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Autore: Viki_chan    14/07/2011    7 recensioni
Harry Potter ha salvato il mondo magico.
Ma è stanco.
Ha voglia di tranquillità, di un giorno di pace.
Harry Potter si regala un viaggio in treno.
Londra/ Manchester e ritorno.
E un incontro che gli cambierà la giornata.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Dedicata a Sweetaiga,

che mi ha fatto venire questa idea leggendo la sua "Non è la fine"

 

Londra / Manchester
 

 

C’è un solo viaggio possibile: quello che facciamo nel nostro mondo interiore. 
Non credo che si possa viaggiare di più nel nostro pianeta. 
Così come non credo che si viaggi per tornare. 
L’uomo non può tornare mai allo stesso punto da cui è partito, 
perché, nel frattempo, lui stesso è cambiato. 
Da sé stessi non si può fuggire.
Andrej Tarkovskij, Tempo di viaggio

 

Harry aveva bisogno di riposo.

Aveva bisogno di qualche ora solo per sé.

Aveva bisogno di smettere di pensare a quello che era successo un paio di giorni prima.

Non c'era luogo nel mondo magico in cui Harry poteva rifugiarsi.

Così decise di stare tra i babbani.

King's Cross quella mattina era piena di gente.

Uomini vestiti di tutto punto, donne indaffarate, orde di scout pronti per i campi estivi.

Era estate, eppure pioveva.

Era estate, eppure sembrava novembre.

Il mese dei morti, pensò Harry prima di comprarsi un biglietto per Manchester.

Quattro ore di viaggio all'andata, quattro al ritorno.

A pensarci bene, otto ore lontano dalla realtà erano un lusso che Harry non poteva permettersi.

Ma in quel momento l'egoismo vinse sulla ragione.

Salì sul treno e si scelse uno scompartimento vuoto. Sei posti tutti per lui.

Era senza valige.

Non stava partendo.
Stava solo viaggiando.

Il treno era partito da un paio di minuti quando una chioma castana fece capolino dal corridoio.

Harry invitò la ragazza ad entrare.

Era una babbana, lo intuì dalla reazione che ebbe vedendo il suo invito.

Era titubante, lo studiò per qualche secondo.

Niente “Harry Potter che piacere”, “Harry Potter sei il mio eroe”.

Trattenne a stento un sospiro di sollievo.

Quando infine la ragazza si sedette accanto a lui, Harry si sentì come uno studente che aveva appena superato un difficile esame.

Sembro affidabile, si disse.

Aspetti qualcuno?” chiese la ragazza.

No, sono solo.”

Sorrise e appoggiò il suo zaino sul sedile di fronte, appoggiandovi anche i piedi.

Aveva più o meno la sua età e sembrava molto a suo agio.

Dove vai di bello?” gli chiese accomodandosi meglio sul sedile.

Vado a Manchester. Tu?”

Da nessuna parte. Mio padre è un ferroviere, viaggio gratis. Quando devo pensare prendo il treno e sto via qualche ora.”

Non era il solo ad aver bisogno di viaggiare.

Passarono l'ora seguente in silenzio. La ragazza si rimise le auricolari e per un po' l'unico rumore che Harry sentì fu il riverbero della musica.

Rimase a guardare il paesaggio che scorreva fuori dal finestrino.

Io comunque sono Victoria.”

Harry.” disse porgendogli la mano.

Nel dire il suo nome Harry si rese conto di quanto potesse essere bello essere uno sconosciuto.

Da quanto tempo non incontrava qualcuno che non lo conoscesse?

Hai un sacco di braccialetti.”
“E tu un sacco di graffi.” rispose lei a tono, indicandogli le mani e il volto, su cui alcuni tagli stavano ancora cicatrizzando.

Hai detto che sei sul treno per pensare, che è successo?” chiese cercando di cambiare argomento.

Victoria lo guardò un secondo, poi tirò fuori un quaderno e una penna.

E' una storia lunga.”

Ho tutto il tempo per ascoltarla.”

La storia era veramente molto lunga, ma Harry non si lamentò.

