2. L'inferma
Una stanza dalle tende scure e dai mobili massicci faceva da contorno all'ospite regale. La padrona di Villa Aburame allungò debolmente la mano verso il compagno, ricercando intimità.
L’uomo prese la mano della consorte, attento anche al più basso dolore, sapendo che non gli avrebbe concesso altro che quello.
-Shibi….-
Un momento di debolezza. Shibi sentì le dita sottili di lei stringersi attorno alle sue, nella ricerca sincera di un contatto. Non poté che rispondere.
-Signora Madre, non è bene che si sforzi….-
Figlie, sorelle, serve… La stanza dell’Ape Regina era gremita d’ogni possibile ape operaia, che ronzava istericamente attorno al corpo morente della Sovrana. Ma la malattia non si poteva ancora erigere vittoriosa su quel corpo martoriato: la volontà resisteva.
Un sussurro affaticato uscì dalle labbra pallide.
-Nayako, tua madre riesce ancora a distinguere ciò che è bene e ciò che è male, per lei….-
Il capo si chinò obbediente. L’autorità era una cosa che le api sapevano riconoscere.
-Ritiratevi ora… Desidero rimanere da sola con il mio nobile consorte…-
Un moto di ribellione istintivo nacque sulle labbra della sorella giovane: la preoccupazione non si faceva scrupoli.
-Signora Madre…-
Senza sforzi, la Regina s’impose con gli occhi di chi è abituato a comandare.
-Ho detto: ritiratevi.-
Le poche parole appena sussurrate bastarono a sedare ogni tentativo ulteriore. La stanza venne abbandonata.
Così Regina e Fuco restano soli.
Per primo, volò un sospiro rassegnato.
-Deprimente… vedere come la gente si trasformi a seconda dell’occasione… volubile è l’umore dell’umanità …-
La mano di Shibi accarezzò lieve il braccio, come se un tal gesto gentile potesse realmente acquietare l’animo. Egli sapeva benissimo che le poche parole dette dalla sua Regina erano preziose.
La Donna sorrise.
Subito però tornò seria, perché il tempo era troppo poco, e le cose da dire erano così tante.
Prese la mano più saldamente e per quanto affannata la voce si fece solenne.
-Nel momento in cui dovremo dirci addio, mio Shibi, dovremo essere forti entrambi… avrò bisogno del tuo aiuto… ti prego solo di starmi vicino…-
La risposta a tale solennità fu pronunciata dalle labbra di un marito innamorato.
-Come sempre ho fatto, mia signora…-