Ne era passato di tempo e si vedeva, perché Jess era diventato un uomo, molto lontano dal ragazzino ribelle che si era trasferito sopra il locale di Luke. Aveva i capelli un po’ più lunghi e folti e gli stava crescendo anche la barba, il che gli dava un certo fascino (non che prima non ne avesse).
Entrarono in un coffee shop lì vicino e ordinarono un caffè e un latte. Ovviamente il caffè era per Rory. Jess fece una risatina, guardando in basso.
- << Cosa? >> chiese Rory.
- << Sempre una caffeinomane, eh? >> chiese sorridendo. Ah, quel sorriso che lei amava tanto…
- << Si, certe abitudini non muoiono mai. >> rispose cercando di darsi un contegno. Jess era veramente diventato un bell’uomo.
- << Come tua madre, anche lei ne beveva a litri se ben ricordo. >>
- << Beh, è nel nostro DNA credo. Peccato che ora mamma beva solo decaffeinato se no Luke la sgrida >>
- << Già, è vero, aspetta un bambino! Che idiota, l’avevo dimenticato. Mia madre me l’ha detto. >> si ricordò lui all’improvviso.
- << Tranquillo, tra un paio di mesi magari lo conoscerai. >>
- << Si, se tua madre mi ci farà avvicinare! >> rispose ironico.
- << Anche questo è vero. >> stette al gioco Rory.
I due si ritrovarono a guardarsi negli occhi. Senza accorgersene entrambi si stavano comportando proprio come ai vecchi tempi quando scherzavano su tutto, sui libri, sugli eccentrici abitanti di Stars Hollow…
La cameriera arrivò con i loro ordini, distogliendoli da quel momento.
- << Non sarà un po’ strano? >> chiese Jess.
- << Che cosa? >>
- << Insomma, quel bambino sarà tuo fratello o sorella e anche mio cugino…il che ti rende anche mia cugina..?>>
- << Dio, no! Non abbiamo mica sangue in comune io e te. >>
- << Già. Meno male. >> rispose serio guardandola nei suoi occhi azzurri.
Quello sguardo le tolse il fiato. Bastava davvero così poco per mandarle il cervello totalmente in corto circuito? Jess Mariano poteva fare questo e altro su di lei. Ma Rory l’avrebbe lasciato fare?
-
- << E allora com’è lavorare al New York Story? >> domandò Jess mentre i due camminavano per la strada qualche minuto dopo essere usciti dal coffee shop.
- << Beh, è…particolare. Interessante direi. >> mentì Rory meglio che poté.
- << Davvero? Interessante? >> stette al gioco lui.
- << Si! Faccio esperienza, imparo tante cose su...sul sistema amministrativo britannico per esempio! >> concluse trionfante.
- << Il sistema britannico? >>
Rory annuì.
- << Insomma segui passo passo i principi d’Inghilterra? >> Ecco fatto, tranquillo come se nulla fosse Jess l’aveva smascherata.
- << Cosa? Noooo. Veramente, lo Story è un giornale serio, non c’è poi tanto sul gossip… >>
Rory si fermò per osservare la reazione di Jess, che a sua volta la guardava con l’espressione di chi la sa lunga.
- << Ok, ok, mi fanno scrivere ogni mese l’inside scoop sugli spostamenti di William e Kate! Tanto non se la sposerà mai! >> sbottò infine la ragazza.
Jess scoppiò a ridere. << Scusa, veramente non volevo ridere ma…come mai non te ne vai? >>
Rory fece un respiro profondo. << Beh vediamo, perché è uno stage pagato, perché ho la possibilità di vivere a New York che mi sta piacendo più di quanto avrei mai immaginato e poi perché sarebbe un ottimo trampolino per lavorare al New York Journal. >> gli spiegò. Nemmeno con sua madre era stata così esplicita sull’argomento perché non voleva farla preoccupare con la sua insoddisfazione.
- << Capisco. Ma se il Journal è il tuo obiettivo perché non fai subito un tentativo? Credo che tu sia sprecata allo Story. >>
- << Devo finire l’internato se voglio che la mia richiesta venga considerata più seriamente. Mi manca ancora un mese. >>
- << Wow. Un mese e forse avrai quel lavoro. E se ti prendessero… >>
- << Se mi prendessero..? >>
- << Allora vivresti a New York. >>
Jess e Rory smisero di camminare ed iniziò un altro di quei momenti in cui nessuno dei due avrebbe mai voluto staccarsi gli occhi di dosso.
- << Io…vivo già a New York. >> precisò Rory.
- << Si ma così non te ne andresti. >>
Rory rimase senza parole. Oh, questa volta può finire diversamente pensò lei. Si perché erano pericolosamente vicini, così vicini da potersi quasi baciare. Lui si avvicinò ancora di più e Rory avrebbe davvero voluto lasciarlo fare, avrebbe davvero voluto baciarlo ma…qualcosa non andava. Si tirò indietro.
- << Jess io ora devo andare. >> si scusò.
Jess chiuse gli occhi, come rassegnato e poi li riaprì, sorridendo suo malgrado.
- << Certo. Va pure. >> rispose comprensivo.
- << Ok. È stato bello vederti, Jess. >> gli disse con un sorriso.
Anche Jess sorrise.
Rory si girò e cominciò lentamente a camminare. Una volta svoltato l’angolo avrebbe chiamato un taxi.
- << Rory! >> la chiamò lui all’improvviso.
La ragazza si voltò verso di lui.
- << Ti voglio rivedere. >>
Mi vuole rivedere? Si chiese Rory. Che cosa doveva fare? Dirgli di no, che era meglio finirla lì? O gli doveva dire di si, darli il suo numero e anche mettersi d’accordo per il loro prossimo incontro? Se avesse scelto il no…beh, forse non si sarebbero più incrociati in quella grande città, fino a quel momento non era mai capitato. Ma un pensiero attraversò la mente di Rory; loro si erano incrociati, inaspettatamente, in quella grande città, tra tutte quelle persone. Perché a causa di un errore di una persona che non c’entrava niente con loro, lei aveva preso un taxi per il Washington Square Garden e lui leggeva un libro su quella panchina. E aspettava lei. E non era quello che stava facendo anche nel suo sogno? Non c’era tempo per analizzare il legame tra i sogni e la vita di tutti i giorni, ma ciò che Rory aveva capito era che forse, semplicemente nulla accade per caso e Jess e lei si erano incontrati per un motivo. E allora perché non scoprire quale?
- << Per me va bene. Ci vediamo al Washington Square Garden. >> gli rispose.
Jess sorrise lieto che le avesse dato una risposta positiva. Poi Rory si girò di nuovo e se ne andò.
Note: Gilmore Girls è finito nel 2007 giusto? Allora tenete a mente che più o meno la storia si svolge nei primi mesi del 2009.