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Autore: BurningIce    16/07/2011    11 recensioni
Sono Rose Weasley.
Popolare, direte voi. Essere la figlia di Ron Weasley e di Hermione Granger dovrebbe – e sottolineo dovrebbe – aiutare. Ma, nel mio caso, non è stato così. Sono anonima, tremendamente anonima, ed odio le feste e la gente superficiale che puoi trovarci. Passo giornate intere con i miei amati libri e …
Non ditemi che ci siete cascati, adesso.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sono una ragazza perfettamente nella norma. O forse no.'
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Sono una ragazza perfettamente nella norma. O forse no.


Corna, cioccolata, cappelli ed insetti a colazione



8 Novembre 2021

 
Scorpius mi fissa come se volesse incenerirmi con lo sguardo; eppure, non riesco a rimanere seria: sui suoi capelli biondissimi spiccano due belle corna grigie, lunghe all’incirca venti centimetri.
Devo ammettere che questa volta ho fatto davvero un buon lavoro. Ma il mio migliore amico non sembra pensarla allo stesso modo.
<< Rosie >> Sibila, minaccioso. È perfettamente consapevole del mio odio profondo verso quel nomignolo, ma continua ad usarlo lo stesso. Ora sono io a guardarlo come neanche nonna Molly saprebbe fare; faccio paura, a volte.
<< Dimmi, Scorpius >> Esclamo con una vocina innocente, che non è per niente credibile, visto che gli ho fatto questo scherzo ben dodici volte.
È ovvio, crede che sia stata io.

Io? La tenera ed innocente Rose Weasley?

Non potrei mai pensare a qualcosa di così malvagio, sarebbe totalmente immorale; mi sentirei in colpa per il resto dei miei giorni.

Certo, come no.

<< Ah, niente! >> Risponde Scorpius, imitando il mio tono di voce. << Volevo solo sapere come stai >>
Sorrido in modo disgustosamente falso e sto al gioco, facendo finta di niente.
 << Sto benissimo, grazie per esserti preoccupato della mia salute >> Dico in modo teatrale, tenendomi una mano sul petto; ci scommetto, sembro  una principessa appena salvata dal suo prode cavaliere.

Peccato che in questo caso io sia la strega cattiva.

<< Benissimo, eh? >> Mi fa eco il mio caro amico, adesso nuovamente minaccioso.
<< Ancora per poco! >> Urla, mentre la Mulciber accorre, disperata per la sorte del suo Scorpy.
<< Cosa succede? >> Chiede la decerebrata in calore (o Gallina Demente, come preferite) con la solita aria da bambina bisognosa di affetto.
È un essere inferiore, la dolce Melissa. Non credo vi sia una specie a cui appartenga – anche un Asticello è più sveglio di lei – e quella umana è decisamente da escludere.
<< Succede che evidentemente non sei tanto fedele al tuo ragazzo, mia cara >> Le spiego indicando le corna di Scorpius, che è sul punto di esplodere.
O di estrarre la bacchetta e far esplodere me.
Forse sta addirittura ringhiando. Infatti, dopo circa tre secondi, si scaglia contro di me e non mi resta altro che scappare, travolgendo ogni sciagurato che trovo sul mio cammino. Compresa Melissa - lo giuro, non l'ho fatto apposta.
Sì, so di star facendo una grandissima figura da Troll davanti all’intera Sala Grande – compreso Liam Zabini, che adesso sta ridendo in modo davvero sexy – e sì, so di aver appena fatto cadere il cappello di mia cugina Dominique nella ciotola colma di cioccolato fuso (più tardi mi ucciderà); e sì, la McGrannitt sta meditando una punizione abbastanza malefica per i miei misfatti.
Ma questa, cari miei, è l’arte della sopravvivenza.
Sto correndo da circa dieci minuti, sono stremata e Scorpius è riuscito a raggiungermi; all’improvviso qualcosa ci ferma.
E vi auguro di non avere mai a che fare con quel qualcosa: l’urlo disumano della Preside di Hogwarts, Minerva McGrannitt.
<< Weasley, Malfoy! >> Tuona, facendo ammutolire la Sala Grande. << Punizione, stasera nel mio Ufficio. >>
Inforca gli occhiali ed esclama: << Santo cielo, signor Malfoy, che ci fanno quelle corna sulla sua testa? >>
Il suo tono non ammette repliche, quindi Scorpius smette di inseguirmi, non prima di avermi lanciato altre cinque o sei occhiate omicide.
Il nostro tragitto fino al tavolo Serpeverde è costellato da risatine idiote, provocate senza alcun dubbio dal nuovo accessorio del signor Malfoy.
Mi siedo svogliatamente e addento un cornetto. Ma non ho molta fame – e voglio allontanarmi il più possibile da Scorpius, che sembra ancora intenzionato a farmi fuori – così abbandono il croissant al suo destino, raggiungo Dominique ed esco dalla Sala Grande.

