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Autore: allegretto    19/07/2011    7 recensioni
Dopo il ritorno di Dean dagli inferi, il rapporto con suo fratello Sam è peggiorato. Il fratello maggiore, sconvolto dalla sua esperienza laggiù, non riesce più a imporre la sua volontà sul più piccolo e anzi gli ha lasciato le redini del comando. A sbloccare la situazione ci pensa Bobby ingaggiando anche l'angelo Castiel, il quale ha tutto l'interesse di far diventare Sam nuovamente dipendente da Dean, in modo che costui si senta di nuovo forte e in grado di uccidere Lilith! Attenzione: spoiler quarta stagione!
Genere: Commedia, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bobby, Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quarta stagione
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Capitolo ventesimo

 

Casa di Bobby

 

Sam dormì profondamente per un paio di giorni, svegliandosi soltanto per mangiare un pasto sostanzioso ma veloce in modo da riguadagnare la posizione orizzontale e ricaricare le forze. L'unico inconveniente notato da Sam era che continuava a svegliarsi con il pollice in bocca e anche se Dean e Bobby non ne parlavano, era conscio che sapevano ma erano incerti su come procedere per eliminare quella traccia di infantilismo.

Una settimana dopo Sam passava più tempo sveglio, riusciva ad sostenere una conversazione senza cadere addormentato magari contro la spalla di suo fratello nel bel mezzo di un discorso e si era riabituato ad allacciarsi le scarpe senza l'intervento di qualcuno.

Dean, nel frattempo, fremeva, perchè voleva tornare a cacciare con suo fratello e pensava che stessero perdendo tempo. Aveva tirato a lucido l'Impala, fatto tutte le riparazioni, aggiustato tutte le auto dell'officina di Bobby e messo tutta l'attrezzatura di Sam 'poppante' nelle scatole di cartone e impilate in solaio.

L'unico oggetto tenuto da Sam era stato il biberon dell'ultima notte e l'aveva lasciato sul comodino come monito al passato e al futuro.

Decisa la data di ritorno alla vita randagia, Dean e Sam decisero di passare l'ultima giornata a pescare con Bobby e poi in serata si ritrovarono assieme a pulire i pesci, a fare la grigliata e a bere birra ricordando il passato.

La mattina dopo arrivò troppo velocemente per preoccuparsi di dire addio al loro surrogato padre e ben presto di ritrovarono sull'Impala che sfrecciava via mentre due giovanotti salutavano commossi un vecchio signore che era ben contento di liberarsene. O forse faceva finta di esserlo!

 

Un mese dopo

 

Dean e Sam entrarono barcollando nella stanza del motel cadendo insieme sul primo letto che trovarono. Mugolando dal dolore, Dean si girò e lentamente si alzò in piedi. Sbandando riuscì a raggiungere il bagno per cercare il kit del pronto soccorso e poi tornò indietro collassando sul letto accanto a suo fratello.

Andiamo, Sammy, girati, prima che inzuppi le coperte con il tuo sangue”, ordinò.

Sam lentamente si girò sulla schiena, lamentandosi non appena sentì un lancinante dolore al fianco. Sbattendo le palpebre per cercare di mettere a fuoco suo fratello, sussurrò: “D'n? Stai be...ne?”

Sto bene, Sammy”, Dean rispose, mentendo spudoratamente. La sua schiena gli faceva male per essere stato sbattuto violentemente contro un muro da un demone che stavano cacciando. Era sicuro che era tutto pieno di contusioni e lividi e sarebbe stato molto più doloroso il giorno seguente ma non poteva metterci il ghiaccio sopra perchè doveva occuparsi di suo fratello.

Aprendo la scatola del pronto soccorso, Dean tirò fuori velocemente tutto quello di cui aveva bisogno per pulire e ricucire la ferita. Si alzò in piedi e si diresse in bagno dove prese un asciugamano, una manopola di spugna e un catino di acqua calda e poi, tornò da suo fratello, sdraiato sul letto, sanguinante e mezzo incosciente.

Si sedette con cautela accanto a lui. Gli tirò su la maglietta ma Sam non collaborava e così decise di dare una sforbicciata al tessuto ben sapendo che quel capo di vestiario era il preferito di Sam. Suo fratello non si accorse di nulla e non protestò. Ciò non era un bel segnale!

