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Autore: Maricuz_M    27/06/2011    3 recensioni
Corse giù dalle scale con quell’aggeggio a cui si dedicava da mesi nella mano destra.
I due amici, in salotto, si girarono nella sua direzione, notando come prima cosa i piedi del ragazzo che si ostacolavano da soli, rischiando di farlo sfracellare a terra non appena sceso l’ultimo scalino.
Genere: Comico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Trattenendo le risate insieme a Carlotta pensando al pigiama del fratello, Fortuné aprì la porta.
A passo felpato percorsero l’ingresso, per poi raggiungere il salotto e fare capolino dalla porta.
Michael era stravaccato sul divano a guardare la tv, e, come si aspettavano i due amici, indossava il suo assurdo, ma tanto amato, pigiama.
I più piccoli si guardarono, sorrisero malefici e nel modo più silenzioso possibile, corsero in cucina. La riccia prese un bicchiere ed una tazza, mostrandoli a Fortuné.
-Quale?- sussurrò per non farsi sentire dall’altra stanza.
-Tazza, è più grande.-
La riempirono di acqua, rigorosamente fredda, per poi tornare in salotto senza far rumore.
Solo dopo un cenno d’incoraggiamento della ragazza alla sua destra, Fortuné inclinò la tazza facendo cadere l’acqua precisamente sulla testa riccioluta del maggiore, che si alzò gridando cose poco carine ai due, che se la ridevano senza un minimo di ritegno.
-VOI DUE. SIETE.. SIETE.. NON LO SO! DIO! E’ PURE FREDDA!-
Per tutta risposta, i due continuarono a ridere.
Michael li guardò in cagnesco, si tolse la maglietta e si avviò verso la sua camera per asciugarsi e cambiarsi.
Carlotta smise un attimo di ridere vedendo il dorso nudo del più grande allontanarsi. Infondo non aveva mai nascosto a nessuno il fatto che ritenesse anche lui un bel ragazzo.
Fortuné se ne accorse, sospirò sentendo una leggera punta di gelosia e parlò –Beh? Ti sei incantata?-
La ragazza si voltò verso di lui, confusa, poi capì e sorrise –Beh? Geloso?-
L’altro diventò completamente rosso e scosse la testa –Chi io? No, no. Figurati. E poi di chi? Di mio fratello? Di te? Non sono geloso.-
-No, ma.. Si vede.- cercò di non ridere lei.
-Beh se fosse, che problema c’è?- l’occhialuto andò a sedersi sul divano, che per fortuna non era stato bagnato dall’acqua caduta completamente, dalla prima all’ultima goccia, addosso all’obiettivo prefissato.
-Nessun problema..- sussurrò Carlotta seguendolo e sedendosi accanto a lui.
Poco dopo il malcapitato tornò in salotto dalle pesti e si sedette.
-Allora, siete venuti qui solo per mandare in crisi il vostro caro fratellone o dovete dirmi qualcosa di serio?-
-Qualcosa di serio.- rispose tranquilla la ragazza.
-Sparate.-
Entrambi raccontarono il loro incontro con K.K., riferendogli ogni parola, ogni particolare che ricordavano, ogni sensazione. Tutto quello che veniva loro in mente sull’accaduto, lo rivelarono al maggiore dei tre, che, alla fine di tutta la narrazione, seppe dire solo -..Wow.-
-“Wow”? Cioè noi ti diciamo che un me del futuro ci ha detto di rimanere uniti e te dici “wow”?- chiese seccato Fortuné.
-Che vi devo dire? Arrivederci e grazie, tornate a trovarmi? E’ la prima cosa che mi è venuta in mente! Fatemi argomentare!-
-Sentiamo.-
-Ok allora.- si schiarì la voce prima di cominciare –Innanzi tutto quest’uomo deve averne passate veramente tante, quindi Fort, buona fortuna. Poi.. Beh, se dice così probabilmente è perché sa cosa potrebbe accaderci, ed essendo una brutta storia, ci ha voluti avvertire.-
-Quindi?- chiese impaziente il piccolo Penniman.
-Quindi, qual era la domanda?-
-Non c’era effettivamente.- notò l’italiana –Beh.. Che si fa? Continuiamo a viaggiare o ci facciamo i cavoli nostri?-
Michael sospirò –Ormai ci siamo dentro, se davvero c’è questa guerra, tanto vale combatterla.-
-Michael non è come nei videogiochi. Se perdi non parti dall’ultimo livello. Non recuperi le vite andando in giro e ammazzando persone.-
-E cosa dovremmo fare? Stare qui a far finta che niente fosse successo? Fort è colpa tua se adesso siamo entrati in mezzo a questa versione rivisitata della seconda guerra mondiale.-
-Adesso mi dai la colpa se stiamo rischiando di morire?-
-Non ti sto dando la colpa perché stiamo rischiando di morire! Ti sto dando la colpa per esser stato tu a farci entrare in mezzo, quindi la decisione non spetta a me o a Carlotta. Assumiti le tue responsabilità.-
Carlotta, in quello scambio di “idee” dette non propriamente in modo gentile, stava zitta e alternava lo sguardo da Michael a Fortuné. Quest’ultimo sospirò –Dovrei decidere per voi? Non ci penso neanche.-
-Bene, allora si combatte!- esclamò raggiante Michael.
-No aspetta, tu hai fatto tutto questo discorso per prenderti la ragione?- urlò sconcertato il minore.
-Hai capito bene. In guerra, e in amore- lanciò un’occhiata a Carlotta –tutto è lecito.-
 
