Fumetti/Cartoni americani > Le avventure di Jackie Chan
Segui la storia  |       
Autore: Claudia Ponto    11/07/2011    1 recensioni
[Le avventure di Jackie Chan]Strikemaster Ice, DJ Fist and MC Cobra scappano dalla prigione nella quale erano detenuti grazie all'intervento inaspettato di una giovane ragazzina. Una volta tornati a San Francisco, assistono al ritorno di Drago, il demone che aveva quasi conquistato il mondo e di cui loro erano i suoi seguaci, scoprendo che esso è profondamente legato con la ragazza che li ha liberati.Proveniente dal cartone animato Le avventure di Jackie chan. *ATTENZIONE: la storia ha il rating Verde, ma si avvisa la presenza di parole pesanti e parolaccie*
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 Capitolo 5: Fulmini leggendari.
<< Signori e signore, rullo di tamburi: la vincitrice per l’ennesima volta è... Winter!! Grazie a tutti! >>
<< Stronzetta! Questa ce la paghi! >>
<< Sarà la centesima volta che vi devo pagare per avervi preso per il culo. Mettetevi l’anima in pace e ammettete che siete degli esseri inferiori. >>
L’Ice Crew si lanciò, per l’ennesima volta, all’inseguito della ragazza demone che scappò via.
Ormai inseguire Winter era l’unico “passatempo” disponibile dato che, riassunte sembianze demoniache non potevano andarsene per la loro strada.
Normalmente se ne sarebbero infischiati e avrebbero fatto di testa loro se solo Drago non avesse tanto temuto di venire scoperto, in quel caso li avrebbe lasciati andare a far baldoria senza problemi, infischiandosene del fatto di attirare l’attenzione… e soprattutto per starsene alla larga dalla vivace sorella. L’unico modo per uscire dal vecchiume della Vecchia San Francisco, a quel punto, era andarsene via di notte, al calar del sole, quando tutti erano a gozzovigliare nei divertimenti notturni come discoteche, gare clandestine e simili.
 
A proposito di Drago… il fatto di non poter utilizzare totalmente i suoi poteri aggiuntivi, ad esclusione di quello del Fuoco, era scioccante.
Per una ragione misteriosa, non poteva sfruttarli a piacimento come in passato, causandogli tra l’altro dolori lancinanti, nausea e febbre che duravano a volte anche una settimana intera. In realtà il Chi poteva usarlo, ma solo per mezz’ora al massimo.
Ma la cosa per la quale si stupirono di più fu la calma con la quale affrontò il problema. Ricordavano bene che quando gli andava storto qualcosa diventava intrattabile, incazzato nero per dirla tutta, dando la colpa agli altri del suo insuccesso. Stavolta, invece di spaccare ogni cosa per la rabbia, aveva ripreso gli allenamenti con dedizione e tranquillità, senza prenderla con nessuno. L’unica cosa che aveva chiesto loro era di non tornare più sull’argomento.
 
è così avevano fatto, costretti ad una quiete forzata che nella loro natura non si addiceva.
Quiete che di tanto in tanto veniva scossa dalla sorella, quella in salute e scalmanata.
 
Dopo l’ennesima volta in che gli aveva scocciati, la cercarono ovunque per darle una lezione: avevano già preso la loro dose di fregature da parte di una ragazzina e non ci tenevano affatto a farsi infangare il proprio dignità un’altra volta, soprattutto con una che era pure una demone.
Cobra ad un tratto fece segno ai compagni di fare silenzio: Winter stava a pochi metri davanti a sé, girata di spalle e intenta a leggere uno dei suoi libri di magia. Il ragazzo si avvicinò in silenzio di qualche passo prima di scattare rapido con la sua super velocità per balzarle addosso e acchiapparla.
O almeno, così credette.
In realtà, l’unica cosa che prese fu una tremenda botta in faccia, grazie al muro di ghiaccio che rifletteva l’immagine di Winter, seduta dalla parte opposta.
<< Il mio naso… >> mugugno lui dolorante, scivolando a terra, con la faccia incollata sul ghiaccio.
<< Lezione del giorno: mai credere alle apparenze. >> disse lei ridacchiando.
<< Totalmente d’accordo yo… >>
<< Apri le orecchie shrimp, tu non dovresti aiutare Drago, invece di “giocare”? >> le domandò Ice.
<< In questo momento vuole starsene da solo, andare a rompergli le scatole sarebbe come suicidarsi. Mio fratello è in modalità “calma prima della tempesta”: per un po’ se ne sta in disparte per meditare o allenarsi, poi riappare all’improvviso per scatenare lo stress accumulato. >>
<< Ecco perché D- man era sempre alla grande quando accendevamo i motori per una nuova missione. Yo, noi tre a malapena riuscivano a stargli dietro. >>
<< Chissà quanto vi siete divertiti a creare casini. >>
<< Divertiti? Io non la metterei su questo piano… >>
<< Winter. >>
Ad un tratto, Drago comparve richiamando l’attenzione della ragazzina. Tutti tacquero all’istante, aspettando di sapere la ragione della sua presenza.
<< Si? >> chiese lei intimidita.
<< I giochi sono finiti. >>
 