Prese poi la manopola, la mise nell'acqua, la strizzò e la passò sul fianco del fratello, iniziando a togliere il sangue secco. Rifece l'operazione un paio di volte. Asciugò la parte delicatamente e poi ci versò sopra dell'acqua ossigenata, provocando un lamento del fratello.

Scusami, Sammy!”, Dean si scusò, versando però di nuovo il disinfettante sulla ferita. “Adesso ti do i punti e poi potrai riposare, ok, Sam?”

D'n, mi dis..piace”, Sam mormorò. Poi si tese e piagnucolò, mentre l'ago entrava nella pelle. “Mi dis...pia...ce....usato....miei....poteri!”, disse Sam, con grande sofferenza, esacerbando il tono della voce non appena l'ago entrava nella carne.

Non c'è niente di cui ti devi scusare, Sam”, Dean affermò con decisione, mentre continuava il suo lavoro di ricucitura. “Non avevi scelta. Hanno rotto il sigillo della trappola del diavolo e io ho perso il coltello nello scontro. Se non usavi la tua mente e non bevevi il sangue a quest'ora saremmo morti. Così smettila di scusarti!”, Dean esclamò ma subito sentì suo fratello rilassarsi improvvisamente. Guardò verso di lui e si rese conto che era svenuto. “Meglio. Così non senti male mentre finisco di darti i punti!”, sussurrò mentre inseriva nuovamente l'ago nella ferita.

Dieci punti più tardi, Dean aveva finalmente finito. Spalmò la crema antibiotica con la garza sulla ferita appena ricucita poi ne prese un'altra pulita e la mise sulla ferita fermandola con due strisce di cerotto adesivo, infine afferrò la coperta dal suo letto e coprì il fratello addormentato.

Si alzò con grande sforzo. Era tutto un dolore. Pensò di prendersi due antidolorifici e cambiarsi per farsi una dormita.

 

La mattina dopo

 

Dean si svegliò quando qualcuno bussò alla porta. 'Cavolo, non ho messo il cartellino fuori dalla porta!', pensò, portandosi una mano alla fronte. Si alzò dal letto, mugolando per la rigidità dei suoi muscoli e il dolore lancinante alla schiena. Arrivò alla porta, la aprì e sussurrò alla cameriera di andarsene perchè stavano ancora dormendo. Richiuse piano la porta, mettendo stavolta il segnale di <> attaccato al pomolo della porta all'esterno.

Si girò e con lentezza esasperante cercò di tornare a letto. Passando accanto al mini-frigo prese due buste di ghiaccio secco per mettersele su una spalla. Preoccupato di aver svegliato suo fratello, gli lanciò un'occhiata per vedere se era sveglio o no.

Ahahah, lo ammazzo!”, Dean esclamò, dapprima urlando ma man mano abbassando sempre di più la voce. La rabbia però era tanta che iniziò a prendere a calci tutto quello che gli veniva sotto mano.

Si sedette poi sull'orlo del letto di suo fratello, chiedendosi come mai Sam non si fosse svegliato dopo tutto il baccano che aveva fatto. Alzò poi la coperta e la camicia per osservare la ferita e sospirò sollevato quando vide solo due piccole gocce di sangue sulla garza. Rimise la coperta sul suo dormiente fratello, sbuffando.

Potevi almeno guarirlo prima di rimpicciolirlo un'altra volta!”, bofonchiò, irato, rivolto al soffitto.

Poi si alzò in piedi. Aveva bisogno di bere qualcosa di forte. Si diresse verso il suo zaino, rovistò finchè non trovò la sua fiaschetta da cui bevve un lungo sorso di whisky. Nel riporla nello zaino, si accorse che vi erano due scatoloni di cartone. In cima ad esse un pezzo di carta attaccato con del nastro adesivo: “Prendi Sam e portalo da Mr. Singer. Ti spiegherò tutto quando arriverai là. Non allarmarti se tuo fratello continua a dormire. Ho fatto in modo che fosse più sicuro così il viaggio per te e per lui!”

