Buonasera!
Ormai sono imperdonabile per i ritardi. -.- Mi odio, sul serio. Il capitolo non è un granchè, pensavo di potervi dare almeno un capitolo decente dopo tutto questo tempo, ma questo è quello che è uscito, purtroppo.
Ci terrei se leggeste le note finali.
Buona lettura ^_^
Ormai sono imperdonabile per i ritardi. -.- Mi odio, sul serio. Il capitolo non è un granchè, pensavo di potervi dare almeno un capitolo decente dopo tutto questo tempo, ma questo è quello che è uscito, purtroppo.
Ci terrei se leggeste le note finali.
Buona lettura ^_^
Capitolo 26
Bella POV
La fine della scuola ormai
era vicina e così anche gli esami per il diploma. Ero agitata e più i giorni
passavano, più mi rendevo conto che la mia vita da liceale ormai fosse agli
sgoccioli.
In quel periodo tutti quanti
eravamo molto impegnati, o meglio, quella molto impegnata ero io che cercavo di
andare bene a tutti i compiti, di prendere dei bei voti e quindi tendevo ad
isolarmi dagli altri, soprattutto da Edward.
Era successo solo una volta
che mi avesse proposto di studiare insieme, che poi alla fine l’unica che aveva
aperto il libro lì ero io. Era venuto a casa mia con tutto l’occorrente per
studiare, ci mettemmo al tavolo della cucina e ci sedemmo, uno da una parte e
l’altro dall’altra. Ero immersa a studiare una pagina di storia, quando improvvisamente
mi sentii osservata. Alzai lo sguardo e trovai Edward che mi stava guardando,
arrossii violentemente e tornai a concentrarmi sulle parole del libro, con
scarso risultato. Non appena avevo visto lo sguardo di Edward, avevo capito che
la sua voglia di studiare fosse alquanto nulla e che per la sua testa passava
tutt’altra idea. I suoi occhi che mi scrutavano maliziosi, le sue iridi come
petrolio che mi avevano quasi inchiodato al muro. Ormai con il passare del
tempo avevo imparato a decifrare quello sguardo, poteva solo dire una cosa:
desiderio.
Il problema fondamentale era
che dopo la prima esperienza avevo paura nel scegliere il posto in cui farlo,
non volevo che i Cullen mi comprassero un altro letto, non volevo rovinare
qualche altro arredamento della casa, come magari il tavolo della cucina o il
divano. I posti erano praticamente limitati, se non nulli. Avevo voglia di fare
di nuovo l’amore con lui, ma non sapevo immaginare dopo potevamo farlo. In
mezzo al bosco avevamo già dato ed era stato alquanto scomodo.
Lo fulminai con lo sguardo
quando si avvicinò a me. No, non poteva. Non poteva volerlo fare in quel
momento.
Lo buttai fuori di casa prima
che facesse qualsiasi cosa o che mi sfiorasse solo con un dito, sapevo che cosa
sarebbe successo se solo le sue labbra avessero toccato le mie e non potevo
permetterlo. Non volevo mi distruggesse casa.
Dopo la prima volta non ci
eravamo più completati fisicamente, ci fermavamo sempre e solo al toccarci
reciprocamente e il darci piacere in quel modo, anche se non era niente in
confronto a quello che avevo provato facendo l’amore con lui.
Entrambi ci accontentavamo,
consapevoli che non potevamo rischiare di distruggere qualcosa solo per dare
libero sfogo alle nostre voglie. Cercammo di contenerci e ce la facevamo, ma a
volte era impossibile.
Ero a casa da sola quel
giorno, a studiare. Era un sabato pomeriggio ed io ero a casa a studiare.
Ovviamente. La mia voglia era praticamente nulla, non avevo più voglia di
aprire neanche un libro. Mancavano due settimane alla fine della scuola, eppure
ero ancora piena di compiti e di interrogazioni. Non ne potevo più, ero stanca.
Appena suonarono al telefono
mi fiondai subito contenta di trovare un pretesto per allontanarmi da quei
libri maledetti.
<< Pronto? >>
<< Ehi, Bella! Sono Jacob >> la sua voce felice mi arrivò all’orecchio facendomi
spuntare un sorriso sincero.
Dopo il giorno in cui Jacob
venne ad aggiustarmi il pick up, ci vedemmo ogni tanto. Veniva a casa mia e
rimanevamo fuori a parlare, oppure in casa bevendo una cioccolata calda.
