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Autore: CherryBomb_    24/07/2011    7 recensioni
Bella, dopo essere stata lasciata da Edward, decide di tornare a vivere a Phoenix con la madre. Come sarà la sua vita senza di lui?Riuscirà a dimenticarlo? Il suo amato tornerà a prenderla? Ci saranno Jacob, i licantropi, il ritorno di Victoria, i Volturi? Bella rimarrà incinta? Leggete e lo scoprirete. ^_^ Una What If leggermente OOC perchè ci saranno dei personaggi nuovi che non sono mai stati citati nel libro. Spero di avervi incuriosito. Tratto dal 4 capitolo : - Lo ami?- le chiesi semplicemente. Dovevo saperlo. Dovevo saperlo se lo amasse, se mi avesse dimenticato definitivamente. Se con lui fosse felice. Dovevo sapere che non mi volesse più nella sua vita e me ne sarei andato. Il solo pensiero di andarmene, mi faceva stare male. Io la amavo, volevo stare con lei, ma se lei non mi avesse voluto non potevo fare altro che andarmene. Intorno a noi regnò il silenzio per minuti che mi parvero ore. - Sì - non le tremò la voce, non le si imporporarono le guancie, non ebbe nessuna reazione a quella semplice parola, ma al solo sentirla una parte di me morì per la seconda volta. Lo amava, amava lui e non me. Mi aveva dimenticato, non mi amava più. Era colpa mia, ero stato uno stupido, ero stato io a lasciarla pensando di fare la cosa giusta, ma avevo sbagliato, avevo sbagliato completamente. Lei mi aveva dimenticato e io non potevo fare altro che andarmene. - Allora, addio - due parole che mi costarono tantissimo. Non me ne sarei voluto andare ed ero sicuro che non me ne sarei mai andato definitivamente, l’avrei controllata ancora per il resto della mia vita. Mi girai e feci per andarmene. - Mi lasci di nuovo così? - mi chiese e sentii distintamente il sangue che andò a colorare le sue guancie, mi girai nuovamente e la guardai.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon, Più libri/film
Capitoli:
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Capitolo 2








Buonasera!
Ormai sono imperdonabile per i ritardi. -.- Mi odio, sul serio. Il capitolo non è un granchè, pensavo di potervi dare almeno un capitolo decente dopo tutto questo tempo, ma questo è quello che è uscito, purtroppo.
Ci terrei se leggeste le note finali.
Buona lettura ^_^ 

 

Capitolo 26
Bella POV
La fine della scuola ormai era vicina e così anche gli esami per il diploma. Ero agitata e più i giorni passavano, più mi rendevo conto che la mia vita da liceale ormai fosse agli sgoccioli.
In quel periodo tutti quanti eravamo molto impegnati, o meglio, quella molto impegnata ero io che cercavo di andare bene a tutti i compiti, di prendere dei bei voti e quindi tendevo ad isolarmi dagli altri, soprattutto da Edward.
Era successo solo una volta che mi avesse proposto di studiare insieme, che poi alla fine l’unica che aveva aperto il libro lì ero io. Era venuto a casa mia con tutto l’occorrente per studiare, ci mettemmo al tavolo della cucina e ci sedemmo, uno da una parte e l’altro dall’altra. Ero immersa a studiare una pagina di storia, quando improvvisamente mi sentii osservata. Alzai lo sguardo e trovai Edward che mi stava guardando, arrossii violentemente e tornai a concentrarmi sulle parole del libro, con scarso risultato. Non appena avevo visto lo sguardo di Edward, avevo capito che la sua voglia di studiare fosse alquanto nulla e che per la sua testa passava tutt’altra idea. I suoi occhi che mi scrutavano maliziosi, le sue iridi come petrolio che mi avevano quasi inchiodato al muro. Ormai con il passare del tempo avevo imparato a decifrare quello sguardo, poteva solo dire una cosa: desiderio.
Il problema fondamentale era che dopo la prima esperienza avevo paura nel scegliere il posto in cui farlo, non volevo che i Cullen mi comprassero un altro letto, non volevo rovinare qualche altro arredamento della casa, come magari il tavolo della cucina o il divano. I posti erano praticamente limitati, se non nulli. Avevo voglia di fare di nuovo l’amore con lui, ma non sapevo immaginare dopo potevamo farlo. In mezzo al bosco avevamo già dato ed era stato alquanto scomodo.