Passandosi una mano tra i capelli, Dean sospirò e scoccò un'occhiata a Sam e poi volse lo sguardo alle scatole e al biglietto.

Aveva subito compreso che gli angeli non avrebbero gradito che Sam avesse usato i suoi poteri ma il ragazzo non aveva avuto scelta. Se non lo avesse fatto, loro sarebbero morti. Perchè ritrasformarlo di nuovo? Sarebbe accaduto tutte le volte che suo fratello faceva qualcosa che a loro non piaceva? Poi perchè doveva aspettare tutte quelle ore per avere una spiegazione da quell'angelo malefico?

Frustrato da quella situazione e senza una parola di conforto da suo fratello, iniziò ad aprire la scatole ma la rabbia e l'amarezza lo portarono a ridurre a brandellli i contenitori, sbattendo a destra e a sinistra il loro contenuto.

In una trovò il seggiolino per l'Impala, nell'altro un cambio di abiti, i pannolini e il necessario per cambiare Sam lungo il viaggio. Fece una pila sul letto con una maglietta, un paio di pantaloni, calze, scarpe e un pannolino e si accinse a preparare suo fratello per il viaggio.

Prima però pensò di farsi una doccia per rilassarsi e cercare di immaginarsi come quella storia poteva andare a finire!!

Trenta minuti più tardi un rilassato e vestito Dean riemerse dal bagno. Diede un'occhiata alla piccola forma sotto le coperte e sorrise quando vide suo fratello dormire placidamente con il dito in bocca. Scostò i capelli dalla fronte, si chinò e lo baciò. “Andrà tutto bene, piccolo. Te lo prometto!”, mormorò Dean.

Iniziò poi a raccogliere tutte le cose sparse per la stanza. L'angelo sfigato lo aveva dotato di una fiammante borsa-fasciatoio dove riporre tutto ciò che gli sarebbe servito durante il viaggio. Chiamò poi Bobby, mettendolo al corrente degli ultimi avvenimenti e accanto ai numerosi epiteti e imprecazioni, notò che il tono del suo surrogato padre era contento, tutto sommato.

Poi mise il seggiolino in macchina con poche mosse esperte e nel farlo ridacchiò fra sé, pensando che aveva sempre voluto avere una famiglia come si deve, però quello era sempre un legame strano...

L'ultima azione la riservò a Sam. Lo cambiò, lo vestì, stando attento alla ferita. Lo inserì poi nella poltroncina cercando di non stringere troppo le cinture e gli accomodò intorno la copertina di pile trovata nella dotazione angelica. Poi si sedette al posto di guida, diede una veloce occhiata allo specchietto retrovisore e osservò sollevato Sam che dormiva. Infine inserì la chiave nell'accensione e dopo aver sentito il familiare rombo della Chevy, uscì dal parcheggio, diretto verso il Sud-Dakota.

 

Quella notte

 

Dean sbadigliò non appena imboccò il vialetto di accesso alla proprietà Singer. Era stato un lungo, movimentato viaggio con poche pause per soddisfare i propri bisogni corporali e cambiare il fratello e ora non vedeva l'ora di uscire fuori dall'auto e sdraiarsi. Parcheggiò proprio di fronte al portico e spense il motore dell'Impala, accennando a un sorriso quando vide Bobby comparire sulle scale.

Aprì la portiera e scese, stiracchiandosi come un gatto, poi si girò verso il sedile posteriore, accorgendosi che Sam si stava svegliando. Aprì la portiera e sorrise a suo fratello: “Ehi, fratellino, era tempo che ti svegliassi!”, esclamò Dean, mentre slacciava le cinture che tenevano legato il bambino.

Bobby scese i gradini della scalinata, osservando la scena. Era allibito ma anche contento. Si rendeva conto che era un pensiero inconfessabile ma era lieto che fossero tornati e che Sam fosse stato rimpicciolito, qualunque fosse stato il motivo della regressione. Non per questo avrebbe rallentato nell'usare i propri improperi nei loro confronti e nel sgridarli su base quotidiana!

Che diavolo avete combinato questa volta, idioti?”, borbottò Bobby, avvicinandosi a Dean.

