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Autore: e m m e    06/07/2011    2 recensioni
Andrea è l’Alfiere della Contrada di Valdimontone, e il giorno dopo il suo Esame Orale sarà il due luglio, giorno di Palio...
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: Original [palio di Siena]
Titolo:
Amore folle
Rating: G
Conto Parole: 500
Riassunto: Andrea è l’Alfiere della Contrada di Valdimontone, e il giorno dopo il suo orale sarà il due luglio, giorno di palio.

Personaggi/Pairing:
 Andrea, Christian, Giulio.
Avvertimenti: Tutto questo prende spunto da un avvenimento reale, ma le persone coinvolte e la situazione descritta sono assolutamente frutto di fantasia.
Prompt: Sfida III, Notte prima degli Esami, Storia.
Note dell'Autore: Se c’è qualcuno di Siena, vi prego, non uccidetemi. Sono stata al palio lo scorso due luglio, e tifo per il Montone... non pretendo di capire che cosa significhi fare davvero parte di una contrada, ma nel paese di montagna dove abita una mia amica mi hanno iniziato ai misteri di questa grande famiglia e sono rimasta conquistata dal loro grande trasporto e amore. Non so dire quanto sia invidiosa.
Spero comunque di non aver offeso nessuno

 

Amore folle


“Passano gli anni... sei sempre quella
Valdimontone per l’eternità.
Dall’Inno della Contrada di Valdimontone.

Della contrada, sacra fiammella
che il padre al figlio, trasmetterà...”


Il telefono squilla mentre stai per uscire. Mediti un attimo se andartene oppure rispondere, ma alla fine cedi, e alzi la cornetta.
« Allora, hai l’orale domani?! » squilla la voce di Marta, un’amica di Firenze.
« Uhm… già... sì. » rispondi occhieggiando la porta.
« Preoccupato? »
« Certo... scusami, ma ora devo scappare! »
« Ripasso dell’ultimo...? » Ma hai già attaccato e sei sul pianerottolo pronto a correre lungo le amate stradine della tua città, alla volta della tua seconda casa, lassù, vicino ai cipressi, davanti alla chiesa in cui con imperitura emozione benedite il cavallo.
Domani sarà il primo luglio e non ti importa niente del tuo esame di stato. Perché tra due giorni la tua contrada correrà per portarsi a casa il palio, e quella è l’unica cosa che conta.
Christian è già ad aspettarti, seduto sulle gradinate della chiesa, le bandiere già pronte.
Essere Alfiere del Valdimontone è la cosa più bella che ti potesse succedere nella vita, e sei così fiero di te stesso mentre sfiori con le dita la stoffa rossa, gialla e bianca che quasi ti scoppia il cuore.
« Hai ripassato storia? » chiede Christian.
Vi conoscete praticamente da quando siete nati e siete Alfieri da quando avete avuto abbastanza forza per sollevare l’asta della bandiera da soli.
« Un cazzo. Preferisco essere qui! » rispondi con il fiatone e un sorriso.
Christian scuote le spalle, perché alla fine cos’è un esame di stato in confronto al Palio? Cos’è il mondo in confronto a quella loro grande famiglia?
« Siete pronti, bella gente? Ripasso dell’ultimo minuto! grida allora Giulio, il tamburino che li accompagna durante la sbandierata. « Luglio 1777! »
Ti volti verso il nuovo arrivato sogghignando, dici: « Vince Ciocio, con Stornello! »
« Ma questo ragazzo è una scheggia! Un mito! Uno splendore! Domani rimarranno tutti a bocca aperta! » esplode Giulio aggiustando qualche corda del tamburo che porta appeso al collo.
« Allora cominciamo? » continua Christian mettendosi in posizione accanto a te, facendo fluttuare nell’aria il vostro amato montone.
Lo segui senza pensare, ormai è un’abitudine consolidata. E quando chiudi gli occhi pensi a quei secondi di silenzio assoluto prima che cada la mossa, quando tutta la piazza, tutte le diecimila persone ammassate lì dentro trattengono il fiato, per qualche secondo.
E poi via! i cavalli partono, e i vostri colori sono in testa, e la folla esulta, e tutti voi, aggrappati l’uno all’altro, fischiate e urlate perché la voglia di vincere è superiore a tutto.
I tamburi risuonano e le trombe squillano e le bandiere garriscono al vento, e gli zoccoli dei cavalli corrono talmente veloce che non puoi nemmeno seguirli con lo sguardo, e allora il tuo cuore ti dice che, sì, state vincendo. State superando voi stessi ancora una volta e appena tagliate il traguardo, tutti voi inondate la pista piangendo e ridendo e gridando, e allora, se anche hai paura per il tuo esame di stato, e per il professore di Storia che dicono essere particolarmente malvagio, te la dimentichi, e tutto si perde nell’amore folle per la tua contrada.

 

  
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