Sono due stupidi, non è così? Sono due stupidi con i loro stupidi libri e i loro stupidi incantesimi e quel loro stupido bisbigliare fitto fitto. Sono solo due stupidi che si credono intelligenti e passano il tempo a disegnare ghirigori nella terra con le bacchette e a ridersi addosso.
E adesso quello stupido s’è messo in testa di imparare il tedesco. Stupido fratello e stupido pure il suo stupido amico, a che gli serve, il tedesco? Ariana non lo capisce di certo.
Sono due stupidi. Ariana ha bisogno di noi, Albus. Ariana non ti vede da giorni, Albus. Stai sempre chiuso in camera a leggere i tuoi stupidi libri con quel tuo stupido amico, Albus, oppure vai nella sua stupida casa a bere il suo stupido tè con la sua stupida zia o a zonzo per gli stupidi campi verdi e gialli e la tua famiglia è qui, Albus, Ariana è qui e tu non ci sei mai, Albus. Glielo posso dire quante volte voglio, capra, ma quello stupido non mi darà retta, perché quell’altro stupido – quello biondo, il tedesco, quello che è arrivato dopo, dopo che la mamma è morta, dopo che papà ce l’hanno portato via, è arrivato dopo, dopo, non sa niente, non capisce, non capirà mai – lo fa sentire così intelligente e importante e Albus ha sempre voluto sentirsi intelligente e importante, perciò è uno stupido.
È uno stupido. Siamo noi la sua famiglia, io, Ariana, e anche tu, capra. Non il tedesco. Questa è casa nostra e Albus è uno stupido se pensa che esista qualcosa di meglio. Non c’è niente di meglio, là fuori. Ci sono i Babbani e i Babbani sono cattivi, gli altri maghi sono crudeli. Albus lo saprebbe, se solo non fosse così stupido. È veramente uno stupido, non è così?

È così stupido che non si accorge nemmeno che il tedesco è cattivo, cattivo come un Babbano. Forse è davvero un Babbano, capra, che dici? Non l’ho mai visto fare un incantesimo, sta sempre lì a disegnare triangolini nella polvere con la sua bacchetta che magari è un ramoscello, eh, capra, che dici? Magari è un ramoscello e il tedesco è un Babbano e Albus è proprio proprio proprio stupido, alla faccia di tutti i suoi libri di Dune e le Pozioni fetenti.
Il tedesco è un Babbano. Eccolo là che esce di casa tutto impettito e biondo e tedesco ed è un Babbano, per la barba di Merlino, è un Babbano, si capisce persino da come cammina. E quello stupido di mio fratello che non vuole vedere è subito lì accanto a lui, gli sorride come uno stupido e scusami un po’, capra, giusto un po’, ti porterei con me ma è meglio se vado solo io, faccio meno rumore. Lo sai Albus quanto ci sente bene, è uno stupido ma non è sordo.
Torno presto, prestissimo. Li seguo un po’, giusto un po’, perché mio fratello è uno stupido e io voglio essere sicuro che il tedesco sia un Babbano.

Non ha fatto neanche una magia piccolissima, il tedesco. È un Babbano, stupido Albus, è un Babbano, si capisce, sta lì seduto sotto un albero con gli occhi chiusi come solo i Babbani, i maghi non fanno così.
Si sfila dal mantello la bacchetta, ma io lo so che è solo un ramoscello, gli fa fare mezzo giro per aria e gli alberi si caricano di fiori che piovono giù e mio fratello – mio fratello è davvero uno stupido.
Il tedesco è un mago, i maghi sono crudeli. Mio fratello dovrebbe stargli lontano, e invece appoggia la testa sulle sue ginocchia.