Nick Autore:
SunlitDays AKA terachan
Titolo: Mai Ignorare Lily Luna Potter
Personaggi: Lily Luna Potter, famiglia Potter
Genere: Comico
Conto Parole: ~1300
Avvertimenti: qualche ripetizione voluta e un velato
angst.
NdA: questa fanfiction è stata scritta
per il contest "Le
Prime Volte non si Scordano Mai" di Robinki.
La prima volta che Lily Luna Potter ebbe uno scoppio di
magia accidentale era una di quelle giornate d'estate, quando una
pioggia
sottile cadeva dal cielo come tanti aghi illuminati da un sole troppo
testardo
per rintanarsi dietro le nuvole. Lily odiava quei giorni. Troppo caldo
per
starsene in casa, troppa pioggia per uscire in giardino.
Quando Lily si svegliò quella mattina, con un fievole raggio
di sole a
illuminarle il viso e un dolce odore di pioggia a solleticarle il naso,
seppe
subito ciò che doveva fare.
Scese giù in cucina con il suo migliore broncio da
Oh-Come-E'-Dura-La-Mia-Vita,
le braccine incrociate al petto per dimostrare che non si sarebbe
arresa
facilmente. Quasi perse la sua espressione stoica quando
sentì il profumo dei
muffin ai mirtilli, ma si ricompose subito, marciando verso sua madre
come
pronta a entrare in guerra.
I suoi fratelli erano già a tavola, bisticciando come solito
perché James aveva
rubato del bacon dal piatto di Albus e Albus piagnucolava chiamando la
mamma.
La mamma però non ascoltava, era in piedi davanti alla
finestra guardando i
riflessi del sole nelle pozzanghere. Lily le si avvicinò
pronta ad annunciare
che sarebbe andata a giocare in giardino pioggia o no, e il muffin
più grande
era il suo perché sì! Ma la mamma continuava a
guardare le pozzanghere come
aspettando che qualcuno ne uscisse fuori nuotando e Lily si rese conto
che era
venerdì e suo padre non era ancora tornato da lavoro.
La mamma aveva sempre quell'espressione quando papà partiva
per una mistio- una
miscio- una di quelle cose che lo facevano star fuori casa per
settimane e lo
facevano tornare sempre sporco e con un cattivo odore.
Lily rilassò le labbra e lasciò cadere le braccia
ai fianchi. Non sarebbero
serviti a nulla oggi quelli che i suoi genitori chiamavano "capricci"
e che Lily aveva capito da tempo che potevano farle avere quello che
voleva. La
mamma quel giorno non li avrebbe ascoltati, avrebbe guardato le
pozzanghere per
tutto il giorno probabilmente, e comunque in genere funzionavano meglio
con
papà.
Così si sedette a tavola, dove il suo piatto preferito con
il disegno animato
di "Maggiolino il Mago Birichino" la aspettava.
« Questo è mio! « disse ai suoi
fratelli, prendendo il muffin ai mirtilli più
grande.
« Questo è mio! » la
scimmiottò James, Lily gli fece la linguaccia.
Albus si era seduto al posto di papà, il più
lontano da quello di James e
guardava suo fratello maggiore con diffidenza, come aspettandosi che le
braccia
di James si allungassero per magia per rubare un'altra fetta di bacon.
E non
sarebbe stata la prima volta.
Lily cominciò a mangiare ascoltando distrattamente i
battibecchi dei suoi
fratelli e pensando che era arrivata l'ora di fare la pipì,
ma prima avrebbe
trangugiato tutti i muffin.
« Sei un cacasotto » stava dicendo James.
« Non è vero!» arrivò la
risposta di Al.
« Mamma, James ha detto cacasotto » s'intromise
Lily. La mamma sembrò
svegliarsi improvvisamente, si voltò e li guardò
severamente.
« James, non dire parolacce. Lily, non ripeterle. Al, mastica
prima di ingoiare
» e cominciò a lanciare incantesimi di pulizia a
destra e a manca, con
un'espressione che fece capire Lily che sarebbe stato meglio fare la
brava
oggi.
« Papà quando torna? » chiese Albus.
« Presto » rispose secca mamma e si
accanì su una macchia di cioccolato sul
tavolo come se le avesse fatto un torto personale.
