Esprimi un desiderio.

Eccolo lì, seduto a gambe incrociate sul prato, bellissimo come la prima volta che lo vidi.
Anche questa volta, tra le mani stringeva un libro dalla copertina argentea.
Un leggero vento gli scompigliava i capelli, la luce del sole si rifletteva sulla sua pelle i suoi occhi color nocciola scintillavano, tutto questo lo rendeva maledettamente sexy, quasi irreale.
Non eravamo soli, intorno a noi c’erano Loro, il nostro negativo, il nostro opposto, il nostro male.
I demoni, la specie che temiamo dalla notte dei secoli, mi girovagavano intorno, emettendo risate cattive e commenti poco carini, alcuni si spintonavano tra di loro,  non facendo caso a me.
Ma non m’importava, la mia attenzione era concentrata su di lui…volevo avvicinarmi, guardarlo, ma non sapevo se era il caso.
Beh, tentar non nuoce, giusto?
Così decisi di avvicinarmi lentamente, con molta calma, non volevo che scappasse via anche questa volta.
Alzò lo sguardo dal suo libro, chiudendolo.
Mi avvicinai ancora…
Improvvisamente un lampo di luce mi accecò,  cercai di coprirmi il volto con le mani, ma non servì a nulla.
Caddi in un vortice nero, tutte quelle voci, quelle risate, diventarono sempre più distanti…
Solo in quel momento realizzai che il mio era solo un sogno.
 < < Svegliati dormiglione!  Farai tardi a scuola! > >  urlò Finn, oh benissimo, era  davvero un sogno.
Un maledetto sogno, anche questa volta, come ieri pomeriggio nei corridoi del  McKinley, lui era sparito nel nulla… o forse era ancora effetto dei biscotti di Mercedes? E se lui non fosse stato reale? Se fosse stato solo frutto della mia fantasia?
 
 
 





 
 
< < Finn…potresti andare più veloce!? Sai com’è, mancano solo  pochi minuti all’inizio delle lezioni e tu hai appena messo in moto l’auto! > > Brontolai innervosito, non amavo arrivare in ritardo alle lezioni.
< < Ehi! Non riuscivo ad aprire la  portiera! Stai tranquillo, arriveremo in orario, fidati di me! > >
Fidarmi del mio fratellastro?  Il ragazzo  che  ogni sera conversava con il suo orso di stoffa chiedendogli consigli su come fare per toccare il seno di Rachel? Non era il caso, ma rimasi in silenzio senza protestare.
Cercai di non pensare al tempo che passava e appoggiai la testa sul sediolino, lasciai che i miei occhi si chiudessero, ripensai al sogno di questa notte che ormai era solo una sfumatura sbiadita e fragile, ripensai a quel tipo misterioso, che forse era semplicemente frutto della mia fantasia, forse nemmeno esisteva!
Era troppo perfetto per essere vero, per esistere.
E nel caso fosse vero, di certo non era un angelo.

< < Che fai, ti riaddormenti di nuovo? > >
La voce di Finn mi distolse dai miei pensieri riportandomi alla vita reale.
< < No Finn, pensavo, tutto qui… > >
< >
 Finn spostò il suo sguardo dalla strada, facendolo cadere su di me. Era davvero il caso di confidarmi con lui?
< < Pensavo che… > > Non ebbi il tempo di terminare la frase che vidi una moto spuntare dal lato della strada
 < < Finn! Attento!  > Sterzò tutto d’un colpo e frenò, inchiodando l’auto a pochi centimetri dal ragazzo, l’aveva quasi preso in pieno.
Lui si girò.
Oddio, non poteva essere lui! Non di nuovo lui! Mi nascosi sotto il sedile per non farmi vedere.
 < < Ma che diavolo..> > Borbottò Finn, on diedi il tempo di continuare la frase che lo interruppi < < Finn, stai zitto e gira questa macchina, parti! Andiamo via! > >
 < < Fammi prima chiedere scusa a quel tizio! > >
Chiedergli scusa!? NO!
< < No Finn! Metti in moto e andiamo via! Siamo in ritardo! > >
 < < …ma…è sparito! > >
Sparito? Uscii dal mio nascondiglio << Come sparito? > >
< < Si Kurt, sparito! Guarda, la strada davanti a noi è vuota!  > > Aveva ragione, era sparito, anche questa volta era sparito nel nulla.
Ma allora questo era un vizio!
Mi guardai intorno, cercandolo in tutte le direzioni…nulla, era davvero andato via, non so se esserne sollevato o turbato.
< <  Il suo allora è proprio un vizio! > > sussurrai a bassa voce
< < Un vizio? Voi due vi conoscete? > > Finn  mi guardò perplesso.
Ci conoscevamo? No…eppure…
< < è… è meglio andare > >
< < Si Kurt, andiamo, ma poi quella storia me la spieghi! > >
 
 
 





 
 
 
< < Kurt… > >
< < Si Mercedes? > >
< < Esprimi un desiderio > >  Sussurrò prima che l’ultimo raggio di sole sparì.
Un desiderio? La guardai confuso 
< < Come? > >
< < Si Kurt, un desiderio! Si dice che prima che l’ultimo raggio di sole sparisca, il desiderio che esprimi si avvera! > >
< < E’ una leggenda? > > La guardai scettico, non credevo in queste cose.
< < E anche se fosse? Provare non costa nulla, Kurt > >
Già, provare non costava nulla, un desiderio da esprimere potevo trovarlo, no?
Fisso l'ultimo raggio di sole, lascio che invada le mie pupille e mi lasciai andare.
Desidero il vero Amore, non  chiedevo una cotta di passaggio, chiedevo il vero amore, quello con la A maiuscola, quello che non ti fa dormire la notte, quello che non ti fa ragionare il giorno, quello che ti occupa la mente ogni secondo, che ti rende schiavo ma felice, che da una forma e un senso ai tuoi sogni, e ti far credere di poter toccare il cielo con un dito, che ti fa contare le stelle.
Due parti che compongono un unica figura, due anime che si completano a vicenda, questo è il mio desiderio, trovare la mia metà.
Sempre ammesso che  la mia metà esista...
L'ultimo raggio scomparve, portandosi  il mio desiderio con sè.