La nostra amicizia era
cresciuta parecchio, lo sentivo ormai parte integrante della mia vita e
sembrava che Edward cominciasse ad andare d’accordo con Jake, anche se non
capivo l’improvviso cambiamento che avvenne tra di loro. Si parlavano senza
scannarsi, si salutavo e non si guardavano più in cagnesco, anche se ogni tanto
Edward aveva qualche attacco di gelosia quando Jake allungava un po’ troppo le
mani per farmi i dispetti.
Quella era la prima volta che
lo sentivo in quella settimana.
<< Ciao Jake! Come
stai? >>
<< Tutto bene. Tu? >>
<< Bene. Allora, come
mai hai chiamato? Successo qualcosa? >> non che ci dovesse essere un
motivo reale per sentirlo, però volevo essere sicura.
<< Volevo invitarti a venire qua nella riserva
con me. Voglio farti conoscere gli altri, e Sarah. Ormai vuole vedere chi è
questa Bella di cui gli parlo ogni tanto >> rise leggermente contagiando anche me.
<< Per me non c’è
nessun problema. Sicuro che non disturbo? >>
<< Bella, lo sai, tu non disturbi mai >> mi disse con il suo tono dolce che stavo cominciando
ad adorare.
<< Va bene, ok. Mi faccio accompagnare da
Edward. >>
<< Ti vengo a prendere al confine. A dopo.
>>
<< A dopo, Jake.
>>
Chiusi la chiamata con lui e
chiamai immediatamente Edward per avvisarlo. Il confine era il limite che i
Cullen non dovevano attraversare e che i Quileute non dovevano fare a loro
volta. Dovevano stare nei loro territori per non infastidirsi e creare
incomprensioni, ma a mio avviso quel confine lo avrebbero dovuto abolire. Non
mi sembrava che esiste più questa rivalità tra vampiri e licantropi, e la cosa
mi sollevava, e non poco.
Edward arrivò davanti a casa
mia neanche cinque minuti dopo che lo avevo chiamato. Contrariamente a quello
che avevo pensato, non fece storie, non disse niente, quando in realtà mi
immaginavo già che si sarebbe opposto, invece non aveva fiatato.
Uscii di casa velocemente e
gli andai incontro buttandogli le braccia al collo e baciandolo con ardore.
Mugugnò.
<< A cosa devo questo
bacio? >> mi chiese scostandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
<< Mi mancavi e avevo
voglia di baciarti, ho sbagliato? >> gli accarezzai i capelli della nuca
e gli sorrisi.
<< Niente affatto
>> mi baciò a fior di labbra e mi aprii la portiera per farmi salire in
macchina.
Quando entrambi furono
seduti, avviò il motore e si diresse verso la riserva.
Rimasi per un po’ a guardare
fuori dal finestrino, mentre un silenzio sereno calava su di noi.
I pensieri cominciarono a
vorticarmi nella testa, soprattutto uno, che non smetteva di solleticarmi
quando ero da sola e non avevo niente da fare: la mia trasformazione.
Era da qualche settimana che
quella parola mi circolava in testa, ne avevamo parlato con Edward una volta, o
forse due, ma non avevamo più affrontato il discorso. Era il momento di farlo.
Il mio desiderio era poter stare con lui, per sempre, non mi importava essere
trasformata per poter soddisfare questo desiderio. Era lui che volevo. Punto.
<< Posso chiederti una
cosa? >> gli chiesi un po’ impacciata.
Non avevo la più pallida idea
di come affrontare l’argomento, non era facile, non c’erano tanti giri di
parole da fare.
<< Hai mai pensato quando…
quando avverrà la mia trasformazione?
>> la voce mi uscì in un sussurro quasi strozzato.
<< La tua cosa?
>> Edward si girò a guardarmi indignato.
<< La mia
trasformazione >> mi guardai le mani imbarazzata.
<< Bella, non ti
trasformerò >> il suo tono fu serio, che non ammetteva repliche, ma io ne
avevo da fare, eccome.
<< E perché non
dovresti farlo? >> mi girai sul sedile in modo da guardarlo meglio.
<< Lo sai perché non
voglio farlo. Non voglio che tu diventi come me. >>
<< E cosa ci sarebbe di
male, scusa? >> incrociai le braccia al petto.