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Winter e L’Ice Crew raggiunsero il grande Capo che scrutava con aria seria la Nuova San Francisco davanti a sé dalla cima di quello che una volta era il Golden Gate Bridge. Aveva detto di seguirlo fino a là per parlare ma una volta sul posto non aveva detto alcunché, era quasi un ora che se ne stava in bilico sul vuoto a fissare la civiltà umana all’orizzonte, producendo un profondo brontolio.
<< Abbiamo un problema. >> annunciò ad un certo punto, rompendo la quiete.
<< Lo sappiamo D - man: tua sorella è una gran rompiscatole. >>
<< Ehi! >>
<< Mi riferisco ai contenitori viventi del Chi. Non ho avuto altre visioni in questo periodo, e i poteri del Cielo e della Luna non bastano per farmi raggiungere l’obiettivo prefissato. >>
<< Questo si che è un guaio fratellone. >>
<< E non è tutto: mi sono ricordato che due poteri demoniaci non sono entrati in alcun contenitore secondario dopo che li avevo estratti. >>
<< Cosa?! Come farai allora a ridiventare completo?! >>
<< Ho già pensato a questo sorella: trovare un sostituto. >>
<< Un… che cosa? >>
<< Intendo dire un potere simile a quelli “perduti”, tanto potenti da poter ricaricare la mia energia demoniaca. >>
<< Cool, questa si che è una grande idea boss. Ma… dove li troviamo questi “sostituti”? >>
Calò il silenzio: Ice aveva toccato il problema principale dell’idea di Drago.
Il demone in realtà non aveva la più pallida idea di dove trovare questa forza necessaria per il suo scopo.
Mai avrebbe pensato che avrebbe dovuto riattivare i Chi del Tuono e dell’Acqua, due degli elementi più forti in natura, proprio quelli che avrebbero causato più danni e distruggere con un colpo migliaia di mortali. Nessuno parlò, si doveva dare un suggerimento per aiutare il dragone ma le idee non venivano fuori, a rompere infine il silenzio fu Winter che schioccò le dita e corse senza dare spiegazioni all’interno di un negozio abbandonato per poi ritornare con in mano uno zaino marrone chiaro parecchio sgualcito e consumato da cui estrasse una curiosa maniglia di legno: il manico era intagliato a forma di vite, incastrato a metà in una pedana a forma romboidale su cui era incisa una rosa dei venti e i rispettivi punti cardinali rappresentati con delle gemme preziose di colore diverso tra loro; dietro invece erano incise delle parole in lingua araba.
Fece segno agli altri di raggiungerla, mettendo in mostra lo strano artefatto.
Mentre la raggiungevano, la ragazzina rimosse dalla porta del negozio il normale manico di ferro e inserì quello da lei preso: gli fece compiere un mezzo giro antiorario fino a quando la rosa dei venti non brillò per un breve istante, facendo scattare la serratura con un debole “click”.
Subito aprì l’ingresso… rivelando che l’interno non era lo stesso che si intravedeva dalla vetrina incrinata.
Winter entrò all’interno di una stanza enorme colma di soli altissimi scaffali, alcuni rovesciati a terra mezzi distrutti, con pergamene, libri e frammenti di fogli sparsi ovunque, sul tetto si potevano intravedere arazzi verde smeraldo con cucite sopra le immagini di mostri leggendari. Sottovoce gli altri commentavano l’assurdità di quella “roba”, Winter nel frattempo  esaminava i vari volumi sistemati fino a quando non tornò finalmente indietro tenendo sotto braccio un libro dalla copertina giallo oro, chiudendo la porta alle sue spalle e rimuovendo la maniglia dalla porta.
Drago l’afferrò per i colletto e la fissò serio:
<< Come accidenti hai fatto? >>
<< Chiave Universale, il mezzo perfetto per entrare in luoghi chiusi e lontani mille miglia. >>
<< E da quanto avresti questa chiave? >>
<< Da quando una volta dovetti scappare dalle tue incazzature. >>
Drago ruggì scocciato e afferrò il libro che la sorella aveva preso, notando che parlava principalmente delle leggende degli Indiani D’America; sfogliò le pagine ammuffite velocemente fissandole con una certa perplessità.
<< Non dirai sul serio? >> le chiese.
<< è l’unica idea che mi è venuta in mente, ma può funzionare. >>
<< Questa è roba che non ci è concessa toccare, dovresti saperlo bene. >>
<< Yo ragazzi, vorremmo capire anche noi il linguaggio demoniaco se non vi dispiace. >>
<< In parole semplici per voi scimmie sottosviluppate, so dove mio fratello può trovare ciò che vuole. >>
<< Sperando di non dovermi uccidere nel tentativo. >>
Drago lanciò il libro ai gangster che, incuriositi dalle foto, sfogliarono le pagine per capire il discorso: in quelle poche righe che lessero con attenzione si diceva che nell’Arizona esisteva, secondo una serie di racconti, un uccello leggendario capace di generare fulmini con il solo sbattere delle ali, venerato da molti pellirosse come una divinità sacra. Alcuni lo descrivevano come un condor mentre altri come un falco, una bestia che aveva come nemici i serpenti e svariati altri poteri come la trasformazione in essere umano.
<< O yeah! L’uccello del tuono! Una volta alle scuole medie ci ho fatto pure una ricerca! >> disse Cobra osservando l’immagine di un totem con l’effige di un volatile sulla cima.
<< Yo dawg, non vorrai mica dirci che una stupidaggine da pellerossa esiste davvero? >>
<< Invece si. Per quanto ridicolo sia, il potere di questa creatura leggendaria e ciò di cui ho bisogno. >>
<< Se è così figo, perché non sei entusiasta dall’idea? >>
<< Non è la bestia in sé a preoccuparmi, ma il luogo in cui si trova. >>
<< Non ami l’Arizona? >>
<< Non ama il territorio indiano: gli stregoni indiani  hanno sempre usato, prima della colonizzazione dell’”uomo bianco”, magia bianca per impedire ai demoni come noi di infettare la loro terra e la loro gente. Sono stati i pionieri di gran parte degli incantesimi benigni che gli stregoni bianchi usano oggi. Anche dopo la loro scomparsa, l’energia da essi lasciata protegge ancora il loro territorio. >>
<< Whooo dawg, praticamente è un suicidio per voi. Roba che ci lascia secchi. >>
<< E non è l’unica seccatura. >> aggiunse Drago mugugnando.
Prima che uno dei tre gangster potesse chiederne la motivazione, notarono che la sorella stava sorridendo.
Questo bastò per fargli capire il reale problema intenso dal capo.
<< Oh no! Non di nuovo! Stavolta non ci caschiamo! >>
 
