Anime & Manga > Yu degli spettri
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Autore: Dicembre    17/03/2006    1 recensioni
Da diverso tempo ormai i Reikai Tentei conducono vite normali. Kurama, rimasto nel mondo degli umani, però, non sa trovare un giusto equilibrio fra la sua anima demoniaca e quella umana. Hiei invece, rimasto nel mondo dei demoni, cerca di sfuggire a tutto ciò che il suo amico rappresenta per lui, ancora una volta, allontanandosi da ciò che ama...In realtà, però, a riportarli l'uno vicino all'altro, è la persona che meno ci si aspetterebbe: Yukina. La piccola dama dei ghiacci, infatti, dopo aver riflettuto molto sulle parole che Hiei le aveva detto prima che quest'ultimo partisse per il Makai, s'è decisa a tornare nella sua terra d'origine per affrontare, a suo modo, il passato. Kurama decide di accompagnarla, convinto che l'unico modo per ritrovare un'armonia interiore sia quella di cercarla insieme allo Youko. Ci sono dei cacciatori di volpi, però, sulle tracce dei nostri amici, e il pelo d'argento è quello più pregiato. Hiei quindi, più d'istinto che ragionando, decide di tornare nella sua terra con Kurama e la sorella, pur vivendo nel disperato tentativo di cancellare dalla sua testa l'unico nome che per lui rappresenta tutto. [KuramaxHiei]
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Poppy: Grazie ancora per la tua recensione ^_^ Sì, s'incontreranno molto presto, però i "problemi" non si risolveranno (ma che faccio, spoiler della mia stessa storia @_@ argh!)

Aleen: Grazie mille. Io ho sempre visto Hiei e Mukuro come due anime molto affini, ma poco "amanti" (Hiei e Kurama sono amantissimi, invece XD)
 

 

***

 

 

***

 

-Hiruseki-

Capitolo Quarto

 

 

Mi sarei dovuto accorgere prima che qualcosa non andava: il vento ha un odore acre al quale non sono abituato, ma sulla strada di ritorno al castello di Mukuro continuo a pensare a cos’ha detto l’orco. Nel Makai sono sempre esistiti cacciatori e la cosa, devo essere sincero, non m’ha mai interessato. Finché uno di loro non avesse intralciato la mia vita, loro avrebbero potuto tranquillamente condurre la loro. Tuttavia l’idea che ora fossero alla ricerca non più di sole pelli animali, ma anche di pelli di yukai, mi dava un certo disgusto. Un guerriero non si veste della sua preda, non infierisce su di un corpo morto e sicuramente non se ne adorna. L’essenza della lotta è lo scontro vivo di forze, un cadavere perde completamente interesse, per me. Può essere lasciato sul posto, se non è degno di uno sguardo in più, può essere seppellito se merita onore, ma nient’altro.

Quando arrivo alle porte del cancello, però, vedo il volto di Mukuro e capisco che abbiamo visite. Non mi pare preoccupato, se devo trovare una definizione per quello sguardo, potrei dire infastidito. Insieme a Mukuro ci sono altri tre demoni che non conosco.

 

“Amici tuoi?”

 

“Sono qui per un permesso particolare”

 

“Tu devi essere Hiei, lo Jaganshi!”


Lo Yukai alzò impercettibilmente il sopracciglio.

 

“Sono Ewtòk, sono un cacciatore, così come i miei compagni! Ho molto sentito parlare di te e del tuo terzo occhio. Si dice che abbia un potere ineguagliabile. Se l’avesse uno dei miei cacciatori, di sicuro avremmo meno difficoltà a trovare ciò che cerchiamo…” disse lisciandosi con la mano la barba arrotolata sotto il mento.


"E? Vieni al punto che non ho voglia di perdere tempo con voi”

 

Ewtòk non rispose e sorrise, mentre prese la parola un demone mastodontico: “Siamo qui per cacciare volpi, ed in particolare la volpe d’argento”

Hiei mantenne lo sguardo imperturbabile e fisso sullo youkai che aveva parlato. Dal tono di voce della montagna, probabilmente, questo s’aspettava una reazione da parte del demone di fuoco, reazione che, tuttavia, non arrivò. Riprese quindi a parlare: “La caccia ora, s’è allargata non solo alle volpi, ma anche agli spiriti volpe, che hanno un pelo molto più pregiato. Inoltre noi cacciatori siamo anche guerrieri, il prestigio che  riceveremmo con la cattura dello Youko d’argento non sarebbe esclusivamente derivato dalla sua pelliccia, ma anche dalla sua morte". Fece una pausa, accarezzando con una mano il pelo che era drappeggiato sulle sue spalle “queste volpi rosse” aggiunse poi con aria strafottente “non sono all’altezza di quello argento. Ne abbiamo trovato una piccola comunità rurale a bordi del Bosco dei Sussurri.”.

 

“Ancora mi sfugge il motivo della vostra presenza qui. Non mi sembrate certo il genere di demoni che chiedono il permesso prima di setacciare una zona”.

