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Autore: cutuletta    20/07/2011    20 recensioni
Finalmente Kate riesce a risolvere il mistero che si cela dietro la morte di sua madre. Per lei e per Castle si profila un nuovo inizio.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bussarono alla porta; Rick andò ad aprire e fu sorpreso di trovare Victoria Logan sull’uscio di casa sua, alle 8 del mattino. Non era solo stupito, era anche un po’ spaventato; ricordava bene quello che era successo l’ultima volta, si era allontanato e lei si era tolta tutti i vestiti. Non sapeva come comportarsi, poteva essere cortese e farla entrare, ma se le sue intenzioni non fossero cambiate?

-Victoria! Co..come mai da queste parti? – Disse con qualche esitazione nella voce
-Mi fai entrare Rick o mi lasci sulla porta?- Rispose risoluta
-Ah, ecco, io, vedi … - In evidente imbarazzo non riusciva a completare la frase, ma Vic lo anticpò
-Sta tranquillo, non mi toglierò i vestiti questa volta!
-Ma figurati, scherzi! L’idea non mi aveva neanche sfiorato – Disse, tirando un sospiro di sollievo e lasciandola entrare
-Posso offrirti qualcosa? Vuoi un caffè? – Disse con ritrovata oratoria
-Pensavo avessi smesso di offrirmi il caffè … - Il tono della detective era pungente ma rassegnato

Rick non rispose, si limitò ad assumere un’aria dispiaciuta, e lo era davvero!  Vic gli era stata vicino quando aveva più bisogno e lui l’aveva messa da parte non appena Kate era tornata. Non andava fiero del suo comportamento.

-Vic, mi disp … – Ma lei lo bloccò
-Non sono qui per le tue scuse Rick. Non devi sentirti in colpa per aver scelto, era inevitabile che lo facessi; anche se speravo che le cose andassero diversamente... - Prese un plico dalla borsa e glielo diede
-Che cos’è?
-Aprilo!

Rick aprì la cartellina e lesse ad alta voce le parti che colpirono di più la sua attenzione

-Sicurezza nazionale? Washington? – Sollevò lo sguardo e Vic annuiva con le braccia conserte  - Che significa?
-Non è chiaro?
-Vuoi andare a Washington? Giocare a fare Wonder Woman per difendere il Paese? Vuoi portare tuo figlio a più di 130 miglia dalla sua casa, dai suoi amici solo perché non hai vinto tu? Non ti sembra egoistico? – Non era arrabbiato, ma il suo tono era decisamente amaro. Voleva solo evitare che Vic partisse per i motivi sbagliati, che se ne andasse per colpa sua. Aveva vissuto dolorosamente, sulla sua pelle, le conseguenze di una partenza non del tutto ponderata.
-Ho ricevuto questo incartamento tre settimane fa e mi hanno offerto un mese di tempo per decidere. Ho aspettato un segno, qualcosa che mi dicesse che cosa avrei dovuto fare. Sono stata ore a fissare la porta di casa mia in attesa che qualcuno bussasse e qualche giorno fa quel segno è arrivato; qualcuno ha bussato, ma non alla mia porta!
Rick non è stato facile per me reinventarmi dopo un divorzio sofferto, arrivare in un nuovo distretto e prendere il posto di quella che amano tutti e che tutti rimpiangono. Ho dovuto subire occhiatacce, confabulazioni sottobanco, risatine beffarde. Mi sono detta che col tempo le cose sarebbero cambiate, ma mi illudevo, e ora sono stufa di aspettare, di lasciare che gli eventi scelgano al posto mio. Questa è l’occasione giusta per dimostrare quanto valgo, non voglio e non posso farmela scappare! Ho dato le dimissioni al distretto mezz’ora fa, partirò in giornata.

Rick rimase in silenzio. Forse solo lui aveva avuto modo di conoscere la vera Victoria, una donna che usa l’arroganza per mascherare la sua fragilità, le ferite profonde inferte da una vita non facile, una donna che non si arrende e ha il coraggio si rialzarsi. Pensò al figlio Mark, sballottato da una parte all’altra del paese, come i cocci di un’unione ormai infranta, e gli venne in mente Alexis, a quanto fosse stato fortunato ad averle potuto concedere, tutto sommato, una stabilità anche dopo la separazione da Meredith e a quanto sarebbe mancato a sua figlia il suo nuovo amico, con cui aveva tante cose in comune …

-E non preoccuparti per Mark, rimarrà qui con suo padre;  è la soluzione migliore! Lavorerò 16 ore al giorno, non avrò tempo per lui e non voglio sconvolgergli l’esistenza, io e suo padre ci abbiamo già pensato abbastanza. Lo vedrò nei week-end e alle feste!
-Non stai partendo per colpa mia, vero?