<< Non voglio che tu
rimanga dannata per sempre. >>
<< Ancora con questa
storia? Edward, tu non sei un mostro, la tua anima non è destinata all’inferno.
>>
<< Tu non lo puoi
sapere >> ringhiò.
<< Sì che lo so,
invece. La tua anima non può essere dannata, Edward, perché una persona come te
non può essere un mostro. Dato che tu non lo sei, la tua anima non è dannata
>> addolcii leggermente la voce. << Cerca di metterti nei miei
panni. Che cosa vuoi fare? Lasciarmi così? Umana accanto ad un vampiro
dall’aspetto etereo e bellissimo che forse con il passare degli anni sembrerà
sempre più bello solo perché starà accanto a una donna con le rughe e con gli
anni che avanzano? Mi sentirei una stupida, probabilmente passerei anche per la
pedofila se solo dovessero vedermi in giro con te al tuo braccio, magari a
baciarci davanti a tutti. Con il tempo tu ti stancheresti di me, diventerei
bruttissima ai tuoi occhi, invecchierei.
<< Non voglio che tu mi
veda in quel modo, non voglio vedermi in quel modo mentre tu continuerai a
rimanere sempre giovane e bello. E poi sapere che un giorno dovrei morire e
smettere di viverti, è la prospettiva più brutta che potrei pensare per la mia
vecchiaia. >>
L’attenzione di Edward era
completamente catturata dal mio discorso, tanto che non guardava nemmeno più la
strada, ma non mi preoccupavo. Sapevo che comunque fosse ben attento a quello
che stava facendo e che riuscisse a prestare attenzione anche al mio discorso.
Ero stata completamente
sincera, la mia grande paura era che lui si stufasse di me e mi lasciasse,
andando magari con qualche giovane ragazza, mentre io mi ritrovavo ad avere la
vita completamente cambiata da un giorno all’altro. Ormai non più molto
vecchia, mi sarei trovata a dovermi rifare una vita, ma dato che non ce l’avrei
fatto, sarei diventata una zitella con un sacco di gatti.
Forse avevo una visione un
po’ pessimistica del futuro, ma era quello che pensavo e di cui avevo paura.
Non avrei mai voluto perdere Edward, per nessun motivo al mondo. Non volevo
perderlo solo perché io, ormai troppo vecchia, ero costretta a morire. Volevo
vivere per sempre, con lui nella mia vita, volevo far parte della sua
esistenza. Quello era quello che volevo.
<< Bella… >>
trasse un profondo respiro e tornò a concentrarsi sulla strada.
Non riuscivo a capire il
motivo del suo gesto, probabilmente non riusciva più a sostenere il mio
sguardo, non riusciva più a farlo. Si era reso conto anche lui di quanto fossi
sincera, di quanto stessi parlando con il cuore in mano. Lui sapeva leggermi
dentro e aveva intuito quanto i pensieri a cui avevo dato sfogo erano più che
sinceri.
<< Io non voglio
obbligarti ad essere come me. Non voglio farlo, ma non mettermi alle strette
proprio adesso, non convincermi a dirti una data. Prima finiamo la scuola, diplomiamoci,
sposiamoci e poi penserò alla possibilità di trasformarti. >>
<< Hai ancora
intenzione di sposarmi? >> gli chiesi incredula.
<< Perché non dovrei?
Il fatto che abbiamo fatto l’amore insieme non mi impedisce di sposarti
ugualmente. Devo ancora darti l’anello e tutto, ma non ho cambiato idea. Io
voglio sposarti, Isabella Swan e niente al mondo potrà farmi cambiare idea
>> si girò a sorridermi sghembo mentre frenava in una piazzola di sosta
al limite del bosco.
Boccheggiai per quel suo
sorriso e cercai di non smettere di respirare, altrimenti avrei fatto una
brutta fine.
Si sporse per baciarmi quando
sentimmo il rumore di una macchina che si stava avvicinando.
Jacob guidava la sua macchina
rosso fuoco tutta rotta che a mala pena riusciva a rimanere sulla strada.
Edward e io scendemmo dalla
macchina e ci avvicinammo alla sua, da dove scese poco dopo.
<< Ciao ragazzi
>> il suo sorriso smagliante fece subito capolino tra le sue labbra.
Venne ad abbracciarmi
stritolandomi senza farmi male, poi si staccò da me andando a stringere la mano
ad Edward.
