Ritorno al villaggio
Il liquido color menta emanò luce. Divenne dorato e bollì.
Il Grande Puffo aprì il libro e diede un'ultima, veloce lettura.
'Ora, Gargamella!' gridò 'Prendi le carriole ai piedi dello sgabello,
e vuota i sassi nel pentolone!'
Gargamella, eseguendo l'ordine, strinse i denti: 'Non darmi ordini nanerottolo
blu!'.
Le pietre, sembrarono cadere su una superficie solida. Galleggiarono per alcuni secondi prima di inabissarsi nel liquido opaco. Gargamella mise il coperchio sul pentolone. Lo sollevò fissandolo ad un gancio appeso ad una catena, per far diminuire l'ebollizione. La pozione doveva bollire per due ore.
Ci furono secondi di silenzio.
Poi, con movimento fulmineo, Gargamella afferrò il Grande
Puffo: 'Ecco fatto! Ora posso anche liberarmi di voi!'.
I puffi attaccarono Gargamella. Non essendo armati, presero a calci e pugni
le sue caviglie. L'alchimista cercò di evitarli, in preda ad un attacco
d'ilarità: 'Mi fate il solletico!'.
Nonostante la confusione, il Grande Puffo non perse la calma, e ribadì:
'Ricordi che avevo detto che questa pozione avrebbe dato problemi agli umani?
Senza di noi non riusciresti a fare nulla!'.
Gargamella, emettendo un ultimo risolino, appoggiò il Grande Puffo sul
tavolo. La sua espressione tornò torva. Grattandosi le caviglie, ringhiò
contro i piccoli puffi, facendoli allontanare: 'E va bene, ma quando tutto sarà
finito vi cucinerò!'.
Il Grande Puffo scese dal tavolo e raggiunse i suoi piccoli
puffi.
'Perché dobbiamo puffare qui?' chiese Golosone,
leccandosi le dita.
'Perché l'incantesimo che ho puffato, provoca allucinazioni agli umani,
e Gargamella non può puffarne uso!' rispose sottovoce l'anziano.
Pigrone sbadigliò: 'Quindi, significa che dobbiamo ancora lavorare?'
'Si!' disse il Grande Puffo. Si levarono molti sbuffi e sospiri. 'Suvvia' disse
il Grande Puffo sorridendo 'Quando tutto sarà puffato, non vi farò
lavorare per tre giorni!'
'Evviva!!!' urlarono i puffi, meno Brontolone 'Io odio 'evviva'!'.
* * *
Nascosti dietro il letto di Gargamella, assonnati, i puffi sussultarono
udendo la voce dell'alchimista che affermava: 'Sembra pronto!'
Il Grande Puffo strinse un pugno trionfante: 'Ottimo!'
Guardò verso il nemico. Anche Gargamella, dopo aver tolto il coperchio,
osservò, soddisfatto, il contenuto di un pentolone che sembrava vuoto.
Poi squadrò il Grande Puffo.
Sul volto dell'alchimista apparve una smorfia di terrore.
Il Grande Puffo sorrise.
> VATTENE VIA MOSTROOO!!! <
I puffi, dietro alla branda dell'alchimista
non videro cosa stava succedendo. Le grida terrorizzate di Gargamella li allarmarono
e uscirono allo scoperto: 'Resisti, Grande Puffo!!!'
Ma quel che videro li lasciò senza parole.
Gargamella puntò il dito tremante verso l'anziano puffo. 'Sparisci!'.
Corse verso la credenza ed afferrò una vecchia pentola incrostata.
Il Grande Puffo scese dallo sgabello e si avvicinò ai piccoli puffi.
'Attenti, Gargamella!' urlò Quattrocchi indicando l'alchimista avvicinarsi
con la pentola salda tra le mani. Ma Gargamella non li attaccò. Attraverso
le pupille allucinate non vedeva i puffi, bensì trolls pelosi, con tentacoli
al posto delle gambe, naso suino, pupille orizzontali come quelle delle rane,
bava acida alla bocca, zanne e lingua biforcuta.
> AIUTOOO!!! <
Gargamella tentò la fuga. Si schiantò
contro il portone e cadde.
'Puffate dritti in faccia Gargamella' ordinò il Grande Puffo indicando
il nemico. Pur perplessi, i puffi obbedirono.
Gargamella si rialzò massaggiandosi la testa. E rivide i… mostruosi
trolls: 'Mammina!'
Afferrò la maniglia del portone, lo spalancò e ne uscì
carponi.
