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Autore: Kiki Hiwatari    02/07/2011    6 recensioni
Chiuse il portone. Il guidatore ingranò la retro, uscendo dal giardino, poi partì frenetico per allontanarsi il più possibile. Tuttavia i misteriosi aggressori parvero non essere d'accordo e lanciarono i loro bey all'inseguimento.
- Impossibile! Ci stanno raggiungendo!- urlò Daichi guardando indietro.
- Cosa?! Come possono essere così veloci?- chiese Mao
- Tenetevi ragazzi. Sarà un viaggio movimentato-
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spero di avervi incuriosito almeno un po' (ma ne dubito)
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ciao piacere sono Kiki (: questa è la prima storia che pubblico in assoluto, abbiate un po' di pietà perfavore. commenti, consigli e critiche sono ben accetti (:
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hilary, Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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New enemies


CAPITOLO 1
 

- Mollalo Daichi!- ordinò un ragazzo moro con un cappello bianco,rosso e blu calcato sulla testa, indossava una semplice maglietta rossa e dei jeans.

- Scordatelo Takao!- gli rispose un ragazzino abbastanza basso, dai capelli rossi e dai jeans strappati.

- È mio! Mollalo!- continuò imperterrito il giovane campione di beyblade. Il biondo ragazzo americano seduto accanto a Takao sorrise alla vista dell'ennesimo inutile litigio tra i due amici.

- Credi che un giorno la smetteranno prof.?- chiese ridendo

- Temo proprio di no Max- rispose in un sospiro il professor K perennemente nascosto dalla frangetta bruna che gli copriva gli occhi e dagli occhialoni alzati sulla fronte. Indossava una polo verde militare e pantaloncini marroni. Era impossibile cenare in maniera tranquilla con Takao e Daichi allo stesso tavolo. Più in là due ragazze stavano chiacchierando animatamente. Hilary e Mao erano diventate migliori amiche dall'ultimo torneo e vivevano a casa di Takao insieme a tutti i membri dell'ex-squadra dei blade breakers. Hilary era una ragazza giapponese con lunghi capelli castani e occhi del medesimo colore, indossava un paio di pantaloncini di jeans e una maglietta turchese. Mao, invece, indossava dei pantaloncini rosa ed una maglietta bianca, i capelli rosa erano legati in una coda alta ed aveva gli occhi di un colore dorato e, come Rei, proveniva da uno sperduto villaggio cinese.

Il giovane ragazzo cinese trattenne a stento una risata quando la brunetta, stufa delle urla dei due ragazzi, si portò alle loro spalle e li colpì violentemente sulla testa.

- Aahiiii! Ma sei impazzita?- le chise un Takao dolorante

- Smettetela di fare tutte queste storie per un misero gamberetto. Sembrate due poppanti-

- A chi hai dato del poppante, ochetta?- chiese infuriato Daichi

- Come mi hai chiamato?!- Hilary, arrabbiatissima, iniziò a rincorrere Daichi per tutto il dojo, che intanto scappava urlando delle scuse.

Tra l'ilarità generale Rei propose un piccolo allenamento serale a cui tutti acconsentirono. Kei, il freddo blaider russo dai capelli bicolore e magnetici occhi ametista, fu il primo a dirigersi verso il giardino sistemandosi l'inseparabile sciarpa bianca.

- Socievole come sempre vedo- scherzò Mao, ma Hilary era occupata a osservare il russo che li stava aspettando fuori appoggiato al muro con le braccia conserte e gli occhi chiusi. Indossava un paio pantaloni neri, una maglietta grigia scura con sopra una giacca a maniche corte nera e guanti senza dita del medesimo colore.

- Hilary?-

- È? Scusa hai detto qualcosa?-

- Ti sei incantata- esclamò la cinese con un sorrisino beffardo sulle labbra, facendo arrossire l'amica.

- T-ti sbagli- balbettò prima di raggiungere velocemente il resto del gruppo.

Rei e Max sarebbero stati i primi a sfidarsi. Il cinese indossava un paio di pantaloni neri con sopra una toga bianca, alle mani un paio di guanti rossi e sulla fronte una fascia anch'essa rossa con il simbolo dello yin-yang. Aveva capelli neri legati in una lunga coda bassa e occhi di un colore simile all'ambra. Max invece aveva gli occhi color del mare ed indossava una larga maglietta verde con dei semplici pantaloncini di jeans. Era già da una decina di minuti che combattevano apparentemente alla pari, quando il bey di Max, Draciel, fu colpito da un misterioso bey blu scuro.