Lei non rispose. Rick contava per lei più di quanto volesse ammettere; per la prima volta, dopo tanto tempo, si sentiva capita da un uomo, un uomo adulto, con la testa sulle spalle, con una sicurezza economica. Si era ritrovata troppe volte a fantasticare su loro due. Non poteva negare che se lui le avesse dato una chance, la sua scelta sarebbe stata un’altra. Victoria gli sorrise con gli occhi lucidi e fece come per andarsene. Rick la prese per un braccio e la fece voltare

-Posso fare qualcosa per te?

Lei si ricompose. Era Victoria Logan, una donna determinata, non le andava giù che Rick si ricordasse di lei come una di quelle che piangono dando l’addio a un vecchio amico. Riacquistò la sua sicurezza e gli si avvicinò spiazzandolo, gli mise una mano sul petto, accostò la bocca al suo orecchio e disse in modo molto sensuale:

-Sesso! Del sano sesso che sia selvaggio e bollente …

Castle era completamente spiazzato, voleva rispondere ma non riusciva a formulare frasi connesse, non riusciva proprio ad ordinare i pensieri. Vic lo guardò e colse il panico, sorrise e aggiunse con una voce tranquilla e derisoria

-Inserisci una scena così nel prossimo libro tra Rook e la Rogan, se davvero vuoi fare qualcosa per me! -Castle tornò a respirare e fece un sorriso - O devi chiedere il permesso a Nikki Heat? – Disse, virgolettando il nome dell’alter-ego di Beckett.
-E’ un addio quindi?
-C’è la premiere del libro e poi l’incarico a Washington dura solo un anno, potresti rivedermi prima di quanto tu non pensi … -  Temporeggiò qualche istante, poi aggiunse: - Dato che so che starai morendo dalla curiosità, ti lascio questa busta che mi ha consegnato Montgomery stamattina; c’è il nome della detective capo. Io non l’ho aperta e credo che quella destinata a Beckett ora non serva più, per cui sarai l’unico, a parte il Capitano, a saperlo. Alla fine sono sempre io quella che fa regali, anche se non te li meriti. – Disse sorridendo ammiccante – Ah, dieci a uno che ha scelto me …

Gli diede un bacio sulla guancia e lui ricambiò facendole un saluto con la mano; chiudendo la porta, si lasciò alle spalle il capitolo Victoria Logan! Fece un grosso respiro e aprì la busta. Estrasse il foglio e lesse il nome. Si grattò la testa, rimase a riflettere su quei caratteri alcuni secondi e poi la richiuse scuotendo la testa e accennando un sorriso. Guardò l’orologio e corse al piano di sopra per preparasi.


Quando arrivò al distretto trovò Ryan, Esposito e Beckett vicino la scrivania della Logan, o meglio l’ex scrivania della Logan. Fingevano sconforto, ma non riuscirono a reggere la messa in scena a lungo. Ryan dopo pochi istanti prese la targhetta sulla scrivania, la girò, con tanto di rullo di tamburi simulato da Esposito, e quando lesse ad alta voce:
-Detective Beckett
Si alzò un coro entusiasta. Esposito prese una bottiglia e cominciò a togliere la carta per stapparla
-Non  abbiamo badato a spese per festeggiare, il miglior champagne sottocosto della zona. – Disse Esposito, armeggiando con la bottiglia
-E ne abbiamo di motivi per festeggiare … – Aggiunse Ryan
Castle rimase in silenzio, sorrideva e guardava Beckett, che di rimando sorrideva senza parlare.
-Il primo motivo è che abbiamo risolto il caso. Le tracce di dna hanno dato un riscontro: il fratello della vittima! Dopo due ore di interrogatorio in cui io e Esposito l’abbiamo torchiato, ha ceduto e ha confessato.
-Avevamo tutti ragione sin dall’inizio, era stato quel bastardo – Disse Esposito, che continuava a litigare con la bottiglia che sembrava non volersi aprire. – Tutti, tranne la Logan … - E aggiunse un sorriso soddisfatto
-Si occupava di smaltimento illegale di rifiuti, il fratello l’aveva scoperto, voleva che si costituisse o avrebbe denunciato il fatto, invece lui ha preferito farlo fuori. – Ryan spiegò la dinamica
-Secondo motivo: la strega se n’è andata – Disse Esposito che non era ancora riuscito a stappare la bottiglia
-E terzo – Disse Ryan, afferrando la bottiglia dalle mani dell’amico e stappandola abilmente, suscitando lo stupore del collega – Dopo Esposito e Lanie, c’è un’altra coppia al distretto!