Non lo so, Bobby. Te l'ho detto, l'ho trovato così al mattino, quando mi sono svegliato”,. esclamò frustrato Dean, mentre prendeva in braccio suo fratello.

E' perchè ho usato i miei poteri, non è vero'”, chiese Sam, stringendo le sue braccia al collo di Dean mentre il fratello lo prendeva in braccio.

Si!”, una voce echeggiò dietro di loro tre, facendoli sussultare dallo spavento.

Santo cielo, Cass, smettila di comparire sempre in questo modo!”. Dean urlò, girandosi a guardare l'angelo con gli occhi fiammeggianti dall'ira.

Mi dispiace. Dimentico sempre che voi umani non potete avvertire la mia venuta...”

Si, certo!”, Dean, bofonchiò. “Allora perchè hai fatto questo a Sam?”, chiese poi, indicando il piccolo.

Te lo spiegherò ma forse sarà meglio entrare in casa perchè non vorrei che il piccolo Sam prendesse freddo e si bagnasse...”

Bagnarsi? E come?”, esclamò Dean, sorpreso.

La pioggia!”, sentenziò Cass.

Quale pioggia?”, chiese Dean sempre più incredulo di dover sostenere quella conversazione con tutti i problemi che gli giravano per la testa in quel momento.

Cass lo guardò inespressivo. Attese circa un minuto mentre tutti lo guardavano attoniti, poi esclamò: ”Questa....”, mentre le prime gocce di pioggia iniziavano a cadere.

Cosa sei diventato un meteorologo, adesso?”, chiese Dean, divertito, correndo verso il portico.

Non lo so. Cosa è un meteo....cosa?”, chiese incerto Cass.

Vieni dentro, angelo dei miei stivali prima di avere anche te raffreddato, oltre ai due soliti idioti!”, latrò Bobby entrando in casa.

 

Cucina di Bobby

 

Sam era seduto sul tavolo della cucina mentre Dean, seduto sulla sedia, gli stava togliendo le scarpe. Bobby, in piedi dalla cucina a gas, faceva scaldare del latte in un pentolino. Poi prese un biberon, mise dentro tre biscotti e nel girarsi per mettere via la scatola, vide l'espressione affamata di Dean così ne tirò fuori altri due e li passò al più vecchio dei Winchester che, famelico, se li mise tuttu e due in bocca, arraffandoli dalle mani di Bobby.

Oh, vacci piano. Le mie dita sono indigeste. Se hai fame ti faccio un panino ma vorrei andassi a dormire. Sei esausto!”, esclamò Bobby mettendo una mano sulla spalla di Dean e strizzandogliela leggermente e facendo una carezza al piccolo Sam.

In quel mentre Castiel entrò in cucina. Aveva tutto l'impermeabile bagnato ma sembrava non gli importasse per niente. Bobby, nel frattempo, stava versando il latte nel poppatoio, poi lo chiuse, lo scrollò un po' e infine lo passò a Sam che lo afferrò, mettendosi subito a succhiare, affamato.

Dean prese suo fratello tra le braccia e se lo posò in grambo.

Allora, sentiamo cosa devi dire, Cass!”, ordinò Dean.

Eri stato avvertito che cosa sarebbe accaduto se Sam avesse usato di nuovo i suoi poteri”, Castiel iniziò. “E' troppo pericoloso specialmente ora. Dopo che Sam ha scelto di farlo di nuovo, abbiamo deciso di fare qualcosa e non è stato facile convincere i miei superiori a non intraprendere altre strade, ben più radicali. Così ho trasformato di nuovo Sam. Non ha accesso ai suoi poteri e non è un rischio per nessuno. Rimarrà bambino, finchè non avremo fermato Lilith dal rompere l'ultimo sigillo”, spiegò Castiel.

Così rimarrò piccolo finchè non fermerete Wiwith?”, Sam esclamò, sputando via il biberon e cercando di divincolarsi dalla stretta di suo fratello ma il dolore al fianco e la differenza di forza, lo fece desistere ben presto. Si abbandonò alla fine tra le braccia di Dean, esausto.

Wiwith?”, chiese Castiel, dubbioso.

