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Autore: Ashly91    17/07/2011    0 recensioni
Se aveste la possibilità di cambiare un evento del passato…cosa cambiereste? Ma, ancora prima di questo…lo fareste? Voglio dire…chissà cosa potrebbe cambiare? La vostra vita, quella degli altri…sareste disposti a correre il rischio? O forse è meglio cercare di non toccare il passato?
E se, per puro caso, riusciste a vedere il futuro? Se vedeste il momento più triste della vostra vita, preceduto però da qualcosa che sfiora la perfezione…cerchereste di cambiarlo per eliminare quel dolore finale o lascereste che accada ugualmente?
E se i due tempi…cercassero di salvarsi a vicenda?
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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18:30. Pausa cena.

Siamo tutti in sala mensa a chiacchierare, i ragazzi tra poco usciranno a fumare, come sempre. Ian è con noi, si è fermato dopo aver preso il solito caffè. Stranamente c’è anche Matt oggi, era da un po’ che non si fermava in nostra compagnia.

Gli altri ridono e scherzano, mancano cinque minuti alla fine della pausa ma mi alzo e mi avvio alla porta. Vedere Alice e Matt così in ‘sintonia’ che parlano, ridono e scherzano mi crea dentro un qualcosa che mi fa star male.

Varco la porta, sono nel corridoio quando mi sento afferrare per un polso.

“Tutto bene?” mi volto, è Matt, mi ha seguita fin dentro l’hotel.
“Ah…sì…” tengo lo sguardo basso “E’ solo che non riesco a rilassarmi se so che ho del lavoro da finire.”
“Certo…” mi lascia andare “Ma sai, è da qualche giorno che sei strana e…non che tu sia normale di solito, ma così è troppo!”
“Che spiritoso!”
Si sente la porta sbattere. Ian corre verso di noi.
“Ehi ragazzi, vi va’ di uscire a bere qualcosa stasera? Ci troviamo tutti dopo il lavoro al bar qui accanto! Il ‘Traces’ o qualcosa del genere…”
Fantastico! Potrò vedere Matt e Alice flirtare come due piccioncini al mio locale preferito! No grazie, preferirei essere investita da un camion!
“Scusate ma…” inizio a dire, ma Ian mi interrompe, incrocia le braccia e mi guarda storto.
“Non ci provare ragazzina! Tu verrai con noi!”
“Non posso, non so neanche se finisco in orario, ci sono un sacco di arrivi, prenotazioni, devo sistemare delle cose…se non sono troppo stanca posso provare a raggiungervi sul tardi!”
“Prometti?” mi poggia una mano sulla testa e mi scompiglia i capelli “Perché se no vengo a prenderti con la forza!”
“Prometto…” gli mostro la lingua e me ne vado.
 
***
 
00:00. Fine del turno.
Resto nel back office cercando qualcosa da fare, faccio uscire gli altri prima così da potermene andare tranquilla a casa. Nel giro di venti minuti l’hotel rimane vuoto, l’unica anima viva nei paraggi è Josh, in turno questa notte.
“Hai finito di far finta di lavorare?” mi chiede mentre sistema delle carte “Perché non vai con gli altri? Potrebbe farti bene!”
“No, grazie…non mi va’. Sono stanca stasera, credo che andrò a casa…”
“Come vuoi…allora buonanotte!”
Prendo le mie cose e salgo in macchina, cerco di accenderla ma non funziona.
“No!” posso solo immaginare la mia espressione. Spaventata, sconvolta…finita! E ora come vado a casa??
Prendo il telefono, scorro la rubrica. C’è una sola persona che potrei chiamare a quest’ora, ma conoscendo il ‘soggetto’ mi porterebbe dritto dritto al bar. Lo chiamo ugualmente, meglio correre il rischio che restare qui tutta la notte.
“[Pronto?]”
“Ian…”
“[Ti sei decisa a farti sentire vedo! Ora però non dirmi che hai chiamato per disdire l’impegno!]”
“No, io…più o meno, l’idea era quella ma…no. La mia macchina non parte…mi serve un passaggio…”
“[D’accordo, arrivo subito! Ah, per la cronaca, non ti porterò direttamente a casa, giusto perché tu lo sappia!]”
“Immaginavo…” rido “Ti aspetto davanti all’ingresso allora!”
“[Ok, a dopo…]”
Certo che Ian è proprio un tipo particolare! A volte non so come farei senza di lui. Gli voglio un bene dell’anima.
 
