Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Bad A p p l e    20/07/2011    4 recensioni
Parlare non è il mio forte, ma questa volta farò un’eccezione e lo farò semplicemente perché tutti devono sapere, perché non devono esserci più dubbi di nessun genere sulla storia di come Hinata Hyuuga tradì il villaggio… o meglio, di come il villaggio tradì Hinata Hyuuga.
Genere: Azione, Generale, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Altri, Hidan, Hinata Hyuuga, Shino Aburame
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-Mentre tutto scorre

 

File 07: Rimpianto.

 

 

Lui, quando questa storia ebbe inizio e durante buona parte dello svolgimento, non faceva davvero parte di Akatsuki, questo ormai era assodato… anzi, a dirla tutta nessuno, tranne Pain, Zetsu e Madara, sapeva che lui era ancora vivo, e lui non moriva dalla voglia di farlo sapere ad altri, anche se sapeva che inevitabilmente, prima o poi, sarebbe successo. Anche se non immaginava quanto presto.

Najisa Hyuuga non somiglia molto alle sue sorelle, Hinata ed Hanabi, ma nemmeno a Neji o a qualunque altro Hyuuga.

Non somiglia a nessuno, ma ha un pezzettino di tutti: è di una precisione epica e non ricordo di aver mai conosciuto una persona più pignola di lui, cosa che lo rende dannatamente odioso, cosa compensata da altri lati di lui che lo rendono più apprezzabile, come il ribrezzo nell’uccidere. Se tutti i Ninja odiassero uccidere quanto lui, sarebbe decisamente un mondo migliore… ma in nome della segretezza che l’aveva accompagnato fin da quando era stato costretto a lasciare Konoha, gli capitava fin troppo spesso di dover uccidere, compito che eseguiva con la morte del cuore.

Per ogni persona che uccide, una parte di Najisa Hyuuga muore con la vittima. Detto ciò, io mi chiedo: quante altre parti di Najisa mancano, prima del loro esaurimento?

E se queste parti si sono già esaurite, cos’è che gli permette di andare avanti? La vendetta? La rivalsa?

… Il rimpianto della vita che non ha potuto vivere?

Grave, quando un rimpianto diventa ragione di vita, impedisce di vivere un futuro, proiettandosi in un passato che ormai non esiste più.

La vita di un morto che cammina, di una mente assente e del corpo di un automa. Sei qua, ma allo stesso tempo sei anni addietro, a domandarti come sarebbero le cose se non fosse successo questo o quello.

Ed ora dimmi, immaginando a come sarebbe se mammina ti preparasse ancora latte caldo e miele prima di andare a dormire, pensi sul serio che la realtà che ti appartiene sul serio possa cambiare?

Basta. Sto divagando. Torniamo alla nostra storia, abbiamo troppo da ripercorrere e troppo poco tempo.

 

 

La sua esistenza si limitava a vagabondaggi di villaggio in villaggio, senza entrare direttamente in contatto con essi, ma raccogliendo comunque informazioni che puntualmente non facevano che avvantaggiare Akatsuki, unica gratificazione che aveva ormai da anni.

Non capitava molto spesso che Pain lo convocasse di sua spontanea volontà: il Leader sapeva che lui preferiva stare chiuso nella sua solitudine forzata e si vedevano solo quando Najisa si sentiva in dovere di riferirgli qualcosa che aveva scoperto.

Se Pain l’aveva convocato, doveva essere successo qualcosa di davvero grosso.

Strinse più forte la benda che gli impediva la vista e accelerò il passo per raggiungere più in fretta la radura dove doveva incontrarsi col capo di Akatsuki.

Esattamente, Najisa passeggiava tranquillamente con una benda sugli occhi che gli impediva di vedere. Perché? Perché prima di lasciare il villaggio, ebbe un scontro con suo padre, che gli impose un sigillo agli occhi: Hiashi poteva vedere tutto ciò che Najisa vedeva, quindi quest’ultimo preferì oscurarsi la vista per impedire al padre di scovarlo, dato che sospettava lui fosse ancora vivo.

«Sei in ritardo» lo accolse Pain.

«Nah, non è vero. Io sono perfettamente in orario, sei tu ad essere in anticipo… cosa sbagliata tanto quanto essere in ritardo» ribatté l’altro, distaccato. Si permise un sospiro, poi riprese, «è importante?»

«Lo è» assicurò il Leader, annuendo, «tua sorella Hinata è entrata a far parte di Akatsuki» pronunciò lentamente, per poi guardarlo, come se volesse aggiungere altro, ma non sapesse che parole usare. Tacque.

«E con ciò?».

«E con ciò, pensa bene a quali potrebbero essere le conseguenze. Abbiamo un problema» mormorò Pain, incrociando le braccia al petto.

Per qualche secondo nessuno sentì il bisogno di parlare e la pacatezza di entrambi contribuì ad allungare i tempi oltre la soglia del minuto. Non c’era ancora fretta; presto ci sarebbe stata, ma in quel momento ancora non esisteva.

«Parliamone».

 

[…]

 

 

«Forse un modo c’è» ripeté Hidan, «ma forzarsi a dimenticare qualcosa, il più delle volte si rivela dannoso, specie se un ricordo è ben radicato in te, potresti diventare instabile… dopo aver dimenticato, il desiderio di ricordare potrebbe farti crollare psicologicamente» spiegò, ragionevole.

Hinata, però, era irremovibile, decisa come non mai a dimenticarmi. I suoi occhi si incontrarono per qualche secondo con quelli di Hidan e lui capì; non sarebbe riuscito a farle cambiare idea e ormai aveva ammesso che poteva aiutarla o portarla da chi poteva farlo.

