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Autore: _Ella_    19/07/2011    3 recensioni
Cinque Drabble a capitolo per cinque paring fissi.
#Arcobaleno- Leggeva, il Burattinaio Mascherato, il bianco perenne delle pareti sembrava rinchiuderlo in una bolla che si mischiava col colore dei suoi tomi.[Zemyx]
#Bambola- Riku non aveva saputo se urlare, ridere o cominciare a farsi delle domande alle quali avrebbe dovuto inevitabilmente dare delle risposte.[RiSo]
#Calore- Sentiva quel calore ogni volta che il Soffio di Fiamme Danzanti gli sorrideva, lo abbracciava. Ogni volta che gli sussurrava una parola, rendendola solo loro, facendone un segreto da custodire.[AkuRoku]
#Dolce- In fondo, per quanto amasse la sua isteria, quel lato più morbido e dolce – per quanto Larxene potesse esserlo – non gli dispiaceva.[Luxord/Larxene]
#Emozione- Ogni emozione che provava era proiettata verso il male.[Vanitas/Aqua]
[Zemyx][RiSo][AkuRoku][Luxord/Larxene][Vanitas/Aqua]
Genere: Fluff, Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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#Luce.

 

;Zemyx.

Il colore che era affidato a loro era il nero, ovviamente. Un nero eterno e buio, nel quale loro Nessuno si lasciavano affogare, una piscina di inchiostro che aveva già scritto i loro destini.
Per questo, Zexion amava tanto leggere.
Perché l’inchiostro prendeva un sapore diverso, quello della speranza, della felicità.
Cose che il Burattinaio Mascherato non avrebbe mai avuto ma che un po’ sperava ancora di trovare.
Puntò i suoi occhi sul viso sorridente del biondo, che stava lì a fissarlo, stranamente in silenzio.
Sorrise a sua volta, il ragazzo, fissando quegli occhi puri come l’acqua dei fiumi o dei limpidi fondali dei mari che c’erano a World That Never Was.
In un’esistenza buia e falsa come la loro, la luce che vedeva negli occhi di Demyx era l’unica cosa per cui aveva davvero intenzione di lottare.

 

;RiSo.

Pioveva forte alle Destiny Island, quel giorno. Era un secolo che Riku non vedeva un temporale del genere.
Sora stringeva forte il cuscino, nascondendoci la faccia dentro per la paura.
Kairi – sempre lì a fare il terzo incomodo, tsk – si metteva tranquillamente lo smalto.
L’albino storse il naso, sperando che le andasse a finire negli occhi, così non avrebbe visto il modo in cui avrebbe voluto consolare Sora. Per tutti i Keyblade del mondo, qualcuno doveva spiegargli perché non poteva ucciderla. Mah.
Si avvicinò lentamente al castano, toccandogli delicatamente la spalla, e i suoi occhi celesti e spauriti come quelli di un cerbiatto gli si posarono contro.
«Non devi aver paura» gli sorrise, afferrandogli la mano «Questione di poco, poi il sole torna» Sora continuò a fissarlo spaurito «Lo sai, no? Dopo la tempesta c’è sempre l’arcobaleno» il ragazzino manteneva lo stesso sguardo «Mentre il sole manca, puoi sempre trovare qualcos’altro che ti illumini un po’ e ti faccia stare bene»
«Una fonte di luce, dici?».
Riku annuì e quando il ragazzino gli strinse forte la mano, sorridendogli, rimase un attimo interdetto.
Prima di baciarlo con tutta la passione che aveva in corpo e avere i timpani che gli vibravano per le urla di Kairi, ma questa è un’altra storia.

 

;AkuRoku.