***
 
Sono passati una decina di minuti. Vedo il mio passaggio arrivare e fermarsi davanti all’ingresso. Lo raggiungo, salgo e partiamo.
“Allora…” mi dice “Come va’ con il tuo amore?” mi chiede ridendo.
“La finisci con questa storia?” incrocio le braccia e mi giro verso il finestrino.
“Perché non ammetti che ti piace e basta?”
“Perché non è così! Non permetterò che tra noi due nasca qualcosa! Anche se tutto è contro di me a quanto pare…”
“Scusa?”
“No, niente…lascia perdere…”
“No, ora mi spieghi!”
“Dai…mi prenderesti per pazza!”
“Veramente lo faccio già, quindi direi che puoi parlare tranquillamente!”
Gira in un vicolo precedente alla via del bar e si ferma.
“Avanti, racconta!”
“Ecco…” c’è qualcosa che mi ferma “Io e lui…”
“Siete stati a letto insieme?!”
“COSA?! NO!! MA COME TI E’ VENUTO IN MENTE?!” comincio a picchiarlo, come tutte le volte che dice qualche sciocchezza.
“Ehi, ehi, calmati, va bene? Stavo scherzando! Hai un’aria così sconvolta che credevo che fosse successo qualcosa di grave!”
“Comunque non uscirtene con queste boiate così all’improvviso!”
“E allora mi spieghi cos’è successo?”
“Io e lui…” ho gli occhi lucidi “Io e lui staremo insieme tra dieci anni…”
“Scusa puoi ripetere?”
“Ho avuto…una visione e…ci ho visti insieme…ho visto che mi lascerà perché resterò incita…”
“Tu credi veramente a queste cose?!”
“Hai visto, lo sapevo che non dovevo dirtelo!” scendo dalla macchina, cerco di tornare in hotel. Ma perché diavolo glie l’ho detto?! Ora mi prenderà per pazza, come minimo non mi rivolgerà più la parola!
Mi sento  afferrata da dietro.
“Vuoi che accada?” è Ian, mi stringe forte “O vuoi evitarlo?”
“Io…” non so cosa rispondergli. E’ ovvio che sono innamorata di Matt, ma quello che ho visto mi spaventa non poco “Io…non lo so…ma ho sentito quel dolore e…non voglio provarlo…”
Si porta davanti a me, con una mano mi afferra il viso. “E allora non farlo accadere…” mi sussurra, poi si avvicina e mi bacia. Ha le labbra così morbide, è un bacio così dolce. Con un braccio mi stringe forte a se, mentre la mano libera mi accarezza i capelli. Ancora non posso credere che sto vivendo tutto questo con Ian. Se vedessi questa scena dall’esterno, io stessa…bè, sicuramente non ci crederei.
 