- Ma che …?-

- È parecchio che non ci vediamo-

“Quella voce. Possibile?” l'americano si girò di scatto verso l'albero alle spalle di Hilary e la vide, ancora più bella di come se la ricordava. Stava lì, in piedi su un ramo con il caricatore del bey ancora in mano, i lunghi capelli blu mossi dalla leggera brezza serale e i suoi stupendi occhi smeraldini che non lasciavano trapelare nessuna emozione.

- Mariam. Wow, you are very pretty- decretò Max con un sorrisone a trentadue denti e con il battito accellerato. La ragazza arrossì lievemente, ma fu solo un attimo, recuperò immediatamente la sua freddezza e con un agile balzo scese dall'albero, atterrando poco distante dall'americano.

- Hey Mariam- la salutò Takao - Dove sono Ozuma e gli altri?-

- In missione- disse stringendo involontariamente i pugni - Tuttavia la mia non è una visita di piacere. Sono stata mandata qui per avvertirvi-

- Avvertirci di cosa?- intervenì Daichi

- Nelle ultime settimane moltissimi blaider di talento sono stati attaccati in ogni parte del mondo e siamo certi che arriverà anche il vostro turno.-

- Attaccati?-

- Spero che Lai stia bene- disse Mao

- Tranquilla Lai è forte- tentò di rassicurarla Rei

- La domanda è: da chi sono stati attaccati e perché?- disse Kei prendendo per la prima volta la parola.

- Da ...- Mariam non fece in tempo a rispondere, poiché un misterioso beyblade nero era sfrecciato ad altissima velocità all'interno del giardino e distruggendo una parete del dojo. I ragazzi non ebbero nemmeno il tempo di capire cosa fosse successo che altri quattro bey neri si unirono all'attacco, radendo al suolo il grande dojo in una manciata di secondi.

- Fortuna che il nonno è fuori- decretò Daichi

- Piantala pidocchio ti ho già detto che non è tuo nonno!-

- Non è il momento Takao!- lo riprese il prof.

I blaider stavano per lanciare i proprio bey, quando un grosso furgone con lo stemma della BBA sfondò il portone della casa irrompendo nel giardino semi distrutto.

- Ragazzi aspettate! Non combattete!- urlò nonno J dal sedile accanto al guidatore.

- Nonno! Che cosa succede?!- domandò Takao correndo verso il furgone, seguito a ruota dagli altri.

- Non c'è tempo! Salite!-

Immediatamente un beyblade nero abbatté il possente albero con un colpo solo.

- Hilary!- urlò preoccupato il capitano della squadra, notando che la grossa pianta si stava per abbattere sulla brunetta. Tentò di raggiungerla, ma era troppo distante. Quando l'albero cadde pesantemente al suolo si alzò una spessa nube di polvere che gli impedì di scorgere l'amica per quasi un minuto. Finalmente la polvere si diradò permettendogli di notare l'amica poco distante dall albero sdraiata al suolo con Kei vicino che le cingeva le spalle con un braccio. Takao tirò un sospiro di solievo, fortuna che il blaider era riuscito a salvarla.

Nel frattempo il resto del gruppo aveva raggiunto il furgone sotto le continue esortazioni del nonno di Takao, tuttavia si erano accorti che mancavano tre sedili. Il furgone aveva otto posti compresi il guidatore e il posto occupato da nonno J, dietro vi erano due file di sedili composti da tre posti l'una. Il prof. K, Daichi e Max nella fila dietro, ma per farci stare tutti il biondo dovette prendere il braccio Mariam che tentò invano di rallentare i battiti del suo cuore che avevano accellerato improvvisamente al contatto con l'americano. Stessa sorte che era toccata a Mao nella fila davanti che, per lasciare posto a Takao, Kei e Hilary, doveva stare sulle gambe dell'amico d'infanzia.