Rise ascoltando le disavventure sentimentali di Victoria, fidanzata con un ragazzo che studiava lontano, e che a quanto pare aveva passato un anno difficile.

Sai qual'è il problema Harry?” gli chiese mettendo un punto alla frase che aveva scritto sul quaderno con forza.

No.”

Che alla fine, se vivi così lontano da casa, a volte ti chiedi se quella è davvero casa tua. Lui sta molto più tempo là, da sempre. E ci conosciamo solo da un paio d'anni. Io non sono casa sua. E non lo sarò mai, anche se lui ora si è diplomato.”

Harry vide Ginny davanti a lui. La stessa forza, la stessa intensità. Non parlava con occhi tristi, era decisa, ma consapevole.

Sei forte.” commentò sorridendole.

Lo so. E' per quello che quando parto poi torno. Scappare non serve. E tu? Tornerai?”

Sì.”

Anche tu sei forte, Harry.”

Il treno correva, la distanza si accorciava. Victoria scrisse ancora un po', poi tornò indietro con le pagine e si immerse nella lettura.

Hai scritto il nostro incontro?”

Qualcosa del genere.”

Posso leggerlo?”

Non ora.” rispose sorridendo con aria furba. “Siamo arrivati”.

Il treno stava rallentando.

Victoria chiuse il quaderno e lo mise nello zaino.

Sei stato un ottimo compagno di viaggio, Harry.”

Anche tu. Ci rincontreremo prima o poi.”
“Lo spero tanto.” disse con lo sguardo di chi in quelle parole vedeva molto più di un semplice convenevole.

 

 

E' arrivata una lettera alla Tana oggi, è per te.” disse Ginny dopo averlo salutato.

Nonostante si fosse comprato una nuova casa a Godric's Hollow, Harry passava la maggior parte del suo tempo alla Tana, in compagnia di Ginny, Ron ed Hermione.

Quando Ginny gli porse la lettera, Harry la guardò per qualche secondo, confuso.

Non riconosceva la calligrafia.

Si sedette in un angolo del giardino e la aprì.

All'inteno della busta c'era un foglio scritto fitto, un braccialetto e una foto.

Victoria e Michael Corner di Corvonero.

Il mio ragazzo vive lontano e ha avuto un anno tremendo, si ripetè Harry in testa, vedendo tutto il racconto da un altro punto di vista.

Lei sapeva.

Sapeva che Harry era Harry.

Ma non glielo aveva detto.

Aveva evitato di fargli domande.

Gli aveva raccontato la sua vita, lo aveva fatto ridere.

Harry guardò il braccialetto in controluce. Legata ad un semplice laccio in pelle c'era una pietra verde.

Forse Victoria aveva chiesto a Michael dove avrebbe potuto trovare Harry.

Era un dettaglio irrilevante.

Il messaggio era arrivato e Harry non vedeva l'ora di leggerlo.

Sorrise vedendo la disordinata calligrafia della ragazza e si immerse nella lettura.

 

Non volevo andare a Manchester. Però era l'unico treno che mi ispirava, a quest'ora.
A volte il caso gioca brutti scherzi. Parto per non pensare che Michal mi lascerà, per vivere tra i maghi. E sul treno incontro il Mago per eccellenza. Harry Potter.
Michael me ne ha parlato tanto, in questi due giorni. L'ha salvato, dice.

A me sembra solo un ragazzo stanco oggi.
"Aspetti qualcuno?” gli chiedo per vedere come reagisce.
"No, sono solo.”
Mi sembra sollevato dal fatto che io non lo riconosca.
Mi sembra che oggi voglia essere solo un babbano.
Mi sembra che Harry Potter meriti di essere accontentato.
"Dove vai di bello?”


 

Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: 
cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, 
dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perchè. 
I loro desideri hanno le forme delle nuvole.
Charles Baudelaire, I fiori del male


 




 

Nota dell'autrice: Storia scritta senza pretese. Solo, avevo un gran bisogno di parlare di Harry. Sto finendo un'altra long fic (veramente due, dettagli). 

Però oggi avevo voglia di Harry. Solo Harry. 

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Vik

   
 
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