Lo fulminai con lo sguardo quando si avvicinò a me. No, non poteva. Non poteva volerlo fare in quel momento.
Lo buttai fuori di casa prima che facesse qualsiasi cosa o che mi sfiorasse solo con un dito, sapevo che cosa sarebbe successo se solo le sue labbra avessero toccato le mie e non potevo permetterlo. Non volevo mi distruggesse casa.
Dopo la prima volta non ci eravamo più completati fisicamente, ci fermavamo sempre e solo al toccarci reciprocamente e il darci piacere in quel modo, anche se non era niente in confronto a quello che avevo provato facendo l’amore con lui.
Entrambi ci accontentavamo, consapevoli che non potevamo rischiare di distruggere qualcosa solo per dare libero sfogo alle nostre voglie. Cercammo di contenerci e ce la facevamo, ma a volte era impossibile.
Ero a casa da sola quel giorno, a studiare. Era un sabato pomeriggio ed io ero a casa a studiare. Ovviamente. La mia voglia era praticamente nulla, non avevo più voglia di aprire neanche un libro. Mancavano due settimane alla fine della scuola, eppure ero ancora piena di compiti e di interrogazioni. Non ne potevo più, ero stanca.
Appena suonarono al telefono mi fiondai subito contenta di trovare un pretesto per allontanarmi da quei libri maledetti.
<< Pronto? >>
<< Ehi, Bella! Sono Jacob >> la sua voce felice mi arrivò all’orecchio facendomi spuntare un sorriso sincero.
Dopo il giorno in cui Jacob venne ad aggiustarmi il pick up, ci vedemmo ogni tanto. Veniva a casa mia e rimanevamo fuori a parlare, oppure in casa bevendo una cioccolata calda.
La nostra amicizia era cresciuta parecchio, lo sentivo ormai parte integrante della mia vita e sembrava che Edward cominciasse ad andare d’accordo con Jake, anche se non capivo l’improvviso cambiamento che avvenne tra di loro. Si parlavano senza scannarsi, si salutavo e non si guardavano più in cagnesco, anche se ogni tanto Edward aveva qualche attacco di gelosia quando Jake allungava un po’ troppo le mani per farmi i dispetti.
Quella era la prima volta che lo sentivo in quella settimana.
<< Ciao Jake! Come stai? >>
<< Tutto bene. Tu? >>
<< Bene. Allora, come mai hai chiamato? Successo qualcosa? >> non che ci dovesse essere un motivo reale per sentirlo, però volevo essere sicura.
<< Volevo invitarti a venire qua nella riserva con me. Voglio farti conoscere gli altri, e Sarah. Ormai vuole vedere chi è questa Bella di cui gli parlo ogni tanto >> rise leggermente contagiando anche me.
<< Per me non c’è nessun problema. Sicuro che non disturbo? >>
<< Bella, lo sai, tu non disturbi mai >> mi disse con il suo tono dolce che stavo cominciando ad adorare.
<< Va bene, ok. Mi faccio accompagnare da Edward. >>
<< Ti vengo a prendere al confine. A dopo. >>
<< A dopo, Jake. >>
Chiusi la chiamata con lui e chiamai immediatamente Edward per avvisarlo. Il confine era il limite che i Cullen non dovevano attraversare e che i Quileute non dovevano fare a loro volta. Dovevano stare nei loro territori per non infastidirsi e creare incomprensioni, ma a mio avviso quel confine lo avrebbero dovuto abolire. Non mi sembrava che esiste più questa rivalità tra vampiri e licantropi, e la cosa mi sollevava, e non poco.
Edward arrivò davanti a casa mia neanche cinque minuti dopo che lo avevo chiamato. Contrariamente a quello che avevo pensato, non fece storie, non disse niente, quando in realtà mi immaginavo già che si sarebbe opposto, invece non aveva fiatato.
Uscii di casa velocemente e gli andai incontro buttandogli le braccia al collo e baciandolo con ardore. Mugugnò.
<< A cosa devo questo bacio? >> mi chiese scostandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
<< Mi mancavi e avevo voglia di baciarti, ho sbagliato? >> gli accarezzai i capelli della nuca e gli sorrisi.
<< Niente affatto >> mi baciò a fior di labbra e mi aprii la portiera per farmi salire in macchina.
Quando entrambi furono seduti, avviò il motore e si diresse verso la riserva.