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Inmacchina, l’unica a godersi il viaggio fu Winter, rilassata sul sedile passeggeri anteriore intenta ad ascoltare musica dall’iPode, felice di poter partecipare ad una nuova missione.
I ragazzi spiccicarono a malapena qualche parola, la sua presenza non li entusiasmava per niente.
In quel caso però Drago si era trovato costretto a portarsela dietro: quando Winter aveva solamente 10 anni, aveva trascorso due interi anni ad allenarsi da sola in quel territorio con lo scopo di sopravvivere al caldo torrido del deserto e per studiare i segreti della magia degli indiani per ricavarne dei contro incantesimi. Praticamente quel posto lo conosceva molto bene, due anni costretta a stare in una zona desolata dal mondo avevano dato loro frutti e sarebbe stupido non approfittare della conoscenza della ragazzina.
 
Raggiunsero Phoenix a tarda sera, quando il sole era ormai scomparso all’orizzonte illuminando con i suoi ultimi raggi di luce il cielo tinto di viola, arancione e rosa chiaro.
Fecero rifornimento di benzina e comprarono delle provviste, guidarono fino ai confini del deserto e stanchi per il viaggio montarono il campo, lontano da occhi indiscreti e possibili ficcanaso.
Per quanto il cielo notturno fosse meraviglioso con le sue centinaia di stelle luminose e le fugaci stelle cadenti dalla scia bianca che lo solcavano, nessuno si sentiva abbastanza “romantico” per restare sveglio a guardale, solo Winter riuscì a dargli una sbirciatina standosene sdraiata sul tetto del furgone.
<< Dovresti dormire, domani abbiamo molto da fare. >> Drago le apparve alle spalle, facendole notare l’ora tarda.
<< Lo so, ma non riesco a prendere sonno proprio per questo. >>
<< Non stiamo facendo una gita. Molto probabilmente dovremmo combattere. >>
<< Ehi, non ho paura. Sono pronta ad affrontare qualsiasi cosa. >>
<< Te l’ho già detto: sei troppo piccola per questo genere di cose. Non importa se hai 15 anni, non voglio che corri alcun genere di pericolo. >>
<< Ma che fratellone premuroso; non dirmi che stai diventando premuroso nei miei confronti. >>
<< No “sorellina”. Sono solo seccato dal pensiero che potresti cacciarti nei guai. >>
<< Per chi mi hai preso? Per una patetica ragazzina umana che non sa badare a se stessa? Ho il pieno controllo del mio Chi e mi sono rinforzata le ossa in questi anni. >>
<< Forte o no, questa sarà l’ultima volta che verrai con me. Quindi, goditela finché puoi. >>
Winter sibilò scocciata, quando Drago se ne andò gli fece un gesto con il dito medio, irritata da quella mancanza di fiducia nei suoi confronti.
 
Il mattino giunse presto, annunciato dall’afa già insopportabile dalle prime luci del giorno che rivelarono la maestosità del paesaggio, la Monument Valley: le Mesas, “edifici” naturali formati da roccia e sabbia dalla forma di torri dal colore rossastro, furono la prima cosa che il gruppo notò non appena si decisero ad affrontarla, distanti tra loro e immense in tutta la loro naturalezza, tempestando la pianura fitta di rovi e cactus. La valle non era così deserta come poteva sembrare a prima vista, le jeep sfrecciavano lungo il percorso sabbioso con il loro carico di turisti armati di videocamere e macchine fotografiche intenti a fissare con aria ebete gli unici indiani rimasti in zona, i Navajo.
Winter fissava il panorama con impassibilità.
L’eccitazione del giorno prima era sparita.
Le parole di suo fratello l’avevano irritata, la sfiducia nei suoi confronti l’avevano ferita nell’orgoglio; come ogni demone anch’ella non poteva sopportare l’idea di essere considerata debole. Avrebbe voluto che Drago non la trattasse in quel modo per tenerla lontana da chissà quali pericoli; ma fargli cambiare idea sarebbe stata praticamente impossibile. S’impose in ogni caso di tenere duro per affrontare la sua ultima missione… e poi, non era detto che sarebbe stata l’ultima.
Fratello maggiore o no, non esisteva una regola tra gli esseri demoniaci in cui i più piccoli dovevano rispettare le gerarchie familiari più alte come nel caso degli umani.
E con esso dunque le loro decisioni.
<< Cosa facciamo adesso? >>
<< I libro dice che le prime tribù indiane che avevano iniziato a venerare Wakinyan, uno dei tanti nomi dell’uccello del tuono, avevano costruito un Tempio di Pietra in suo onore dove poter svolgere le loro funzioni sacre in solitudine e tranquillità dopo che uno sciamano aveva predetto l’arrivo dell’uomo bianco nel loro mondo. Per scongiurare il possibile pericolo che potesse venire attaccato o distrutto dai nemici, demoni in particolare, venne edificato al sicuro all’interno del Pueblo de los Muertos. >>
<< Villaggio dei morti? Yo dude, questo non suona cool. Dove si troverebbe questo allegro posticino? >>
<< Nella Mesa Grande, la guglia più imponente di tutte le mesas. Praticamente vuol dire che potrebbe essere dappertutto. >>
<< Whooo! E te la spari così la notizia?! Ci saranno centinaia di ammassi rocciosi solo in questa regione dell’America! Non vorrai farci spaccare le ossa per ogni pezzo di roccia che troviamo? >>
<< Tranquillo brontolone, chiunque abbia scritto il libro si è premunito di mettervi anche una mappa. >>
<< Yeah, un viaggetto tranquillo era proprio ciò di cui avevamo bisogno. >>
 