Takao si era avviato verso il furgone seguito dagli altri due, quando la ragazza inciampò cadendo a terra. Vedendo che la brunetta non riusciva a rialzarsi, Kei la prese velocemente in braccio, facendo arrossire lievemente entrambi per quel contatto improvviso, e raggiungendo il furgone. Si sedette altrettanto velocemente e, tenendo stretta Hilary, chiuse il portone. Il guidatore ingranò la retro, uscendo dal giardino, poi partì frenetico per allontanarsi il più possibile. Tuttavia i misteriosi aggressori parvero non essere d'accordo e lanciarono i loro bey all'inseguimento.

- Impossibile! Ci stanno raggiungendo!- urlò Daichi guardando indietro.

- Cosa?! Come possono essere così veloci?- chiese Mao

- Tenetevi ragazzi. Sarà un viaggio movimentato- esclamò il guidatore, istintivamente le ragazze si strinsero al blaider a cui erano in braccio, i quali ricambiarono prontamente la stretta, mentre gli altri cercavano di aggrapparsi alle pareti del mezzo alla ben e meglio. Ci misero più di un quarto d'ora per riuscire a seminare quei beyblade, ma per riuscirci il giovane della BBA aveva dovuto ricorre a manovre rapide e abbastanza violente che avevano fatto appiattire i ragazzi su l'un o l'altro lato.

- Finalmente gli abbiamo seminati- disse con un sospiro il prof.

- Già- convenne Takao - Scusi ma lei chi è?- domandò rivolto al guidatore, un ragazzo giovane, più grande di loro di un paio d'anni. Aveva i capelli verdi sparati verso l'alto con un ciuffo che gli cadeva sulla fronte, legata da una fascia marrone.

- Io? Io sono Rex- affermò con un sorriso - Lavoro per il signor Daitenji. Il quale mi ha incaricato di portarvi da lui-

- Ma la sede della BBA non è da questa parte- osservò Rei

- Hai ragione, infatti non stiamo andando alla sede della BBA, ma alla residenza estiva di suo fratello. Il presidente vi aspetta li-

- Come mai a casa di suo fratello?- domandò Hilary ancora abbracciata a Kei, ma accorgendosene si staccò velocemente, nonostante lui continuasse a tenerla per la vita.

- Non ne ho idea. Ma mettetevi comodi perché non arriveremo prima delle due e mezza di notte-

- Vuoi dire che non arriveremo prima di quattro ore e mezza?- esclamò Takao

- Traffico permettendo- rispose tranquillamente Rex

Il gruppo parlò del accaduto per un po', passando poi ad argomenti più lieti. Stanchi e ancora leggermente sotto shock, i ragazzi cedettero dopo un paio d'ore. Nonno J esibì un ampio sorriso alla scena che gli si presentava davanti. Nell'ultima fila vedeva la testa di Max appoggiata a quella della blaider, i piedi di Daichi sospesi per aria, pendenti verso il prof. che era schiacciato contro il finestrino. Nell'altra fila, invece, Mao dormiva in braccio a Rei con la schiena contro il finestrino, la testa sulla spalla del ragazzo e le gambe distese sulla pancia di Takao, Rei era appoggiato con la testa all'amica, ma aveva il braccio del giovane campione in faccia ad infastidirlo. Infatti Takao era scivolato in parte giù dal sedile, tanto che toccava lo schienale solo con la testa, un braccio era, appunto, in faccia a Rei mentre l'altro era avvinghiato attorno alle caviglie della cinesina. Nel sedile affianco Hilary dormiva tranquilla tra le braccia di Kei, con la testa nel incavo tra il collo e la spalle, le mani sul petto di lui e i piedi pericolosamente vicino alla faccia di Takao. Il russo con un braccio cingeva la schiena e il fianco della ragazza, mentre l'altro l'aveva portato dietro la testa.

Anche nonno J si addormentò cullato dal regolare andamento della vettura che sfrecciava sulla strada deserta.









Ciao (: come ho già detto questa è la prima storia che scrivo in assoluto. essendo alle prime armi se avete qualche suggerimento da darmi non esitate. spero che a voi (se esiste un voi) sia piaciuta. per il momento io non ne sono entusiasta ma ci provo lo stesso. ditemi subito se devo continuarla o meno. spero vogliate farmi avere qualche vostro parere. un bacio
  
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