Rimasi per un po’ a guardare fuori dal finestrino, mentre un silenzio sereno calava su di noi.
I pensieri cominciarono a vorticarmi nella testa, soprattutto uno, che non smetteva di solleticarmi quando ero da sola e non avevo niente da fare: la mia trasformazione.
Era da qualche settimana che quella parola mi circolava in testa, ne avevamo parlato con Edward una volta, o forse due, ma non avevamo più affrontato il discorso. Era il momento di farlo. Il mio desiderio era poter stare con lui, per sempre, non mi importava essere trasformata per poter soddisfare questo desiderio. Era lui che volevo. Punto.
<< Posso chiederti una cosa? >> gli chiesi un po’ impacciata.
Non avevo la più pallida idea di come affrontare l’argomento, non era facile, non c’erano tanti giri di parole da fare.
<< Hai mai pensato quando…  quando avverrà la mia trasformazione? >> la voce mi uscì in un sussurro quasi strozzato.
<< La tua cosa? >> Edward si girò a guardarmi indignato.
<< La mia trasformazione >> mi guardai le mani imbarazzata.
<< Bella, non ti trasformerò >> il suo tono fu serio, che non ammetteva repliche, ma io ne avevo da fare, eccome.
<< E perché non dovresti farlo? >> mi girai sul sedile in modo da guardarlo meglio.
<< Lo sai perché non voglio farlo. Non voglio che tu diventi come me. >>
<< E cosa ci sarebbe di male, scusa? >> incrociai le braccia al petto.
<< Non voglio che tu rimanga dannata per sempre. >>
<< Ancora con questa storia? Edward, tu non sei un mostro, la tua anima non è destinata all’inferno. >>
<< Tu non lo puoi sapere >> ringhiò.
<< Sì che lo so, invece. La tua anima non può essere dannata, Edward, perché una persona come te non può essere un mostro. Dato che tu non lo sei, la tua anima non è dannata >> addolcii leggermente la voce. << Cerca di metterti nei miei panni. Che cosa vuoi fare? Lasciarmi così? Umana accanto ad un vampiro dall’aspetto etereo e bellissimo che forse con il passare degli anni sembrerà sempre più bello solo perché starà accanto a una donna con le rughe e con gli anni che avanzano? Mi sentirei una stupida, probabilmente passerei anche per la pedofila se solo dovessero vedermi in giro con te al tuo braccio, magari a baciarci davanti a tutti. Con il tempo tu ti stancheresti di me, diventerei bruttissima ai tuoi occhi, invecchierei.
<< Non voglio che tu mi veda in quel modo, non voglio vedermi in quel modo mentre tu continuerai a rimanere sempre giovane e bello. E poi sapere che un giorno dovrei morire e smettere di viverti, è la prospettiva più brutta che potrei pensare per la mia vecchiaia. >>
L’attenzione di Edward era completamente catturata dal mio discorso, tanto che non guardava nemmeno più la strada, ma non mi preoccupavo. Sapevo che comunque fosse ben attento a quello che stava facendo e che riuscisse a prestare attenzione anche al mio discorso.
Ero stata completamente sincera, la mia grande paura era che lui si stufasse di me e mi lasciasse, andando magari con qualche giovane ragazza, mentre io mi ritrovavo ad avere la vita completamente cambiata da un giorno all’altro. Ormai non più molto vecchia, mi sarei trovata a dovermi rifare una vita, ma dato che non ce l’avrei fatto, sarei diventata una zitella con un sacco di gatti.
Forse avevo una visione un po’ pessimistica del futuro, ma era quello che pensavo e di cui avevo paura. Non avrei mai voluto perdere Edward, per nessun motivo al mondo. Non volevo perderlo solo perché io, ormai troppo vecchia, ero costretta a morire. Volevo vivere per sempre, con lui nella mia vita, volevo far parte della sua esistenza. Quello era quello che volevo.
<< Bella… >> trasse un profondo respiro e tornò a concentrarsi sulla strada.
Non riuscivo a capire il motivo del suo gesto, probabilmente non riusciva più a sostenere il mio sguardo, non riusciva più a farlo. Si era reso conto anche lui di quanto fossi sincera, di quanto stessi parlando con il cuore in mano. Lui sapeva leggermi dentro e aveva intuito quanto i pensieri a cui avevo dato sfogo erano più che sinceri.
