Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Ino chan    19/07/2011    6 recensioni
-Ricordati… Nessuno oltre Silente deve sapere chi sei.-
- Nemmeno Harry?- chiese Lorien ancora una volta.
-No, nemmeno tuo fratello.-
Genere: Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Inutile dirlo, gli inglesi soffrono il caldo. Tutti, indistintamente. Basta poco mandarli k.o. Una giornata con un paio di gradi di afa superiori alla media  e il loro organismo collassa, il cervello si confonde e per risposta si ammassano in gelaterie, caffè, parchi, ovunque pur che ci sia una minima fonte di refrigerio a cui attingere.
Harry Potter non faceva eccezione. Anche lui pativa il caldo, anche lui avrebbe fatto carte false perché l’estate avesse la stessa temperatura mite della primavera e che lui non fosse costretto a sudare tutte le camice del proverbio solo per uscire di casa e andare a gettare la spazzatura. Che poi il suddetto sacco di spazzatura fosse più o meno grosso quanto lui era relativo, faceva caldo, dannatamente caldo, per questa ragione credette di sognare quando con la coda dell’occhio intravide una sagoma ferma dall’altro lato della strada. A Privet Drive durante le ore calde della giornata non usciva nessuno e figuriamoci poi se qualcuno si fosse azzardato a mettere piede fuori di casa con una specie di palandrana nera a coprirlo per intero e un cappuccio calato sul capo. Sobbalzò quindi e si volse di scatto, lasciando cadere le cocche del sacchetto che cadde a terra in un fragore di vetro che si spacca e di ferro che vibra. L’ennesimo progetto scolastico di Dudders che era finito con un insufficienza.
Si guardò attorno, prima a destra, poi a sinistra, poi passò la mano fra i capelli spettinati -Sparito.- mormorò sorpreso e alla fine si volse a raccogliere il sacchetto da terra e a rimetterselo in spalla con uno sbuffo. Ad undici anni era piccolo come un  bambino di otto, e vederlo caracollare sotto il peso dei lavori domestici che Petunia e Vermont lo costringevano a fare per ripagarli dell’ospitalità che gli offrivano non era una novità. Dalle finestre basse della casa vicina a quella dei Dursley una donna scosse piano la testa, mentre poco più in là, da dentro un garage con la bascula sollevata, un uomo borbottò l’ennesima imprecazione verso quella specie di tricheco con le bretelle e quella cavalla che aveva per moglie. Se proprio non avevano voglia di fare le faccende, potevano appiopparle a quelle specie di palla di grasso viziata a piagnona che avevano per figlio e non a quel povero bimbetto che aveva sì undici anni anagraficamente parlando, ma era piccolo smilzo come un bimbo di otto. L’uomo incappucciato che si era ritirato nell’ombra di una casa abbandonata dai suoi abitanti per l’estate si volse prima ad osservare l’espressione crucciata di quel viso grinzoso che spuntava da dietro il vetro della finestra abbassata e poi quel borbottio scontento. Scosse brevemente il capo, poi si volse verso la donna alle sue spalle.

-Caro…-

-Andiamocene…- mormorò l’uomo rimboccando il cappuccio del mantello su quella testolina che a malapena gli arrivava alla spalla. - Non sappiamo per quanto l’incantesimo.- E qualcuno aspettava il loro ritorno. Sospirò, cercando di abbozzare un espressione rassicurante per quegli occhi verdi che lo fissavano. - Lo rivoglio anche io.-

-Andiamo a prendercelo James!-

-Ancora poco Lily. Dobbiamo aspettare solo un altro poco.-

 

Due anni dopo.


-Perché devo andare da solo?- borbottò il bambino voltandosi imbronciato verso i genitori. Vedeva gli altri attraversare il muro magico  e portava al Binario 9 ¾ accompagnati dai genitori e non riusciva a rassegnarsi all’idea che lui doveva invece affrontare quell’importante passo da solo.
-Tesoro, cerca di capire…- mormorò Lily piegando un ginocchio a terra e tendendo le mani verso di lui  per infilargli la maglia nei pantaloni e pulirgli le mani con un lembo del suo mantello. - …Non possiamo farci vedere.- Lorien  Charlus Potter volse lo sguardo verso il padre che sospirò. James era sempre stato quello più facile da convincere usando le sue espressioni sofferte, ma stavolta, era irremovibile quanto Lily.

-UFFA!-

-Lorien, non renderci le cose ancora più difficile.- passò una mano sulla zazzera spettinata del piccolo e  tirò su gli angoli delle labbra in un piccolo sorriso. Gli dispiaceva, il cielo solo sapeva quanto di perdere la partenza per Hogwarts anche del suo secondo figlio, ma non potevano correre il rischio, lui e Lily, di venire individuati.  Si chinò anche lui, appoggiando il sedere sui talloni, portandosi allo stesso piano del piccolo che lo fissava scocciato.
Assomigliava a lui, assomigliava ad Harry, per questa ragione gli avevano riempito il baule di pozione, per mantenere la sua capigliatura bionda e ricciuta e gli occhi azzurri.

-Ricordati… Nessuno oltre Silente deve sapere chi sei.-

- Nemmeno Harry?- chiese Lorien ancora una volta.

-No, nemmeno tuo fratello.-

Fine capitolo.

 

Volete il resto? xD

 

   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Ino chan