Rimasi a guardare gli uomini
più importanti della mia vita che si scambiarono una strano sguardo che non
riuscii a decifrare. C’era qualcosa sotto, qualcosa che io non sapevo, che mi
stavano nascondendo, ma cosa? Si erano scambiati uno sguardo quasi complice,
cosa strana.
Mi avvicinai a lui
lasciandogli uno bacio a fior di labbra.
<< Per che ora vengo?
>> mi chiese.
Io scrollai le spalle non
avendo la più pallida idea di quando sarebbe potuto venire.
<< Per le sei >>
gli rispose Jacob guardando Edward in un modo strano.
<< Che cosa mi state
nascondendo voi due? >> chiesi mettendo le braccia ai fianchi e
alternando lo sguardo tra Edward e Jacob.
<< Noi due?
Assolutamente niente, perché? >> Jacob rispose assolutamente tranquillo
come se non stesse mentendo.
Mi girai a guardare Edward
che si limitò a guardarmi.
<< Se ci fosse qualcosa
te lo direi, lo sai >> si sporse per baciarmi e poi si avviò alla
macchina. << A dopo >> mi sorrise sghembo facendomi perdere un
battito.
Gli sorrisi mentre le guance
si tingevano di rosso.
Non riuscivo ancora a
capacitarmi dell’effetto che Edward mi faceva, non era normale, speravo che
dopo che avessimo condiviso un momento così intimo tra di loro, le cose
cambiassero leggermente, ma la verità era che non era cambiato un bel niente.
Io arrossivo ancora come una ragazzina alla prima cotta, lui faceva ancora il
seduttore. Le uniche differenze erano che riuscivo a lasciarmi andare più
facilmente, ero meno timida in certi momenti e, anzi, mi trasformavo anche una
piccola femme fatale, a detta di Edward, anche se non gli credevo più di tanto.
Salii nella macchina di Jake,
così scomoda rispetto alla macchina di Edward, e lasciai vagare lo sguardo
fuori dal finestrino.
<< Allora, oggi
conoscerò tutti eh? >> girai lo sguardo verso di lui e lo vidi sorridere.
<< Sì, proprio tutti. >>
<< Anche Sarah?
>>
<< Dovrebbe esserci
anche lei, se non ha cambiato idea. Vuole conoscerti e vedere se siamo sul
serio amici come dico >> rise leggermente.
<< Allora è gelosa
>> lo guardai divertita.
<< Uhm, sì, credo,
anche se lei dice di no. >>
<< Jake, è gelosa.
>>
<< Com’è che mi hai
chiamato? >> mi guardò per qualche secondo per poi concentrarsi sulla
strada.
<< Jake. Perché, non ti
piace? >> gli chiesi preoccupata.
<< No, no, è che è
strano. Tutti mi hanno sempre chiamato Jacob >> sorrise leggermente.
<< Da oggi sarai Jake.
>>
Tanti alberi si stanziavano
intorno a me. Anche vicino alla spiaggia c’erano alberi in ogni dove.
La riserva era un posto
davvero stupendo, tranquillo, ancora più tranquillo di quanto lo fosse Forks.
Il mare portava una leggere brezza che ti costringeva ad indossare una felpa,
almeno, io indossavo una felpa, Jake andava comodamente in giro con una
maglietta a mezza maniche come se ci fossero 30°.
<< Mi spieghi come fai
ad avere così caldo? >> gli chiesi scioccata.
<< Ho una temperatura
corporea di 40°, sto praticamente bene dappertutto, anzi, devo confessarti che
adesso ho caldo. >>
Avevo praticamente la bocca
aperta. Avvicinai la mia mano alla sua e la toccai, sentendo immediatamente un
caldo infernale avvolgerla.
<< Sono alquanto…
perplessa. Insomma, tu sei fin troppo caldo, Edward è fin troppo freddo, una
via di mezzo, no eh? >>
Ridacchiò. << Beh, è
normale. Noi siamo gli opposti, siamo nemici, non sarebbe giusto se ci
assomigliassimo, dobbiamo avere qualcosa di diverso. >>
Parcheggiò davanti ad una casettina in legno da dove ne uscì Billy sulla sedia a rotelle.
Parcheggiò davanti ad una casettina in legno da dove ne uscì Billy sulla sedia a rotelle.
<< Bella! Che piacere
rivederti >> mi sorrise raggiante.
<< Ciao! Sono felice
anch’io di rivederti >> gli sorrisi leggermente impacciata.