Sospirò, fissando le pareti asettiche della sua stanza. Stonavano, erano di un bianco accecante che feriva agli occhi, completamente in contrasto con loro, oscuri a prescindere, e con la notte buia ed eterna che c’era fuori da quel posto.
Roxas continuava a dirsi che se fossero state scure probabilmente si sarebbe sentito meno fuori posto, perché il buio era in ogni parte di lui, permeava anche nella sua mente che non ricordava niente, assolutamente nulla.
L’oscurità era la coperta più calda e morbida del mondo, per lui.
Spostò gli occhi dal panorama che si vedeva dalla sua finestra quando sentì la porta aprirsi e la figura slanciata del numero VIII lo affiancò.
Sorrise, Roxas, nascondendo il sorriso agli occhi verdi di Axel.
Perché il Soffio di Fiamme Danzanti era l’aria fresca e pulita che respiri dopo esserti intossicato tutto il tempo con quella afosa e rarefatta che trovi stando con la testa sotto le coperte per tutta la notte.
Un puntino di luce in tutta quell’oscurità che lo circondava, ma dannatamente importante per non farlo addormentare per sempre.

 

;Luxord/Larxene.

Non era arrivata che da poco nell’organizzazione, lei.
Eppure le sembrava un’eternità che non era più qualcuno. Sospirò, la Ninfa Selvaggia, lasciando tintinnare i suoi coltelli nel silenzio di quella notte eterna.
Alzò gli occhi, ad illuminare la notte c’era solo la luce fioca dell’enorme cuore sospeso nel cielo. Fece un sorriso obliquo, ironico, pensando che a loro nemmeno una vera luna era concessa.
A loro Nessuno era concessa solo la speranza, fioca e pressoché inutile speranza.
Ma quando il tintinnare dei coltelli le ricordò un certo tintinnare di orecchini argentati, gli occhi verdi di Larxene parvero acquietarsi.
Pensando a lui, la fioca speranza diventava una vera e propria esplosione di luce.

 

;Vanitas/Aqua.

Borbottò indistintamente, il ragazzo, guardando scocciato colei che non smetteva di giocherellare coi suoi capelli, non stancandosi nonostante il suo evidente nervosismo.
Non gli rimase altro che, in silenzio, fissare quel viso perfetto aspettando che la proprietaria smettesse di scocciarlo.
Quando ciò accadde, Aqua arrossì appena poiché Vanitas non smetteva di fissarla in quei meravigliosi occhi celesti. Avrebbe voluto annegarci dentro, davvero.
Avrebbe soltanto voluto che durasse per sempre, almeno fino a quando entrambi non si sarebbero scocciati, almeno finché Aqua non lo avrebbe cacciato via perché era più brontolone di quello stupido nano che viveva nel bosco.
Ma entrambi non si sarebbero scocciati, Aqua non lo avrebbe mai cacciato via, perché non sarebbe durata per sempre.
Carezzò il suo viso, Vanitas, cercando di regalarle un sorriso rassicurante in cui non credeva nemmeno lui.
Prima o poi l’oscurità avrebbe avuto la meglio su di lui e della luce che splendeva in quegli occhi meravigliosi non gli sarebbe rimasto nemmeno il ricordo.

___

Mio Dio, scusatemi, scusatemi tanto.
Non volevo dileguarmi così T___T
Avevo i capitoli pronti da un pezzo ma poi c'è stato il corso di recupero, il pc si è rotto, la voglia è sparita e... oddio, scusatemi tanto ;A;
Spero che possiate perdonarmi per quest'assenza schifosa.
Oh, sono passata alla lettera L per un motivo buono, a parer mio.
Le parole con le lettere straniere le ho tutte, la J l'ho già scritta e volevo pubblicarla, però poi mi mancava la K ed avevo la L e la M.
"Che cosa ce ne frega?" Direte voi.
Beh, ho pensato che magari - dato che è un po' più difficile ficcare parole strane qui e là - potrei ficcarle direttamente alla fine della raccolta *u*
E poi le lettere straniere sono esattamente 5 e la mia mente geniale (ma de che?!) ha pensato che magari potevo usarle per fare delle oneshoot, una per ogni coppia.
Si vedrà *u*
Tanto c'è tempo *O*
Scusatemi ancora, spero di non sparire più così °A°
See ya!

   
 
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