Vi ho mai parlato di mia cugina Dom?
Cercherò di spiegarvi tutto in poche, semplici parole.
Dominique Weasley ha i capelli molto più lisci e morbidi dei miei, gli occhi di un blu molto più intenso del mio, è molto più alta di me e la sua pelle è molto più candida della mia.
E se credete che sia finita qui, vi sbagliate. Perché, a quanto pare, non le bastava essere bella, bionda, perfetta e tutto il resto: no, ha anche voti molto più soddisfacenti dei miei, eppure trova sempre il tempo di uscire o di andare alla festa più in (parole sue) del momento.
Zio Bill e Fleur devono essersi impegnati parecchio nel procrearla.
Dominique si passa una mano tra i capelli (intanto qualche primino rischia l’infarto) ed incrocia le braccia, squadrandomi in un modo non esattamente amichevole.
Cos’è oggi, la giornata del guardiamo-male-Rose-Weasley?
In questo momento, con quel cipiglio severo, mia cugina sembra un buffo incrocio tra sua madre e nonna Molly. Quasi più terrificante di me.
<< Che c’è? >> Esclamo, esasperata.
Mi mostra il suo cappello, che ormai non reca tracce di cioccolata, ma è irrimediabilmente scolorito.
<< Era … costato parecchio? >> Chiedo, immaginando già la risposta.
<< Duecento galeoni >> Sentenzia. << È un Moschino, questo! >>
Va bene, non ho idea di cosa stia dicendo e non capisco quale relazione ci sia tra un insetto ed un cappello, ma la cosa che mi lascia di stucco è il prezzo.
<< Duecento galeoni? >> Esclamo, sbalordita.
Dominique sembra dimenticare di essere infuriata a morte con me e risponde con entusiasmo:
<< Oh sì, un vero affare, vero? >>

Un affare, ovviamente.

Meglio non risponderle, non credo sia il caso; annuisco distrattamente fissando la parete alla mia destra, poi mi giro a guardarla, seccata.
Ho detto seccata? Devo essermi assolutamente sbagliata, perché Dominique sta parlando con Liam.
Quel Liam, Liam Zabini; che sta per salutare anche me.
Credetemi, in questo momento la parola ‘’seccata’’ è solo un ricordo lontano, appartenente a qualche remoto secondo fa.
Potrei definirmi cotta, sbavante, estasiata, ma non seccata. Mi sto dilungando troppo, lo so.
La mia mente, in presenza di Liam, non riesce a funzionare come si deve. A dire il vero non riesce mai a funzionare come si deve, quindi mi limiterò a dire che funziona meno del solito.
<< Ciao, Rose >> Mi saluta con il suo sorriso dannatamente sexy. Nella mia testa c’è una confusione totale: scommetto che i neuroni si stanno muovendo a caso come i pesci di un acquario: sono completamente disinteressati nei miei confronti.
Di solito non sono timida – anzi, sono fin troppo espansiva – ma questa volta l’unico gesto che riesco a fare è alzare stupidamente la mano come una bambina di cinque anni. Sto sorridendo nel modo più stupido dell’universo, me lo sento.
Qualcosa sta succedendo tra di noi; si è stabilito un contatto visivo: io lo guardo, lui mi guarda, sorride, sorrido, si passa una mano tra i capelli, rimango ferma come un’ebete, apre la bocca per parlare:
<< Hai un po’ di cioccolata sulla guancia >>

Oh. Ehm, sì.

Mi strofino la guancia senza smettere di guardarlo e scoppio a ridere. Devo mostrarmi disinvolta, no?

Maledetta cioccolata!

