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Autore: fila    13/07/2011    3 recensioni
"A Tia aspettare il suo compagno da sola con Kebi proprio non piaceva" Breve shot sul Clan Egiziano
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Padre

 

 

Era una calda notte di giugno, quando Amun comparve davanti alla giovane coppia che guardava le stelle abbracciata.

“Andiamo. Devi allenarti” disse. Tia strinse, impercettibilmente, la mano del suo amore ma non fiatò.

“Ancora? È' la decima volta quest'anno. Sei sicuro che sia necessario?” disse Benjamin, capito il disagio della compagna.

Il più anziano lo fissò a lungo. “Devi essere pronto. Non c'è più tanto tempo.” rispose amaramente.

“Pronto? Per cosa? Perché, improvvisamente, non c'è più tempo?” chiese il giovane.

“I Volturi arriveranno presto. Devi essere in grado di controllare i tuoi poteri al meglio quando saranno qui. Solo questo, forse, ci salverà.” spiegò cupo Amun. “Loro non dimenticano; non perdoneranno mai l'affronto subito in America. Aro verrà per te. Presto. Ne sono sicuro. Quindi preparati.” Poi si voltò ed andò a salutare Kebi.

“ Stando così la situazione, perché non ce ne andiamo?” suggerì Tia, una volta rimasti soli,”Ora abbiamo altre opportunità, altri amici che ci accoglieranno e proteggeranno volentieri.”

Benjamin scosse la testa. “No, non posso lasciarlo. Cerca di capirmi. Ti amo e tornerò presto.” promise. Senza dire altro la baciò e si allontanò con il suo maestro.

Mentre correva tra le dune, cominciò a riflettere sulle parole appena scambiate con la vampira e sul suo passato.

 

Malgrado la trasformazione, ricordava bene la sua vita da orfano nelle vie del Cairo. Rimembrava la fame, il freddo delle notti nei vicoli, il caldo torrido dei giorni estivi ma soprattutto quel senso di solitudine che non lo lasciava mai dopo la morte dei genitori. I suoi parenti lo avevano accolto, ma il vuoto che si sentiva nel cuore ogni mattina al risveglio non lo abbandonava mai. Era peggio dello stomaco vuoto, della sete, della paura delle guardie armate, persino più forte dell'affetto che lo legava alla giovane cugina. Era stata questa carenza affettiva che lo aveva spinto a seguire suo zio ovunque, cercando di compiacerlo. Ma per l'anziano parente, lui era solo la “gallina dalle uova d'oro”: gli spettacoli col fuoco erano molto amati e gli spettatori lasciavano loro quanto bastava per sopravvivere.

Poi una notte era giunto un ammiratore speciale che, al posto di qualche spicciolo, aveva donato la morte a suo zio e la vita eterna a lui.

Una frase si era ben impressa nella sua mente, quando le fiamme della trasformazione avevano cominciato a divorarlo: “Stai tranquillo, andrà tutto bene. Ci sarò io con te.”

Il ragazzino aveva creduto al suo rapitore. Si era risvegliato dopo tre giorni. “Dove sei?” aveva urlato, spaventato.

Amun lo aveva abbracciato. “Sono qui! Eccomi.”

In quel momento la voragine presente nel cuore del ragazzo era svanita. “Non sono solo. Tu non mi lascerai mai, vero?” aveva pigolato come un bambino piccolo.

“Mai! Avrò cura di te per sempre. Non avere paura.” aveva risposto l'anziano vampiro, intenerito.

Il loro rapporto era proseguito negli anni tra alti e bassi: Benjamin era sempre stato testardo ed indipendente. Le loro discussioni erano sempre legate alle fatidiche parole “Devi fare così perché lo dico io!” Il giovane mal digeriva la situazione e di tanto in tanto trasgrediva agli ordini. Come quando era andato a prendersi Tia per farne la sua compagna, o quando era rimasto a Forks ad aiutare i Vegetariani.

Ma per Amun non era una semplice arma, era molto di più: era un figlio. Quindi sgridava ma perdonava. E Benjamin lo sapeva.

Perdonami Tia” sussurrò al vento, mentre correva sulle onde di sabbia cristallina, “Qualsiasi cosa succeda non lo lascerò mai! Perché lui mi ha donato l'eternità, mi ha protetto, mi insegna, ma, soprattutto, perché lui è mio Padre.”

 

 Note: Con questo capitolo concludo le mie escursioni in Egitto. Mi sembrava giusto dare voce anche ai due maschietti dopo aver fatto parlare le femminucce. Spero vi sia piaciuto. Ringrazio chiunque mi abbia letto e (avendone voglia e tempo) recensito.

  
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