5 ore dopo, Ice si pentì di aver detto quelle parole.
Il caldo soffocante e la polvere del deserto non erano il massimo per cercare qualcosa basato su nomi e leggende, per non parlare della totale mancanza di ombra e della costrizione forzata di risparmiare l’acqua. Vagare a piedi dopo che l’unico mezzo di trasporto era esploso per il troppo sforzo fu stancante, il panorama che apparentemente non cambiava mai era monotono e stressante, tranne quando i condor svolazzavano in tondo nel cielo e gli scorpioni zampettavano fuori dalla sabbia con i pungiglioni pronti per essere usati.
<< Viaggetto tranquillo avevi detto? >>
<< Taci tu… >>
<< Capo, quanto manca ancora per questo posto di schifo? Siamo stanchi, disidratati, e la terra scotta senza scarpe. >>
<< Come cavolo fate a sentire caldo con un Chi del Fuoco nel vostro corpo? >>
<< Forse non è così infuocato come vuole ci vuole far credere. >>
Una fiammata colpì MC Cobra in pieno, facendolo volare a quasi 3 metri da terra.
Drago odiava che si mettesse in dubbio la forza del suo Chi naturale.
<< Siamo arrivati ormai: la mappa dice che la Mesa Grande si trova proprio qui. >> disse Drago innervosito, chiudendo il libro con un tonfo.
Il gruppo si guardò intorno con perplessità, dato che intorno a loro non c’era assolutamente niente.
<< Drago, non voglio mettere in dubbio il tuo senso dell’orientamento, ma… sei sicuro che siamo nel posto giusto? >> le chiese la sorella.
<< Stai insinuando che non sono capace di seguire le indicazioni? >>
<< Sta insinuando che ci siamo persi D-man. >>
<< Non ci siamo persi! La mappa dice chiaramente che questo è il posto! >>
<< Guardati intorno dude, l’unica roba che può competere in altezza con una Mesa sono i cactus! >>
Drago ruggì furibondo, generando una colonna di fuoco dalle fauci.
Lanciò via il libro ed esplorò i dintorni, non solo per controllare la zona ma soprattutto per sfogarsi prima che finisse per incenerire qualcuno: non aveva fatto tutta quella strada per farsi prendere in giro da una stramaledetta leggenda indiana e da uno stramaledetto pennuto gigante che forse non esisteva nemmeno.
Nel frattempo, sua sorella e i tre gangster rimasero in disparte cercando di combattere il caldo con le due solo borracce d’acqua rimaste e di ingannare il tempo in qualche maniera: Ice lanciava piccole sfere di fuoco agli scorpioni e agli insetti per vederli agonizzare tra le fiamme, DJ afferrava delle pietre e le lanciava oltre l’orizzonte o verso in condor per abbatterli, Cobra e Winter invece giocavano a braccio di ferro.
<< Yo dawg… mi si sono carbonizzate le palle per la noia… >> disse brontolando il ragazzo biondo.
<< Fattele durare, perché mio fratello non ha intenzione di andarsene tanto presto. >> gli rispose Winter, mentre si sforzava per abbassare il braccio di Cobra.
<< Questa faccenda degli indiani si è rivelata una cazzata! Non c’è un cazzo qui! >>
<< Porta rispetto per i popoli antichi. Anche se adoperavano la magia bianca erano pur sempre dei gran maestri e non scherzavano mai sulle proprie origini. >>
<< E io ripeto che si tratta si tratta di una grande… gigantesca… strepitosa Cazzat… Haaaaaaa! >>
Improvvisamente, senza una ragione, la dura roccia desertica del terreno si ruppe, creando formando una vera e propria voragine che inghiottì tutti quanti, facendoli precipitare al suo interno in una cascata di terra.
La caduta fu di breve durata, l’atterraggio al contrario non fu tanto morbido; la collina di sabbia era dura come il cemento e tagliente a causa delle aguzze pietre che emergevano.
Doloranti e acciaccati si guardarono intorno per capire dove si trovassero, tentando di dissipare la nebbia impressa terra che aleggiava nell’unico tratto di luce proveniente dall’entrata “speciale” che illuminava una ristretta zona la massa oscura che li circondava. Drago e Strikemaster Ice lanciarono sfere di fuoco ovunque affinché il chiarore aumentasse fino a quando finalmente non venne rivelato quello che le ombre nascondevano: capanne di pietra di varie dimensioni e altezze ricoprivano un’area vasta quanto due campi da football, circondati da alberi secchi e rovi colmi di spine, altissimi totem con scolpiti animali sacri erano sistemati ai confini della città come una sorta di cancello, sfiorando di poco le immense pareti rocciose su cui si trovavano miliardi di dipinti rupestri che raccontavano come una storia la vita di coloro che avevano costruito quel luogo. Utensili, feticci e oggetti sconosciuti erano sparsi ovunque sulle strette strade simili ad un labirinto, rese impraticabili spesso dalle rovine di alcune costruzioni crollate da tempo.
<< La Mesa Grande… alla fine la mappa diceva il vero. >>
<< Questo affare…? Io non capisco dawg, questa non è una Mesa, ha la faccia di una caverna. >>
<< Forse un tempo lo era. Probabilmente col tempo è erosa lasciando solo questa caverna che, molto probabilmente, si trovava all’interno di una Mesa come le altre. >>
<< Non ho mai visto una figata di simile… >>
Winter sarebbe rimasta ad ammirare quel posto a lungo se Drago, afferrandola per il colletto della maglietta, non avesse cominciato a spingerla verso l’interno del Pueblo.
<< Abbiamo già perso fin troppo tempo. Andiamo. >>
 