L’avevo visto sì e no due
volte, ma sapevo benissimo che mi conoscesse più di quanto pensassi. Era amico
di mio padre, sicuramente gli aveva parlato di me.
<< Gli altri dove sono?
>> gli chiese Jake.
Improvvisamente un intenso
odore di carne mi arrivò sotto il naso.
<< Dove vuoi che siano?
>> gli rispose divertito Billy.
<< Vieni, andiamo
>> mi prese per mano e mi trascinò con lui.
Superarmi la casetta e dietro
vidi un sacco di ragazzi, tutti a dorso nudo che stavano ad una tavolata grandissima.
Tutti ridevano e scherzavano
tra di loro. In mezzo a tutti quei maschi, c’erano tre ragazze. Una di loro
doveva essere Sarah, una doveva essere la ragazza del capo della tribù e
l’altra la ragazza che creava problemi. Ma come capire qual’era una e quale
l’altra?
Jacob continuò a tirarmi fino
a quando non ci trovammo davanti alla tavolata improvvisamente ammutolita e
tutti gli sguardi puntati su di me.
Cercai di non arrossire e
Jake lasciò la mia mano.
<< Ragazzi, questa è
Bella. >>
<< Ciao Bella! >>
un coro di voci maschili si levò dal tavolo, mentre le ragazze rimanevano a
guardarmi in silenzio. Una mi stava sorridendo amabilmente, aveva una cicatrice
sul viso, ma sembrava così dolce e carina. Un’altra non mi guardava neanche,
anzi, continuava a tenere lo sguardo puntato sul suo piatto come se non
esistesse nemmeno.
L’ultima, invece, mi guardava
come per trovare qualcosa di strano in me, capii che fosse Sarah. Da come mi
guardava con sguardo critico, cercava di capire se provassi un certo interesse
per Jake. Probabilmente avrei guardato anch’io in quel modo, una possibile
rivale, anzi, forse avrei fatto anche di peggio.
<< Accomodati >>
mi sedetti a capotavola dove mi indicò Jake.
Tutti mi stavano fissando
mentre lui si sedette alla mia destra vicino alla sua ragazza, a cui diede un
leggero bacio sulle labbra.
<< Tu sei la ragazza
vampiro, giusto? >> quello che sembrava un ragazzino in confronto agli
altri, mi fece quella strana domanda.
Inarcai un sopracciglio e
guardai Jake.
<< Embry, per favore.
>>
<< Ma è vero! >>
si difese lui.
<< In che senso
“ragazza vampiro”? >> chiesi perplessa.
<< Beh, perché passi
molto tempo con i Cullen. Di solito le nostre ragazze vengono chiamate “ragazza
lupo” >> mi spiegò brevemente Jake.
<< È una cosa carina >>
proruppi sorridente.
<< Non ti dà fastidio?
>> Jake mi guardò stranito.
<< Perché dovrebbe?
Edward è quello che è, non posso mica rinnegare il fatto che sia un vampiro.
Come Sarah non può rinnegare che tu sia un licantropo. Comunque, sono Bella,
piacere >> allungai una mano verso il posto vicino a Jake.
<< Piacere Sarah
>> mi strinse la mano sorridente.
Potrà sembrare strano, ma
quando le nostre mani si toccarono fu come se avessimo sancito un nostro patto,
un tacito patto. Era stato come se ci capissimo, come se fossimo uguali, in un
certo senso .
<< Oddio, certo che
sono scemo, non ti ho presentato gli altri. Quello vicino a te è Seth, poi c’è
Paul, Embry, Sam, Emily, Quil, Jared, Leah. Ecco, questa è tutta la tribù.
>>
<< Mi sa che farò
fatica a ricordare tutti questi nomi. >>
Tutti risero.
<< Tranquilla, fai con
calma. Vedrai che sarà più semplice di quanto pensi >> Seth il ragazzino
vicino a me mi sorrideva teneramente.
<< Seth, ha un ragazzo
>> lo ammonì Jake.
<< E allora? Non sono
mica geloso. >>
Jake scosse la testa.
<< Ti posso assicurare
che lui sì, è geloso, quindi ti conviene non provarci neanche. >>
<< Cos’hai combinato Jake, per provare l’ira del vampiro? >> chiese Sam, quello a capo tavolo e capo tribù.
<< Cos’hai combinato Jake, per provare l’ira del vampiro? >> chiese Sam, quello a capo tavolo e capo tribù.