Fu di nuovo Etwòk a parlare, lo yukai che, più degli altri due, era circondato da un’aura subdola.

 

“Lo Youko d’argento che cerchiamo è fra i demoni più potenti del Makai, è quasi impossibile risalire a dove si trova e ritrovarne le tracce…ma sappiamo che spesso passa qui. Vorremmo aspettarlo”

 

Hiei non riuscì a trattenere il sorriso “avete scambiato questo posto per una locanda nella quale aspettare che passi la pioggia?”

 

“Caratterino focoso e sarcastico eh?” La montagna s’era indispettita, ma Etwòk proseguì


”Come penso già sappiate, qui nel makai esistono tre tipi di volpe, volpi alle quali noi cacciatori dedichiamo la nostra arte”.


Alla parola “arte” fu Mukuro ad alzare impercettibilmente il sopracciglio, in scherno.

 

“Le prime volpi, quelle più comuni, si trovano anche nel Ningenkai, animali privi di coscienza e di aura. Sono le più semplici da catturare, ma anche le meno prestigiose.

 

Poi esistono le volpi con l’aura, che si differenziano dalle prime perché hanno iniziato ad acquisire coscienza di sé, stanno cercando di accumulare aura demonica per sopravvivere, e per imporsi. E poi ci sono gli spiriti volpe, gli youko. Di questi ne esistono, a loro volta, tre tipi. Rossi, che sono demoni poco potenti, blu, molto più scaltri e avvezzi all’arte della guerra, e poi ci sono quelli d’argento, ritenuti una leggenda o forse un mito…Ma ora sappiamo che sono una realtà perché ne esiste uno. Vi lascio immaginare il valore della sua pelliccia: inestimabile”.


Hiei si spazientì “e dopo questa interessantissima lezione zoologica potete anche andarvene”.

“Ma…” cercò di parlare il terzo cacciatore, ma Mukuro  alzò la mano e gli fece cenno di tacere.

“Non m’importa che cosa facciate o dove cacciate. Quello che m’interessa è che non diate alcun fastidio a nessuno nel mio territorio. Alla prima lamentela a riguardo, vi eliminerò io stessa”

 

 

Quello che provo, ora che i cacciatori se ne sono andati è difficile da spiegare. Se fossi più umile lo definirei preoccupazione, tuttavia è un termine troppo semplicistico.  D’istinto mi ritrovo a pensare che sia una fortuna il fatto che la Volpe si trovi nel Ningenkai, ma poi il pensiero mi fa ridere. Se lui m’avesse sentito formulare quest’idea, m’avrebbe deriso e probabilmente avrebbe cercato di mettere un po’ di buon senso in questa mia testa che a volte sembra malata. E’ sempre stato  perfettamente in grado di badare a se stesso e quei cacciatori non sono certo una minaccia per lui.

Inoltre provo ira, ira per tutti loro che parlano senza rispetto di una cosa così bella e che vogliono la morte di un essere perfetto. Fossi stato meno controllato, avrei tagliato le gole di tutti e tre, di Ewtòk per primo. L’idea che la sua mano potesse accarezzare il pelo della volpe mi dà i brividi. La volpe non deve essere toccata da nessuno, deve solo essere felice, ammantata d’argento e del suo profumo di rosa.

Sorrido. Mi manca così tanto da fare male. Aspetto ogni sua visita come un assetato aspetta l’acqua. E quando se ne via faccio sempre più fatica a ricordarmi come muovermi.

Ed ora c’è anche questa nuova ombra, i Cacciatori, che sono arrivati fin qui e gli danno la caccia. Sarebbe stato prudente tornare nel Makai? Mi chiedo se, forse, non sarebbe stato meglio andare a casa sua ad avvisarlo, ma ancora una volta scuoto la testa all’idea. Non avrebbe mai accettato questo mio eccessivo spirito protettivo. M’avrebbe detto di non preoccuparmi, coi sui grandi occhi  verdi, e che sa badare a se stesso. E so che avrebbe ragione.

Inoltre, non sarei mai potuto tornare nel Ningenkai e vederlo lì, perché avrei fatto qualcosa di stupido, mentre con tutte le mie forze qui, cerco di cancellarlo e dimenticarlo. Le volte che ci vediamo qui, nei momenti di debolezza posso fingere e andarmene, lì sarei stato in trappola.

 

“Sei preoccupato per Kurama?” .

Il suo nome…

Non reagisco e alzo le spalle, continuando a guardare fisso di fronte e me.

 

“E’ apprensione quella che vedo sul tuo viso?”.

 

Mukuro capisce troppe cose…

 

“Non dire sciocchezze” rispondo io “se davvero la volpe è così sciocca da farsi catturare da quel branco di inetti, allora forse si merita di diventare la loro pelliccia”.

Mukuro sorrise “Hai ragione, sa badare a se stesso”.

 

 

 

Continua...

 

 

  
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