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Nessunoavrebbe potuto notare la voragine situata in pieno deserto.
Troppo lontana da qualsiasi centro civilizzato o da una strada trafficata per turisti.
Eppure, in tanta desolazione, un viaggiatore solitario la scorse e gli si avvicinò, sorridendo malignamente nel vedere cosa si trovasse lì sotto e nell’annusare l’odore di magia che aleggiava dall’interno.
C’era però la presenza degli estranei che non lo rendeva particolarmente felice, arrivando ad infastidirlo.
 
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
<< Ehi, che gli prende al vostro amico? >>
<< Il nostro compagno DJ Fist non ama i luoghi di questo genere. >>
<< Così grande e grosso… è ha paura dei cimiteri? >>
DJ Fist mugugnò preoccupato.
Continuava a guardarsi intorno con paura, fissando i rozzi mausolei che custodivano le spoglie scheletriche dei morti che li “abitavano”, motivo per cui la Mesa era stata ribattezzata Pueblo de los Muertos.
Strike master Ice e Mc Cobra incoraggiavano il compagno a farsi forza, assicurandogli che se ne sarebbero andati presto da quel lugubre posto impregnato fino al midollo di morte. L’esplorazione della caverna proseguì fino a quando non giunsero nei pressi di una costruzione somigliante ad un castello, imponente e circondato da totem più piccoli, tende indiane logorate e incensieri di terracotta che emanavano ancora dei profumi alquanto inebrianti. Winter tastò la porta che al contatto con le sue mani brillava di una debole luce verde chiaro in risposta ai deboli bagliori blu che fuoriuscivano dalle sue dita artigliate, Drago invece si irritò alla sola vista di quel verde brillante, arretrando di qualche passo.
<< Questo deve essere il Tempio di Pietra, il potere dell’uccello del tuono è sicuramente qui dentro. >> disse Winter.
<< Finalmente una buona notizia. Yo DJ, ancora un piccolo sforzo e poi ingraniamo la marcia per sgommare a casa. >> disse Cobra all’amico che sospirò rassicurato.
<< Non sperateci, dobbiamo ancora entrare dentro e non sarà un’impresa facile. >> replicò lei.
<< Yo shrimp, ti piace rovinarci la festa, non è vero? >>
<< Ehi, sto solo dicendo la verità. Credete che basterà bussare alla porta? Ci saranno sicuramente delle trappole qua in giro, oltre a quelle magiche. Dobbiamo essere cauti e… >>
<< Senti pulce, fammi un favore: chiudi per un po’ la bocca, you feel me? >>
<< Fermati idiota! >> a nulla valsero le proteste della ragazzina nel cercare di fermare Ice che incurante dei possibili pericoli aprì l’immenso portone con un calcio sfondandolo completamente. Tutti si bloccarono, aspettando che accadesse qualcosa di terribile dopo quel gesto avventato… nei 10 minuti successivi però nulla di anomalo rovinò la sinistra quiete che aleggiava lì intorno.
Il biondo ridacchiò soddisfatto, lanciando un occhiata vittoriosa a Winter.
Sembrava che avesse avuto ragione lui alla fine.
Una folgore interruppe bruscamente il momento di gloria.
Ice cadde mezzo incenerito da quel fulmine a cielo sereno venuto dall’interno del tempio, lasciando come testimonianza del suo passaggio solo il tuono. Con attenzione gli altri scrutarono l’interno ben attenti a non subire la stessa fine: situato al centro di una stanza ovale era situata una statua di legno alta quanto un essere umano dipinta sul busto e sulle braccia di rosso, blu e giallo, adornata in ogni parte con gioielli di rudimentale fattura e con un copricapo indiano provvisto di centinaia di piume d’aquila talmente folto da toccare il pavimento. Il dorso era munito di un paio d’ali spiumate enormi, in realtà erano un miscuglio di ali più piccole proveniente da varie specie di volatili unite tra loro in modo da formarne due più grandi; due zaffiri fungevano da occhi e un vero becco d’aquila era posizionato sopra le labbra, rivestito di oro come gli artigli alla base dei piedi che oltre ad essere splendide erano acuminate.
Le ultime particolarità della statua erano i segni magici incisi sul legno e l’uovo sistemato all’interno del bacino che sprigionava scintille elettriche.
<< Il potere del Tuono! Finalmente l’abbiamo trovato! >> disse Drago con un sorriso malevolo.
<< Direi che funziona ancora molto bene, il biondino è passato oltre con un colpo solo. >> disse Winter assumendo una falsa espressione dispiaciuta.
<< Non sono morto, razza di iettatrice! >> le urlò Ice rimettendosi in piedi, seppur malconcio.
<< Che peccato, speravo l’esatto contrario. >>
A quelle parole il ragazzo partì all’inseguimento della giovane demone che rideva divertita.
Drago nel frattempo aveva raggiunto la statua e la stava esaminando accuratamente: era chiaro che quella figura umanoide dai caratteri animaleschi non era altri che l’uccello del tuono sotto le false sembianze umane che egli poteva assumere per confondersi con i suoi seguaci, mentre l’uovo custodito dentro l’ultimo superstite di una specie ormai estinta. Non aveva idea se la creatura all’interno fosse viva o morta, l’elettricità che emanava ipotizzava che c’era la vita in quel sottile guscio bianco, però le ossa sparse intorno davano l’idea che niente avrebbe potuto accudirlo e proseguire la continuità della specie.
Respirava a fatica, per un attimo smise di respirare, ma non per l’aria viziata, bensì dalle particelle di energia bianca imprigionate nell’ambiente che lentamente lo stavano consumando dentro come una sorta di virus mortale.
Winter pareva non risentirne, la sua vivacità lo dimostrava.
Non si chiese come fosse possibile, non aveva tempo da perdere: presto sarebbe stato male… peggio di quanto non si sentisse al momento, doveva sbrigarsi se voleva rimanere abbastanza sano per assorbire quel potere.
 