***
 
Entriamo al bar, siamo mano nella mano. Gli altri ci salutano agitando le braccia e urlando come matti, fortunatamente ci sono solo loro. Ci avviciniamo, Ian china il capo per darmi un bacio sulla guancia. E’ strano, è come se per tutto questo tempo Ian si fosse trattenuto. Sembra quasi orgoglioso di potermi tenere per mano.
Matt comincia a sorseggiare il suo cocktail e si volta verso gli altri, ci da le spalle. Ian prende due sedie, Alice ci fa spazio, ci sediamo tra lei e Matt. I ragazzi cominciano a parlare tra loro mentre Alice mi tira a se.
“Allora…” comincia a dire a bassa voce “Mica avevi detto che ‘siete solo buoni amici’ o che ‘non potresti mai uscire con lui neanche se ti piacesse perché lavorate insieme’?” sfoggia uno dei suoi sorrisi maliziosi.
“E’ una lunga storia…” le rispondo tenendo lo sguardo basso, sento che sto arrossendo. In realtà sono confusa almeno quanto lei. Se penso a tutte le volte che Ian mi ha chiesto di Matt…che fosse solo geloso?
“Sappi che già sono arrabbiata a morte con te per non avermelo detto, perciò racconta e FORSE potrò provare a perdonarti!”
“Ecco…” non faccio in tempo ad aprire bocca che Ian si riavvicina, mi prende il mento, gira il mio volto verso di lui e mi bacia di nuovo. Non è per niente discreto, mi sento così in imbarazzo!
“AAAAAAAAH!” Alice mi abbraccia urlando “COME SIETE CARINI!”
“Smettila, mi stai strozzando!” le dico cercando di togliermela di dosso. Ian mi riabbraccia con fare protettivo strappandomi ad Alice.
“Lascia stare la mia ragazza!” Le dice facendomi l’occhiolino “Solo io posso stringerla così!”
“Ma come sei protettivo!” gli risponde a tono lei accentuando lo sguardo da ‘come siete teneri’.
“Ragazzi, volete finirla?! Non sono una bambola di pezza!” Ian mi stringe ancora di più e mi dà un altro bacio sulla guancia, poi un altro più vicino alla bocca.
“Non di pezza, ma sei la MIA bambola!”
E’ bastato un solo bacio per trasformare Ian nel fidanzato bello, dolce e affettuoso che tutte le ragazzine desiderano? E’ come se aspettasse questo momento da tempo…
“Ragazzi, noi andiamo!” Stephan e Lucas, che lavorano con Matt, si alzano “Domani mattina dobbiamo alzarci presto!”
“Ma non siete in ferie??” gli chiede Alice.
“Infatti! Abbiamo il volo alle sei del mattino! Se conti che è l’una e mezza…”
Alice gli lancia contro un cubetto di ghiaccio “Beati voi!”.
“Ma tu non ti fai due settimane il mese prossimo?”
“Sì…però vi invidio lo stesso!” scoppiano a ridere e Stephan rilancia il cubetto verso Alice ma senza colpirla.
Ian si volta verso di me e mi poggia una mano sulla testa “Vuoi andare?” mi sussurra. Accenno un sì con la testa, non so perché ma sono molto stanca.
Salutiamo tutti e ci avviamo verso la sua macchina. Matt e Alice sono dietro di noi. Prima di lasciarmi salire mi stringe a se e mi bacia di nuovo.
“Senti…” mi volto per controllare che non ci stiano spiando, vedo Matt che sposta lo sguardo velocemente su Alice “Perché se…insomma…se ti piacevo così tanto…hai continuato a chiedermi di Matt?” gli chiedo a bassa voce.
“Perché ci tengo davvero tanto a te e pensavo che dichiarandomi ti saresti allontanata. Tu scappi sempre da queste come questa. Però poi…” anche lui sposta lo sguardo su Matt.
“Poi cosa?” mi apre la portiera “Niente, è un segreto!” sale in macchina e accende il motore “Se non Sali ti lascio qui!” mi fa’ l’occhiolino, io mi volto di nuovo, questa volta per salutare Alice, poi salgo anch’io.
Poi cosa Ian…poi cosa?
 
***
 
Il viaggio di ritorno è puro silenzio. Ian ogni tanto mi guarda e sorride ma non dice nulla.
“Ian…” cerco di rompere il clima gelido che si è formato negli ultimi dieci minuti “Poi cosa?” il suo sguardo è fisso sulla strada.
“Poi…ho capito che volevo rischiare.” Sta mentendo. E’ solo la prima cosa che gli è venuta in mente.
Siamo fermi, il semaforo è rosso. Sento un fischio nella testa, dei brividi mi percorrono la schiena.
…[Tu sei solo mia]…
Sento una voce nella mia testa, subito dopo avverto un leggero capogiro. Ian capisce che non sto bene.
“Nikki! Nikki, cos’hai?” mi scuote. Scatta il verde. “Ora ti porto in ospedale!”
Riparte piano per non darmi scossoni, sta attraversando l’incrocio quando…
“Ian…ATTENTO!” grido. Finiamo fuori strada, un camion ha appena colpito di striscio il retro della macchina e ci ha fatto perdere il controllo dell’auto.
“Nikki, stai bene?” mi chiede Ian accarezzandomi il viso “Quel pazzo per poco non ci ammazzava!”
Incredibilmente riprendo le forze, anche se il mio cuore batte a mille per lo spavento. Per poco quel camion non ci travolgeva. Per poco…non ha preso in pieno Ian…
 

  
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