Vuole dire Lilith!”, Dean lo corresse con un ghigno.

E' la mia immaginazione ma Sam è più piccolo dell'ultima volta”, Bobby interruppe tutti.

Si, ha due anni e mezzo. E' più sicuro in questo modo”, spiegò Cass.

Fammi capire. Sam riamarrà così piccolo, finchè non eliminerete Lilith?”, chiese Dean, confuso.

Si. Anche se molti non sono d'accordo, tra cui Zacharia. Ma questo è un mio problema”

Il silenzio regnò nella cucina come se ci fosse stata una cappa pesante.

Sam si addormentò tra le braccia del fratello. Cass gli si avvicinò, gli fece una carezza sulla guancia e poi guardò Dean.

Un'altra cosa, Dean. Ti avevo parlato delle implicazioni che sarebbero sorte se Sam avesse disubbidito”

Ebbene?”, Dean lo incoraggiò ad andare avanti anche se sentì un'improvvisa stretta al cuore.

Sfortunatamene Sam rimarrà così, con la sua mente da adulto solo per un giorno!”, Castiel annunciò. “Le mia istruzioni sono quelle di resettare la sua mente fra 24 ore, in modo che abbiate il tempo per mettere a posto i vostri affari e dirvi addio”

COSA?”, urlò Dean, alzandosi in piedi e passando Sam a uno scioccato Bobby e avvicinandosi minacciosamente a Cass.

No! Tu non farai niente di simile. Hai capito??? Cio non accadrà! Tu non lo farai. Te lo impedirò!”.

L'uomo con l'impermeabile beige non fece alcun cenno di spostarsi o comunque non diede segno di essere spaventato dalle minacce.

Mi dispiace. Desidererei che le circostanze fossero diverse. Non voglio farlo ma non ho altra scelta. Gli altri volevano eliminarlo ma li ho convinti che questo sarebbe meglio. Non sono d'accordo ma ciò equivale alla fine dei poteri di Sam!”

E cosa succede se io dico che a me non sta bene?”, chiese Dean, esagitato.

Allora lo uccideranno!”, Cass affermò, risoluto.

Dean osservò a lungo l'angelo. Cercò di assmilare la notizia. Poi sospirò: “Non puoi lasciarlo così come è adesso?”, lo implorò.

Mi dispiace Dean. Non posso”, Cass, replicò.

Per quanto io odii dire ciò, penso che l'angelo abbia ragione, Dean. Non sappiamo per quanto tempo Sam dovrà rimanere così e penso che odierebbe essere sempre trattato da bimbo piccolo. Voglio dire solo con noi potrebbe fare quello che vuole ma all'esterno sarà sempre un bambino di quell'età. Pensa ai medici, la gente, gli altri bambini! Naturalmente vuoi che Sam sia così infelice?”

Dean, con lo sguardo perso nel vuoto, si girò a guardare suo fratello pacificamente addormentato tra le braccia del vecchio cacciatore.

No”, esclamò dopo un po'.

Non lo stai perdendo, Dean”, Cass affermò. “Non te lo sto portando via. Sam starà con te e Mr. Singer”

Cosa penserà, però, il piccolo Sam? Si chiederà dove sia suo padre e suo fratello maggiore!”, Bobby chiese, preoccupato.

No”, Castiel rispose. “I suoi ricordi saranno alterati. Sam penserà che Dean è suo padre e che tu”, rivolto a Bobby “sei suo nonno. Non ricorderà l'altra vita”

Ma...”

Quello è l'unico modo”, l'angelo esclamò “Per favore dite a Sam che sono dispiaciuto e che ritornerò non appena Lilith sarà sconfitta”

Sentendo un lamento provenire dal piccolo, Dean e Bobby rivolsero all'unisono lo sguardo verso Sam. Poi girandosi, Dean si accorse che Castiel era sparito. “Stupido angelo!”, esclamò poi.

Si passò una mano sul viso. Sospirò, sopprimendo un improvviso singhiozzo.

Si girò verso Bobby, passò una mano lungo il braccio di Sam e infine scoppiò a piangere. “Cosa facciamo adesso? Cosa faccio ora, Bobby!”, sussurrò tra le lacrime.

  
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