<< Io non voglio obbligarti ad essere come me. Non voglio farlo, ma non mettermi alle strette proprio adesso, non convincermi a dirti una data. Prima finiamo la scuola, diplomiamoci, sposiamoci e poi penserò alla possibilità di trasformarti. >>
<< Hai ancora intenzione di sposarmi? >> gli chiesi incredula.
<< Perché non dovrei? Il fatto che abbiamo fatto l’amore insieme non mi impedisce di sposarti ugualmente. Devo ancora darti l’anello e tutto, ma non ho cambiato idea. Io voglio sposarti, Isabella Swan e niente al mondo potrà farmi cambiare idea >> si girò a sorridermi sghembo mentre frenava in una piazzola di sosta al limite del bosco.
Boccheggiai per quel suo sorriso e cercai di non smettere di respirare, altrimenti avrei fatto una brutta fine.
Si sporse per baciarmi quando sentimmo il rumore di una macchina che si stava avvicinando.
Jacob guidava la sua macchina rosso fuoco tutta rotta che a mala pena riusciva a rimanere sulla strada.
Edward e io scendemmo dalla macchina e ci avvicinammo alla sua, da dove scese poco dopo.
<< Ciao ragazzi >> il suo sorriso smagliante fece subito capolino tra le sue labbra.
Venne ad abbracciarmi stritolandomi senza farmi male, poi si staccò da me andando a stringere la mano ad Edward.
Rimasi a guardare gli uomini più importanti della mia vita che si scambiarono una strano sguardo che non riuscii a decifrare. C’era qualcosa sotto, qualcosa che io non sapevo, che mi stavano nascondendo, ma cosa? Si erano scambiati uno sguardo quasi complice, cosa strana.
Mi avvicinai a lui lasciandogli uno bacio a fior di labbra.
<< Per che ora vengo? >> mi chiese.
Io scrollai le spalle non avendo la più pallida idea di quando sarebbe potuto venire.
<< Per le sei >> gli rispose Jacob guardando Edward in un modo strano.
<< Che cosa mi state nascondendo voi due? >> chiesi mettendo le braccia ai fianchi e alternando lo sguardo tra Edward e Jacob.
<< Noi due? Assolutamente niente, perché? >> Jacob rispose assolutamente tranquillo come se non stesse mentendo.
Mi girai a guardare Edward che si limitò a guardarmi.
<< Se ci fosse qualcosa te lo direi, lo sai >> si sporse per baciarmi e poi si avviò alla macchina. << A dopo >> mi sorrise sghembo facendomi perdere un battito.
Gli sorrisi mentre le guance si tingevano di rosso.
Non riuscivo ancora a capacitarmi dell’effetto che Edward mi faceva, non era normale, speravo che dopo che avessimo condiviso un momento così intimo tra di loro, le cose cambiassero leggermente, ma la verità era che non era cambiato un bel niente. Io arrossivo ancora come una ragazzina alla prima cotta, lui faceva ancora il seduttore. Le uniche differenze erano che riuscivo a lasciarmi andare più facilmente, ero meno timida in certi momenti e, anzi, mi trasformavo anche una piccola femme fatale, a detta di Edward, anche se non gli credevo più di tanto.
Salii nella macchina di Jake, così scomoda rispetto alla macchina di Edward, e lasciai vagare lo sguardo fuori dal finestrino.
<< Allora, oggi conoscerò tutti eh? >> girai lo sguardo verso di lui e lo vidi sorridere.
<< Sì, proprio tutti. >>
<< Anche Sarah? >>
<< Dovrebbe esserci anche lei, se non ha cambiato idea. Vuole conoscerti e vedere se siamo sul serio amici come dico >> rise leggermente.
<< Allora è gelosa >> lo guardai divertita.
<< Uhm, sì, credo, anche se lei dice di no. >>
<< Jake, è gelosa. >>
<< Com’è che mi hai chiamato? >> mi guardò per qualche secondo per poi concentrarsi sulla strada.
<< Jake. Perché, non ti piace? >> gli chiesi preoccupata.
<< No, no, è che è strano. Tutti mi hanno sempre chiamato Jacob >> sorrise leggermente.
<< Da oggi sarai Jake. >>
Tanti alberi si stanziavano intorno a me. Anche vicino alla spiaggia c’erano alberi in ogni dove.
La riserva era un posto davvero stupendo, tranquillo, ancora più tranquillo di quanto lo fosse Forks. Il mare portava una leggere brezza che ti costringeva ad indossare una felpa, almeno, io indossavo una felpa, Jake andava comodamente in giro con una maglietta a mezza maniche come se ci fossero 30°.
