9 gennaio 1974
Cronaca di un
silenzio al sapore di neve ~
I get a little warm in my heart when I think of
winter.
La prima visita a Hogsmeade cadde il giorno del suo quattordicesimo
compleanno.
Nevicava, a fiocchi
piccoli e radi. Severus camminava con la metà
inferiore del volto nascosta dalla pesante sciarpa verde e argento, le mani
affondate nelle tasche. Per un po’ aveva bofonchiato mentalmente contro
la propria stupida dimenticanza – i guanti dovevano essere da qualche
parte in dormitorio; a meno che non
fosse l’ennesimo scherzo idiota di Potter e seguaci – ma si era
interrotto presto per dedicarsi a sbirciare Lily, che lo affiancava sulla
strada del villaggio muovendosi con la stessa leggiadra morbidezza dei fiocchi
che le imperlavano i capelli. La sciarpa era davvero molto calda.
Gli capitava spesso –
sempre più spesso – di ritrovarsi a sbirciarla. E ogni volta era
come cadere in un torpore da cui era difficile scuotersi: ora era la sua risata,
ora il modo in cui brillavano i suoi occhi mentre gli parlava, ora il silenzio
concentrato che l’accompagnava nei pomeriggi di studio in biblioteca –
quando Severus poteva sederle di fronte e guardarla
per tutto il tempo che voleva, certo che lei non avrebbe alzato lo sguardo a
smascherarlo. Oggi era il fatto che non gli aveva augurato un buon compleanno.
Non poteva essersene
dimenticata: Lily non dimenticava mai niente. Semplicemente doveva ricordare
che, una volta, lui aveva detto che sarebbe stato «tanto meglio se non
fosse mai nato» – lo schiaffo della sua piccola mano di bambina gli
bruciava ancora sulla guancia.
La sbirciava e si
chiedeva se uno come lui meritasse anche solo la vicinanza di una come lei.
Lily continuava a camminare
senza fretta, la bacchetta sollevata. Di tanto in tanto trasformava un fiocco
di neve in una farfalla dalle ali candide. Era diventata bravissima in
Trasfigurazione.
«Ho sentito dire
che oggi sarà aperto un nuovo negozio» disse, voltandosi a
guardarlo. «Si chiama Mielandia. Ci andiamo, Sev?»
Al riparo della sciarpa,
Severus storse il naso. A giudicare dal nome doveva trattarsi
di una pasticceria. Non gli erano mai piaciuti particolarmente i dolci. Ma gli
occhi di Lily brillavano più del solito; allora capì che forse
era quello, il suo modo di dirgli buon
compleanno senza ricorrere a parole inutili che avrebbero riaperto una ferita [che
bruciava immensamente di più di uno schiaffo di bambina].
E annuì. «Va
bene.»
Il sorriso di lei si
fece più luminoso mentre guardava di nuovo di fronte a sé, come
se rispettasse il fatto che lui si stava disperatamente chiedendo se sarebbe
mai riuscito a dirle anche un grazie.
Quando Lily
infilò la mano libera nella tasca del suo mantello, Severus
s’irrigidì appena e si domandò se sapesse che nella tasca c’era già la sua mano. Ma lei non accennò a
ritrarsi. Si rilassò e si concesse di sfiorarle le dita, protetto dalla
stoffa che nascondeva quel contatto al freddo del mondo, e illudendosi che
fosse quel guanto rosso e oro, e non quella
mano, a scaldare la sua.
Proseguirono in silenzio
sulla strada bianca, vicini, le farfalle che si allontanavano e la neve che cancellava
le loro impronte.
[ 500 parole ]
Spazio dell’autrice
Basta, mi sono detta. Basta piangere
su Severus e Lily. Hanno vissuto insieme anche dei
momenti felici, non dimentichiamocelo! Ed è così che nasce questa
flash. Ho pensato a Sev e Lily tredicenni a Hogsmeade e ci ho aggiunto un po’ di neve, di sciarpe
a strisce e di dolci di Mielandia.
A proposito, non ho idea dell’anno d’inaugurazione di Mielandia. Facciamo
che è il 1974? Passatemela, dai. X3
Il verso iniziale è tratto da Winter di Tori Amos.
Spero davvero tanto, tanto, tanto che vi sia piaciuta. ♥
Aya ~