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
Losconosciuto si accorse che i viaggiatori avevano trovato il tesoro che fino a quel momento avevano bramato.
Ciò era male per lui, non era ciò che aveva programmato quando aveva deciso di mettersi alla ricerca della forza lì sotto celata.
Non gli avrebbe permesso di portarlo via.
Soprattutto, non gli avrebbe permesso di uscire vivi da lì.
 
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\

<< Volete piantarla di fare casino?! Anche in un cimitero dovete litigare voi due?! >>
<< Ehi dude! Frena i bollenti spiriti! Non è un casino mio questo! È questa peste che necessita di essere tenuta a bada! You feel me?! >>
<< Sei tu che sei un rompiballe! >>
<< O per tutti i…! Basta così! Winter, datti da fare adesso! Usa la tua magia e andiamo via da qui! O giuro sul mio Chi che vi seppellisco vivi qui sotto! >>
<< Ai tuoi ordini fratellone…. >>
Unaraffica di vento calmò gli animi alterati di fratello e sorella.
I tre umani non risentirono dello stesso effetto, non facendo caso all’improvvisa calma che pervase i due demoni.
Ma non era una calma normale quella, nel vento era stato trasportato qualcosa che aveva acceso in loro una sorta di allarme.
In pochi secondi la raffica si intensificò a tal punto che riusciva persino a spingerli via, un vortice si concentrò proprio all’interno del tempio sollevando detriti e polvere, persino la statua venne sollevata in aria come se si trattasse di una foglia secca, volteggiando su se stessa fino a quando non s’illuminò ed esplose.
La struttura che per secoli aveva resistito all’isolamento forzato crollò su se stessa come un castello di carte in un attimo.
Quando luce e polvere si dissiparono, lì dove prima si trovava la statua, al suo posto era comparso un gigantesco rapace dalle fattezze di un’aquila, ricoperto da piumaggio argentato e azzurro dalla testa fino alla coda, adornato da monili impreziositi con rubini e ambre rosa che paragonati all’oro delle catene che circondavano le zampe e il becco sembravano misere pietre senza valore.
Il rapace sbatté energicamente le ali per sgranchirsi, gracchiando rumorosamente e perdendo piume larghe quanto un braccio.
<< Shrimp… hai combinato tu questa roba? >>
<< Io non ho fatto assolutamente un cavolo…. >>
Il rapace di colpo scattò verso il soffitto della caverna contro il quale andò a sbattere, causandone la caduta di alcuni frammenti.
<< è qualcosa di peggio di un semplice errore da principiante: quello è l’uccello del tuono in carne e ossa! >>
<< Non avevate blaterato della sua estinzione? >>
<< Ho solo detto che non era sicuro che fosse esistito! Vi consiglio di muovere le chiappe se non volete morire! >>
Nessuno se lo fece ripetere, prima che la bestia si riprendesse e sprigionasse dal corpo fulmini se la diedero a gambe levate. Accecanti bagliori illuminarono a giorno l’oscurità dell’immensa caverna superando quella del fuoco creato dal demone dragone, seguiti da boati assordanti e dai violenti spostamenti d’aria causati dal volatile che, trovata la forza di volare, planò sopra il cimitero. Le tombe di coloro che avevano custodito la bestia non avrebbero protetto per sempre il gruppo, uscirne vivi appariva come un’impresa impossibile da realizzare.
<< Quella stramaledetta bestiaccia vuole stanarci con i suoi stramaledetti fulmini del cazzo. >>
<< Yo dude! Io ho già dato! Non voglio finire di nuovo incenerito! You feel me? >>
<< Nessuno di noi vuole morire biondino! Per nostra sfortuna quella creatura non è incline a farsi facilmente soggiogare da un demone! >>
<< Che bella notizia! Finire ammazzati da un leggendario pollo gigante e marcire in un cimitero indiano abbandonato! Yo ragazzi, questo si che è bel salto di qualità rispetto a 3 anni fa! >>
<< Leggenda o no, non ho intenzione di rinunciare ai suoi poteri! Ice, tu e gli altri prendete mia sorella e levatevi dai piedi! Solo io posso affrontare quel bastardo! >>
<< Io non ti lascio qui da solo fratellone! >>
<< Niente discussioni! Vattene via! >>
Drago ignorò Winter che gli urlava di non fare pazzie, ben deciso a strappare dalla carne di quel mostro il potere di cui esso era stato dotato.
I suoi artigli s’infiammarono e la sua bocca si riempì di fuoco, come frecce le scagliò rapide sulla leggendaria creatura la quale rispose sprigionando fulmini che lo mancarono ogni volta di un soffio, lasciando dei solchi neri al loro posto. Sfortunatamente per Drago, l’animale era troppo lontano per essere colpito con precisione e sarebbe stato così fintanto che avrebbe continuato a volare, d’altra parte, il suo Chi era ancora troppo debole per arrecare gravi danni.
Drago non aveva altra scelta: per sconfiggerlo doveva ricorrere ad ogni risorsa in suo possesso. è così, richiamando a sé il potere dei demoni che aveva ritrovato, si preparò a combattere.
Senza esclusione di colpi.
 