I due si allontanarono alla ricerca di bicchieri
-Yo, ma come hai fatto?  - Esposito ancora non si capacitava di come il più minuto collega fosse riuscito nell’ardua impresa di stappare la bottiglia prima di lui
-E’ questione di polso …

Una volta soli, Rick si avvicinò a Kate
-Congratulazioni detective capo! – Stava per baciarla, ma Kate lo bloccò
-Grazie, ma contegno Castle, niente smancerie in ufficio!
-Ok! – Rick aveva un’aria terribilmente triste, non sembrava avesse voglia di festeggiare!
-Stai bene? Non hai l’aria di uno che vuole unirsi alla festa …
-No, è solo che, ah no, lascia stare!
-Parla Rick, che hai?
-Eh che è tutto perfetto, tutto troppo perfetto. Noi, il caso risolto, tu che sei tornata al tuo posto. Ho paura della perfezione, l’ultima volta che l’ho vissuta mi sono svegliato e tu non c’eri più e il mio mondo è andato in pezzi.
-Non succederà stavolta, non ho nessuna intenzione di andarmene.
Si avvicinò e lo baciò
-Ma avevi detto niente smancerie in ufficio?
-Al diavolo il protocollo, oggi è festa! – Disse regalandogli un sorriso meraviglioso
-A proposito di festa … Mi è venuta in mente un’idea carina per stasera – Disse, alzando un sopracciglio
-Non so perché, ho l’impressione che sia una di quelle idee minimaliste in cui i vestiti non sono contemplati, mi sbaglio?
-Katherine Beckett, sei davvero una ragazzaccia, a dire il vero sono contemplati e come; tenuta ginnica, per la precisione. Sono quattro mesi che mi devi una lezione di baseball …

Intanto tornarono Ryan ed Esposito con i bicchieri, versarono da bere e alzarono i calici
-Serve un brindisi. – Disse Ryan e istintivamente tutti guardarono verso Castle
-Perché guardate tutti verso di me?
-Sei tu lo scrittore, pensa a una frase, andiamo … -Disse Esposito, ansioso di assaporare lo champagne
-A un nuovo inizio! – Disse Kate risoluta
-Mi piace – Disse, Rick facendo incontrare il suo bicchiere con quello di Kate. Anche Ryan ed Esposito annuirono in segno di approvazione
-Sta attento Castle che Kate ti ruba il mestiere …  - Disse sorridendo Ryan
-Anche se c’è una cosa che manca … - Disse Kate – Sono curiosa di sapere chi avrebbe scelto Montgomery se Vic non avesse dato le dimissioni. Potrei chiederglielo …
Lasciò la frase in sospeso e Rick aggiunse
-Non è meglio un lieto fine con un alone di mistero?  E’ la formula vincente di ogni best-seller … Forse sono salvo, hai ancora un po’ di cose da imparare prima di prendere il mio posto. – Disse, baciandole la fronte
E chissà se Castle aveva detto quella frase perché lui già sapeva che non era Kate quella scelta o solo perché non c’era nulla che potesse rendere quel momento più perfetto di così …

***

Dopo il lavoro si recarono al piccolo stadio del Liceo Lincoln. Castle prese Kate per mano e insieme raggiunsero l’ingresso.
-Ti piace? – Disse lui una volta entrati nello stadio – Non è il Giant Stadium, ma è tutto nostro per un’ora! E’ lo stadio in cui mi allenavo con la scuola, ho chiesto a George, il custode, se poteva tenerlo aperto per noi.
-Fammi capire, qualche mese fa eri disposto ad affittare il Giant Stadium, adesso che vengo a letto con te mi porti in uno stadio liceale?
-Parli già come le mie ex mogli! – Disse Rick, beccandosi un colpo sulla spalla – Non è colpa mia se il Giant era occupato. Dai andiamo in campo …

Prese una mazza da baseball si mise sulla base, pronto a ricevere, e impugnò il legno come se stesse tenendo una mazza da golf

