Confessione
Non mangiò molto, toccò appena la torta e il pane e bevve un sorso d’acqua, tutto senza mai staccare gli occhi dal piatto.
Artù suppose che non volesse incontrare il suo sguardo e gli si strinse il cuore al pensiero.
Una volta terminato, allontanò il vassoio e chinò la testa, rigirandosi le mani in grembo.
Rimasero così, in silenzio per alcuni minuti: il principe la fissava e lei teneva gli occhi puntati sulle proprie mani.
Quando non riuscì più a trattenersi, Artù sbottò: “Guardami!”.
Non voleva spaventarla, ma non ce la faceva più a reggere quella situazione.
“Cos’è successo?” le chiese il principe in trepida attesa.
Ginevra non chiese a cosa si stesse riferendo, lo sapeva: “Nulla” rispose, cercando di usare un tono convincente.
“Rispondimi” riprese e si alzò, avvicinandosi a lei.
“Chi ti ha fatto questo?” le passò dolcemente un dito sulle labbra “E questi?” disse prendendole delicatamente i polsi.
“N-nessuno, sono solo caduta da cavallo. V-ve l’ho detto”.
“Ginevra, non mentirmi”.
“Io … io non vi sto mentendo … ve lo …”.
“No, non giurare, non sarebbe la verità” la fermò il principe.
Lei fece per parlare, ma Artù non glielo permise: “Ginevra, … Gwen … Ti prego, rispondimi! Io … io non riesco ad andare avanti così sapendo che mi taci qualcosa.
Qualcosa di importante, troppo importante! Sono l’unico a non sapere di cosa si tratta. Tutti ne sono informati: Gaius, Elyan, Lancillotto ...
E questo mi fa male. Perché me lo nascondi?” disse tutto d’un fiato.
Poi le prese le mani fra le sue e continuò: “Fa star male anche te. Lo so, lo vedo. Non mangi, non dormi, non sorridi più … eviti qualsiasi contatto con chiunque … perfino, soprattutto con me.
Ti stai isolando, non è da te e sei dimagrita molto, troppo …
Io non lo sopporto, Ginevra, non sopporto che tu stia male! Io … io ti amo!
Non riesco a vederti soffrire senza saperne la causa, pensando di poterne essere io la causa!
Giuro che, qualunque cosa sia, non ti giudicherò, ma ti prego … ti prego, Gwen, dimmi cos’è successo e io farò tutto ciò che è in mio potere per aiutarti. Non posso vederti soffrire così”
“Ti prego, parlami, ti scongiuro” ripeté il principe.
Lei abbassò il volto, non l’aveva mai visto così … implorante ed era colpa sua, solo colpa sua se si era ridotto in quello stato, ma …
No, non doveva, non poteva raccontargli tutto.
Non avrebbe mai più avuto il coraggio di guardarlo in viso.
“Io … io” tentò di dire, con gli occhi pieni di lacrime.
“Ti prego” sussurrò nuovamente Artù.
Gwen alzò il viso e i suoi occhi umidi si immersero in quelli del principe, con un’espressione così intensa e triste che pensò di poterci annegare.
Le lacrime iniziarono a rigarle le guance.
Lui la aiutò ad alzarsi e la accolse tra le proprie braccia, affondando il volto tra i suoi capelli profumati e sussurrando ancora una volta: “Ti prego”.
Quell’enorme vicinanza, fisica ed emotiva, abbatté tutte le barriere formatesi nella mente di Ginevra, che, tra i singhiozzi, iniziò a raccontare.
Gli disse tutto, senza tralasciare alcun dettaglio mentre Artù, con una mano tra i suoi capelli e l’altra sulla sua schiena, la accarezzava dolcemente, ma dentro di sé era dominato da una rabbia cieca.
Quando gli disse ciò che il soldato l’aveva costretta a fare, si irrigidì, non riuscendo a contenere l’immensa ira che provava.
Gwen fraintese, pensò che il principe fosse arrabbiato con lei e, alzato lo sguardo, disse: “T-tu mi disprezzi. Ti prego, t-ti prego, perdonami” e fece per allontanarsi.
Artù non glielo permise: “Non potrei mai disprezzarti, Ginevra, e non hai nulla di cui farti perdonare” replicò “Hai fatto ciò che potevi per salvarti la vita e … posso solo esserti grato per questo. Se non l’avessi fatto, probabilmente ora non saresti qui e io non potrei più stringerti tra le mie braccia. Non credo che sarei riuscito a sopportarlo.” continuò stringendola come se l’avesse potuta perdere in quello stesso istante.
“Grazie per avermi detto la verità” disse infine il principe.
Lei annuì contro il suo petto e si lasciarono cadere entrambi in ginocchio.
Rimasero così, abbracciati, per lungo tempo.
Ginevra piangeva convulsamente, confortata dalle forti braccia del suo principe.
Si amavano, di un amore vero, puro, eterno.
Nulla sarebbe mai riuscito a separarli.
Angolo Autrice:
sto aggiornando a tempo di record!!!
Ci ho messo molto a scrivere questo capitolo e spero sinceramente che vi sia piaciuto.
Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che leggono, seguono e recensiscono la storia e per dirvi anche, nonostante ancora una volta non c’entri assolutamente nulla né con la storia né con Merlin, che DOMANI andrò a vedere Harry Potter e per l’evento mi sono fatta stampare una maglietta con davanti la frase: “I have stuck with Harry until the very end” e dietro “You could claim that anything’s real if the only basis for believing in it is that nobody’s proved it doesn’t exist!”
Beh, ci tenevo a dirvelo, ora smetto di annoiarvi xD
Un bacione
Sweet_Juliet