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Autore: telesette    30/06/2011    1 recensioni
Dopo l'ennesima sconfitta con Ranma, Ryoga si ritrova catapultato davanti al ristorante di Ukyo. Dopo averla "baciata" inavvertitamente ed essersi scusato con lei davanti a un'appetitosa okonomiyaki, ecco arrivare un losco individuo che vuole acquistare il locale della ragazza a qualunque costo...
Genere: Azione, Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Ryoga Hibiki, Ukyo Kuonji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ora Ryoga era veramente arrabbiato. Se c'era una cosa che il suo animo sensibile proprio non poteva sopportare era di vedere un mucchio di prepotenti prendersela con una ragazza. Se fosse stata libera di muovere le braccia, Ukyo sarebbe stata perfettamente in grado di difendersi da sola da quel viscido verme di Kodajiro e dai suoi scagnozzi... purtroppo uno di questi, un bestione con delle morse al posto delle mani, l'aveva praticamente immobilizzata. Invano la ragazza cercò di liberarsi da quella stretta micidiale mentre Kodajiro impartiva i suoi ordini agli altri, tenendo tra le dita il suo puzzolente sigaro acceso.

- Lasciala andare immediatamente - ruggì Ryoga, sollevando il pugno davanti a sé.
- Mhf - sogghignò Kodajiro con indifferenza. - Figuriamoci se prendo ordini da un moccioso... Avanti Masuda, spiaccicami al suolo questo insetto!
- Con piacere, signore!

Subito si fece avanti un energumeno tarchiato, con una spranga di ferro tra le mani. Questi si avvicinò a Ryoga, battendo leggermente la spranga contro il palmo della mano, con aria di sufficienza.

- Alza i tacchi, moccioso - esclamò l'energumeno. - Conto fino a tre!

Ryoga non batté ciglio, mantenendo lo sguardo fermo e deciso.

- D'accordo, te la sei voluta! Prendi que... Eh ?!?

Nel momento in cui sollevò la spranga contro la sua testa, Ryoga la afferrò con noncuranza. L'uomo osservò sconcertato il metallo "piegarsi" sotto la pressione dei muscoli del ragazzo; la faccia di Ryoga era contratta dalla rabbia, tanto che l'altro rabbrividì di paura.

- Eh... ecco, io... - provò a dire questi, inghiottendo a fatica.

Ryoga lo fulminò con lo sguardo, concentrando tutta la forza nel pugno destro e scaricandogli un colpo micidiale che lo scaraventò indietro di almeno venti metri, prima di mandarlo a conficcarsi entro uno spesso muro di cinta.
Kodajiro osservò la cosa nel più completo stupore.

- Che razza di scherzo è questo - esclamò. - Chi diavolo sei tu, ragazzo ?
- Sono quello che ti darà una lezione, brutto delinquente che non sei altro!

Kodajirò fremette di collera.

- Come osi parlarmi così ?Addosso, tutti addosso, rompetegli le ossa!
- Sissignore - risposero i gorilla appena arrivati.

Il povero Tokugawa non fece in tempo ad avvertire il padrone e i compagni del grosso errore che stavano facendo. Ryoga concentrò il proprio spirito combattivo nelle mani, investendo gli avversari con una raffica di pugni molto simile alla Tecnica delle Castagne di Ranma. Circa venticinque uomini armati di mazze e bastoni furono colpiti almeno sessantadue volte, prima di crollare al suolo privi di sensi e con la faccia devastata a suon di cazzotti. Ryoga sollevò lo sguardo minaccioso, facendo rabbrividire lo stesso Kodajiro; quest'ultimo si guardò intorno, cercando aiuto, ma si accorse con disappunto che nessuno dei suoi uomini rimasti illesi era tanto pazzo da affrontare quella specie di furia scatenata.
Il giovane si avvicinò lentamente all'energumeno che teneva stretta Ukyo. Quest'ultima, sentendo allentare la presa, si liberò del gigante scaraventandolo a terra con una mossa di judo. Subito dopo impugnò nuovamente la spatola e, insieme a Ryoga, si parò davanti ad uno spaventatissimo Kodajiro.

- No... Non osate toccarmi, io...
- Tu "cosa" ?!?

Kodajiro cominciò a sudare freddo, pallido in volto come un lenzuolo, capì che era decisamente il caso di battere in ritirata.

- Padrone, ci conviene scappare - gemette Tokugawa.
- S... Sì, credo proprio che t... tu abbia ragione...
- Fermo dove sei - esclamò Ryoga, agguantandolo per il colletto della giacca. - Prima di svignartela, farai meglio a pagare tutti i danni che hai arrecato al ristorante di Ukyo... e in fretta, anche!
- Ce... Certo, na... naturalmente!

Così dicendo, Kodajiro tirò fuori un portafogli rigonfio e riversò una pioggia di bigliettoni ai piedi di Ukyo.

- Po... Possiamo considerare chiusa la faccenda ? - Chiese l'uomo, speranzoso.
- Stai scherzando - scattò subito Ukyo. - Dopo quello che mi hai fatto, dovrei anche lasciarti andare così come se niente fosse ?!?
- Aspetta Ukyo, lascia che me ne occupi io...

Il pugno micidiale di Ryoga sollevò Kodajiro, scagliandolo in orbita come una stella cometa.

- Mister Kodajiro, signore - strillò Tokugawa, correndo disperatamente per "recuperare" lo sventurato datore di lavoro.

Ryoga abbassò il pugno soddisfatto.

- Quel verme non ti darà più fastidio!
- Lo penso anch'io - sorrise Ukyo. - Grazie Ryoga, ti devo un favore...

Sentendo quelle parole, Ryoga arrossì imbarazzato.

- Cosa ?!? Ma no, davvero non ce n'è bisogno...
- Beh, permettimi almeno di ringraziarti allora!

Prima che Ryoga potesse protestare, fare o dire qualcosa, la ragazza gli gettò le braccia al collo stampandogli un grosso bacio sulle labbra.

FINE

   
 
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