<< Io? Niente, io sono
stato bravo e buono >> fece la faccia da angelo.
Un coro di “Come no” si levò
dalla tavola, sotto lo sguardo divertito di Sarah. Sapeva che stessero
scherzando, ma volevo che le cose fossero messe in chiaro.
<< No, in realtà è
Edward che si è fatto un sacco di film in testa. Pensava che lui volesse
provarci con me. >>
<< Beh, è normale. L’ho
pensato anch’io quando mi ha detto che vi vedevate >> mi confessò Sarah.
<< Penso che sarei
arrivata anch’io ad una conclusione del genere >> ammisi.
La conversazione si spostò su
tutt’altri argomenti.
I ragazzi mi fecero ridere a
crepapelle. Erano uno più simpatico dell’altro.
Ad un certo punto andai sulla
riva del mare a prendere un po’ d’aria e a godermi lo spettacolo.
Ero seduta sul tronco da un
paio di minuti, quando mi raggiunse Sarah.
<< Sai, sono felice di
averti conosciuto >> disse guardando il tramonto.
Mi girai a guardarla
leggermente. Era una ragazza abbastanza alta, mora, capelli lunghi, occhi
nocciola e la pelle un po’ olivastra. Era decisamente una bella ragazza, non
c’erano dubbi.
<< Anch’io,
assolutamente. >>
<< Sinceramente mi sto
sentendo un po’ stupida ad essere stata gelosa di te, insomma, tu ami il tuo
ragazzo, si vede da come ne parli, da come ti brillano gli occhi. >>
<< Dovresti farlo
capire a lui, nonostante sappia che Jake e io siamo amici, ogni tanto fa ancora
il geloso >> ridacchiò leggermente. << Dovrebbe vedere come Jake ti
guarda per capire che non c’è assolutamente niente tra di noi. >>
<< È davvero stupido a
pensarlo. Non dovrebbe. Sono stata stupida anch’io a pensare una cosa del
genere >> si girò e mi sorrise.
<< Non è facile, vero?
>> le chiesi improvvisamente dopo minuti di silenzio.
<< No, non è facile
stare con una persona che è… diversa, diciamo. Sono sempre più preoccupata di
quanto lo sarei di solito, diciamo che Emily mi sta dando una mano a mantenere
il controllo, ma non è facile. >>
<< Ti posso capire.
>>
<< Scusate il disturbo,
ma sono quasi le sei e non vorrei che il Signor Vampiro aspettasse, magari fa
strani pensieri >> Jake da dietro le nostre spalle mi fece paura.
<< Va bene >> mi
alzai. << È stato un piacere conoscerti >> sorrisi a Sarah che si
alzò per darmi due baci sulla guancia.
<< Spero di rivederti
presto. >>
<< Anch’io. >>
Andai a salutare gli altri e poi seguii Jake fino alla sua macchina.
<< Anch’io. >>
Andai a salutare gli altri e poi seguii Jake fino alla sua macchina.
<< Allora, ti sei
divertita? >> mi chiese mentre eravamo in viaggio.
<< Sì, sono tutti molto
simpatici. Emily è molto dolce. Sarah è adorabile. L’unica che mi lascia un po’
perplessa è… >>
<< Leah. Sì, lo
immaginavo. Te l’avevo detto che è un po’ strana. >>
<< Un po’? Non ha
praticamente mai parlato >> gli feci notare.
<< Fa sempre così, è
una cosa normale. Sinceramente non ricordo nemmeno come sia la sua voce
>> scoppiammo a ridere.
Arrivammo al confine in
pochissimo tempo.
Edward aspettava con le
braccia incrociate al petto appoggiato alla macchina.
Al vedere la sua figura un
sorriso spontaneo nacque sulle mie labbra.
<< Lo ami tanto, vero?
>> mi chiese Jake.
<< Non sai nemmeno
quanto >> aprii lo sportello e mi incamminai verso di lui, che vedendomi
si staccò dalla macchina.
<< Allora, tutto a
posto? Ti sei divertita? >> mi chiese sorridendo.
<< Molto, è stata una
bella giornata. Tu che hai fatto? >>
<< Io? Niente di che,
sono andato un po’ a caccia. >>
<< Grazie Jake per la
giornata. Salutami gli altri e spero di tornare presto >> mi girai verso
di lui.
