CAPITOLO 2
È l'ora di ginnastica, sono trascorse due ore dalla
discussione con lo straccione, e adesso è qua che sta correndo davanti ai miei
occhi. Insieme al resto dei miei compagni, sta correndo sulla pista all'aperto,
situata nell'enorme giardino della scuola, mentre io sto ferma in piedi davanti
alle panchine. Siccome non avevo nessuna voglia di mettermi a correre, non volevo
rischiare di rovinare la mia bellissima maglietta della Dolce&Gabbana col
sudore, prima che iniziasse la lezione sono andata a riferire al professore che
non mi sentivo molto bene e lui, stupido com'è, ci ha creduto subito. Ed ora
eccomi qui a guardare gli altri faticare mentre io mi rilasso. L'ho sempre
detto che essere furbi nella vita è utile...
È appena finita la lezione e Daphne è qui che mi sta
chiedendo come mi sento. Certe volte mi domando come le persone possano essere
così stupide. Non è così difficile capire che quella di prima era tutta una
falsa, fino all'ora precedente stavo da benissimo! Mah... Sospiro e cercando di
non alterarmi, mi metto a spiegarle che mi sento bene e che non mi andava di
fare educazione fisica, quindi ho mentito dicendo al prof che stavo male. Lei,
dopo essersi complimentata con me per la mia intelligenza, mi sta riferendo quello che ha sentito dire a Pansy
Parkinson mentre chiaccherava Ginevra Weasley.
- Ho sentito dire alla Parkinson che quest'anno siamo noi
donne a dover invitare al ballo gli uomini, ma ti rendi conto?-
Ma ti rendi conto,invece, che è da due anni che io sopporto
la tua voce stridula? Vorrei risponderle, ma mi trattengo. Per oggi di
discussioni ne ho avute fin troppe.
- Sì, hai ragione. Adesso devo andare ci vediamo dopo. -
Dopo essermi congedata da Daphne, non la sopporto molto,
anche se devo ammettere che per una volta mi è stata utile, inizio a camminare
per il giardino. Non riesco a non pensare alle parole dello straccione. Sei una
bestia. Ecco le parole esatte che mi rimbombano per la testa da più di tre ore.
Ancora non mi capacito di come quello abbia osato rivolgersi così a me. Mi
nasce un sorriso quando le parole di Daphne mi giungono al cervello. Mi è
venuta un'idea. Voglio umiliare quello sgorbio, voglio fargli capire che qua
comando io.
Sto per rientrare a
scuola, quando vedo lo straccione seduto su una panchina abbastanza nascosta
dagli alberi. Noto che è da solo. Non che la cosa mi stupisca più di tanto, chi
vorrebbe passare il proprio tempo con lui? Lascio perdere questi pensieri, è
arrivato il momento di iniziare la mia vendetta, così mi dirigo verso di lui e
prima che possa dire qualcosa mi ci siedo vicino. Sospirando mi volto verso di
lui che mi sta guardando incuriosito, di certo non si aspettava che Io mi sarei
seduta proprio dove c'era LUI.
- Ho pensato a quello che hai detto in classe. Ho deciso
che hai ragione. -
Quanto è difficile dire queste parole. Io che ammetto di
aver torto? Calma, stai calma mi ripete una vocina dentro la mia testa.
Ricordati che stai mentendo. Tu non hai torto. Tu hai sempre ragione.
- Sul serio?-
Ci sta cascando. Perfetto.
- Sul serio. Qui non facciamo
altro che giudicare le persone in base all'aspetto. Ammettiamolo, io sono più
bella della media, e questo mi rende la vita più facile, mentre quelli come...
-
- Come me? -
- Non volevo essere così
specifica. La gente meno bella ha più difficoltà nella vita, ma ho capito che
non è per colpa loro. Insomma, non possiamo decidere noi con quale aspetto nascere,
no? -
Mi guarda stupito, non si
aspettava queste frasi da me, ma come dargli torto? Fino a poche ore fa gli ho mangiato
la faccia dicendogli l'opposto.
- Inoltre, tu mi sembri un
tipo...interessante. -
- Interessante nel senso di
strano? -
- Se per strano intendi una
persona che non ha paura dei giudizi della gente, allora si. Sei strano. Ma
positivamente. -
Sorride, sta credendo davvero nelle
mie parole. Povero illuso.