<< Mi spieghi come fai ad avere così caldo? >> gli chiesi scioccata.
<< Ho una temperatura corporea di 40°, sto praticamente bene dappertutto, anzi, devo confessarti che adesso ho caldo. >>
Avevo praticamente la bocca aperta. Avvicinai la mia mano alla sua e la toccai, sentendo immediatamente un caldo infernale avvolgerla.
<< Sono alquanto… perplessa. Insomma, tu sei fin troppo caldo, Edward è fin troppo freddo, una via di mezzo, no eh? >>
Ridacchiò. << Beh, è normale. Noi siamo gli opposti, siamo nemici, non sarebbe giusto se ci assomigliassimo, dobbiamo avere qualcosa di diverso. >>
Parcheggiò davanti ad una casettina in legno da dove ne uscì Billy sulla sedia a rotelle.
<< Bella! Che piacere rivederti >> mi sorrise raggiante.
<< Ciao! Sono felice anch’io di rivederti >> gli sorrisi leggermente impacciata.
L’avevo visto sì e no due volte, ma sapevo benissimo che mi conoscesse più di quanto pensassi. Era amico di mio padre, sicuramente gli aveva parlato di me.
<< Gli altri dove sono? >> gli chiese Jake.
Improvvisamente un intenso odore di carne mi arrivò sotto il naso.
<< Dove vuoi che siano? >> gli rispose divertito Billy.
<< Vieni, andiamo >> mi prese per mano e mi trascinò con lui.
Superarmi la casetta e dietro vidi un sacco di ragazzi, tutti a dorso nudo che stavano ad una tavolata grandissima.
Tutti ridevano e scherzavano tra di loro. In mezzo a tutti quei maschi, c’erano tre ragazze. Una di loro doveva essere Sarah, una doveva essere la ragazza del capo della tribù e l’altra la ragazza che creava problemi. Ma come capire qual’era una e quale l’altra?
Jacob continuò a tirarmi fino a quando non ci trovammo davanti alla tavolata improvvisamente ammutolita e tutti gli sguardi puntati su di me.
Cercai di non arrossire e Jake lasciò la mia mano.
<< Ragazzi, questa è Bella. >>
<< Ciao Bella! >> un coro di voci maschili si levò dal tavolo, mentre le ragazze rimanevano a guardarmi in silenzio. Una mi stava sorridendo amabilmente, aveva una cicatrice sul viso, ma sembrava così dolce e carina. Un’altra non mi guardava neanche, anzi, continuava a tenere lo sguardo puntato sul suo piatto come se non esistesse nemmeno.
L’ultima, invece, mi guardava come per trovare qualcosa di strano in me, capii che fosse Sarah. Da come mi guardava con sguardo critico, cercava di capire se provassi un certo interesse per Jake. Probabilmente avrei guardato anch’io in quel modo, una possibile rivale, anzi, forse avrei fatto anche di peggio.
<< Accomodati >> mi sedetti a capotavola dove mi indicò Jake.
Tutti mi stavano fissando mentre lui si sedette alla mia destra vicino alla sua ragazza, a cui diede un leggero bacio sulle labbra.
<< Tu sei la ragazza vampiro, giusto? >> quello che sembrava un ragazzino in confronto agli altri, mi fece quella strana domanda.
Inarcai un sopracciglio e guardai Jake.
<< Embry, per favore. >>
<< Ma è vero! >> si difese lui.
<< In che senso “ragazza vampiro”? >> chiesi perplessa.
<< Beh, perché passi molto tempo con i Cullen. Di solito le nostre ragazze vengono chiamate “ragazza lupo” >> mi spiegò brevemente Jake.
<< È una cosa carina >> proruppi sorridente.
<< Non ti dà fastidio? >> Jake mi guardò stranito.
<< Perché dovrebbe? Edward è quello che è, non posso mica rinnegare il fatto che sia un vampiro. Come Sarah non può rinnegare che tu sia un licantropo. Comunque, sono Bella, piacere >> allungai una mano verso il posto vicino a Jake.
<< Piacere Sarah >> mi strinse la mano sorridente.
Potrà sembrare strano, ma quando le nostre mani si toccarono fu come se avessimo sancito un nostro patto, un tacito patto. Era stato come se ci capissimo, come se fossimo uguali, in un certo senso .
