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Autore: shootingstar_    18/07/2011    9 recensioni
Vi siete mai chiesti che storia abbia la valigetta del professor Lupin, o come lui ne sia entrato in possesso?
I polpastrelli accarezzarono la superficie liscia. All'improvviso, le sue dita avvertirono dei solchi- come delle incisioni. Abbassò gli occhi, cercandone la causa.
Era una scritta.
Con uno dei sorrisi più sinceri che avesse mai fatto la accarezzò una seconda volta.

Buona lettura, spero che vi piaccia :3
Minnie
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'Giuro solennemente di non avere buone intenzioni.'
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Professor R.J. Lupin



«Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti a Moony, tanti auguri a teeee!».

Remus cercò di mantenere un'espressione seria invece che abbandonarsi alle risate.

«Cretini» li apostrofò. «Mica è il mio compleanno».

James si passò una mano fra i capelli e, con un sorriso sghembo ad illuminargli gli occhi, disse: «Sì, beh, ma non esiste una canzoncina per chi diventa insegnante e così...».

«Così abbiamo pensato di usare questa» concluse Sirius. «Fai poco il sofistico e apprezza, per una volta».

Accanto a lui, Codaliscia annuì con trasporto.

«Anche perché altrimenti il regalo lo spediamo a Mocciosus». Fece una pausa. «Dopo avertelo tirato in testa, ovviamente».

Lunastorta inarcò le sopracciglia, piacevolmente stupito. Le inarcò talmente tanto che raggiunsero l'attaccatura dei capelli.

«Mi avete fatto un regalo?». Persino alle sue orecchie la voce gli suonava come quella di un bambino davanti alla torta di cioccolato più grande del mondo. «Davvero?».

Sirius sbuffò e alzò gli occhi al cielo.

«No, hai passato l'esame per diventare insegnante e abbiamo pensato di riempirti le scarpe di cacca di drago» fece, pesantemente sarcastico. «Davvero, Moony, per chi ci hai preso?».

James si chinò, prese un pacco alle sue spalle e, con un entusiasmo forse eccessivo, lo lanciò al festeggiato.

Remus, si sa, non era un tipo atletico. Il pacco gli finì quindi dritto sullo sterno, mozzandogli il respiro per qualche breve secondo.

Peter si alzò sulle punte- l'unico modo per dare uno scappellotto a James, visto i centimetri di differenza.

«Possibile che tu debba essere sempre così violento? Avresti dovuto fare il battitore, buzzurro come sei».

James scherzò: «Wow, Remus! Pensavo che il fiato ti sarebbe mancato solo dopo averlo aperto!» . Dopodiché si rivolse a Peter e Sirius: «Abbiamo azzeccato, questa volta».

«Già» convenne Peter. «Non come quella volta che gli abbiamo regalato il cappello della verità».

«Tutte le nostre buone intenzioni. L'avevamo fatto perché rivelasse a Polly quello che pensava di lei...» aggiunse James, scuotendo la testa e fingendosi offeso.

Sirius rise: «In effetti neanche io mi sarei ringraziato se poi avessi ricevuto quello schiaffone».

«Ora che ci penso, dirle come prima cosa che aveva due poppe enormi forse non è stata una buona mossa» confermò Remus, che ormai si era lasciato andare in un sorriso sinceramente divertito.

James, che ormai era piegato in due dal ridere, si asciugò una lacrima da dietro gli occhiali.

«O come quella volta che gli abbiamo regalato quel libro classico Babbano» ricordò Sirius in tono teatralmente malinconico.

«Davvero un bell'ingrato. Se solo penso quanto ci rompeva con quella storia della letteratura Babbana...».

«Senza contare il fattore istruttivo che gli è sempre piaciuto tanto» aggiunse Peter.

Remus alzò gli occhi al cielo: «Quella volta intendevo la Austen, Flaubert, non il Kamasutra!».

«E oggi ha già avuto il coraggio di lamentarsi della canzoncina». James rivolse all'amico un'occhiata truce, ignorando bellamente la sua ultima affermazione. «Prima ancora di aprire il suo regalo».

Remus scosse il capo, in segno di amichevole resa.

«Va bene, va bene, lo apro!».

I restanti tre Malandrini si batterono il cinque.

«Ma vi avverto: se è un'altra stupidata vi trasformo in qualcosa di disgustoso».

Così Monsieur Lunastorta iniziò a strappare i numerosi strati di carta da regalo- almeno cinque, per qualche strano motivo.

Effettivamente, ciò che tutta quella carta si rivelò proteggere fu davvero tanto bello da mozzargli il fiato per la seconda volta nel giro di pochi minuti.

Una valigia, una spettacolare valigia di pelle marrone, lucida e nuova come non ne aveva mai avute.

I polpastrelli accarezzarono la superficie liscia. All'improvviso, le sue dita avvertirono dei solchi- come delle incisioni. Abbassò gli occhi, cercandone la causa.

Era una scritta.

Con uno dei sorrisi più sinceri che avesse mai fatto la accarezzò una seconda volta.


Professor R.J. Lupin.


«Siamo orgogliosi di te».

«E io di voi».







Spazio autore:
Per prima cosa, vorrei ringraziare e dedicare ancora questa FanFiction a- in ordine alfabetico ma non necessarriamene d'importanza (ma che discorsi sono .__.) AliH, Asfe, LyndaWeasley, Marti94, MissBlackspots, somochu e Tallulah.
In ogni modo, sappiate che sono orgogliosa di voi. Siete tutte persone diverse, eppure, in questo tempo, mi sono affezionata a voi- e non solo come scrittrici, ovvio.
OKAY FINIAMOLA CON TUTTO QUESTO MIELE CHE MI VIENE IL DIABETE.
Quindi. Grazie a tutte (L)

Per gli altri spero che l'abbiate apprezzata >.< Credo sia tutto abbastanza limpido, perciò non c'è bisogno di spiegazioni.

Recensioni sempre graditissime :3

Minnie



   
 
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