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Autore: Valeriaep    03/07/2011    1 recensioni
Fanfiction Huli, ormai si è capito che sono una fan di questa storia impossibile U.U Questo racconto sarà diverso, non ci sarà il lieto fine, cercherò di rimanere a passo con la realtà, non parlerò di baci e notti di sesso sfrenato, a meno che queste non avverranno sul serio :D, ma non mancherà la smielatezza Huli..
Ps: è scritta dal punto di vista di Lisa Edelstein..
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono a cena fuori con Robert, e degli amici, ci stiamo divertendo da pazzi, ma il mio pensiero fisso, va all'uomo con cui ho trascorso la più bella notte d'amore.
Sono trascorsi due giorni, non ci siamo ancora sentiti. Aveva detto che mi avrebbe telefonato, ma non l'ha fatto. E neanche io, per principio, per orgoglio, non l'ho chiamato. Contro anche il mio istinto di prendere il telefono e raggiungerlo, ovunque esso sia.
Il mio telefono squilla, lo prendo dalla borsa, attenta a non farlo sbirciare a Robert.
Dottoressa, come va? Io sono ripartito per la Nuova Zelanda, per l'ultimo mese di riprese. Non vedo l'ora di ritornare a casa. Mi manchi.
Sento mille emozioni invadermi, istintivamente sorrido.
La mia amica, Alyssa, si accorge di quel buffo sorriso da ebete sul volto, e fa notare la cosa all'intero mondo.
"Lisa, questo messaggino deve aver spopolato nel tuo cuore."
RIalzo lo sguardo, accorgendomi che forse avevo esagerato troppo.
"Era Hugh Laurie", dico, senza pensarci, pronunciando il suo nome con estrema attenzione, noto una smorfia sul viso di Robert," è in Nuoca Zelanda, per le riprese di un film, e mi ha scritto che ha appena saputo che lascerò il cast di House, e mi ha augurato tanto fortuna per il mio futuro."
"Che carinooo", dice Robert, con tono ironico, facendo sorride gli altri ragazzi seduti al tevolo. Sorrido anche io, forzatamente. Quella sera Robert, mi accompagnò a casa, ero tentata dal dirgli, vai via. Ma non ci riuscì, feci l'amore con Robert, nello stesso letto in cui feci l'amore con Hugh, sentivo il profumo di quelle lenzuola, il profumo di Hugh, il profumo di me e di Hugh, svanire lentamente. Guardai Robert al mio fianco, era così diverso da Hugh, non aveva quegli occhi color cielo, e la sua pelle non profumava di mare, il suo sorriso non mi faceva  sognare. Eppure qualcosa mi legava ancora a lui.. ma cosa?

Un mese dopo..
I messaggini tra me e Hugh continuarono per qualche settimana, poi il vuoto. Io sono stata impegnata, ho accettato un nuovo ruolo in un telefilm, lui probabilmente ha avuto da fare sul set, o chissà ... Ma sono cambiate alcune cose. Inconsapevolmente il non sentire Hugh, mi ha portato a fare una decisione importante..
Sono nella mia cucina, a prepararmi la colazione, io e Robert abbiamo deciso che forse potevamo iniziare una sorte di convivenza. Stiamo scegliendo l'appartamento adatto, ne abbiamo visti un paio, lui è stato colpito da un attico, a me non piace molto, ho bisogno di spazi, vorrei un appartamento dove i miei cani possono anche viverci liberamente. Lui è invece attratto da quelli piccoli, incasinati. Nel frattempo però ho deciso di non vendere la mia abitazione, troppi ricordi, troppe emozioni..
Sto per uscire, sono sul ciglio della porta, quando il mio telefono squilla, lo prendo distrattamente, c'è un nuovo messaggio. Robert mi aspettava, ed eravamo in ritardo, decido di non leggerlo. Riposo il cellulare in borsa e mi dirigo verso il mio uomo.
La casa era bellissima. Era un'appartamento perfetto, abbastanza spazioso per me e Rob, e aveva un giardino, adatto a far divertire anche i miei cagnolini. Appena lo vidi, me ne innamorai, Robert se ne accorse, ci bastò uno sguardo per capire che quella era l'appartamento perfetto per noi! Andammo a festeggiare la chiusura del contratto in un ristorante. Pranzammo, e poi decidemmo di andare a casa dei miei, per dare loro, la bellissima notizia.
Ritornai a casa, che era sera inoltrata. Mi lanciai sotto la doccia,  avevo ancora i capelli bagnati, mi ricordai di quel messaggio non letto. Presi il telefono.
Sono ritornato ieri a Los Angeles, ti aspetto oggi a pranzo verso le 12,30 al solito ristorante.
Hugh ;)