« Non doveva tornare ieri? » domandò
James.
« Tornerà oggi. Sì, oggi »
replicò mamma e agitò la bacchetta talmente forte
che tutti i piatti regalati da zia Muriel saltarono in aria con uno
scatto e
colpirono il soffitto, frantumandosi in mille pezzi. La
agitò di nuovo e le
schegge si fermarono a mezz'aria, evitando così che
cadessero sulle loro teste.
Un'altra onda e tornarono tutti come nuovi, puliti e splendenti come se
nessuno
ci avesse mai mangiato sopra.
Lily adesso doveva urgentemente fare pipì, ma la mamma
sembrava intenzionata a
vincere il premio di Migliore Casalinga dell'Anno e James aveva
cominciato a
prendere in giro Albus sulla sua scarsa abilità sulla scopa
e Albus ripeteva «
Non è vero! Non è vero! » e Lily non
aveva mai superato la sua paura del Gabinetto
Mostro.
Le fiamme del caminetto diventarono verde e ci fu silenzio
all'improvviso. La
mamma assunse la posa di benvenuto che assumeva ogni volta che era
nervosa e
qualcuno si presentava a casa senza preavviso. Con le gambe piegate e
la
bacchetta pronta. Era un saluto buffo, pensava Lily. Non molto
accogliente. Gli
adulti erano così strani.
Poi papà uscì dal camino, sporco di fango, cenere
e macchie di pittura rosse, e
la mamma lanciò un grido e si gettò tra le sue
braccia. Lily non aveva mai
capito perché a papà era permesso giocare con il
fango e con la pittura e a lei
no. Era un'ingiustizia. James e Albus si precipitarono a salutarlo e
poi
cominciarono a bisticciare su chi dovesse arrivare prima e Lily
cominciava ad
avere seri problemi con la vescica.
« Devo fare la pipì »
annunciò, con la sua migliore voce squillante.
Nessuno sembrò sentirla. Mamma e papà erano
ancora abbracciati, le bocche
incollate, Albus e James erano impegnati in una lotta Babbana.
Lily urlò più forte. « Pipì,
pipì, pipì, pipì... » prima
o poi la mamma sarebbe
corsa da lei e l'avrebbe portata in bagno. Doveva solo impegnarsi di
più.
Un vaso rotto da Albus, due pugni di James, e tre baci dei suoi
genitori dopo,
Lily era davvero arrabbiata. Prese un respiro
profondo, chiamò a
raccolta tutta la sua indignazione per esser stata ignorata e
lanciò un grido.
I piatti che la mamma aveva appena riparato si frantumarono di nuovo,
dal piano
di sopra si sentì un rombo e un oggetto bianco di porcellana
volò dalle scale,
fermandosi ai piedi di Lily. Lei non si fermò a contemplare
gli sguardi basiti
dei suoi genitori e dei suoi fratelli. Trafficò con il suo
pigiamino rosa e si
sedette sul gabinetto emettendo un soddisfatto "aahhh", quando
finalmente si liberò.
I suoi genitori lanciarono esclamazioni di gioia e la abbracciarono
come se Lily
avesse appena elencato i Dodici Usi del Sangue di Drago. Forse doveva
gridare
più spesso o forse alla mamma il servizio di piatti di zia
Muriel non piaceva
proprio, fatto sta che Lily si sentì molto orgogliosa di se
stessa.
« Non è giusto » sentì Albus
lamentarsi. « io la prima volta che ho fatto una
magia ho solo fatto diventare i capelli di James verdi ».
« Questo perché sei un buono a nulla »
fu la risposta di James.
E ricominciarono a litigare, ma Lily era troppo impegnata a stringere
le
braccine attorno al collo del suo papà e pensò a
quanto le era mancato e che
ora la mamma avrebbe riso di più e non sarebbe stata sempre
arrabbiata, e
appena avrebbe smesso di piovere sarebbero andati tutti a fare un giro
sulle
scope.
Papà odorava di bruciato e di qualcosa di ferroso, che non
sembrava pittura, e
la mamma aveva il solito profumo di fiori, e Lily chiuse gli occhi,
contenta,
appagata e al caldo tra le braccia dei suoi genitori.