Liam fa un ultimo sorriso da divo e se ne va; a questo punto mi accorgo di avere ancora la mano alzata e decido che non è solo il mio sorriso ad essere stupido.
Sono ufficialmente la più grande cretina del Mondo Magico – e non.
Sono successe già troppe cose questa mattina, vero?
La risposta, come al solito, è no.
Perché una delle mie migliori amiche, Ophelia Rosier, si è affiancata a noi, salutandomi calorosamente ed ignorando invece Dominique: loro due si odiano, più o meno come me e i libri di Pozioni.
E, non senza procurarmi un gran fastidio, sembra che abbiano scelto il mio migliore amico come territorio di scontro.
Adesso ve ne daranno una piccola dimostrazione.
<< Sai, Rose >> Esclama Ophelia, attorcigliandosi con un dito i capelli nerissimi. << Io e Scorpius siamo stati insieme, ieri pomeriggio >>
Non vedo cosa ci sia di speciale: io e Scorpius stiamo insieme più o meno ogni pomeriggio.
<< Ma non era con la Mulciber? >> Chiedo, sembrando davvero disinteressata.
Una risata forzatamente contenuta ed elegante anticipa la risposta di Ophelia. È Dominique – come avevo previsto – e sta per dire la sua:
<< Io sono stata con Scorpius ieri notte >>
Il suo tono malizioso mi fa venire il voltastomaco ed una certa voglia di prenderla a pugni.
Ora, se non erro, tocca a Lia rispondere.
"Lia, che soprannome ridicolo!" Direte voi. Ma quando vi svelerò i retroscena di questo diminutivo, sembrerà assolutamente geniale.
Cosa vi ricorda il nome ‘’Lia’’?
Un piccolo aiuto: fisico da paura, occhi blu, sorriso smagliante, sexy da morire.
Se non ci siete arrivati, ha una notevole assonanza con ‘’Liam’’.
E spero che un giorno, convinto che io stia chiamando lui, il mio Zabini preferito si volterà verso di me e mi dirà: << Ehi, Rose, anch’io volevo parlarti >>
Poi, tutto sarà semplice e prevedibile: mi dichiarerà il suo amore in un angolo paradisiaco del Parco, mi bacerà appassionatamente, ci sposeremo ed avremo tanti graziosi bambini dagli occhi cobalto.
Anche io riesco ad essere romantica, quando mi va.

Ma non perdiamoci in chiacchiere, perché Ophelia Rosier sta storcendo il naso – e quando Ophelia Rosier storce il naso è sempre un brutto segno.
Avete presente il cappello di Dom, il Moscone, o come diavolo si chiama? Si è appena trasformato in un ragno gigante.
E mia cugina urla disperata: << Toglimelo, toglimelo! >>
Sarebbe quasi una scena comica, se mio padre non mi avesse trasmesso la sua irrazionale fobia: odio i ragni più di Melissa e di mia madre messe insieme.
Ophelia ha ancora la bacchetta in mano – incantesimi non verbali, perché li insegnano? – e ride ad ogni smorfia di Dominique, che attualmente sta agitando le braccia in aria sotto gli sguardi di un capannello di curiosi. Improvvisamente il ragno cade a terra, ma no, che dico, il cappello cade a terra – ehi, come ha fatto a diventare di nuovo un cappello?
Una spiegazione c’è: Liam Zabini ha appena lanciato il controincantesimo.

Oggi è il mio giorno fortunato. Ed è il momento.

<< Lia >> Urlo, rivolta più al mio Principe Azzurro che alla mia amica. E, come nei miei sogni ricorrenti, si volta verso di me.
Liam si volta verso di me!
E – non posso crederci, non posso crederci – mi dice: << Ehi, Rose, anch’io volevo parlarti >>
Ora manca solo la dichiarazione, anche se non siamo in un luogo paradisiaco. Ma il corridoio va bene lo stesso, andrebbe bene anche lo sgabuzzino delle scope. Che, in effetti, potrebbe essere usato a dovere, in quel caso.
<< Sì? >> Esclamo, sognante.
<< Sai dov’è Melissa? >>

Prossima vittima: Melissa Mulciber.


*

 

E rieccomi, con un nuovo capitolo. Sono stata abbastanza puntuale (chissà come mai). In questo capitolo conosciamo meglio i protagonisti della storia, spero che vi piacciano; ah, Melissa è ispirata ad una mia ... ehm, amica - leggete come: troia supergalattica stupida e priva di qualsiasi decenza - ed un giorno, forse, vi dirò chi è. Ok, non vi interessa e non potrei nemmeno farlo, ma mi andava di scriverlo! La smetto di sparare cavolate e vi saluto...
... alla prossima, se vorrete.

  
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