-Non stringerla con le mani sovrapposte, una sotto l’altra e la schiena è dritta non curva – Kate dava le direttive a distanza. Lui fece alcuni accorgimenti, ma senza troppo successo, così lei si avvicinò.
-Aspetta Tiger Woods, ti faccio vedere – Gli accarezzò delicatamente il braccio poi strinse la sua mano su quella di Rick, rendendo quell’esperienza educativa anche incredibilmente eccitante. Spostò le mani di Rick in modo da stringere la mazza da baseball correttamente e spostò la sua schiena all’indietro, facendo leva col corpo che aderiva perfettamente a quello dello scrittore.
-Ecco, ora sei posizionato correttamente.
Castle si guardò le braccia e poi disse:
-Praticamente sono nella stessa posizione di prima. La tua era solo una scusa per mettermi le mani addosso, ammettilo. – Lei sorrise, scosse la testa,

indietreggiò qualche metro e poi azionò la macchina lancia palline
Uno, due, tre, quattro colpi andarono completamente a vuoto. Castle non riusciva a prendere una pallina e Kate rideva per i suoi movimenti scomposti.
-Non mi stai per nulla facendo rivivere traumi giovanili con il tuo scherno, grazie detective!

Lei si avvicinò, voleva cingergli le spalle per aiutarlo a colpire, ma prima che arrivasse Castle prese la pallina, di esterno, quasi per fortuna, tanto che la pallina non si allontanò se non di qualche metro. Rick si voltò verso di lei, gettò la mazza a terra, alzò le braccia e disse:
-Ce l’ho fatta – Poi abbracciò la detective e la fece volteggiare un paio di volte, le diede un bacio e espirò soddisfatto
-Tecnicamente saresti eliminato! – Disse Kate, celando un sorriso – La pallina non è arrivata neanche in prima base!
-Sei crudele, lo sai?

Si avvicinò e gli fece una carezza, in quell’istante avvertirono qualche goccia. Stava per piovere. E all’improvviso le gocce divennero più insistenti  e si moltiplicarono, lei prese la mano di lui e disse:
-Dai – Invitandolo a correre e a mettersi al riparo
-Aspetta!  Ho un conto in sospeso con te e la pioggia – Disse lui, rimanendo fermo
-Sai Kate io volevo dirti che …
-Anch’io – Disse lei, interrompendolo
-Ma non ho detto nulla!
-Qualunque cosa stessi per dire, vale anche per me! – Rispose lei, facendo il verso a quello che lui le aveva detto il giorno prima a casa sua
-E se stavo per dire che ti amo?
Lei si fermò un istante, incurante della pioggia che aveva cominciato a farsi più fitta; poi si avvicinò, si sollevò sulle punte dei piedi, gli cinse il collo con le braccia e lo baciò. Pochi secondi dopo aggiunse:
- Direi che ora abbiamo regolato i conti con la pioggia. – Gli prese una mano, pronta a correre al riparo, ma Castle non sembrava volersi muovere
-Stavo pensando … Non è che vuoi passare in vantaggio? – Disse sollevando un sopracciglio – Abbiamo lo stadio prenotato ancora per un po’ …
-Non farti strane idee, non darò spettacolo davanti a George!
-Guarda che George è un tipo riservato, non lo dirà a nessuno.
La detective si allontanò, mentre Rick rimase immobile a guardarla, lei guadagnò qualche metro poi richiamò il suo uomo con un tono di voce più alto
-CASTLEEE!
-Occheeeiii – Disse lui.
Dopo averla raggiunta, mano nella mano corsero per mettersi al riparo, finalmente pronti a vivere la loro nuova vita insieme!




 
Ciao a tutti,
come prima cosa vorrei aggiungere una nota al capitolo: non ho mai giocato a baseball e non so bene come si faccia, la parte in cui Kate spiega a Rick come colpire è legata alla mia esperienza con la wii con il mio cuginetto di 8 anni, che riesce a fare più fuoricampo di me, per cui non prendete quei consigli come oro colato!

Questa storia è nata come un esperimento e voi con il vostro affetto, la lettura e i commenti, persino con  le telefonate anonime in cui mi intimavate di uccidere la Logan, l’avete resa speciale. Per cui vi ringrazio profondamente!
Mi ritirerò per un po’, in attesa che maturi una nuova idea, per cui vi auguro una buona estate e sappiate che la mia casella di posta su efp è sempre aperta, anche se avete solo voglia di fare un salutino, non fatevi scrupoli.

Sono curiosa di sapere qual è la scena che vi ha colpito di più della storia, se ne avete una!
Vi lascio con il mantra un tantino ritoccato
Remember, keep calm che la Logan se n’è andata, (anche se magari poi torna)!
   
 
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