"Cazzo", mi uscì improvviso, mille pensieri, mille sensazioni, mille angoscie e troppe paura, nella mia mente. Istintivamente lo chiamai, ma il telefono era spento.
"merda", mi avrà aspettato da solo in quel ristorante, già lo immaginavo seduto al nostro tavolo, deluso e amareggiato, perchè non mi ero presentata.
Riprovai a telefonarlo, ma il telefono era ancora spento.
Era bastato un suo messaggio, per farmi sentire una merda, per farmi ritornare con il pensiero a lui, a quella notte, era bastato un solo messaggio per farmi riscoprire emozioni che mi ero illusa di aver in qualche modo seppellito.
Riprovai ancora a telefonarlo, ma inutilmente, il telefono risultava ancora spento.
Poi fu il mio telefono a squillare, il mio cuore iniziò a battere a mille, purtroppo però era solo Robert...
Dopo aver staccato il telefono, riprovai nuovamente a telefonare a Hugh, mi ero promessa che quello sarebbe stato l'ultimo tentativo.
Pochi minuti di attesa, poi il primo squillo, il mio cuore tremava, il secondo squilla, il mio cuore tremava più forte, il terzo squillo,  il quarto squillo, il quinto squillo e poi la sua voce.
"Si?" calda, profonda, quanto mi era mancato sentirlo.
"Hey, sono Lisa" gli dissi "Scusami, ma ho visto il messaggio solo ora. Mi dispiace da morire." Gli dissi, senza lasciarlo parlare, sentivo il suo respiro, lui rimase in silenzio per qualche momento.
"Non preoccuparti."si limitò a dire, il suo tono ora era diverso, era freddo, distaccato. Ed io sentivo quell'incredibile dolore allo stomaco.
"mi dispiace sul serio, è stata una giornara assurda, e proprio non ho notato il messaggio." continuavo a giustificarmi.
"non fa nulla, volevo solo sapere come andava, poi ti ho visto con Robert per strada, ed ho immaginato che le cose fossero perfette." Il suo tono ora era terribilmente ironico, e terribilmente distaccato. Non sapevo cosa dire, provavo solo la voglia di prendermi a schiaffi, e quei maledetti sensi di colpa.
Una mia non risposta, fece sospirare lui e poi mi disse.
"scusami, ma devo staccare, ho ancora delle cose da fare. Buona fortuna per i nuovi impegni" Non mi lasciò rispondere,  aveva già staccato.
Lasciandomi come una stupida, a fissare quel messaggio, quel telefono, lasciandomi come una stupida legata a dei ricordi. Era arrabbiato, era deluso, era amareggiato, ma non poteva pretendere che io lo aspettassi, aspettare poi chi? Un uomo sposato? Che vuole solo divertirsi con i miei sentimenti? Divertirsi con una donna, che lo ama troppo, ma che pur di averlo accanto sarebbe disposta ad accettare di essere l'amante della situazione? No, non sono mai stata la seconda donna di nessuno, non sono mai stata ferma a subire..
Non potevo aspettarlo. Non volevo aspettarlo.
Ero anche io delusa, dal suo non farsi sentire, ero anche amareggiata dal suo silenzio. E forse doveva aspettarselo, doveva immaginare la mia scelta nell'andare avanti.
Le lacrime invaserole mie guance, fermandosi su un cuscino troppo bianco. E la consapevolezza che tutto era realmente finito, che non ci sarebbero stati più sguardi complici tra noi, gesti impulsivi, baci rubati, carezze improvvise, e parole dolci in una notte insonne. Tra me e Hugh non ci sarebbe stato più un noi. Ma un semplice ricordo, il ricordo di due colleghi, che sul set e fuori dal set, erano troppo complici, ma che oramai avevano deciso di seguire due strade parallele..

 
  
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