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
<< Avanti ragazzina! Non fare la bambina! Vieni via da qui! >>
<< No! Mio fratello è nei guai! Non posso abbandonarlo! >>
<< D-man ci ha dato un ordine preciso! Non vogliamo finire nei guai per causa tua, you feel me? >> le proteste furono del tutto inutili, Winter non aveva alcuna intenzione di andarsene.
Si aggrappò saldamente ad un totem per impedire all’Ice Crew di trascinarla via tirandola per i piedi, affondando gli artigli nel legno marcio. Sebbene odiasse contrariare suo fratello questa volta non poteva proprio farlo, non voleva lasciarlo morire, consapevole che non stava bene. Con un colpo di coda si liberò dalla presa e corse in direzione della lotta che stava avendo luogo, a DJ Fist la catturò in un attimo, stringendola tra le braccia.
<< Yo piccoletta, sei davvero testarda! Non ti hanno insegnato ad aprire le orecchie con gli adulti? >>
<< Solo con quelli della mia razza, non con schifosi esseri umani! >>
<< Yo shrimp! Trattaci con più rispetto! Credi che ci stiamo divertendo a starti dietro? Se non fosse per te ora saremo con Drago a spennare quell’uccello del malaugurio! >>
<< Per essere dei gangster eseguite gli ordini come dei veri leccaculo! Scommetto che siete solo dei codardi! >>
<< Ritira subito quello che hai detto se non vuoi che ti spacchi i denti piccola stronzetta! Noi non siamo leccaculo! >>
<< Dimostratelo. >>
I tre non se lo fecero ripetere.
Lasciarono andare la ragazzina e corsero ad aiutare Drago, senza rendersi conto che Winter, imboccando una strada diversa, li stava seguendo.
 
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
La mezz’ora trascorse in fretta, Drago fu costretto ad atterrare mentre anche il Chi del demone del Cielo s’indeboliva.
Si sentiva male.
Lo sforzo era stato più eccessivo di quanto avesse immaginato, si reggeva a malapena in piedi e le braccia gli dolevano terribilmente, incapace persino di alzarle per difendersi. L’unica arma che gli rimaneva era quella del Fuoco, il suo dono naturale, non era sicuro però di essere capace di sprigionare nemmeno una fiammella.
L’uccello del tuono nel frattempo si era appollaiato su un costone di roccia, occupato a scrutarlo. Per fortuna anch’egli si era fermato per riposare permettendogli così di riprendere fiato, il suo nervoso sbattere d’ali però non lo rassicurava affatto. Ad un tratto, un’enorme macigno colpì la bestia che stramazzò a terra con un gracchiare acuto, sollevando un denso polverone da cui uscivano lampi e saette.
<< Yo D - man, oggi è il tuo giorno fortunato: L’Icecrew is in the Hizzouse! >> esordì Strikemaster Ice, lanciando sfere di fuoco contro il volatile che tentò di riprendere il volo. Seguito a ruota da MC Cobra e DJ Fist, il trio affrontò senza paura il leggendario avversario sfruttando tutte le capacità che essi avevano a disposizione. Per quanto i fulmini li minacciassero costantemente, nessuno scappò via per mettersi al riparo, affrontando con coraggio e snaturata spavalderia quel pericolo antico.
<< Avevo detto a voi idioti di andarvene via! Non ho bisogno del vostro aiuto! >>
<< Scusa boss, ma siamo stati feriti nell’orgoglio, ed è nostra intenzione riscattarci a tutti i costi. >>
<< Fatemi indovinare: mia sorella vi ha insultato, non è vero? >>
<< Yo D – man, la piccoletta ha la lingua assai lunga. >>
<< Lo so fin troppo bene… E so anche che vi prenderò a calci nel culo se non mi dite subito dov’è finita! >>
<< Valanga in arrivo! >> improvvisamente, una massa di ghiaccio franò dall’apertura sulla sommità della caverna, travolgendo tutti quanti che finirono solo leggermente congelati.
<< Nessun uccellaccio si può permettere di maltrattare amio fratello! >>
<< Winter! Ti avevo detto di andare via! >> urlò Drago furioso.
<< E lasciarti qui da solo? Spiacente fratellone, non è mia intenzione fare una cosa simile. >>
<< E vuoi darci una mano ammazzandoci Yo?! Per poco non ci facevi fuori con la tua valanga del cazzo! >>
<< Tappati quella bocca umano! Nessuno ti ha interpellato! Adesso datevi una mossa se non volete che questa tomba indiana diventi anche la vostra: aggrappatevi all’uccellaccio! Se la stando a gambe! >>
Proprio come la ragazza aveva detto, la bestia si alzò in volo, diretta verso l’uscita della grotta, attratta dall’azzurro del cielo e dalla fresca brezza che spirava debole. Winter afferrò le catene poste alle zampe del mostro e si aggrappò saldamente, Drago e L’Ice Crew la imitarono, uscendo così insieme da quel terribile posto che crollò poco dopo su se stesso, cancellando ogni traccia di ciò che le tribù indiane avevano custodito per anni.
 
