mai smesso di farlo neanche quando di notte non la faceva dormire per i suoi soliti capricci da neonato.
Neanche un secondo aveva provato invidia e gelosia per quel frugoletto, solo infinito e sconfinato amore. Un amore ricambiato perché Scarlett adorava sua sorella, la venerava addirittura. La considerava la sua eroina e spesso si era divertita ad imitarla indossando i suoi abiti e spacciandosi per lei in casa.
Nessie non si era mai arrabbiata anzi si è sempre molto divertita e a volte era proprio lei che le proponeva una sfilata con i suoi vestiti e di certo la bambina non si tirava indietro.
<< Un penny per ogni tuo pensiero. >> le sussurrò quella voce all’orecchio trasmettendole brividi lungo tutta la schiena.
Si girò e incontrò lo sguardo del suo Jake. << Ehi. >> lo salutò e accettò di buon grado il dolce bacio che le diede sulle labbra.
Quando si allontanò lo osservò attentamente e non poté fare a meno di pensare a quanto fosse bello.  Il colore della sua pelle non era semplicemente scuro, ma era di un color mattone che al sole si illuminava rendendolo quasi una statua di bronzo; i suoi occhi non erano solo di un banale nero, ma erano due profondissimi pozzi neri dove adorava sprofondare quando la guardava. Le sue labbra carnose sembravano essere stata scolpite come anche i suoi zigomi. Era perfetto ed era suo.
<< Mi fai spazio? >> le chiese e le si alzò per poi accomodarsi sulle sue gambe e lasciarsi stringere.
<< Ti diverti? >> le chiese mentre le accarezzava i morbidi capelli bronzei più luminosi al sole.
Lei annuì. << Sai che Scar ha un fidanzatino? >> gli disse sorridendo divertita.
Jacob guardò verso la piccolina che stava ridendo e ricorrendo una farfalla insieme alla sua cuginetta e sorrise. << Almeno sa cosa significa? >>
Nessi annuì. << Ha anche capito che deve baciarlo, perché io e te come la mamma e papà lo fanno. >>
Lui sorrise divertito scuotendo la testa. << Piccola birbantella. >>
Restarono in silenzio mentre guardavano le loro famiglie divertirsi e forse entrambi pensarono la stessa cosa. La loro vita era piena e soddisfacente e avevano qualcuno a cui dedicare tutta la loro felicità.
Si guardarono negli occhi e videro tutto ciò di cui avevano bisogno. Non si dissero nulla ne si toccarono in alcun modo, si osservarono semplicemente trasmettendosi tutto l’amore e la gratitudine che provavano l’uno per l’altra.
 
