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Autore: Seagullgirl    09/07/2011    7 recensioni
... E se mai ti sentirai sola o sperduta, tu chiamami, anche solo con il pensiero. E io ti sentirò. Perchè siamo come legati da un doppio filo io e te, amore mio.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono seduto qui da solo, in riva al mare, guardando il tramonto che si riflette sull’acqua, il cielo che diventa rosato e le persone che passeggiano tranquille, contente di tornare alle loro case dopo una lunga giornata.
Se chiudo gli occhi riesco ancora a sentire il suono della tua risata, quella risata così spontanea e vera come non ne ho più viste.
Sogno i giorni di quell’estate ormai così lontana, ma che non scorderò mai.
Quando tutto sembrava perfetto, e il mondo ci apparteneva: noi, due adolescenti inconsapevoli ed innamorati, troppo presi da loro stessi e dalla loro folle storia d’amore per prestare attenzione al resto.
Troppo giovani per capire che i loro mondi erano troppo diversi, distanti fra loro, e che quell’amore era destinato a finire così come era iniziato, in una tiepida serata estiva.
Mi ricordo come era stringerti tra le mie braccia, sentire il profumo dei tuoi capelli spettinati dal vento che soffiava leggero sulla spiaggia.
Ricordo ogni parola che ci siamo detti, sotto la pioggia, quel giorno in cui siamo fuggiti. Una fuga che era più una ripicca, che un’ intenzione reale.
E nascosti sotto gli alberi, abbiamo progettato la nostra vita assieme, in un ora di follia che la giovinezza ci aveva ceduto.
E adesso, cosa ne è stato dei nostri piani? Sono volati via insieme alle nuvole, quel giorno, o sono rimasti seppelliti in un angolo del nostro cuore?
Sono passati dieci anni dal giorno in cui te ne sei andata, eppure ancora mi ricordo tutto quello che abbiamo fatto, detto e promesso.
So che una qualsiasi persona sarebbe andata avanti con la propria vita, ritrovandosi adesso, a ventotto anni, a classificare quell’estate come una delle tante e a raccontare del nostro amore come una cotta estiva, una delle tante.
Ma la verità, amore mio, è che tu non sei mai stata una delle tante.
A lungo ho cercato i tuoi occhi, il tuo sorriso, il tuo modo di fare, la tua ironia, la tua fragilità, dolcezza e forza nelle persone che incontravo, ma nessuna di loro era come te. Nessuna di loro era in grado di farmi dimenticare.
Come possono sembrare stupide le ragioni della vita a due ragazzi innamorati!
Come si può pretendere che si dividano perché uno di loro è ricco e l’altro è povero? O perché uno di loro ha grandi aspettative dalla vita, mentre l’altro no?
Non si può. Ma il mondo è crudele, amore mio, e lo è stato anche con noi.
A volte mi capita di immaginare che le nostre strade si incrocino di nuovo, e mi chiedo come sei adesso. Immagino gli stessi capelli, magari un po’ più corti, i tuoi occhi, magari un po’ più spenti, perché qualcuno ha rubato loro quella gioia di vivere che avevi. Ma poi ci ripenso, e mi dico che non è possibile, perché tu sei troppo forte per permettergli di farti questo.
Eppure, mi chiedo se anche a te capita di sentirti persa, come se nessuno fosse in grado di trovarti. Come se fossi sola, in un mondo pieno di gente.
Di sentirti così male, come se fossi distrutta in mille pezzi sparsi ovunque.
E spaventata, senza che a nessuno importi.
Anche se tutte quelle persone dicono di essere tue amiche, di volerti bene, di amarti, ma a te non sembra. Perché nessuna di loro vede la tua sofferenza, nessuna di loro può comprendere il tuo dolore, davvero.
Se anche a te capita di chiederti se c’è qualcuno che ti ama davvero per quello che sei, non aver paura.
Non resterai mai sola, amore mio, perché se c’è una cosa vera in questa vita, è che qualcuno ti ama ancora. Che io, ti amo ancora.
Non m’importa se veniamo da due mondi diversi, se io ho umili origini, mentre tu hai sempre vissuto una vita agiata, senza preoccupazioni. Se tu hai i soldi e io no.
Non me n’è mai importato. E nemmeno a te, questo lo so.
L’amore non guarda in faccia nulla e nessuno. A lui non importa del conto in banca, di chi sono i tuoi genitori o delle possibilità che potrà offrirti la vita.
Lui dà solo la possibilità alle persone di sentirsi vive, finalmente.
 
Entrambi abbiamo realizzato i nostri sogni, anche se nessuno oltre a noi due ci ha mai creduto o sostenuto. E mi viene da ridere se adesso – con la chitarra al collo e il tuo libro in mano – penso che tutti ci dicevano che non ci saremmo mai riusciti.
Rileggo un’ultima volta la dedica che hai messo all’inizio del tuo romanzo:
 
“Alla persona che più ho amato in tutta la mia vita, l’unica che ha creduto in me,
e l’unica che mi abbia mai capita davvero. Dovunque tu sia, sappi che sarai sempre nel mio cuore”.
 
Sorrido di nuovo, e forse sono ridicolo, ma come ho già ripetuto più volte non m’importa. So che parlano di me, quelle righe. Di noi.
E improvvisamente la certezza che anche lei provi le mie stesse emozioni, mi travolge.
Tu sei sempre nel mio cuore, e ci sarai per sempre, Ellie.
Per cui se un giorno ti sentirai sola, delusa, arrabbiata o triste, chiamami. Anche solo con il pensiero, e io ti sentirò. Lo so, perché oramai siamo legati da un doppio filo, io e te. Dimmi quello di cui hai bisogno e io ci sarò. Ci sarò sempre per te.
 
 
« Matt! », qualcuno mi chiama da lontano. E’ Jack, devo andare.
Si è fatto tardi ormai. Rivolgo un ultimo sguardo al mare, prima di alzarmi dalla panchina di cemento.
Sorrido e infilo una mano in tasca. Trovo il biglietto dove ho scritto il suo numero e lo ammiro. Finalmente, dopo lunghe ricerche, l’ho ritrovata.
Chissà, forse la chiamerò per dirle quello che fino ad allora ho solo potuto pensare.
E lei mi racconterà che a ventisette anni ha ancora tutta una vita davanti a sé, così come me. E che spetta solo a lei decidere chi vuole accanto.
« Matt, ti muovi? », mi chiama ancora Jack. « Arrivo ».
Metto di nuovo il biglietto in tasca e lo raggiungo, prima che s’innervosisca davvero.
« E forse, stavolta la vita sarà più generosa », sussurro a me stesso mentre mi allontano da quel luogo ricco di ricordi, verso un nuovo futuro.
 
 

 

   
 
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