«Molto bene, seguimi» disse, quindi, con un sospiro.

«Hidan!» lo richiamò il tesoriere, con la solita voce rauca, «attento a ciò che fai» lo redarguì. Lui non si prese nemmeno la briga di voltarsi o rispondergli, limitandosi a guidare Hinata all’interno del covo.

Ultimamente nessuno aveva ricevuto missioni, era il loro periodo di “pausa”, quindi Itachi con tutte le probabilità era lì.

Il covo, però, era grande; la parte difficile sarebbe stata capire dov’era di preciso Uchiha, infatti dopo mezz’ora ancora stavano vagando alla ricerca.

«Ehm… cosa stiamo cercando, Hidan?» domandò timidamente la ragazza.

L’albino ridacchiò, «stiamo cercando Itachi… e non so se sia propriamente una “cosa”» scherzò, facendole l’occhiolino, cosa che la fece arrossire ad una velocità che aveva dell’inumano.

«E perché cerchiamo Itachi-san?» domandò ancora la ragazza.

«Be’, col suo Sharingan Ipnotico, è capace di creare ricordi che non esistono in una vittima, questo è più o meno noto. Una cosa che è ancora meno risaputa, è che può anche cancellare i ricordi. Usammo quella tecnica quando Sasori, pace all’anima sua, scoprì che Deidara usava i bigodini, di notte. Lo sfottemmo così tanto che un giorno tentò di farsi esplodere assieme all’intero covo; riuscimmo a fermarlo e per impedire che ci riprovasse, Itachi gli cancellò il ricordo di noi che lo sfottevamo e di Sasori che scopriva tutto dei suoi bigodini. Non capitano troppo spesso, situazioni tanto demenziali» spiegò, ridacchiando.

Anche Hinata sorrise, a quel pensiero, senza riuscire a mettersi a ridere come avrebbe voluto… la presenza di Hidan la metteva leggermente in soggezione.

Erano nei paraggi dell’ufficio di Pain, quando finalmente, dal suo interno, Hidan riconobbe la voce di Itachi.

«… penso che tu stia mentendo, anzi, ne sono sicuro» stava dicendo il ragazzo.

Molto, molto infantilmente, Hidan fece cenno ad Hinata di rimanere in silenzio e si mise a spiare dalla serratura della porta, trovando che quella conversazione potesse essere decisamente interessante.

Itachi e Pan stavano giocando a scacchi e Uchiha era appena riuscito a mangiare l’alfiere del Leader, che fece una smorfia.

«Te lo ripeto per quella che spero vivamente sia l’ultima volta: hai preso un granchio» replicò l’altro, asciutto, limitandosi a muovere un pedone. Uchiha sorrise e mosse la regina.

«Scacco. E, per la cronaca, questa mattina ti ho visto uscire dal covo con l’aria decisamente furtiva, come se non volessi essere notato, così sono andato a chiedere a Madara se ti aveva affidato qualche missione. Non te ne aveva date, quindi penso che tu sia andato a dire a Najisa che sua sorella è qui».

Hidan sgranò gli occhi, chiedendosi chi fosse Madara e che autorità potesse avere su Pain e quindi tutti loro.

Quella di Itachi non era stata una domanda, ma un’affermazione cosa che irritò parecchio Pain. «Non è che la tua sta diventando un’ossessione, Uchiha? Sei arrivato pure a spiarmi…»

«Tranquillo, non ti stavo spiando, è capitato per caso. Non sopporto essere preso per stupido, dimmi come stanno le cose»

Il Leader non rispose subito, si prese un paio di minuti per studiare la scacchiera, dopodiché mosse la sua torre. «Le cose stanno così: oggi non è la tua giornata fortunata. Prima fai una considerazione totalmente sbagliata, e poi perdi contro di me. Scacco matto».

«E’ ancora da vedere, se le mie considerazioni sono sbagliate» borbottò Itachi, mettendo a posto i pezzi del gioco.

Pain si alzò e si diresse alla porta dell’ufficio, per uscire; Hidan fece appena in tempo a rimettersi dritto e simulare l’atto di star per bussare, prima che la porta si aprisse.

«Ciao, capo, Itachi è qui, per caso?» domandò l’albino.

Lui non rispose, si limitò a scostarsi per farli entrare nell’ufficio, mentre Itachi riponeva la scacchiera su uno scaffale.

«Itachi, Hinata vorrebbe dimenticare una persona, ci servirebbe la tua tecnica dello Sharingan» disse Hidan, senza giri di parole.

Uchiha guardò alternativamente i due, vagamente incuriosito. «Hidan ti ha spiegato tutto?»

Hinata annuì.

«Anche che non c’è modo che io conosca per far tornare un ricordo cancellato?»

La ragazza abbassò lo sguardo, «no, questo no… ma non è un problema».

«Bene, ragazzina, chi è che vorresti dimenticare?»

«Un mio compagno di squadra, Shino Aburame».

Itachi si posizionò davanti a lei. «Guardami negli occhi» ordinò, infine.

“Sto per dimenticarmi di Shino…” pensò Hinata, “Sto per dimenticarmi di… un momento… cos’è che dovrei dimenticare?”

Itachi distolse lo sguardo da lei e Pain si rivolse ad Hidan. «Ah, dimenticavo, tu e Kakuzu avete una missione al tempio del fuoco».

Hinata si sentì intontita, fece appena in tempo a sentir pronunciare quelle parole, poi svenne.

 

 

Spesso, anche dimenticarsi di qualcuno di importante per noi, è fonte di rimpianto… che il rimpianto sia diventato una maledizione di famiglia?

 

 

 

 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Bad A p p l e