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Autore: LeAliDelCigno    25/06/2011    3 recensioni
Ciao a tutti cari lettori,
questa è la mia prima fanfiction,
che era iniziata come una one short che più avanti si è evoluta a ciò.
Essa è basata inizialmente sul silenzio e sulla routine. Ma più avanti ci sarà un avvenimento che spezzerà questa monotonia e renderà la vita del nostro giovane protagonista qualcosa di speciale.
Il personaggio principale è un ragazzo di sedici anni di nome Stefano e attraverso lui e i suoi occhi si narra questa storia (ora potete capire il significato del titolo).
Vi prego vivamente di recensire così potrò capire cosa ne pernsate e se ci sono cose che non vi piacciono o dove posso migliorarmi, dopotutto sono qui per questo :). Spero solo che questa storia sia di vosto gradimento; detto ciò vi auguro una buona lettura.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui cari lettori con un altro capitolo;
ho cambiato un po lo stile della scrittura sperando che vi piaccia di più, da questa fic inizia ad esserci una piccola svolta nella vita del nostro giovane protagonista...
Ringrazio in maniera particolare Isl che mi ha dato spunti per continuare la stoia e tanto altro e un grazie enorme a chi continua a seguire questa storia.
Detto ciò vi auguro una buona lettura, aspetto con piacere le vostre recensioni ;)

 

3- Il misterioso trasloco

 



Stefano stava tornando a casa tranquillo finché un camion parcheggiato vicino al ciglio della strada attirò la sua attenzione; notò che il veicolo stava scaricando mobili:
" Un trasloco? In questo paese?" aveva pensato, era curioso di capire chi si fosse trasferito nell'abitazione di fronte alla sua ma ci sarebbe andato dopo  anche perchè ora aveva fame.
Finito di pranzare si affacciò al balcone di camera sua che stava di fronte alla casa interessata, per vedere, almeno, com'erano i nuovi vicini ma sembrava non ci fosse nessuno.
Forse si era solo confuso.

Decise, allora, di andare a presentarsi di persona anche se non sapeva che dire o fare, infatti era molto agitato...
Suonò il campanello ma non venne ad aprire nessuno, riprovò più volte ma sempre con lo stesso risultato; forse quel trasloco se lo era veramente immaginato...
Passò la notte a domandarsi se quel camion stesse veramente scaricando mobili o meno...
" Non posso essermi immaginato tutto!" pensava " Cioè mi sarei inventato un camion intero che scarica mobili?! Forse sto diventando matto!!"

Il giorno dopo andò da Ilaria ( l'unica amica che aveva se così si poteva definire) e le chiese:
« Ciao! Sai se per caso c'è stato un trasloco vicino a casa mia? »
« Non direi, perchè? » rispose lei guardando Stefano con aria interrogativa
« Perchè ieri era mi sembro di vedere un camion che scaricava mobili nella casa d'avanti alla mia »
« Te lo sarai immaginato! » disse ridendo la ragazza
« Un camion intero?! » rispose innervosito il ragazzo
« Il fatto di stare sempre solo ti fa immaginare nuovi vicini evidentemente!! » ripete ancora ridendo Ilaria.

A quella risposta Stefano, arrabbiato, la mandò a cagare e si allontanò da Ilaria che aveva smesso di ridere e che rimase spiazzata dal comportamento del ragazzo; dopo tutto lei voleva solo farlo sorridere e divertire di più, tante volte aveva provato a farlo inserire nel suo gruppo di amici ma senza successo e non capiva proprio il perchè...
Gli dispiaceva vederlo lì da solo senza amici, non voleva che gli altri lo mettessero sempre da parte e lo prendessero in giro; non era giusto!
Intanto, mentre Ilaria pensava, Stefano continuava ad allontanarsi piuttosto scocciato:
" Ma come si permette a fare battute del genere?!" pensava " Io sto bene nella mia solitudine, possibile che non lo capisca?! Sai quanto mi importa di lei... Posso vivere benissimo anche senza!"

Le ore di scuola passavano lentamente come sempre e proprio quel giorno l'insegnate di matematica aveva pensato bene di far fare gli esercizi del libro a coppie e, guarda il caso, proprio Stefano e Ilaria dovettero fare coppia.
La tensione era palpabile e si poteva leggere negli occhi di entrambi i ragazzi; nessuno dei due voleva stare lì e tantomeno fare quegli inutili esercizi di matematica; finché, all'improvviso, Ilaria alzò lo sguardo di scatto e disse:
« Senti, mi dispiace di essere stata un tantino impertinente, ma la verità è che non sopporto di vederti sempre da solo... Non è giusto!! » sentendo quelle parole Stefano alzò gli occhi al cielo e rispose:
« Quante volte devo dirti che io sto bene anche da solo! Ci sono abituato; so cavarmela senza l'aiuto degli altri a differenza tua e se a te non sta bene puoi andare anche da un'altra parte! »
« Che palle che sei! » rispose subito Ilaria « Ma perchè fai così?! Hai paura di soffrire e rimanere deluso? O semplicemente non vuoi farti vedere per quello che sei veramente?! Per quanto ti dia fastidio io ti conosco Stefano!! So che questa è tutta una facciata e che sotto questa maschera si nasconde un ragazzo sensibile che sa solo bisogno di tanto affetto!! »

Stefano non rispose...
Sapeva perfettamente che la sua insensibilità era per la maggior parte una maschera che non riusciva più a togliere.
Si limitò a dire: « Facciamo gli esercizi di matematica va... » con una voce più spenta del solito.

Finita la scuola si avviò verso casa mentre fissava la striscia discontinua continuava a pensare alle parole di Ilaria... Sapeva che aveva ragione, ma che ci poteva fare?
Assorto nei suoi pensieri andò addosso a una ragazza che non aveva mai visto prima: poco più bassa di lui, magra, con dei capelli mossi che gli arrivavano fino a dopo le spalle di colore castano chiaro e due bellissimi occhi blu come il mare.
" Che carina" aveva pensato e subito dopo le chiese:
« Scusa! Mi ero distratto, stai bene? »
« Tranquillo sto bene » disse lei sorridendo « Posso chiederti dove abiti? »
« Certo, abito in quella casa lì » disse Stefano indicandola
« Ah, che bello! » disse lei radiante « Mi presento: mi chiamo Rose e sono la tua nuova vicina » disse porgendogli la mano destra.

Stefano rimase imbambolato; allora il trasloco non se lo era immaginato!

  
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