Hermione si svegliò scarmigliata e madida di sudore, ansimando, in preda all’angoscia.
Si guardò subito intorno, cercando di mettere a tacere il suo cuore, che batteva selvaggiamente, minacciando di esplodere da un momento all’altro.
Bene, la sua casa era quella di sempre, il paesaggio che si vedeva attraverso la finestra non era diverso dal solito.
Poi una grande mano calda le agguantò il polso e Hermione quasi cacciò un urlo, prima che un roco grugnito maschile la tranquillizzasse. Al che si accoccolò fra le braccia del suo amato Ron.
- Sai, amore, ho fatto un sogno stranissimo e orribile –
Grugnito interrogativo.
- Ora te lo racconto, però non ti arrabbiare, poi, eh? So che fai sempre il diavolo a quattro, ma potrai ben capire che non c’è niente da temere, era solo un incubo! – disse tutto d’un fiato, ad una velocità allucinante, considerato che si era appena svegliata.
Sospiro rassegnato.
Hermione chiuse gli occhi e appoggiò una mano sul petto nudo di Ron. “È sempre stato così irsuto?” pensò per un attimo, ma poi, con una scrollata di spalle mentale, iniziò a raccontare.
- Sai, stavo ordin… EHM! … preparando la cena come ogni sera, quando ho sentito un rumore sospetto nel salotto. Ho preso la bacchetta e sono andata a vedere e… Ommerlino, Ron! Era Krum! –
Sentì Ron sussultare violentemente sotto di Sé.
- No, aspetta, non interrompermi! Sì, mi ha baciata, ma era uno stupido sogno, no?! E quel che è peggio, era mio marito! Eravamo sposati, capisci? Oh, non voglio nemmeno immaginare che avremmo potuto avere un bambino con quel suo assurdo accento; cioè, voglio dire, non ho niente contro Viktor o contro il suo accento, ma non potrei mai immaginare una vita accanto a lui! Ron, andiamo, sai che amo solo te, è ora di finirla con quest’assurda gelosia, no?! –
Silenzio mortale. Poi…
- Hermione, io folere divorzio! – disse Krum, allontanandola da sé.

Ok, è  demenziale... Mi  fate sapere cosa ne pensate, in ogni caso?