<< Oddio, certo che sono scemo, non ti ho presentato gli altri. Quello vicino a te è Seth, poi c’è Paul, Embry, Sam, Emily, Quil, Jared, Leah. Ecco, questa è tutta la tribù. >>
<< Mi sa che farò fatica a ricordare tutti questi nomi. >>
Tutti risero.
<< Tranquilla, fai con calma. Vedrai che sarà più semplice di quanto pensi >> Seth il ragazzino vicino a me mi sorrideva teneramente.
<< Seth, ha un ragazzo >> lo ammonì Jake.
<< E allora? Non sono mica geloso. >>
Jake scosse la testa.
<< Ti posso assicurare che lui sì, è geloso, quindi ti conviene non provarci neanche. >>
<< Cos’hai combinato Jake, per provare l’ira del vampiro? >> chiese Sam, quello a capo tavolo e capo tribù.
<< Io? Niente, io sono stato bravo e buono >> fece la faccia da angelo.
Un coro di “Come no” si levò dalla tavola, sotto lo sguardo divertito di Sarah. Sapeva che stessero scherzando, ma volevo che le cose fossero messe in chiaro.
<< No, in realtà è Edward che si è fatto un sacco di film in testa. Pensava che lui volesse provarci con me. >>
<< Beh, è normale. L’ho pensato anch’io quando mi ha detto che vi vedevate >> mi confessò Sarah.
<< Penso che sarei arrivata anch’io ad una conclusione del genere >> ammisi.
La conversazione si spostò su tutt’altri argomenti.
I ragazzi mi fecero ridere a crepapelle. Erano uno più simpatico dell’altro.
Ad un certo punto andai sulla riva del mare a prendere un po’ d’aria e a godermi lo spettacolo.
Ero seduta sul tronco da un paio di minuti, quando mi raggiunse Sarah.
<< Sai, sono felice di averti conosciuto >> disse guardando il tramonto.
Mi girai a guardarla leggermente. Era una ragazza abbastanza alta, mora, capelli lunghi, occhi nocciola e la pelle un po’ olivastra. Era decisamente una bella ragazza, non c’erano dubbi.
<< Anch’io, assolutamente. >>
<< Sinceramente mi sto sentendo un po’ stupida ad essere stata gelosa di te, insomma, tu ami il tuo ragazzo, si vede da come ne parli, da come ti brillano gli occhi. >>
<< Dovresti farlo capire a lui, nonostante sappia che Jake e io siamo amici, ogni tanto fa ancora il geloso >> ridacchiò leggermente. << Dovrebbe vedere come Jake ti guarda per capire che non c’è assolutamente niente tra di noi. >>
<< È davvero stupido a pensarlo. Non dovrebbe. Sono stata stupida anch’io a pensare una cosa del genere >> si girò e mi sorrise.
<< Non è facile, vero? >> le chiesi improvvisamente dopo minuti di silenzio.
<< No, non è facile stare con una persona che è… diversa, diciamo. Sono sempre più preoccupata di quanto lo sarei di solito, diciamo che Emily mi sta dando una mano a mantenere il controllo, ma non è facile. >>
<< Ti posso capire. >>
<< Scusate il disturbo, ma sono quasi le sei e non vorrei che il Signor Vampiro aspettasse, magari fa strani pensieri >> Jake da dietro le nostre spalle mi fece paura.
<< Va bene >> mi alzai. << È stato un piacere conoscerti >> sorrisi a Sarah che si alzò per darmi due baci sulla guancia.
<< Spero di rivederti presto. >>
<< Anch’io. >>
Andai a salutare gli altri e poi seguii Jake fino alla sua macchina.
<< Allora, ti sei divertita? >> mi chiese mentre eravamo in viaggio.
<< Sì, sono tutti molto simpatici. Emily è molto dolce. Sarah è adorabile. L’unica che mi lascia un po’ perplessa è… >>
<< Leah. Sì, lo immaginavo. Te l’avevo detto che è un po’ strana. >>
<< Un po’? Non ha praticamente mai parlato >> gli feci notare.
<< Fa sempre così, è una cosa normale. Sinceramente non ricordo nemmeno come sia la sua voce >> scoppiammo a ridere.
Arrivammo al confine in pochissimo tempo.
Edward aspettava con le braccia incrociate al petto appoggiato alla macchina.
Al vedere la sua figura un sorriso spontaneo nacque sulle mie labbra.