> AIUTOOO!!! <
I puffi guardarono l'uscita ridendo, anche
se nessuno aveva ben capito cos'era successo. Videro Gargamella correre, svelto
come un cervo verso la foresta.
'Funziona!' commentò il Grande Puffo. Poi salì di nuovo sullo
sgabello: 'Puffate per bene quelle carriole!'
I puffi raddrizzarono le carriole che Gargamella aveva appoggiato vicino al
camino.
Sebbene il fuoco era spento da un pezzo, il
pentolone scottava. I sassi brillavano di una luce simile a quella della luna
piena.
Il Grande Puffo li tirò fuori aiutandosi con un mestolo. Non ne sprecò
neanche uno.
I sassi furono sistemati sulle carriole. Il Grande Puffo dettò le ultime
direttive: 'Separiamoci in diversi gruppi, pufferemo questi sassi nei vari angoli
della foresta!'
'Yaaawn, e poi è finita?'
'Certo!' rispose con un sorriso l'anziano puffo 'Quando avrete puffato il vostro
lavoro, tornate al villaggio!'.
* * *
Il Grande Puffo vide con piacere i suoi piccoli
puffi lavorare col sorriso sulle labbra.
I sassi furono seminati, a gran distanza l'uno dall'altro, in differenti zone
della foresta, per favorire maggior protezione. Durante l'operazione, che proseguì
senza intoppi, i puffi poterono vedere gli effetti dell'incantesimo sui cacciatori
che incontravano per strada, che, come Gargamella, reagivano come se si fossero
trovati in una foresta stregata. Il lavoro durò molte ore. Alla fine
i puffi fecero ritorno al villaggio, rifugiandosi nelle loro abitazioni per
godersi l'agognato riposo.
Il Grande Puffo, gioioso per la riunione del villaggio e per la pace ritrovata,
ignorò che un puffo mancava all'appello.
* * *
Il puffo Cattivus era rimasto nei pressi della
casa di Gargamella. Il portone della catapecchia era ancora spalancato. Entrò,
e notò un frammento di specchio incastrato tra i libri sparsi disordinatamente
per terra. Corse a riflettersi. Corrucciò la fronte fissando il naso
che, a causa del pugno di Forzuto, era gonfio ed aveva assunto una tonalità
scura: 'M'ha depuffato! Un signorotto come me non deve puffare questo terribile
aspetto!'.
Tramite lo specchio, notò Gargamella entrare prudentemente e senza farsi
sentire.
L'alchimista si guardò intorno, con i
muscoli contratti, pronto a scappare: 'I puffi devono esser stati mangiati da
quei mostri bavosi!' disse con voce tremante.
Vide il libro del Grande Puffo sullo sgabello e lo prese in mano, cercando di
decifrare i geroglifici che costituivano la lingua puffa. Una voce lo richiamò
dal basso: 'Gargamella!'
Guardò ai suoi piedi. Vide un Cattivus pieno di lividi e con un atteggiamento
fuori guardia.
'Il puffaccio malefico!' Gargamella svelto s'inchinò allungando la mano,
ma Cattivus si allontanò con un balzo e corse verso la porta, ancora
spalancata.
'Non mi sfuggirai!' urlò Gargamella, rincorrendolo. Il puffino non si
voltò indietro. Pensò solo a scappare. Ma da dietro il portone
sbucò la gatta selvatica.
Cattivus rallentò la corsa, si guardò in giro.
E Gargamella lo acchiappò.
In malo modo, mise Cattivus in un'ampolla di vetro sul tavolo e coprì
l'apertura con una pietra. Poi guardò la gatta selvatica: 'Brava gattina!
Meriti un premio!'
Cattivus picchiò i pugni contro l'ampolla di vetro per richiamare l'attenzione
di Gargamella, che sembrava ignorarlo: 'Mi devi ascoltareee!'
L'achimista, mentre versava del latte in una ciotola, lo guardò storto
'A furia di ascoltarvi vi lascio sempre scappare! Quindi, NO!'
'Ma Gargamella, è importante!' gridò ancora Cattivus 'Il Grande
Puffo e tutti gli altri…'
Grazie a due tappini di sughero, Gargamella non udì il resto.
> Il Grande Puffo ti ha puffato!!! <
L'alchimista rimise i libri negli scaffali.
> Dobbiamo vendicarci del Grande Puffo!!! <
Dispose le ampolle sulle mensole, dalla più grande alla più piccola.