Il falco non perse tempo nell’esternare la felicità della libertà ritrovata, le piroette e i giri della morte che esso compieva erano una chiara dimostrazione. I “passeggeri” però non condividevano lo stesso parere, dondolando nel vuoto e temendo di precipitare da un momento all’altro.
<< Vogliamo scendere!!! >> urlarono contemporaneamente Ice e Cobra, aggrappati a DJ.
<< Qualcuno faccia atterrare questo gran figlio di… ! >>
<< Mantenete il sangue freddo! Vi assicurò che lo ammazzerò prima che lui possa ammazzare noi! >> disse Drago, aggrappando alla testa del falco che gracchiava continuamente.
<< Non per metterti fretta dude, ma se lo fai subito ci faresti un gran favore! >>
L’ennesimo giro della morte mise in pericolo le vite del gruppo: tutti ebbero un colpo quando videro Drago perdere la presa e precipitare. Un artiglio di ghiaccio che Winter generò fu la salvezza per lui, con una sola mano tenne sollevato il fratello rischiando anch’essa di cadere, la smorfia di dolore sul volto della ragazzina gli fece capire che doveva sfruttare quella chance per attuare ciò aveva avuto sempre in mente: prese lo slancio giusto per saltare nuovamente sul dorso del “pilota” e raggiungere la sorella che gli porse la mano.
<< Questo non vuol dire che ti devo un favore, sia ben chiaro. >> le disse.
<< Tranquillo, so bene che non lo farai. >> rispose lei sorridendo.
<< Come accidenti fai ad essere di buon umore in un momento simile? >>
<< Perché dovrei preoccuparmi di un problema, di cui son ben sicura, di risolvere senza fare una brutta fine? >>
<< Sei troppo ottimista. >>
<< E tu troppo pessimista. >>
<< Yo! Voi due! Se per voi demoni non è un disturbo, noi esseri umani vorremmo poter tornare a terra! Con le ossa intere possibilmente! >>
Un ultimo sguardo d’intesa convinse fratello e sorella ad agire: Drago si arrampicò fin sopra la testa del rapace un passo alla volta, resistendo alle scariche elettriche che le piume sprigionavano come cavi elettrici scoperti. Quando fu proprio in cima, si voltò indietro per assicurarsi che Winter fosse al suo posto pronta ad agire e quando ella gli diede l’ Ok, accecò il volatile lanciandogli del fuoco dritto negli occhi facendogli perdere in quel modo quota; fu proprio in quel momento che Winter affondò gli artigli nella carne all’altezza del collo dell’animale con una profondità tale che il sangue fuoriuscisse a fiotti, congelandolo all’istante per creare una sorta di rete che ricoprì ogni centimetro del suo corpo, fino a raggiungere le ali che rimasero aperte. Incapace di richiuderle o di sbatterle, l’uccello leggendario sprigionò fulmini e saette uno più potente dell’altro che illuminarono il cielo di un pallido bianco avorio, in quel modo però fece solo il gioco dello spietato demone: approfittando della temporanea cecità e dell’incapacità di muoversi, Drago potè avvicinarsi indisturbato al nucleo del potere della bestia situato all’altezza del cuore, pulsante di energia.
Bastò un colpo secco ben assestato e il petto dell’animale esplose in un fragore assordante, il corpo avvolto da lampi che lo rendevano una massa informe.
L’evento durò un attimo, breve ma al tempo stesso intenso.
Quando l’esplosione ebbe fine e il deserto recuperò la sua normalità, il gruppo si rese conto di essere giunto fino a terra sano e salvo, il rapace disteso sulla piana di roccia senza vita.
Drago non ebbe bisogno di Winter stavolta, assorbire il potere del Tuono prelevato con le sue stesse mani gli diede un immenso piacere, una sorta di soddisfazione personale. Si voltò verso Winter, la ragazzina aveva cominciato ad insultare L’Ice Crew per la sua scarsa partecipazione: guardandola gli sorse un dubbio che voleva al più presto appurare. Ovviamente, non aveva intenzione di dirglielo.
<< Winter, lasciali stare. È stata una lotta estenuante per tutti, ti consiglio di risparmiare il fiato per il viaggio di ritorno. >>
<< Come vuoi tu fratellone. >>
<< Inoltre, ti consiglio di fare meno la presuntuosa d’ora in poi, perché dovrai eseguire non solo i miei ordini ma anche quelli di Ice e degli altri. >>
<< COSA?! >>
<< Yo D – man, grazie per il regalo! >> disse contento Cobra, scambiandosi il cinque con DJ e Ice.
<< Oh avanti fratellone! Non puoi farmi questo! >>
<< è la punizione che ti meriti per avermi disubbidito. Ora cammina, a San Francisco faremo i conti. >>
 
 
Spiegazione dell'episodio: Salve a tutti amici lettori :)
questa sezione presente a fine capitolo servirà a spiegare, soprattutto per chi non conosce tale cartone, alcune cose riguardanti l'origine della fiction dal cartone animato da cui è stato preso: Le avventure di Jackie chan (titolo originale: jackie chan adventure).
In questa quarta parte spiegherò il motivo per cui i personaggi cercano i Chi.
SPOILER: nel cartone animato Drago deve trovare i Chi del demone.
Questi poteri risiedono all'interno di alcuni oggetti o amuleti usati da 8 guerrieri per intrappolare i suoi parenti, ma nell'atto dell'imprigionamento, una piccola parte di questa essenza demoniaca è rimasta "attaccata" in queste armi di prigionia e così per molti secoli.
Drago, nerl cartone animato, quando trova questi oggetti è in grado di rimuovere l'energia rimasta all'interno e di assorbirla... ma succede quasi sempre che prima viene assorbita prima da un altra persona ( o animale), come ad esempio nella Mr Harman citata nel capitolo "problemi in cielo" o il panda del "Prima missione".
Il quasi è riferito al fatto che solo 2 Chi non sono assorbiti da esseri umani: uno di questi è l'elemento del Tuono.
per risolvere questo problema mi sono inventata basata sulla leggenda indiana citata nel seguente capitolo. niente male, vero?
l'altro chi invece... è ancora un segreto.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Le avventure di Jackie Chan / Vai alla pagina dell'autore: Claudia Ponto