Poco distante seduti su un divanetto di vimini mentre abbracciati teneramente osservavano tutto quello che li circondava c’erano Edward e Bella, ormai signori Cullen da due anni.
<< Sai cosa pensavo l’altro giorno? >> le chiese Edward.
Bella alzò gli occhi al cielo. << Non leggo nel pensiero, tesoro. >> disse con fare ovvio.
Edward sbuffò. << Sempre acida. >>
Bella ridacchiò e lo guardò. << Cosa pensavi? >>
Lui le sorrise. << Non abbiamo ancora avuto il nostro viaggio di nozze. >>
Bella si batté una mano sulla fronte. << Oh perbacco, hai ragione. >> lo prese in giro.
Edward sbuffò. << Mi passa la voglia di parlare con te a volte. >> si lamentò, ma poi si ammorbidì quando Bella lo abbracciò incastrando il viso nell’incavo del suo collo.
<< Abbiamo una bambina di due anni, non possiamo partire. >>
<< Potrebbero pensarci mia madre o Alice, no? E poi c’è Nessie, lo sai che Scar l’adora. >>
Bella alzò gli occhi al cielo. << Nessie non ha neanche diciotto anni come potrebbe occuparsi di una bambina di due senza creare problemi? >>
Edward fece spallucce e individuò sua figlia Nessie e la trovò stretta in un tenero abbraccio a Jake che la coccolava accarezzandole i capelli simili hai suoi. La osservò e sorrise orgoglioso di quanto fosse cresciuta e di quanto fosse diventata bella e responsabile.
<< Nessie saprebbe cavarsela alla grande, Bella. >> le disse senza distogliere lo sguardo da sua figlia.
Bella seguì lo sguardo di Edward in tempo per notare una tornado dai capelli simili ai suoi volare verso la sorella che la prese al volto tra le braccia. Le vide ridere mentre la più grande si divertiva a fare il solletico alla più piccola che si dimenava cercando un po’ di sollievo.
Sorrise commossa. << Abbiamo fatto un ottimo lavoro. >> commentò.
Edward annuì.  << E’ possibile amare così tanto qualcuno e sentirmi ogni giorno più legato a loro? >>
Le sue bambine erano due angeli, erano la purezza fatta persona e poteva comprendere a pieno il pensiero di suo marito.
Annuì. << Sono parte di noi, Edward, è inevitabile amarle in questo modo totalitario. Quando abbiamo deciso di condividere la nostra vita con loro era scontato che avrebbero preso con loro un pezzo del nostro cuore e della nostra anima. >> gli rispose stringendosi a lui senza mai distogliere lo sguardo dai suoi angeli che adesso si stavano rincorrendo sul prato ridendo.
E restarono così abbracciati ad osservare i pezzi restanti della mela. Perché per loro la frase ‘ noi siamo due metà della stessa mela’ non valeva perché loro erano quattro pezzi della stessa mela. La loro mela era stata divisa in quattro parti uguali che in un momento preciso, nel momento giusto si erano uniti.
La loro storia non verrà riportata sui libri di letteratura né ci faranno alcun film, ma ci sarà qualcuno che la ricorderà ugualmente con ammirazione e affetto.
Qualcuno dopo di loro potrà dire di essere stato testimone di una delle storie più belle e appassionate mai esistite.
 






E' ARRIVATO IL MOMENTO.....


Ho già scritto storie che poi ho portato a termine, mi dispiaceva smettere di scriverle, ma finiva là.
Ma questa, cazzo, questa è quella che adoro di più in assoluto e mettere la parola fine è dura.
Questa è una storia che mi è ‘venuta in sogno’ per così dire e mai avrei immaginato che ne venisse fuori una cosa del genere, sono rimasta piacevolmente sorpresa.
All’iniziò non ci avrei mai scommesso su, mi dicevo ‘Questa volta ci sarà qualcuno che ti manderà a fare in culo perché è orribile e senza senso’ ci credevo davvero a questo, ma poi ho visto un boom di recezioni e visite e ho esultato. Ancora una volta qualcuno aveva apprezzato quello che la mia mente malata aveva partorito.  
Ogniqualvolta postavo un capitolo era terrorizzata perché avevo sempre paura di una critica o qualcosa di più brutto. So benissimo che le critiche aiutano a crescere e a non commettere più gli stessi errori, ma andatelo a dire ad una persona insicura in modo immaginabile come me. Sono sempre stata una persona che non crede molto in se stessa con praticamente l’autostima sotto i piedi, ma voi mi avete cambiato. Con le vostre parole ed i vostri complimenti mi avete fatto capire che non sono proprio da buttare, che non sono solo un groviglio di difetti, ma che qualche pregio ce l’ho anche io. Può sembrare una stronzata, ma sono riuscita anche ad affrontare mio padre senza piangere da quando ci siete voi e non posso che dirvi GRAZIE.
GRAZIE
per quello che fate e siete; GRAZIE  per avermi seguita costantemente; GRAZIE per amare ciò che amo e che mi fa stare bene; GRAZIE per i vostri commenti coloriti e minatori a volte ihih; GRAZIE per avermi sempre detto ciò che pensavate nel bene e nel male; GRAZIE per aver sempre assecondato le mie domande rispondendomi con entusiasmo; GRAZIE a chi mi ha considerata degna delle preferite; GRAZIE a chi mi ha inserita nelle seguite; GRAZIE  a chi mi ha messo nelle ricordate; GRAZIE a chi mi ha fatto ridere; GRAZIE a chi mi ha fatto commuovere; GRAZIE a chi mi ha fatto scompisciare dalle risate; GRAZIE alle lettrici silenziose; GRAZIE  a chi mi ha fatto incazzare ;):

GRAZIE DI ESISTERE.

Con tutto l’amore di cui sono capace, Mary.  
 

   
 
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