> Liberami! ti pufferò al villaggio! <
Gargamella afferrò il libro di incantesimi del Grande Puffo, lo stracciò
e ne buttò i resti tra la cenere del camino.
> E poi dobbiamo vendicarci di Balthazar! <
Quando la casa fu in ordine, diede un ultimo sguardo a Cattivus.
Il puffino aveva gridato inutilmente. Gargamella lo tirò fuori dall'ampolla
e lo rinchiuse in una gabbia sospesa. Poi si mise la chiave in tasca e tolse
i tappi di sughero dalle orecchie.
''Ed ora che intenzioni hai?' la voce
di Cattivus era diventata roca.
'Ovvio, vado a dare una lezione a Balthazar!' rispose l'alchimista 'Da solo!'
'Vengo con te! devo fargliela pagare per l'inganno subito!'
'No!' dissentì Gargamella 'Per poi scappare? Non se ne parla!'.
Gargamella voltò le spalle al perfido
puffo e dopo aver varcato il portone lo chiuse in malo modo.
Cattivus, sbuffando, si lasciò scivolare lungo le sbarre.
* * *
Le strade del villaggio dei puffi iniziarono ad animarsi un poco.
Nella sua abitazione funghiforme, il Grande
Puffo spostò il tappeto davanti alla scrivania, svelando una botola.
Qualcuno bussò.
'Sono Forzuto!' disse la voce dall'altra parte 'Sono qui per puffarti scusa!'
Il Grande Puffo aprì la botola.
Da fuori l'abitazione, Forzuto restò in attesa.
'Forse non mi pufferà!' disse tra se sospirando. Ma la voce del Grande
Puffo interruppe i suoi pensieri: 'Puoi entrare Forzuto!'.
Quando il puffino aprì la porta, constatando che non era stata chiusa
a chiave, vide il Grande Puffo scendere nella botola.
'Ti devo puffare una mano?'
'Certo! Se ne hai voglia!'
La stanza segreta della casa del Grande Puffo
era molto ordinata. Negli scaffali i libri di magia nera erano disposti in ordine
alfabetico. I recipienti di vetro contenenti incantesimi già completati
erano posizionati in fila, per categorie di dannosità, con i più
pericolosi nei piani più in basso. E poi c'era una teca di vetro contenente
un flauto a misura di puffo, con solo sei buchi.
L'anziano puffo si diresse alla teca e la aprì. Il flauto profumava ancora
di legno fresco. Il Grande Puffo lo prese con cura e lo avvolse in un panno
di cotone: 'Con questo pufferò i piani di Balthazar!'.
'Pufferò con te!' rispose Forzuto.
'No, non preoccuparti!' lo rassicurò il Grande Puffo, con una pacca sulla
spalla 'Vi avevo puffato tre giorni di vacanza per il duro lavoro di questi
giorni!'.
'Ma Grande…'
Il Grande Puffo pose un'estremità del flauto a Forzuto: 'Bene allora!
Se vuoi darmi una puffa, aiutami a puffare questo flauto di sopra!'
Forzuto rimase senza parole, mentre aiutava l'anziano a portare il flauto al
piano terra.
Il Grande Puffo e Forzuto uscirono dalla casa.
'Pufferò stanotte!' assicurò l'anziano 'Al massimo domani mattina!'.
Poi con un fischio chiamò la cicogna. Il volatile giunse dinnanzi ai
due puffi. L'anziano e barbuto Puffo salì sul dorso bianco dell'uccello,
che si sollevò subito da terra. Forzuto vide il Grande Puffo e la cicogna
sparire tra le chiome degli alberi.
Continua…
Ebbene si. Il prossimo capitolo sarà l'ultimo. Ho
provato a correggere i punti deboli ma mi pare che ne siano nati altri. E' anche
vero che sto modificando la parte finale. Nel progetto originale gli eventi
si dovevano svolgere in modo diverso (e secondo me meno credibile, per questo
la sto cambiando).
Chi conosce bene bene il fandom dei puffi avrà già capito cosa
succederà. I l flauto con sei buchi non solo è un elemento canon
della serie dei puffi, ma è l'oggetto con cui i puffi sono apparsi per
la prima volta al grande pubblico. Chi invece non conosce bene il fandom, lo
scoprirà leggendo. Non ho spoilerato nulla comunque.
Otto(åtte) mesi e vado a Tromsø! Anche se solo per cinque giorni!!!
Non vedo l'ora!!!
Ser deg senere!