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Autore: sitael85    23/07/2011    2 recensioni
Sono solo dei pensieri raccolti durante il temporale la scorsa notte. Vi lascio le prime frasi: "Nella profondità della notte l’unico rumore che si percepiva erano i suoi passi leggeri. Erano musica che si amalgamava perfettamente con la pioggia che cadeva incessante sul terreno."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non è niente di che, semplicemente cinque minuti di tristezza durante la notte passata ad ascoltare il temporale. Vi consiglio di ascoltare, prima o durante come preferite, la canzone dei Simple Plan “Gone too soon” (
http://www.youtube.com/watch?v=hp9rpC6Yt1A)
. Ovviamente ringrazio in anticipo tutti voi che leggerete.

 

DANZARE NELLA PIOGGIA

A te mamma,

che mi hai lasciato troppo presto.

 

 

Nella profondità della notte l’unico rumore che si percepiva erano i suoi passi leggeri.

Erano musica che si amalgamava perfettamente con la pioggia che cadeva incessante sul terreno. Su quel piccolo pezzo di terra su cui, fino a pochi istanti prima, anche lei era stata stesa e che aveva abbandonato per danzare con le gocce d’acqua che la circondavano.

Non era più sola ormai. La pioggia le stava sussurrando parole di conforto e l’abbracciava stretta, donandole quel calore che da tempo le mancava e che aveva temuto di non poter più provare dopo che lei l’aveva lasciata.

Si portò una mano sulle labbra e si accorse che un lieve sorriso era fiorito sul suo volto, di solito serio e impassibile. Una risata le salì dal profondo del petto e lei la lasciò uscire nella notte… una risata liberatoria… L’avevano definita cinica perché non piangeva e sembrava che niente del mondo esterno la toccasse, ma se non hai aspettative di nessun genere niente e nessuno può farti del male.

Non era quella la verità, e lei lo sapeva bene.

Il suo mondo era pieno di sogni e di speranze, che lei racchiudeva strette nel suo cuore e nella sua anima e che non permetteva a nessuno di conoscere.

Solo alla luna e alle stelle mostrava la sua vera essenza e la sua debolezza… piangeva e rideva… una risata amara dopotutto, in grado di nascondere (o far vedere?) tutto il dolore che provava.

Muoveva i piedi veloci sull’erba, danzando nella notte e con la notte, sperando che lei la vedesse e fosse fiera della donna che stava diventando e che lui riuscisse a trovare la strada per liberare il suo cuore e la sua vita da tutto quello che aveva dovuto affrontare… con coraggio?... forse…

E intanto danzava, un piede davanti all’altro, incurante del mondo circostante, con la luna e le stelle a vegliare su di lei e consapevoli della segreta debolezza che rivelava a loro soltanto.

Si sentiva finalmente libera e si godeva quel sorriso sbocciato tanto spontaneamente e così vero. Quel semplice gesto era stato la sua salvezza, e non avrebbe mai smesso di ringraziare la notte, sua consigliera e ancora di salvezza… la custode delle sue lacrime più preziose.

  
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