<< Lo ami tanto, vero? >> mi chiese Jake.
<< Non sai nemmeno quanto >> aprii lo sportello e mi incamminai verso di lui, che vedendomi si staccò dalla macchina.
<< Allora, tutto a posto? Ti sei divertita? >> mi chiese sorridendo.
<< Molto, è stata una bella giornata. Tu che hai fatto? >>
<< Io? Niente di che, sono andato un po’ a caccia. >>
<< Grazie Jake per la giornata. Salutami gli altri e spero di tornare presto >> mi girai verso di lui.
<< Ma figurati, Bella, è stato un piacere. Sicuramente anche gli altri vorranno rivederti, soprattutto Sarah, le vai a genio. >>
<< Anche lei. Allora, ci sentiamo. Ciao >> mi girai, ma riuscii comunque a captare un nuovo scambio di sguardi strano tra Edward e Jake, e vidi Edward annuire con la testa.
<< Ok, ok. Fermi tutti. Mi spiegate cosa succede? >> entrambi mi guardarono, ma non lasciarono trasparire la benché minima emozione.
<< Cosa vuoi che stia succedendo, Bella? >> mi chiese dolcemente Edward.
<< Ah non lo so, ma il fatto che vuoi andiate d’accordo, non mi convince. E quegli sguardi che vi scambiate? E perché hai annuito? Oddio, non avrete mica una storia tra di voi, vero? >> portai una mano alla bocca in fare scioccato.
<< Ma no! >> entrambi urlarono.
<< Allora, spiegatemi che succede. Non mi bevo il vostro niente >> misi le mani ai fianchi e alternai lo sguardo da uno all’altro.
<< Forse è meglio se le raccontiamo tutto >> fu Jake a parlare, rivolgendosi a Edward.
<< No, non mi sembra il caso, non voglio farla preoccupare. >>
Parlavano come se io non esistessi, come se io non fossi già preoccupata.
<< Si dà il caso che io sia già preoccupata. Allora, mi spiegate che succede? >> alzai leggermente la voce.
<< Sei sicura di voler sapere? >> annuì, ma forse sarebbe stato meglio se non l’avessi fatto.
 

 

 

 

 

Buonasera! Ok, sono imperdonabile, ormai non chiedo nemmeno più scusa.
Mi sono fatta attendere e torno con cosa? Con questo schifo. Come avevo già detto il capitolo era quasi pronto, ma poi mi sono bloccata. Motivo, non lo so nemmeno io.
Comunque, quando l’ho ripreso in mano mi è uscita ‘sta cosa, ‘sto obbrobio. A me non piace molto, avrei voluto che fosse leggermente più lungo e diverso, ma scrivendo mi sono resa conto che non era il momento adatto.
Mi scuso sul serio. Sono imperdonabile =(
Vi ho lasciato sul più bello, lo so. Quando il capitolo cominciava a farsi interessante io che faccio? Taglio. Beh, mi sembra ovvio. Il capitolo è abbastanza di passaggio, diciamo che doveva essere una specie d’introduzione all’altro, ma volevo lasciarvi leggermente con il fiato sospeso.
Siamo un mese dopo il capitolo scorso, le cose vanno tutto bene. Jake vuole far conoscere la tribù a Bella e la invita da lui. Conosce tutti, dal primo all’ultimo senza eccezione, si diverte, ma vede qualcosa di strano nel modo in cui si guardano Edward e Jacob. Che cosa nasconderanno i due? Che cosa sta succedendo? Bella fa bene a preoccuparsi? E il fatto che Jacob l’ha invitata proprio quel giorno, è solo una coincidenza?
Troppe domande, lo so, ma avranno risposta nel prossimo capitolo che spero riuscirò a pubblicare domenica prossima. Ormai non dico più che pubblicherò puntualmente perché tanto non lo faccio mai, quindi, spero di risentirvi domenica prossima e di riuscire a scrivere qualcosa di più decente di questo capitolo.
Ragazze, ma secondo me, voi volete farmi morire. *_* I numeri delle liste crescono ogni capitolo sempre di più, ma com’è possibile? Voi siete assolutamente pazze.
Davvero grazie a tutti *_*
Beh, dato che ci sono pubblicizzo anche l’altra Long che sto pubblicando su Twilight. Mi piacerebbe se passaste a dare un’occhiata. Masquerade Ball.
Alla prossima, spero presto ^_^
   
 
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