<< Ma figurati, Bella,
è stato un piacere. Sicuramente anche gli altri vorranno rivederti, soprattutto
Sarah, le vai a genio. >>
<< Anche lei. Allora,
ci sentiamo. Ciao >> mi girai, ma riuscii comunque a captare un nuovo
scambio di sguardi strano tra Edward e Jake, e vidi Edward annuire con la
testa.
<< Ok, ok. Fermi tutti.
Mi spiegate cosa succede? >> entrambi mi guardarono, ma non lasciarono
trasparire la benché minima emozione.
<< Cosa vuoi che stia
succedendo, Bella? >> mi chiese dolcemente Edward.
<< Ah non lo so, ma il
fatto che vuoi andiate d’accordo, non mi convince. E quegli sguardi che vi
scambiate? E perché hai annuito? Oddio, non avrete mica una storia tra di voi,
vero? >> portai una mano alla bocca in fare scioccato.
<< Ma no! >>
entrambi urlarono.
<< Allora, spiegatemi
che succede. Non mi bevo il vostro niente >> misi le mani ai fianchi e
alternai lo sguardo da uno all’altro.
<< Forse è meglio se le
raccontiamo tutto >> fu Jake a parlare, rivolgendosi a Edward.
<< No, non mi sembra il
caso, non voglio farla preoccupare. >>
Parlavano come se io non
esistessi, come se io non fossi già preoccupata.
<< Si dà il caso che io
sia già preoccupata. Allora, mi spiegate che succede? >> alzai
leggermente la voce.
<< Sei sicura di voler
sapere? >> annuì, ma forse sarebbe stato meglio se non l’avessi fatto.
Buonasera! Ok, sono imperdonabile, ormai non chiedo
nemmeno più scusa.
Mi sono fatta attendere e torno con cosa? Con questo
schifo. Come avevo già detto il capitolo era quasi pronto, ma poi mi sono
bloccata. Motivo, non lo so nemmeno io.
Comunque, quando l’ho ripreso in mano mi è uscita ‘sta
cosa, ‘sto obbrobio. A me non piace molto, avrei voluto che fosse leggermente
più lungo e diverso, ma scrivendo mi sono resa conto che non era il momento
adatto.
Mi scuso sul serio. Sono imperdonabile =(
Vi ho lasciato sul più bello, lo so. Quando il
capitolo cominciava a farsi interessante io che faccio? Taglio. Beh, mi sembra
ovvio. Il capitolo è abbastanza di passaggio, diciamo che doveva essere una
specie d’introduzione all’altro, ma volevo lasciarvi leggermente con il fiato
sospeso.
Siamo un mese dopo il capitolo scorso, le cose vanno
tutto bene. Jake vuole far conoscere la tribù a Bella e la invita da lui. Conosce
tutti, dal primo all’ultimo senza eccezione, si diverte, ma vede qualcosa di
strano nel modo in cui si guardano Edward e Jacob. Che cosa nasconderanno i
due? Che cosa sta succedendo? Bella fa bene a preoccuparsi? E il fatto che
Jacob l’ha invitata proprio quel giorno, è solo una coincidenza?
Troppe domande, lo so, ma avranno risposta nel prossimo capitolo che spero riuscirò a pubblicare domenica prossima. Ormai non dico più che pubblicherò puntualmente perché tanto non lo faccio mai, quindi, spero di risentirvi domenica prossima e di riuscire a scrivere qualcosa di più decente di questo capitolo.
Troppe domande, lo so, ma avranno risposta nel prossimo capitolo che spero riuscirò a pubblicare domenica prossima. Ormai non dico più che pubblicherò puntualmente perché tanto non lo faccio mai, quindi, spero di risentirvi domenica prossima e di riuscire a scrivere qualcosa di più decente di questo capitolo.
Ragazze, ma secondo me, voi volete farmi morire. *_* I
numeri delle liste crescono ogni capitolo sempre di più, ma com’è possibile?
Voi siete assolutamente pazze.
Davvero grazie a tutti *_*
Beh, dato che ci sono pubblicizzo anche l’altra Long che sto pubblicando su Twilight. Mi piacerebbe se passaste a dare un’occhiata. Masquerade Ball.
Beh, dato che ci sono pubblicizzo anche l’altra Long che sto pubblicando su Twilight. Mi piacerebbe se passaste a dare un’occhiata. Masquerade Ball.
Alla prossima, spero presto ^_^