- Sei venuta qua solo per
dirmi questo? -
Stronzo, cosa vorresti che ti
dica? Che voglio venire al ballo con te? Beh, ti accontenterò. Sia mai che io
sia cattiva.
- No. In effetti sono venuta a
chiederti se ti va di venire al ballo della scuola con me. Sempre se a te non
dispiace ovvio... -
Strabuzza gli occhi. Sorpreso?
- Si. Si, mi va di venire al
ballo con te. -
Mi fa un sorriso strano, quasi
riservato e poi se ne va lasciandomi sola sulla panchina.
Perfetto, ci sarà da ridere.
Sono trascorsi due giorni
dalla conversazione con Potter, e quell'idiota è andato a dire in giro che io
l'ho invitato al ballo. Io sto facendo finta di niente, nessuno sano di mente
crederebbe a una cazzata simile. O almeno spero...
All'improvviso, qualcuno mi
afferra per un braccio e mi ritrovo tra le braccia di Theodore Nott, il mio
ragazzo. Theo è il ragazzo più sexy della scuola: è alto, fisico da atleta,
capelli neri e occhi verdi. Un gran bel ragazzo.
- È vero quello che si dice in
giro? Hai invitato quello sfigato di Potter al ballo? Com...-
Lo zittisco con un gesto infastidito
della mano. Cos'è che ho pensato pochi secondi fa? Ah, nessuno sano di mente
crederebbe a una cazzata simile. Ecco a punto, sano di mente. Qui la maggior
parte delle persone sono matte!
- Frena dear. Quello che si
dice in giro è una gran cazzata. Secondo te, io la ragazza più bella e popolare
di Hogwarts, inviterei quello sgorbio al ballo?!-
Accompagno la frase da una
smorfia schifata. Non voglio dover ammettere che lo sgorbio sta dicendo la
verità, in fin dei conti, sono stata io a invitarlo. Anche se l'ho fatto per uno scopo ben preciso,
ho una reputazione da difendere!
- Lo sapevo! Tu non avresti
mai invitato uno sfigato simile, poi tu devi venire al ballo con me! -
Detto questo mi bacia davanti
tutti gli studenti che ci stanno guardando. Non hanno mai visto due baciarsi?
- Adesso vado a dire a tutti
che s'è sbagliato.-
- No, non lo fare. -
Mi lancia un'occhiata
sospettosa. Sbruffo. È mai possibile che devo sempre spiegare tutto? Nessuno
qui ha un po' di cervello? Meglio che non rispondo...
- Semplice! Immagina la scena.
Lui dice a tutti che andrà al ballo con me e magari si mette tutto in tiro, poi
io arrivo al ballo con te. Immagina la figura che ci farà! -
- Sei geniale. Piccola, ti
amo. -
- Ah Theo. Prima che mi scordi:
domani sera indosserò un abitino nero. Voglio un'orchidea abbinata viola.
Inoltre, mi devi passare a prendere alle otto sotto casa mia. Baci. -
Faccio il classico gesto che
si usa per mandare i baci e mi allontano. Già mi sto gustando la mia vendetta.
Sarà meravigliosa.
Con questi pensieri sto
camminando tra i corridoi, mi fermo quando vedo che Potter si sta dirigendo
verso di me sorridente. Non ricambio ma gli faccio un piccolo cenno di saluto con
la mano. Chissà che vuole...
- Ehi Hermione! Va bene se
domani sera ti passo a prendere verso le otto a casa tua? -
Questa non ci voleva. Devo
inventarmi immediatamente una scusa credibile.
- Veramente...preferirei se ci
incontrassimo direttamente la. Lo trovo più originale... Ah. I biglietti per
accedere alla sala da ballo li ho già comprati io per tutti e due. -
Mi sorride, ha creduto alla
mia scusa. Meno male.
- Certo, per me va benissimo.
Allora ci si vede domani sera alle otto. -
Detto questo, ognuno va per la
sua strada. La grande serata si sta avvicinando.
ANGOLO AUTRICE:
Eccomi qua col secondo
capitolo ^__^
Nel prossimo entrerà in scena
Draco, chissà che cosa succederà tra Herm e il nostro biondino preferito XD
Grazie a tutte coloro che
seguono la storia.
Si accettano critiche e
consigli.
Un bacio Ely