Una mezz’ora dopo, dopo essersi trasferiti in cucina, stavano ancora discutendo sul da farsi.
-Io voglio conoscere Freddie Mercury.- affermò deciso il maggiore.
-Anche a me piacerebbe, ma preferirei andare più indietro.- ragionò invece Carlotta.
-Sono d’accordo. Dove andiamo?-
-A Roma!- propose la ragazza.
-No dai, in Italia ci siamo stati ieri!-
-Che c’entra? Intendevo ai tempo dell’impero romano.-
- Prima andiamo da un’altra parte, magari alla prossima.-
-Se ci arriviamo..- borbottò Fortuné, prima di dare ragione a Michael –In Grecia?-
-No, io voglio andare in Egitto.- asserì il riccioluto battendo una mano sul tavolo e raddrizzando la schiena.
Ci furono degli attimi di silenzio. I diciannovenni fissavano il più grande con espressioni neutrali, valutando la proposta che aveva fatto.
Nello stesso istante, annuirono energicamente, facendo formare sul volto del ventisettenne un sorriso soddisfatto.
-Non male come idea.-
-Sarebbe interessante. Michael, mi stupisci!-
-Fanculo Fort.-
-Smettetela.- disse la ragazza, che continuò dopo un breve momento di pausa –A quando la partenza?-
-Adesso?-
-E’ troppo presto. Oggi pomeriggio, così mangiamo e andiamo nutriti.-
-Ma pensi sempre a mangiare?- chiese scioccato Fortuné.
-Fatti gli affari tuoi.-
 
-L’hai fatto.- Ixen entrò improvvisamente nella stanza, spaventando il minore.
-Cosa?-
-Quello che non dovevi fare.-
K.K. sospirò buttandosi sul letto –Si, l’ho fatto.-
-Cazzo K, ti avevo detto che il tuo primo intervento sarebbe bastato, perché ne hai fatto un altro?-
-Perché volevo esserne sicuro! Che problema c’è se sono tornato lì una seconda volta?!-
-Adesso anche Carlotta sa di te! Probabilmente anche Michael adesso. Sai come eravamo a quell’età! Così li sproni a combattere!-
-Fortuné avrebbe combattuto lo stesso, ti entra nella zucca questo?? Se non fossi intervenuto nella loro dimensione non sarebbe cambiato neanche il tragitto di una singola formica, Carlotta sarebbe morta ugualmente e noi due saremmo rimasti soli e obbligati a combattere per quella stupida macchina infernale!- urlò il 30enne tirandosi su a sedere. Il respiro diventò affannato e il viso si colorò leggermente di rosso.
Ixen abbassò lo sguardo, mentre il fratello riprese con tono più basso –Preferisci che rimangano soli nella lotta?-
-Non siamo soli..-
-Sai quello che intendo. Allora?-
-E se morisse lo stesso..?-
-Non lo permetterebbero, e noi li seguiremo.-
-Che?-
-Hai capito. Non possiamo lasciarli soli. Quando è iniziata la guerra io viaggiavo già da un anno, loro sono agli inizi.-
-Hai ragione..- il maggiore si morse il labbro inferiore, rivolgendo lo sguardo verso la finestra.
Dei suoni acuti interruppero il silenzio.
K.K. si alzò –Sono partiti.-




Taratattàààà ebbene si, signore e signori. I nostri cari ragazzi hanno scelto di partire nonostante rischino costantemente la vita! °ç°
Spero vi sia piaciuto il capitolo, ovviamente. Nel prossimo si svolgerà il viaggio, per il resto non dico niente. Buahahaha
@Tear of another world: Ok si, ho capito che per te ogni cosa che riguarda Fort è figa, soprattutto lui, però datti un contegno!! Ahah! Ovviamente scherzo! :P Grazie mille per la recensione!
@Arashi no megami: Chi ti dice che un giorno anche io non ti lasci con l’amaro in bocca? Mh? xD Comunque scusa se riesco a fare un discorso serio ogni tanto! Ah, e perchè non si è svegliato? Cosa pensi che abbia fatto? Tu e la tua dannatissima immaginazione. Any
GerardWay graTzia.
Alla prossima!
   
 
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